Olio

Sei come olio tra le braccia dell'amore.
Sfuggi, vagabonda.
Non c'è casa per chi ha con sè cumuli di macerie.

Scivoli via, lontano.
Ti perdi,
senza trovare una strada.
Cervello labirintico,
cuore che batte ma non sente
o sente troppo e non lo sopporta.

Lacrime e frustrazione t'incendiano gli occhi.
Coprire il viso non serve
se l'anima è allo scoperto.

Nasconditi, nasconditi.
Tanto è tutto inutile,
non te l'hanno detto?
Non si può scappare da se stessi.

E pensi, pensi, pensi.
Ma quando vivi?
Oggi no, domani.
Chissà quanto è lontano,
e quando arriverà
e come sarà domani.

E urli, urli, urli.
L'hai già persa la tua voce?
Non ancora,
sussurra graffiandoti la gola
senza mai uscire dalla bocca.

E piangi, piangi, piangi.
Non ti brucia il sale sulla pelle?
A malapena ti reggi in piedi,
non è ancora crollato il tuo cuore?

Non sai mai cosa provi.
Ti fai mille domande,
zero risposte e tanti perchè,
anche quando un motivo non c'è.

Ti senti come l'unico fiore appassito di un prato fiorito, la stella che implode in un cielo di costellazioni.

Sei l'addio che non dai,
gli occhi vergognosi
che accarezzano la terra,
le gambe che tremano
e svelte fuggono.

Ancor prima di iniziare
sei già lontana.
Cambia tutto,
ma tu non cambi mai.

Sempre la stessa,
olio tra le braccia dell'amore.

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