Capitolo 2
Due mesi prima...
Non può essere. No non a me...no ti prego Dio, dimmi che è tutto un errore.
-Ciao Tony! Morgan! Lilia?- sento chiedere da Peter al piano di sotto.
-E' sopra in camera sua.-
-Grazie Morg.-
Sento i suoi passi avvicinarsi, così, decido di nascondere subito quello che stavo fissando da almeno mezz'ora dietro la schiena proprio appena varca la porta.
-Ehi.-
-Ehi.-
-Tutto bene?-
-Sì, perché?-
-Ti vedo...pallida. E' successo qualcosa? Stai male?-
-No, è solo...-
-Che hai dietro la schiena?-
-Niente.-
-Non è vero.-
Cerca di prendermelo dalle mani ma io lo fermo bloccandogli il polso.
-Non costringermi a farti del male.-
-Ma io sono più veloce di te. Oh!-
Riesce a prenderlo e lo guarda con curiosità mentre sorride.
-Cos'è?- chiede girandoselo tra le mani.
-Niente è solo un...coso per controllare...la fertilità.-
-Lilia, ne ho visti di questi "cosi" nei film e sono sicuro che non serva per quello.-
(Surrender-Natalie Taylor)
Sospiro e ormai mi arrendo, tanto lo scoprirebbe in un modo o nell'altro.
-Sono incinta.-
-Cosa?-
-Ma sei scemo?-
-Perdonami ma hai appena detto una cosa che ancora non dovrebbe esistere nel mio bagaglio di esperienze!-
-Hai ragione: non dovrebbe esistere.- dico prendendogli il test dalle mani e buttandolo nella spazzatura.
-Aspetta...ma tu non stai scherzando.-
-Ti sembra che stia ridendo?-
-Oddio...stai dicendo che potrebbe esserci una piccola o un piccolo Spider Man-Woman che correrà per casa chiamandomi "papà"?-
-Wow, arrivi in fretta alla soluzione.-
-Oddio Lilia! Ma è una notizia...-
-Sconvolgente?-
-Beh, abbastanza!-
-Bene, goditi questo momento di felicità perché finirà molto presto.-
-Che vuoi dire?-
-E' stato uno sbaglio. Noi non dovremmo avere bambini!-
-Lilia ma che stai dicendo? Questa cosa è bellissima, potremmo essere genitori e magari, finalmente...-
-No. Ho deciso: non lo voglio, non possiamo con il lavoro che facciamo.-
-Certo che possiamo!-
-No invece!-
-Non ti sopporto quando fai così.-
-Così come?-
-Come eviti qualsiasi cosa possa trasmettere amore nella tua vita. Prima me, poi Tony...anche Steve hai fatto lo stesso...-
-Non è vero! Sai che farei di tutto per voi!-
-Lo so! Ma non puoi sempre scappare, non ti stanchi?-
-Peter lo vuoi capire o no che non possiamo tenerlo? Sarebbe sempre in pericolo e in più io sono un'agente dello S.H.I.E.L.D. , sono praticamente sempre in missione e anche voi.-
-Fanculo lo S.H.I.E.L.D., l'agente Daisy e tutto il resto. Scappiamo, insieme.-
-Non possiamo. Non vedi che ragioni come un bambino? Non conti le conseguenze?-
-Ah io ragiono come un bambino? E tu, allora? Hai solo paura di impegnarti in qualcosa di serio e di creare la famiglia che non hai mai avuto.-
-Non ti azzardare mai più a dire una cosa del genere hai capito? Il ventre è mio e decido io cosa fare: me ne libererò e tutto tornerà alla normalità.-
-E come hai intenzione di fare?-
-Aborto! Hai mai sentito questa parola nella tua vita?-
-Certo che la conosco ma è anche una cosa bruttissima: così distruggi una vita.-
-Ma quale vita? Non c'è ancora niente qui, posso rimediare. Finirà tutto domani, e il caso è chiuso.-
-Ma...-
-E' chiuso!-
-Non mi hai neanche consultato.-
-Lo sto facendo adesso e so che è ancora troppo presto, non voglio rovinarmi la vita.-
-E di Tony allora? Che mi dici? Lui non si è rovinato la vita.-
-Lui si è preso una lunga pausa dal suo lavoro, Peter! Noi non possiamo per tanti punti di vista, ti è chiara questa cosa o no?-
-Se c'è l'amore...-
-Oh cazzo Peter ma ti dai una svegliata?!Non siamo nel paese delle favole dove tutto è perfetto, rosa e fiori e...-
-Le imperfezioni sono ovunque.-
-Sì va bene, è inutile parlare con te.-
-Ehi.-
Mi prende per il braccio e continua:-Non farlo o te ne pentirai.-
-Non sarebbe la prima volta.-
Mi libero e mi siedo sul letto a gambe incrociate con gli occhi che mi bruciano, ma non voglio farglielo vedere.
-Vattene.-
-Lilia, hai solo bisogno di aiuto. Se chiedessimo a...-
-Non ho bisogno di nulla! Sparisci Parker!-
-Come vuoi, vaffanculo.-
E detto questo se ne va, sbattendo la porta e non rispondendo alle domande della famiglia Stark che cercano di capire cosa sia mai successo.
Come da copione Tony salirà per parlare ma io non voglio così chiudo la porta a chiave e mi sdraio sul letto, in posizione fetale, a piangere e maledicendo questo piccolo errore che mi ha rovinato la vita.
