Un Principe tra i Mostri - Day #15 (#NA)
Uno strano annuncio comparve su un giornale di affitti.
"Annuncio rivolto a creature non umane.
Chiunque non lo sia, è ben accetto.
Unica condizione, è di non disturbare nessuno degli altri coinquilini, soprattutto il padrone di casa, il quale è un animo notturno. Se interessati rivolgersi a tale indirizzo entro Samhain"
Null'altro se non l'indirizzo, il prezzo molto basso, e alcune foto di uno stupendo attico a due piani, commistione di antico e moderno.
La cosa strana è che nessuno mise quest'annuncio, e quando nell'agenzia se ne accorsero, nessuno riuscì a toglierlo.
Mikitaka si era trasferito per un anno alla Sapienza di Roma, lui, uno dei primi del suo corso alla Todai.
Appena sfrattato, i proprietari gli avevano dato dieci giorni per liberare l'appartamento.
Lui, principe di Aldebaran 6° costretto a cercare casa, come un mendicante dei ghetti più degradati del suo pianeta.
Da anni, si era mescolato all'umanità, possedendo il figlio di una famiglia di classe medio-alta, ma i suoi genitori umani volevano "fargli fare le ossa".
Era proprio l'ultimo giorno per l'annuncio, Samhain.
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Entrato nel palazzo altissimo, prende l'ascensore e bussa alla porta.
- Salve, sono Mikitaka, in realtà sono un principe alieno. Vado bene per le caratteristiche che voi ricercate? - parla a raffica appena gli aprono.
Ad aprirgli è stato un ragazzo bendato, che gli risponde affermativamente, aggiungendo:
- Chiaramente se sei umano non andrai bene e sarai maledetto dal padrone di casa, che a mezzanotte sarà disponibile per analizzarti.
- Finalmente pensavo di aver trovato creature non umane, speravo aliene come me, e invece mi ritrovo tra i cosiddetti mostri? Meglio di niente.
- Come è stronza sua maestà. Ma non importa, a noi basta non avere umani tra noi - gli rispose.
- Io sono Larry comunque, la mummia di casa che ha messo quel simpatico annuncio.
- Simpatico? Io ho notato solo che era rivolto a non umani, poi il resto...
- Va bene Miki, un caffè?
Gli chiede mentre entrano e si accomodano al tavolo. Dietro di loro c'è una cucina in legno con alcuni ripiani in marmo.
- È Mikitaka, preferirei un tè ma il caffè va bene lo stesso.
- Che gentile - risponde ironica la mummia.
Il tempo passa, la mezzanotte sta arrivando.
E quasi qui, insieme al suo signore.
- Sento odore di umani.
Un gigante appare nel salone, mentre Larry e Miki sorseggiano un caffè.
- Scusa Larry, ora mi rimpicciolisco.
Una volta tornata a dimensione umana, ripete quanto detto.
- Il ragazzo è umano, ti sei fatto fregare di nuovo.
Senza dare il tempo a Miki di replicare, Larry lo avvolge con alcune delle sue infinite bende e lo richiude in un armadio.
La mezzanotte arrivò, e il vampiro mecenate di quel gruppo di disadattati uscì allo scoperto.
Una volta preso Mikitata lo maledisse in tale maniera:
- Non avrai mai più una casa, non avrai mai nessuno che ti darà tale sensazione.
Perché casa e uno stato mentale, non solo un luogo, e tu non proverai mai tale stato.
E così fu per il povero umano che si credeva alieno.
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