6 - Confessioni

Oltre il Velo.


«Sparita?»
«Nel nulla» confermò alla domanda di Melech. «Dissolta come un soffio di vento» ringhiò, rigirandosi il bicchiere mezzo vuoto tra le dita.
«Come ha fatto?»
«Se lo sapessi, credi che sarei qua con te a bere questa brodaglia annacquata?» Mandò giù l'ultimo sorso tutto d'un fiato, con la speranza che il gemito di piacere del peccatore di turno potesse regalargli l'eco di qualcosa che si era perso. «Ti faccio una grossa rivelazione: col cazzo che sarei venuto in questo buco.»
Melech ridacchiò. «Per essere un Reaper sei un po' troppo emotivo, sai?»
Caleb arricciò il naso prima di lanciare un'occhiata letale a Melech. «Non sono emotivo, sono incazzato.»

«E cosa cambia?» Melech scoppiò a ridere, sfacciato, prima di darsi un contegno sotto l'ennesima occhiata inquisitoria del Reaper. «Chiedo scusa» borbottò subito dopo assieme a una smorfia. «È colpa della Lacrima di Peccato, sai, forse bevo un po' troppo...»
«Dovresti stare attento a come ti comporti. Sai cosa succede a chi si lascia troppo andare. Non è un bel segno, amico mio.»
Melech annuì con fare cupo. «Mi sembra eccessivo, Caleb. Sai da che parte sto.»

«Non è per chi decidi di combattere, ma ciò in cui davvero credi» mormorò in risposta prima di sollevare l'ennesimo bicchiere, ormai assuefatto al bisogno di sentire quel qualcosa che tendeva sempre a dimenticare troppo presto. «Sono tempi bui e qualcuno potrebbe accorgersene.»
«Chi cazzo pensi che venga ancora a trovarmi, eh?» gli ringhiò contro Melech. Batté il pugno contro la superficie del tavolo e la bottiglia tintinnò pericolosamente, costringendo Caleb ad afferrarla per il collo per il timore che potesse cadere. «Hanno tutti paura di entrare qua dentro, ormai!»
«Io non ne ho.»

«Certo che no. Perché tu sei uno di quelli che spaventano i miei clienti!» gli ringhiò contro prima di scoppiare di nuovo a ridere. Una risata bassa e silenziosa, simile più a un colpo di tosse che non ebbe comunque la forza di riuscire a strappare a Caleb neanche l'ombra di un sorriso.
«Melech» sospirò, «dacci un taglio.»
«Hai ragione, hai ragione.» Sollevò le mani in segno di resa e tornò a sedersi sulla sedia al di là del tavolo che condivideva con Caleb, nella stanza buia e vuota. «È difficile, Reaper.»
«Lo so.»
«No, non è vero. Forse puoi intuirlo ma non capirlo.»

Melech si massaggiò il viso e si guardò attorno, nello stanzone miseramente vuoto di quello che un tempo era stato uno dei locali più frequentati di Oltre il Velo. Neanche all'epoca le risa eccessive erano concesse, così come le manifestazioni estreme di empatia tipiche degli umani, ma era anche vero che allora nessuno temeva la giustizia ferrea delle Anime Antiche.

«Mi dispiace, Melech. Per quanto poco possa contare, non ti lascerò da solo qua dentro» gli mormorò Caleb con tono piatto.
«Grazie, lo apprezzo» annuì prima di abbandonarsi allo schienale della sedia e sospirare, perso con lo sguardo sulla bottiglia di liquore in cui si sarebbe di sicuro rifugiato più tardi, una volta solo. «Credi ci sia lo zampino di Aziel dietro? Intendo dietro la fuga della ragazzina.» Si riallacciò così al discorso.

Non voleva parlarne, Caleb lo capiva. Ogni volta in cui ne discutevano, Melech si scheggiava sempre un po' di più e ben presto il dolore lo avrebbe spezzato per sempre, rendendo vana anche l'ultima speranza che l'aveva mantenuto per secoli in vita.

«Non ho percepito la sua presenza vicino a me» rispose tranquillo Caleb, «ma non posso escluderlo anche se ne dubito. Credo sia stata lei.»
«E il suo nome? Hai scoperto il suo nome?»

Pixie...

«No» scosse la testa assieme a un ringhio. «Pensi che sarei tornato così presto se lo sapessi?»
«No, a quest'ora staresti scopando la ragazza senza pietà» ghignò Melech. «Stai invecchiando, Caleb. Ecco cosa.»
«Mi serve del tempo per capire come aggirare le increspature che ha sull'anima. Ci sono troppe cicatrici, troppi incubi e spettri. Stanotte ho rischiato di perdermici, prima di trovare il fulcro del suo desiderio.»
«Povera anima... è messa così male?»
«Credo di sì. Non l'ho avvicinata davvero. Mi sono solo intrufolato nei suoi sogni per sondare un po' il terreno, niente di che.»
«Se questo è quello che hai visto senza toccarla, posso immaginare quello che troverai dopo, quando le sarai vicino.»

Caleb serrò le labbra e volse lo sguardo altrove, verso la porta ormai sigillata del locale.
«Cosa mi nascondi, amico?» mormorò Melech.
«Per un attimo, uno solo, ho pensato che valesse la pena scacciarli» rispose in un soffio e una scarica elettrica lo attraversò per ricordargli quanto pericoloso fosse quel pensiero.
«Che cosa?»
«Gli spettri che la tormentano.»
«E allora perché non lo fai?» Melech lo studiò di sottecchi, rabbioso, deciso a ignorare la blasfemia che aveva appena pronunciato di fronte a un Reaper. «Fanculo a tutto.»
«Non puoi pensarlo davvero.»
«Invece sì e so che anche tu lo pensi.»

Caleb abbassò lo sguardo alla bottiglia di Lacrime di Peccatore. «Il mio bicchiere è vuoto» mormorò, «proprio come me.»
«Anche la presunzione può essere considerata peccato. Non sai quali siano i piani di Lui in questa storia. Potresti...»
«Avrò il suo nome» ringhiò all'improvviso e l'oscurità della stanza si addensò, risucchiata dagli occhi scuri del Reaper, «la piegherò al mio volere e le spezzerò l'anima una volta per tutte. Sono un Reaper, e lo sarò per sempre.»

Melech annuì, privo di espressività. Versò un altro bicchiere all'amico di vecchia data e si soffermò più del dovuto sulle piccole crepe che si diramavano attorno alla cicatrice che gli segnava lo zigomo destro.
«Ti auguro che sia così, Caleb. Davvero.»

Il Reaper lo fissò un'ultima volta, deciso a ricacciare rabbia, emozioni e dubbi nell'ennesima sofferenza del peccato racchiuso dentro al bicchiere. Lo mandò giù di un fiato ancora una volta e quando il lamento di dolore lo invase, ripensò all'uomo che aveva visto oltre le spalle della giovane.

Pixie...

Doveva ucciderlo. Voleva che soffrisse.



Eccoci alla fine di un nuovo capitolo.

Ho deciso di aumentare le pubblicazioni, almeno per qualche settimana, per rilasciare più velocemente il libro. Questo, però, significa che le parti singole non saranno più rilasciate insieme, ma ognuna nel suo giorno di pubblicazione.

Cosa ne pensate di Melech? E del suo piccolo locale in cui si vendono lacrime di peccatori?

E Caleb scoprirà mai il vero nome di Pixie? Ma soprattutto, che cosa deve fare davvero Caleb?

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