3.Falsità
Non chiedo come sta, la mia domanda potrebbe essere fraintesa. Ma trovo risposta in seconda ora, quando Samuel arriva in ritardo, entra e si siede nella sua postazione accanto a Alex.
Lo osservo con la coda dell'occhio, senza farmi notare.
E' tutto intero, manco un graffio. Non guardo e non chiedo altro a Ludovica. Ogni mia minima domanda o sguardo di troppo potrebbe far pensare altro, purtroppo ogni cosa che faccio è controllata da loro, sembra di avere degli stalker.
Da Settembre avevano fatto di tutto per attirare la mia attenzione, dagli stati sui social dedicati a me agli sguardi, la parte peggiore arrivava quando parlavano a voce altissima per farsi sentire, tutti li guardavano scioccati, erano penosi.
Il limite arrivò quando Samuel una mattina all'entrata di scuola spuntò con una ragazza, mai vista prima e per un paio di settimane erano stati sempre insieme.
Tutto questo mi era stato riferito da Chiara e Laura, che appena entrata a scuola mi accerchiarono insieme alle altre. La ragazza era bassa, capelli lunghi castani scuri, questa era la descrizione agitata che mi aveva fornito Laura. Io sorrisi, potevo solo essere contenta per lui se finalmente si stava facendo una vita. Ma proprio come pensavamo tutti era fatto apposta.
Purtroppo per lui non li avevo incontrati manco una volta, così dopo meno di due settimane questa ragazza era sparita, il tentativo di attirare la mia attenzione era fallito.
Ma il ragazzo, non contento passò al piano B, alla scena che sto ascoltando proprio in questo momento.
<<In questo periodo sto facendo strage di cuori!>>
Stava dicendo Samuel, urlando a Ludovica.
Lei in risposta gli stava accarezzando la guancia ridendo.
In quel momento Roberta mi sussurò all'orecchio:
<<Strage di stronzate forse...>>
Scoppiamo a ridere.
Lei mi capisce con uno sguardo,
eravamo nella stessa barca, l'anno scorso aveva litigato con Eric e tutti, io compresa, l'avevamo sparlata e fatta escludere. Mi ero scusata con lei tantissime volte per questo comportamento, ma Roberta prima di me aveva capito che persone sono, ed aveva anche compreso che io non ero così.
Io a mia volta avevo compreso come era lei realmente, l'ex gruppo l'aveva dipinta come una persona scontrosa che voleva sempre ragione, come qualcuno che respinge tutti perchè sta bene da solo, ma questa persona così 'forte' l'avevo trovata a piangere in bagno non so quante volte, per colpa loro, ma soprattutto di Eric, che pur di non restare solo e rimanere in quel gruppo inventava bugie di tutti i tipi.
Ormai sapevo come funzionava, ogni volta che iniziavano a parlare forte prendevo le cuffie dal mio zaino, le collegavo all'iphone e facevo partire la playlist di Ultimo, esattamente come sto facendo ora.
La mia preferita al momento è 'Il ballo delle incertezze', mi fa pensare molto a questa situazione.
Per fortuna,alcuni dei nostri professori ci fanno ascoltare musica, aiuta a disegnare, essendo in un liceo artistico, non c'è di meglio.
Passate le tre ore arrivò la ricreazione, che per me era una pausa sigaretta offerta da Giacomo.
<<E' passato al piano C?>>
Chiede Giacomo indicandomi Samuel con lo sguardo.
Lui e il gruppetto ridevano e scherzavano con Beatrice, una ragazza di secondo anno che Samuel usò l'anno scorso per farmi ingelosire, con l'unica differenza che l'anno scorso ci era riuscito, quest'anno non mi interessava minimamente.
La cosa che mi faceva ribrezzo era il modo in cui tutti loro, compreso Samuel, l'avevano sparlata con me, ora sono tutti lì a ridere insieme a lei.
<<La falsità non ha limiti.>>
Dico a Giacomo dando l'ultimo tiro alla mia sigaretta.
Non fumavo mai di solito, ma negli ultimi 3 mesi mi serviva per scaricare la tensione e non alzare mani a nessuno.
Avevo capito che io non dovevo fare nulla, che con le loro stesse mani si stavano rovinando, mostrandosi per cio' che sono realmente.
Io ho perso me stessa.
Non sono più la stessa persona di prima, ho perso la voglia di fare, di uscire il sabato, di truccarmi che è una cosa che amo fare, i miei social erano rimasti fermi, niente più foto o storie. Niente più casino, passavo le ore a scuola in silenzio, all'inizio anche sola e la cosa non mi pesava, ho scoperto di stare benissimo con me stessa. Questo mio cambiamento era stato notato da tutti dagli amici, ai familiari, fino ai professori, che in riunione chiesero a mia mamma cosa avessi.
<<Michelle non è più la stessa quest'anno>>
Mia mamma rispondeva con la verità, spiegando in poche parole cosa fosse successo.
Mamma è stata la prima e unica persona a vedermi piangere tornata dal secondo giorno di scuola, dove tutto ebbe inizio.
S.A
Ciao a tutti belli!✨
In questo capitolo ho descritto l'atmosfera e le sensazioni dei personaggi, per conoscerli un po' meglio, dal prossimo capitolo parte la storia vera e propria e capiremo cosa è successo alla nostra Michelle.
Cosa ne pensate fino a ora?🖤
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