17.Partire o no?
Sono anche oggi in ospedale a trovare Giacomo.
Ancora una volta nel corridoio c'è il piccolo Ethan che mi saluta...
Forse rimarrà per sempre qui dentro il suo fantasma?
Ma dopo la sua frase:
<<Marin dice che siete nei guai!>>
Penso di aver perso qualche battito.
<<C-Cosa?>>
Balbetto.
<<Marin dice che vi state comportando male.>>
Mi guarda aspettando una risposta.
<<Come lo sai...?>>
Ho paura della risposta.
<<L'ha detto ieri notte, è venuto nella mia camera.>>
Un brivido mi scuote.
Lascio cadere la conversazione lì e vado a riferirla al resto, restano pietrificati quanto me.
Nel pomeriggio Richard e il gruppo mi vengono a trovare, ho una notizia da dargli.
Quando finalmente siamo seduti in camera mia inizio a spiegare.
<<Allora ho una notizia che forse vi piacerà. Domani mamma partirà a Roma per lavoro, andrò con lei, così magari scoprirò qualcosa nella clinica psichiatrica.>>
Appena finisco di parlare è Giada a intervenire per prima, con mia grande sorpresa.
<<Andrai sola? Senza nessuno? Non è un buona idea.>>
Dice.
<<Abbiamo rischiato con Giacomo, non facciamo lo stesso errore con te.>>
È Roberta a parlare.
<<Concordo con le tue compagne. Non possiamo rischiare, andrò io.>>
Dice Richard.
<<Andrai con sua mamma?>>
Ridacchia Ludovica.
Scappa un sorriso anche a me.
<<No, andrò per i fatti miei, ovviamente.>>
Ribatte lui.
<<Ho già detto a mamma che andrò con lei! Non si torna indietro.>>
Dico a tono più alto del normale per farmi notare.
Richard incrocia le braccia e si poggia al muro, è arrabbiato, ma non è il momento di fare così, dobbiamo pensare a altre cose.
Mentre continuiamo a discutere il campanello ci interrompe spaventandoci.
Apro la porta.
Nicole.
<<Aiutami...>>
Sussurra guardandomi dritto negli occhi.
Gli altri osservano la scena alla mie spalle.
Sta piangendo e le sue mani sono macchiate di sangue.
<<Cosa hai fatto!>>
Dico avvicinandomi a lei.
<<Michelle...>>
Dice preoccupata Roberta.
<<Aiutatemi, non cammina bene!>>
Strillo.
<<Michelle...>
Sta volta è Richard a parlare alle mie spalle. Mi prende da un fianco e mi attira a se.
<<Che succede?>>
Dico con un filo di voce, lo guardo, i nostri visi sono vicinissimi.
<<Non c'è nessuno alla porta.>>
Dice preoccupato.
Osservo i miei compagni, mi guardano come se fossi matta.
Mi volto di nuovo verso la porta, non c'è nessuno.
Mi precipito in camera per prendere il cellulare, ma ancora una volta la tavola ouija è posata sul mio letto, in attesa di essere usata.
<<Merda!>>
Urlo spaventata.
<<Marin vuole parlare con noi.>>
Dice Richard tenendo gli occhi fissi sulla tavola. Nel frattempo io ho recuperato il cellulare, nella rubrica clicco il nome 'Migliore amica', si forse dovrei cambiarlo.
Risponde al secondo squillo.
<<Michelle?>>
<<Stai bene?>>
Mi affretto a chiedere.
<<Si, certo, perché ?>>
<<Nulla, ho fatto un brutto sogno dove c'eri tu, nulla di che!>>
Dico fingendo una risata.
Quando chiudo rifletto bene.
Sembra quasi che Nicole sia una delle poche a non avere incubi o strane esperienze dalla festa di Halloween.
<<È tutto pronto.>>
Dice Richard portandomi in cucina.
Vorrei chiedere pronto per cosa, ma trovo subito risposta, tutti sono seduti al tavolo con la tavola e le candele.
È ora di parlare con Marin.
Richard chiede se c'è qualcuno per la terza volta, ma non riceviamo nessun segnale.
<<Non capisco...>>
Sussurra Richard.
<<Forse non vuole parlare.>>
Propone Marta.
<<Forse...>>
Sussurro io.
La lampadina inizia a fare contatto, subito dopo si spegne.
Lo immaginavo.
Cerchiamo tutti di mantenere la calma, di restare uniti nella stessa stanza.
<<Almeno ci sono le candele a fare un po' di luce...>>
Dice Ludovica spaventata.
Ma subito dopo anche quelle si spengono.
Una voce agghiacciante,roca, sopra umana rimbomba nella stanza.
<<Avete sbagliato e ora pagherete con il sangue, ognuno di voi. La prossima vittima arriva.>>
Questo ha detto la voce prima che ritornasse la luce.
Ci guardiamo tutti in faccia silenziosi, con la paura disegnata sul volto.
<<Marin voleva parlare con noi nel vero senso della parola!>>
Piagnucola Giada.
<La prossima vittima sei tu Michelle, non partirai per andare sola in quella clinica.>>
Dice Richard con sicurezza.
<<Devo andare per forza!>>
Ribatto.
Non posso negare che probabilmente ha ragione, ma se dobbiamo scoprire qualcosa uno di noi deve rischiare.
Quando tutti se ne vanno Richard è di nuovo poggiato al muro.
Sento aria di litigata.
<<Non andrai.>>
Mi dice guardandomi con rabbia.
Conosco bene quello sguardo, non me la darà vinta.
<<Non decidi tu.>>
Fa un paio di passi verso di me.
<<Vedrai.>>
È l'ultima cosa che dice prima di uscire da casa mia.
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