Zia Strega - Day #19 (UrbanFantasy)
La zia Isidora, la più eccentrica della famiglia, è sempre stata: "la pazza".
La pecora nera, quella bistrattata da quei bigotti che aveva per fratelli e sorelle. Anche mia madre. Io le sono sempre stato vicino invece.
Fin da piccolo mi incuriosiva quella zia così particolare, tanto che la avvicinai a 12 anni al funerale dei nonni.
Da allora ho sempre chiesto di andarla a trovarla, e a mia madre non sembrava vero di potermi rifilare a qualcuno.
Anche se era Isidora la pecora nera.
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A 18 anni lasciai la casa materna e fittai un bilocale.
Da pochi mesi mi ero diplomato quando zia Isa mi regalò un orologio a pendolo.
Fu un doppio regalo, mi disse, per inaugurare la casa e per il diploma.
C'era un biglietto nel pendolo, su cui lessi:
"Al 30 Ottobre davanti al pendolo dovrai sostare, e qualcosa di bizzarro vedrai accadere.
Zia Strega."
Così la chiamavo, sarebbe sembrato offensivo, se non fosse la verità.
Lei, ma solo con me, lo ammetteva tranquillamente:
"Sono una strega grigia, metà bianca e metà nera, caro Samuele."
E tralasciamo il non sense di dire questa frase nel mezzo di una conversazione facendo muovere la sua fluente chioma rossa
Allora; conoscendone le eccentricità, e soprattutto i poteri, la ascoltai.
Era il 30 ottobre, mancavano degli attimi a mezzanotte.
Io mi misi di fronte al pendolo.
"Sarà la porta per Narnia? Anche se non è un armadio potrebbe esserlo".
Questa possibilità può sembrare assurda solo a chi non conosce la zia.
Ed è arrivata la mezzanotte con il suono del pendolo, che la accompagna.
Nulla sembra cambiato, da una parte penso che qualcosa sarà successo senza che me ne accorga, dall'altra penso che è risaputo che la zia non è affidabile, nonostante con me lo sia stata.
Vorrei sapere cosa aveva in mente con questo scherzetto, e subito il telefono squilla.
- Pron...
- Sono zia, cosa ha chiesto per prima cosa?
- Zia, era apparso sullo schermo che eri tu.
Comunque, cosa ho chiesto?
- Ma come "cosa hai chiesto"? Non hai ancora desiderato nulla?
- Beh, sapere cosa stava succedendo.
- Ecco perché questo irrefrenabile pensiero di chiamarti. Ma questo è ancora niente.
- Che stai dicendo, zia Strega?
- Che ora sei tu lo stregone di famiglia
- COOSAAA?
- Allo scoccare della mezzanotte ti ho trasferito tutti i miei poteri da strega.
Puoi usarli per piccoli desideri o per gli incantesimi. Ora sei lo stregone della famiglia, starà a te agire per il bene o per il male.
- Zia, non so cosa dire. Un dono così va oltre le mie aspettative.
"Non è vero, c'è un motivo se ho adocchiato una parente di oltre 40 anni, che mi hanno descritto come la feccia della famiglia.
Il mondo è mio".
- Grazie, saprò fare buon uso di questi poteri.
Per sua sfortuna c'era una polizza assicurativa nel trasferimento di poteri.
Poteva essere revocato ogni anno allo scoccare dell'anniversario qualora il nuovo portatore non li meritasse.
È così avvenne l'anno dopo, salvando il mondo dall'apocalisse.
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