Capitolo 16

Nonostante i turni stiamo passando l'inferno ogni notte per far sì che Daphne non pianga ogni due minuti. Ultimamente Peter riesce quasi subito a farla riaddormentare mentre con me è tutta un'altra storia: non fa che lamentarsi ancora di più e giuro che una volta mi abbia addirittura tirato un pugno sulla guancia.

-Ok, non ti sto simpatica a quanto pare...- ho commentato la tredicesima notte insonne, cercando di farla addormentare ma inutilmente.

Peter era venuto ad aiutarmi ed è riuscito a farla calmare in neanche due minuti.

-Mi spieghi come fai?-

-E' un mistero anche per me, prima era tutto al contrario.-

-Già, chissà cosa è cambiato in lei.-

-Forse preferisce il papà.-

Gli ho fatto il versetto e sono rimasta allibita quando Daphne ha smesso di strillare e ha chiuso gli occhietti scuri come i miei.

-Visto?-

-Wow, sei un mago...-

Peter l'ha posata delicatamente nella sua culla e poi è venuto verso di me.

-Te la sei presa?-

-No, è solo che...ah! Perché fa così con me? Prima non dormiva se provavi a cullarla e adesso che lo faccio io piange ancora di più. Cosa c'è che non va in me? Cosa è cambiato? Sono una madre orribile, vero?-

-Ehi Lil, non sei una madre orribile.-

-Dici così perché sei di parte.-

-Non è vero. Credimi sei stupenda e non c'è nulla che non vada in te: Daphne ti ama, come io amo te, e se fa in quel modo con te è solo una fase. Vedrai che le passerà.-

-Lo spero...sembra mi lanci occhiate di fuoco.-

-Sai l'altra volta mi ha fatto vedere qualcosa...-

Allora mi sono impanicata e ho subito chiesto cosa abbia visto.

-Era una cosa bella. Ballavamo insieme, stretti, vicini e felici. Lei ci vede così.-

-Davvero? A me non ha mai fatto vedere cose belle.-

-Lo farà, fidati.-

Ci siamo abbracciati e lui mi ha baciato la testa prima di esortarmi a tornare a dormire.

Sono passati altri mesi tra pappe, pannolini e nuovi piani strategici per fermare quella vipera. Alcuni nemici, spariti da tanti anni, sono stati avvistati sempre di più nelle strade di New York e la situazione si sta facendo molto seria e preoccupante. Madama Hydra sta reclutando sempre più gente per chissà quale piano malefico e, la cosa più spaventosa, è che l'ultimo pezzo mancante sia proprio Daphne.

-Lilia?- mi chiama Tony distogliendomi dai pensieri.

-Sì?-

-Hai capito?-

Do' uno sguardo a tutta la stanza riunioni degli Avengers guardando ognuno della mia squadra negli occhi che mi stanno fissando a loro volta come se stessero aspettando solo una mia risposta. Daphne, seduta nel suo passeggino accanto a me, fa' dei versi teneri con la bocca come a volersi prendere gioco di me e della mia distrazione.

Sospiro prima di rispondere al mio padrino.

-No perdonatemi, ero totalmente fuori di qui.-

-Lil vuoi che ti porti in camera per riposare un po'?- mi chiede premuroso Peter poggiando le mani sulle mie spalle.

-Sto bene, davvero. Tony dicevi?-

-Anni fa avevo messo fuori gioco un vecchio socio di mio padre, un certo Iron Monger, rivelatosi poi un pazzo egoista che ha cercato di uccidermi...beh, proprio due giorni fa è stato avvistato a Central Park che passeggiava come se nulla fosse.-

-Per "fuori gioco" tu intendi proprio...-

-Sì, e adesso sembra essere tornato da una riabilitazione costatagli dieci anni e identico ad allora.-

-Quindi vuoi dire che esiste un "Helios", posizionato chissà dove, nel lontano 2010?-

-Come quello che avete trovato negli anni '70? Esatto.-

-Quindi stavolta dovremmo andare nel 2010?-

-No, stavolta andremo io e il Capitano mentre voi due, insieme all'agente Wayland...-

-Perché quel pagliaccio?- sento mormorare da Peter ma cerco di non farci molto caso.

-...e all'agente Daisy andrete altrove.-

-Oh ma prego, sempre a vostra disposizione.- commento io sarcastica incrociando le braccia al petto. -E dimmi genio chi terrà Daphne al sicuro dato che Steve andrà a conoscere il mondo del 2010?-

-Avete una squadra intera ad aiutarvi.-

-Tranquilla Lilia, mi occuperò io di Daphne mentre sarete via.- mi conforta Wanda.

-Ce la farai da sola?-

-Tranquilla, con me non ha mai pianto.-

Ah, bene...

-Dove siamo diretti stavolta?-

-Andate alla base S.H.I.E.L.D., vi diranno tutto loro.-

-Perfetto, sempre molto informati.-

-Di nulla.- 

-Letteralmente.-


Arrivati alla nostra destinazione io e Peter veniamo investiti dall'uragano Giselle che ci abbraccia di slancio con un sorrisone stampato in faccia.