Peter
Chiudo con violenza la porta di camera sua e, con le lacrime appena uscite, scendo le scale di casa Stark e vengo subito fermato da Tony che mi chiede:-Ehi ragazzo! Che succede?-
-Chiedilo a lei. Io ci ho perso le speranze a capirla.-
Bruscamente mi libero dalla sua presa e apro la porta d'ingresso con la stessa intensità per poi richiuderla dietro di me.
Questa ragazza è impossibile!
Sono tornato a casa senza neanche rispondere a zia May che voleva semplicemente sapere come mai non fossi per cena dagli Stark come avevo programmato, ho chiuso la porta alle mie spalle e mi sono buttato sul letto a fissare il soffitto.
Come può fare una cosa del genere? Come possono le donne fare una cosa del genere?
Faccio qualcosa che non dovrei neanche fare: penso ad un possibile futuro con un'altra lei, una Lilia più dolce, più altruista e, chissà perché, riesco ad immaginarmela mentre mi sorride dicendo "Peter, sono incinta!"; riesco a vederla mentre mi abbraccia euforica e parliamo del fatto che siamo troppo giovani ma non ci importa; vedo anche me stesso mentre, guardandola negli occhi, le chiedo di sposarmi e lei accetta ancora più felice di prima.
Già, sarebbe fantastico
Lilia
Non sono scesa neanche quando Morgan mi ha chiamata per la cena; mi sento troppo male con me stessa per vedere altre persone, nonostante quelle siano gli Stark.
Ho passato tutte le ore a fissare solo due punti: il soffitto e la finestra lasciata apposta aperta, come se mi aspettassi che Peter potesse entrare da lì a sorpresa per fare pace.
Ma ovviamente non è successo
Adesso è tutto diverso
Un rumore mi costringe ad aprire gli occhi e controllo la sveglia posata sul comodino della mia nuova camera: abbiamo deciso di stare in due camere separate dato che stavo diventando troppo grande per il modesto letto a castello che condividevo con Morgan, e poi così avrei avuto un po' più di privacy.
L'orologio segna le 3 del mattino e mi ributto sul cuscino sospirando.
-Peter?- chiedo alzandomi a sedere.
Non risponde nessuno così accendo la lampadina; ha indosso una maglietta larghissima, dei pantaloni della tuta della stessa taglia e sui polsi si trovano i bracciali delle sue ragnatele.
-Ti ho svegliata?-
-No tranquillo...-
Vorrei dire qualcosa di sarcastico ma so che peggiorerei la situazione, perciò non aggiungo altro.
-Come stai?- mi chiede timidamente.
-Qualche volta ho la nausea ma...per il resto tutto bene.-
-Mi fa piacere.-
Si rigira le mani e poi abbassa lo sguardo per osservarle muoversi.
-Che ci fai qui?-
-Volevo solo...chiederti scusa.-
-Tu stai chiedendo scusa a me?-
-Sì, ma non per quello che ho detto: non ti perdonerei facilmente se lo facessi davvero.-
-E allora per cosa?-
-Per averti lasciata da sola, me ne sono andato come un codardo e anche per averti mandato a quel paese.-
-Non fa nulla, è normale che adesso tu mi odi.-
-E' questo il punto: dovrei odiarti con tutto me stesso ma non ci riesco.-
-Peter, io ti amo e tu mi ami ma questa cosa...è troppo grande per affrontarla, io non sono pronta.-
-Neanche io però abbiamo tante persone che potrebbero aiutarci e se facciamo affidamento su di loro...-
-Loro chi? Steve? Tony? Nat? Sono Avengers non possono aiutarci essendo quasi sempre in missione.-
-Io parlavo anche di persone più semplici: mia zia, per esempio sarebbe felice di aiutarci. Poi c'è Pepper, chi meglio di lei?-
-Sì ma noi quando potremmo occuparcene? Saremo sempre in missione e chissà quanto poco tempo potremmo passare con lui o lei.-
-Lasciamo tutto, allora.-
-Non possiamo, il mondo ha bisogno di noi...soprattutto di te.-
Si siede accanto a me e mi prende le mani con le sue.
-Per me tu sei più importante, del resto non m'importa.-
-Adesso dici così, ma se continuerai a essere un Avenger dovrai fare una scelta. Ora scusami ma vorrei tornare a dormire, per domani voglio essere riposata.-
-Lilia, io...-
-Peter ti prego, è meglio così.-
Poggio la fronte sulla sua e respiro lentamente cercando di ricacciare le lacrime.
-E' la cosa giusta da fare.-
Sospira e mi bacia le mani: cazzo, mi fa impazzire quando fa così
-Non vuoi ripensarci? La notte, o per quel che ne rimane, porta consiglio.-
-Posso provarci ma non ti prometto nulla.-
-Grazie, mi basta.-
-Vuoi rimanere qui?-
-Mi piacerebbe ma domattina presto devo aiutare May a sistemare il garage, gliel'ho promesso.-
-Va bene...-
Si alza ed esce dalla finestra aperta aiutandosi dalle ragnatele.
Mi sdraio e sto a fissare la sveglia per due ore pensando a cosa fare.
Mamma non ha rinunciato a me e Liam
Come hanno fatto mamma e papà?
Quello che facciamo io e Peter è simile a quello che facevano loro perciò cosa c'è di diverso tra noi?
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top