Dark Es - Day #21 (Superhero)

Finalmente l'ho sconfitto, ho approfittato del rapimento del figlio per indebolirgli la mente e spingerlo a suicidarsi nel sole.
Era l'unico che poteva contrastarmi con il suo potere, finito lui il mondo sarà il mio parco giochi.
Ma è Samhain, gli stolti lo definiscono Halloween, non riconoscendone l'origine pagana e molti giovani si mascherano.
I supes si mescolano e diventa ostico, per chi ha una morale appena meno piatta di una pozzanghera, muoversi.

Io sono Dark Es.
Posso dominare l'Es più profondo, ho controllo sul pensiero inconscio e in base al pensiero che devo instillare e alla forza nemica (dei cosiddetti "buoni") possono volerci attimi o anni ad instillare concetti o volontà.
Come ha dimostrato il destino del Superman dei poveri, solito corpo invincibile, capacità di volare. Bla bla bla.
Io potrò pure morire come un umana, ma nella mente ho poteri che possono comandare chiunque.
So che non sembrano granché ma uniti alla mia volontà e perseveranza sono armi invincibili quanto il fisico dell'eroe che ho ucciso
.
Il figlio, senza poteri, era del tutto inutile.
Chissà dove sarà ora.
L'ho abbandonato in città, non mi serviva morto, visto che non avendo poteri non è una minaccia.
Ho un radar mentale al cui confronto il senso di ragno è inutile, quindi non potrà avvicinarsi.

Intanto sono in giro, sul mio carrarmato modificato con trono incorporato, per la città controllando se c'è qualche supes che vuole provare a farmi uno scherzetto. Ma, a parte tantissimi ragazzini e qualche adulto in costume, non noto nulla.
La città in teoria sarebbe in festa se non fosse in lutto per il suo eroe.
Un'atmosfera tra il dolore e il tentativo di superarlo fingendo di festeggiare è quella che vedo dovunque vado.
In alcuni casi modifico le menti e la gente diventa fintamente felice ma è inutile oltre che stancante farlo per un'intera città.

Continuano a passare ragazzini con costumi orribili, scheletri, personaggi da film horror, qualche supes.
Qualcuno di loro si avvicina al carrarmato, sanno chi sono ma è il brivido del villain che ha ucciso uno dei più grandi.
Ne vogliono tutti un pezzo.
Ma nessuno sembra voler fare la furbata finale e mettere il "suo" costume.
Tutti esibizionisti ma vigliacchi, e pensare che se ci fosse un ragazzino così farei pure qualche foto, un autografo, una sceneggiata finta dove ammazzo il buono.
Ma niente.

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"Ha ucciso mio padre, ha ucciso mio padre, ha ucciso mio padre".
Mentre da centro città mi avvio a casa, come nulla fosse, ho solo un tarlo in testa.
Ammazzarlo o morire nel tentativo, tanto non ho poteri, la mia vita non conta e vendicare mio padre è un buon modo per andarsene.
Arrivo a casa, immagino mamma sia dalla zia dato che la villain prima di farlo uccidere ha combattuto con lui a casa nostra.
Casa ovviamente distrutta, dove cerco un paio di cose.
Un ricordo dei tempi del militare di mio padre, prima che diventasse...lui, quella cosa.
Cosa, che avrebbe "salvato" il mondo controllandolo.
E che nonostante i poteri immensi è comunque stato ucciso come l'ultimo degli stupidi, buttandosi nel sole.
Comunque, basta divagare.
Ho la pistola, il costume, e so dove andare.
Basta seguire dove c'è più felicità, sicuramente finta e creata da Dark Es.
Non importa che mio padre sia stato quasi più villain di lei, imponendo al mondo il suo sguardo.
Era mio padre, e lei, "l'ha ucciso".
Sono vicino, la festa è più esagerata rispetto al resto della città, dove sono passato in bicicletta.
Sono in una piazza dove in genere fanno comizi pubblici o concerti, vedo un carrarmato in lontananza.
C'è gente esaltata, al limite della follia e del parossismo.
Ci sono ragazzi intorno all'immenso mezzo militare, con una donna sul trono.
È lei.

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Quanti ragazzi intorno a me, ho controllato, non c'è nessuno con poteri.
Fosse, anche, quello di farsi crescere i capelli a comando.
Che cosa assurda che non debba modificare nessuna mente per non farmi attaccare.
Sono intorno a me, si avvicinano al mio mezzo se in movimento e ci salgono sopra quando è fermo.
Alcuni ragazzi si igninocchiano e altri mi disprezzano senza farlo notare.
Ho appena visto davanti al carrarmato fermo una versione in miniatura del mio nemico di sempre.
Sta prendendo qualcosa...

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È chiaro che sto prendendo qualcosa, è la pistola.
Non le lascio il tempo di usare il suo potere, o forse ci prova e non funziona.
Fatto sta che premo il grilletto, freddandola sul colpo.

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