-Wow, non sapevo ti mancassimo così tanto.- commento condividendo l'abbraccio.

Lei si stacca bruscamente e continua a sorridere come un'ebete. Mi fa paura.

-Tutto bene?-

Alza la mano per mostrare uno stupendo anello sul dito.

-Non mi dire...-

-E invece sì: Meredith mi ha chiesto di sposarla!-

Invece di urlare come farebbero delle galline, le sorrido e le dico:-Congratulazioni.-

-Che bello Elle!- commenta Peter abbracciandola di slancio.

Wow, devono piacergli i matrimoni

-Grazie Pet! Ancora stento a crederci!-

-Quando l'inizio della fine?- chiedo sarcastica causando l'ilarità della mia amica ma non quella di Peter.

-10 Aprile.-

-Esattamente un mese prima del primo compleanno di Daphne.- sorride Peter felice come un bambino.

-Esatto! E vorrei che tu, Lilia, fossi la mia testimone.-

Alzo lo sguardo totalmente sconvolta. Non me l'aspettavo.

-Dici...dici sul serio?-

-Certo! Mi hai salvato la vita già due volte e te ne sarò sempre debitrice, è il minimo che possa fare per ringraziarti.-

-Ma non ce n'è bisogno, davvero. Avrai altri amici...-

-Sei la migliore amica che ho a parte Meredith e ci terrei se accettassi.-

Sorrido e guardo Peter prima di rispondere:-Va bene, lo farò.-

Giselle mi abbraccia ancora, quasi strozzandomi in realtà, ma apprezzo il suo affetto.

-Ma adesso dobbiamo concentrarci sul lavoro...seguitemi.- dice tornando ad essere la solita Giselle, seria e professionale che ho conosciuto.

Entriamo nell'enorme struttura e ci dirigiamo verso il garage a dimensioni stratosferiche per prendere uno dei tanti zephir presenti all'interno. Ad aspettare accanto allo stesso mezzo troviamo l'agente Wayland con le braccia conserte e ci sorride (spero sia un "ci") quando finalmente ci vede.

-Finalmente! Stavo per partire senza di voi.-

-Ti piacerebbe. Ragazzi voi andrete con l'agente Wayland e l'agente Daisy negli anni '50, dove è stato identificato un Helios , mentre io e altri della squadra ad aiutare i vostri colleghi nel 2010.-

Guardo i due ragazzi come per paura che possa scoppiare una rissa, data l'ultima volta, ma sembra si limitino solo a fissarsi così abbasso la guardia e mi concentro su qualcosa di leggermente più importante.

-Aspettate un secondo, mi sono persa qualcosa per caso?-

-Che vuoi dire?- chiede Matt aggrottando le sopracciglia, visibilmente confuso.

-Come fate a sapere che ci sia un macchinario Helios proprio negli anni '50?-

-Abbiamo scoperto che ogni Helios è collegato tramite gps e riconoscimento temporale, questo ci da' informazioni su dove si trovino...e soprattutto quando.- risponde al posto di Giselle, già con la bocca aperta, Daisy che cammina come se nulla fosse verso di noi. -Siamo pronti, piuttosto?-

-Sì, certo.- rispondo io salendo per prima sullo zephir aperto.

-E' pronta.- commenta Peter facendo passare prima Daisy e giuro di averla vista fare un piccolo sorriso.


-Bene, direi di prepararci.- dice Matt alzandosi all'improvviso dopo mezz'ora di viaggio tra le nuvole.

Comincia a sbottonarsi la polo sotto il giubbotto e io lo fermo:-Woh! Che stai facendo?-

Lui mi guarda confuso ma risponde:-Non possiamo certo andare negli anni '50 vestiti così, non ti pare?-

-Ah, giusto...-

Lilia ma sei seria?!? Controllati!

Peter si alza e si avvicina di più a Matt.

-Volevo scusarmi per l'altra volta, sono stato un cretino.-

-Nessun rancore amico, avrei avuto anche io la stessa reazione.-

Si sorridono educatamente e cominciano a spogliarsi davanti a me.

-Ragazzi non avete un camerino?- chiedo distogliendo lo sguardo.

-Volevamo lasciarlo a voi in realtà.- dice Matt togliendosi la maglietta.

-C'è davvero un camerino qua sopra?-

-No, ma una cabina armadi pieno di abiti d'epoca sì.-

-Esiste davvero??-

-Certo, scusate ma quando siete andati negli anni '70 non avete preso gli abiti da lì?-

Io e Peter ci guardiamo sconvolti ma rispondiamo nello stesso momento:-Sì, certo.-

-Volevo solo capire se ci fosse anche qua, ok vado.- dico per entrare dove Matt mi sta indicando.

Bella figura Lilia, proprio una bella figura di...


