Morte sotto la luna - #Day8 (#CoffeeCommunity)

È Halloween, Napoli, 2019.
Io e miei amici di sempre ci siamo ritrovati, a casa di uno di noi.
Dario, serio e altero, quello più convinto delle sue opinioni. .
Carlo, un concentrato di paure, ex intellettuale che, stranamente, solo facendo scherzi ritrova la sua verve riflessiva.
Alessio, genio del gruppo, sincerità fatta persona. Purtroppo partecipa sempre agli scherzi di Carlo.
E poi io, quello che apre la porta quando bussano.
Saranno bambini in costume, penso.
Ovviamente no, è una vecchia gitana. Anziana comunque, pardon.
- Luca.
Mi apostrofa, sa il mio nome anche se non la conosco.
- Cosa hai per me? Dolci? A me, povera vecchina senza denti? Allora il mio annuncio di morte te lo meriti.
Io fiuto lo scherzo, e poi, che orrido costume.
Chi se lo aspettava da una signora anziana.
- Si certo. Ricordati che devi morire! Spassoso.
E dove?
- Al Cimitero, il Nuovissimo. Appena entri, seconda cappella a destra.
- Si va bene, grazie per l'annuncio e buon Halloween a lei.
Mentre chiudo la porta, lei continua:
- Ma se vuoi vivere devi...
Ma la porta è già chiusa, gli scherzi di Carlo mi rovinano solo il buon umore.
Descrizione più vaga non poteva darla.
Seconda cappella a destra, a Napoli.
Tanto valeva dire terza bancarella al centro di Via Roma.
Meglio che torni di là.

Mentre il nostro Luca entra nella stanza gli altri chiedono chi era.
- Carlo, come se non lo sapessi, e fate poco i furbi anche voialtri. Non mi convincete.
- Ma di cosa?
- Di cosa. Lo scherzo della gitana annunciatrice di morte che ho appena salutato alla porta.
- Annunciatrice? - chiede Dario.
- Di Morte? - sento urlare Carlo, che sembra spaventato.
- Ottima recita... - mentre parlo mi rendo conto che il tipo di scherzi che fa non sono spaventosi.
- Carlo, seriamente! Non hai organizzato nessuno scherzo con una gitana che profetizza la mia morte, al cimitero,  a mezzanotte? Senza specificare il giorno, tra l'altro.
- Cimitero? Di notte? Così rischio di morire io, mica tu!
- Carlo dice di non essere stato, e io ti assicuro che si sarebbe spaventato prima di metterlo in atto. Soprattutto senza di me.

E in effetti, Carlo avrebbe implicato Alessio nel suo scherzo, e non penso neghino per svicolare.

- Ok, allora meglio dimenticare lo scherzo.
- E non sei curioso di mettere alla prova le assurdità della gitana? In fondo dobbiamo ancora decidere dove andare - chiede Dario.
- Sai, non è che ci tengo ad andare dove mi hanno detto che morirò, all'ora a cui morirò.
- Seriamente, hai paura? - aggiunge Carlo - Io ho paura e lo sapete... ma tu! - si stupisce il mio amico, gli altri mi reputano il più razionale.
Quello che non crede alle sciocchezze sovrannaturali con cui si baloccano molte menti.
- Non ho paura di uno scherzo, ma mi sembra stupido introdursi nel cimitero per mettere alla prova questa "profezia". Introdurci illegamente poi.
- Io so da dove entrare senza farci beccare.
- E ti pareva che non avessi qualche brillante idea, Alessio.
- Non è niente di speciale, andiamo là e vedrete.
E così, è deciso. Si va al cimitero Nuovissimo di Napoli.

                            ------------------

Siamo arrivati al cimitero e manca mezz'ora. Alessio ci porta in un punto dove il muro è basso e si può scavalcare mettendoci l'uno sopra l'altro.
Così facciamo e siamo dentro.
Il cimitero è indescrivibile di sera. Direi : lugubre, umido, deserto ma nessun termine lo descriverebbe adeguatamente.
Mentre camminiamo ci avviciniamo alla sua tomba, non voglio pensarci ma avendola vicina è difficile.
Ognuno di noi ha perso qualcuno, tranne Alessio, sembra.
Ma io, Carlo e Diario, siamo legati dalla tristezza più assoluta.
Sarà per questo che cerchiamo di rallegrarci quando possibile.
La mente non ci sta, meglio tornare a loro col pensiero.
Carlo è spaventatissimo, sembra paralizzato.

- Siamo dentro. Ben fatto Alessio. Dobbiamo solo trovare la fantomatica, come era? - dice Dario rivolto a me.
- Non ricordo, facevo poca attenzione a quello che credevo essere uno scherzo di Carlo.
- Non lo è! - aggiunge lui con molta enfasi.
- L'ho capito. Iniziamo il tour mentre cerco di ricordare dove dovevo andare a morire.
- Non è necessario - è Alessio a parlare.
- Era "seconda cappella a destra", ma va bene anche qua.
La pelle si fa violacea, i denti sembrano diversi.
Il nostro amico è un mostro e inizia a divorarci.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top