15 - 16
Considera mani e piedi dell'avversario come spade
Oltre la porta di casa, puoi trovarti di fronte anche un milione di nemici
Questi due principi invitano lo studioso della Via a considerare ogni cosa come un potenziale pericolo.
Non si tratta tanto di vivere una vita paranoica, ossessionati dal pericolo, piuttosto di restare vigili, captare i segnali d'allerta e fuggire, ove possibile, od affrontare le situazioni di petto.
"È notte, e dopo un lungo ed estenuante allenamento al dojo, lo studioso della Via si reca a casa a piedi. Stranamente, una stradina prima illuminata, ora è buia. Il lampione è spento. Al di sotto, alcuni individui parlano tra di loro, come se stessero aspettando qualcosa o qualcuno. Ovviamente, il praticante attento, sa che dovrà cambiare strada, per evitare qualche guaio."
La negligenza è un grande nemico, quando lasciamo la sicurezza della nostra casa.
Dunque, il 15° e il 16° principio sono affini al 5° principio, secondo il quale Lo spirito viene prima della tecnica, e in cui al suo interno sono raccontate le storie inerenti al maestro di spada Bokuden, per le quali l'attitudine mentale e il buon senso valgono più di ogni tecnica.
Considerando ogni cosa come un potenziale pericolo, il praticante resta vigile, seppur non cadendo in inutili paranoie. Avendo sempre cura di utilizzare la vista periferica e lo studio delle distanze. Si tratta di un'attitudine mentale, un'abitudine che col tempo si acquisisce in maniera naturale e si utilizza inconsciamente.
Il 15° e il 16° principio, ci suggeriscono quindi di restare vigili in ogni momento, non sottovalutare nessuno, perché "anche un topo costretto in un angolo è capace di mordere un gatto". Parimenti, è importante non sopravvalutare le proprie capacità, mantenere la calma e agire con rispetto e massima determinazione e decisione, nel proposito di difendere se stessi.
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