Dopo pochi minuti di preparazione finalmente siamo pronti: io ho optato per un top nero senza maniche con, abbinata, un'ampia gonna rossa a pois bianchi proprio come gli abiti di allora. Daisy invece ha optato per un tradizionale abito giallo con la stessa gonna ampia e i capelli sono raccolti in una coda bassa. Mentre Peter indossa un paio di jeans poco strappati, una maglietta bianca e sopra un giubbotto di pelle nera, Matt sembra un tipico nerd dell'epoca con pantaloni color kaki, una polo a quadri sotto una camicia azzurra e un paio di occhiali sul naso.

Il mio ragazzo assomiglia molto a uno dei personaggi di Grease ma ovviamente non glielo dirò conoscendo la sua "virilità".

Scendiamo tutti cercando di non farci vedere, anche se lo zephir è diventato invisibile, e seguiamo Daisy, la quale, si sta incamminando a passo svelto e deciso verso un grande edificio con poche luci ma dal quale si sente della musica di cui non sono decisamente abituata.

-Ehm Daisy...sei sicura che sia la strada giusta?- le chiedo riuscendo ad affiancarla.

-Il rilevatore mi dice che l'energia dell'Helios è contenuta là dentro...certo che sono sicura.-

-Chiedevo.- rispondo come a giustificarmi. -Sicuramente io non metterei un manufatto alieno in un locale dove si balla.-

-Non è un manufatto alieno...-

-Lo so lo so, risparmiami la spiegazione per favore.-

Riusciamo ad entrare senza problemi (wow che controlli negli anni '50!) e veniamo subito investiti da scariche di adrenalina e danze sfrenate sotto le note di una canzone che non ho mai sentito.

Poco più lontano vediamo una specie di area riservata, separata dal resto dei ragazzi che ci stanno quasi arrivando addosso, delimitata da una corda rossa, dove ballano ragazzi della stessa età che si divertono allo stesso modo...l'unica differenza è che sono solo di colore, come recita il cartello accanto alla corda.

Che schifo gli anni '50

-Non ci pensare.- mi sento dire all'orecchio da Peter, il quale, mi prende la mano.

-Voglio solo trovare quella diavoleria e tornare da Daphne, già non ne posso più.-

Ci allontaniamo ancora di più dalla folla e decidiamo il da farsi. Mentre Matt e Daisy setacceranno i sotterranei per cercare il marchingegno, io e Peter dobbiamo rimanere qua sopra per bloccare eventuali seguaci di Madama Hydra che vogliano impadronirsene e poter resuscitare altra gente.

Dopo due minuti di silenzio sento lo sguardo di Peter su di me e chiedo:-Che c'è?-

-Siamo totalmente da soli adesso.-

-E allora?-

-Sarebbe un peccato sprecare questa occasione di semi-libertà stando qui fermi.- dice con un sorrisetto dolce e mostrandomi la mano.

-Peter dobbiamo controllare...-

-Lo so, ma lo faremo comunque anche mentre balliamo.-

Ci penso su per molto prima di accettare, nonostante l'atmosfera non mi piaccia per niente.

La musica cambia lasciando il posto ad una dolce melodia cantata da due ragazzi e io, ormai presa dal momento, mi lascio convincere: metto un braccio dietro il collo del mio ragazzo mentre lui fa lo stesso sul mio fianco, mentre le due mani libere si intrecciano per posarsi all'altezza dei nostri petti.

(Like I'm gonna lose you- Meghan Trainor ft John Legend) per la melodia non per il testo!

Ci sorridiamo mentre dondoliamo a ritmo e non posso fare a meno di fissargli gli occhi castani.

-Come sono?- mi chiede.

-Non male per essere uno che non ha mai ballato un lento in vita sua.-

-Giuro che al matrimonio ti farò ballare per un'ora intera.-

Scuoto la testa e scoppio a ridere.

Poggio la testa sulla sua spalla e stringo forte la sua mano chiudendo gli occhi e godendomi questo delicato momento insieme.

-Vorrei tanto che rimanessimo così per sempre.- mormora lui.

-Già, sarebbe magnifico.-

-Lilia?-

-Sì?- 

Alzo la testa per guardarlo negli occhi e lui riprende:-Vorrei chiederti una cosa...so che non è il momento giusto giusto ma mi sembra anche il momento giusto per...-

-Peter? Che c'è?-

-Daphne mi ha...fatto vedere una cosa...- 

-Che cosa?-

Apre la bocca ma tutto viene bloccato quando degli Daisy e Matt tornano con l'Helios in mano e tutti sudati. Ci spiegano freneticamente che abbiamo poco tempo prima di ripartire, dato che per ogni viaggio nel tempo causa un abbassamento della "batteria" dello zephir. 

Prima di riuscire a teletrasportare tutti sul mezzo, Matt viene scaraventato dall'altra parte del locale da un uomo abbastanza corpulento e io riesco solo a commentare, in tono sarcastico:-Abbiamo visite.- 



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