24.Terremoto

La terra sotto i miei piedi tremava, non era più ferma come ero abituata.
L'allarme delle scuola suonò, cercando di tenermi in piedi guardai nello scatolone, vuoto.
Uscì dalla stanza e tutto mi sembrava un film, muri crollati, persone che urlavano e scappavano. La mia scuola stava crollando e se non fossi uscita di lì sarei crollata insieme a lei.
Le prove affrontate mesi fa non servirono a niente, ognuno correva per i fatti suoi, senza regole.
Stavo per scendere al piano di sotto ma le urla di Roberta mi fermarono, venivano dall'infermeria, senza pensarci due volte corsi da lei. Era a terra, una gamba bloccata sotto l'armadio che è caduto la scorsa volta, quando corsi in suo soccorso delle sbarre si piazzarono difronte a noi cadendo dal soffitto, creando un muro, in quel momento la scossa finì.

<<Non riesco a spostarlo da sola è troppo pesante.>>
Urlai disperata.
Lei piangeva, non so se per il dolore o per lo spavento.
<<Devi cercare aiuto Michelle!>>
Guardai l'uscita, era bloccata dalle assi cadute, non c'era modo di passare.
<<Non c'è modo di passare.>>
Disse Roberta precedendo le mie parole.
<<Roberta!>>
In lontananza Giacomo urlava.
Io e Rob ci guardammo speranzose.
<<Siamo qui!>>

RICHARD
La scossa era stata tra le più forti mai registrate in questa zona, la scuola di Michelle non sarà rimasta in piedi, ne sono sicuro.
Senza perdere altro tempo salutai la ragazza uscì da casa sua e corsi in macchina.
<<Devi proprio andare?>>
Chiese facendo il broncio.
<<Purtroppo si.>>
Lei si sporse e mi diede un bacio sulle labbra.

Arrivato davanti la scuola un non nodo in gola mi si formò, era una scena straziante, una folla di gente era lì davanti a osservare l'edificio,  esteticamente non era messo male.
Mi feci spazio tra la folla, e proprio ai piedi dell'edificio la mamma di Michelle piangeva disperata, non era l'unica mamma, questo significava che molte persone erano ancora dentro.
Gli corsi incontro, lei scattò subito.
<<Richard, mia figlia è lì dentro e non mi fanno entrare! Nessuno è ancora entrato per soccorrerli!>>
Era distrutta.
<<Ci penso io.>>
Furono le uniche parole che mi uscirono. Se nessuno faceva niente ci avrei pensato io.
Prima di allontanarmi la mamma di Michelle mi bloccò.
<<Non posso perdere anche lei.>>
Questa frase distrusse anche me.

Alcuni agenti erano davanti all'entrata per bloccare il passaggio.
<<Non si passa di qui!>>
Urlò uno.
<<Cosa stiamo aspettando?>>
Chiesi a gran voce.
<<Tra poco arriveranno rinforzi.>>
Rispose un altro.
<<"Tra poco", potrebbe essere troppo tardi!>>
Urlai.
Sentivo che qualcosa di brutto sarebbe successa a Michelle, quando ho una sensazione non devo ignorarla.
Mi feci spazio tra la folla e davanti a me si formò un corridoio.
<<Non sappiamo come stanno le persone lì dentro, più tempo passa e più si rischia!>>
Ormai stavo urlando.
Tutti mi diedero ragione.
<<Sciocchezze, ragazzo! Entrando rischiamo solo di far crollare altre cose.>>
Risposte il poliziotto.
<<Stronzate!>>
Urlai facendomi strada verso di loro.
<<Non puoi!>>
Urlarono tre poliziotti spingendomi.
Persi la pazienza, caricai un pugno a uno di loro e spintonai il resto. La folla dietro di me avanzò verso l'interno dalla scuola, ora dovevo solo trovarla.
Salì le scale ancora intatte, subito senti Giacomo.
<<Non posso spostarle da solo! Mi serve aiuto.>>
Stava dicendo.
<<Chiama rinforzi!>>
Questa era Roberta.
<<Non fanno entrare nessuno nel l'edificio!>>
<<Quindi possiamo restare qui?!>>
Questa era Michelle.
Sorrisi pensando al suo caratterino.
Raggiunsi le voci, tre lastre erano crollate dal soffitto, stranamente.
Era l'unico punto.
<<Richard!>>
Urlò Giacomo felice.
<<Richard!>>
Gli fece eco Roberta.
<<Richard!>>
Urlò contenta Michelle.
<<Proprio io!>>
Mi avvicinai verso le lastre, impossibili da spostare in due.
<<Non possiamo spostarle io e te, servono altre persone.>>
Dissi a Giacomo.
<<Come hai fatto a entrare? Io ho dovuto usare la violenza!>>
<<Anche io...>>
Mormorai.
<<Violenza?>>
Disse preoccupata Roberta.
<<Che significa anche tu?>>
Mi urlò Michelle.
<<Ne parleremo dopo.>>
Dissi.
<<Serve una mano?>>
Tutti ci girammo in direzione della voce, Samuel.
<<Si, ma servirebbe anche un'altra persona.>>
Dissi indifferente.

MICHELLE
Mentre i tre parlavano dall'altra parte delle lastre io senti respirare alle mie spalle, cosa impossibile visto che alle mie spalle c'era solo il muro.
Mi girai, anche Rob fece la stessa cosa.
Urlammo terrorizzate.
<<Che succede?>>
Chiesero i ragazzi all'unisono.
Mi allontanai dal muro, una figura nera stava per uscire dal muro, sembrava disegnata.
Cercai di spiegare cosa stava succedendo anche se non era facile.
<<Fratello?>>
Disse una voce dalla parte dei ragazzi.
<<Daniel?>>
Disse Richard.

RICHARD
Mio fratello era qui, mi tocca spostare le lastre con i suoi ex.
Avverto una presenza negli intorni e subito dopo sento le ragazze urlare.
<<Michelle!>>
Urlo.
Lei cerca di spiegarmi, è tutto molto confuso, più passo del tempo con lei e il suo gruppo più succedono cose che non ho mai visto in tutta la mia vita con il paranormale.
<<Aiuto!>>
È Roberta a urlare.
Spostiamo tutti e quattro le lastre che ci separano da loro e corro da lei, mentre gli altri spostano l'armadio aiutando Roberta a camminare. Una mano nera esce dal muro tenendo Michelle stretta dal collo.
Appena mi avvicino la sagoma scompare come se avesse paura di me.
<<Michelle!>>
Cerco di scuoterla, lei non apre gli occhi, non si muove.
La prendo in braccio e esco dalla scuola seguito dai suoi compagni.

Michelle
Davanti a me c'era solo buio, cosa succede? Mi sento come se fluttuassi, mi sento leggera, vuota.
L'unica cosa che sento è l'odore di Richard, ma non lo vedo, non vedo nulla.
Sto morendo?

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