CAPITOLO 9 - CASTIGO

N/A: Prima di cominciare questo nuovo capitolo vorrei ribadire quello he avevo già scritto nel preambolo.

Questa è una storia completamente scaturita dalla mia fantasia e non ho nessuna pretesa e nemmeno nessuna intenzione di rispecchiare o descrivere la realtà e questo vale anche per le scene di sesso. Essendo inoltre nata come una SASUNARU nel rapporto fra Netsu e Seika ci sarà diverse volte il riferimento al dolore e alla violenza...

Se non vi ho spaventati... buona lettura

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Capitolo 9 - CASTIGO

Quando Netsu aprì la porta della sua camera e intravide la sagoma di Seika nel letto sorrise sadico "Troppo facile".
Entrò senza accendere la luce e muovendosi silenzioso si spogliò completamente, poi si avvicinò alla sua ignara vittima.


Seika si svegliò di soprassalto ritrovandosi Netsu nudo seduto sul proprio bacino e i suoi occhi blu che lo scrutavano nel buio.
Brillavano di una strana luce, sembravano sadici e crudeli.
Sentì un brivido percorrerlo, non sapeva se di eccitazione o di terrore.
Provò a muoversi, ma non ci riuscì, perché si rese conto di avere le braccia bloccate sopra la testa.
Alzò gli occhi e vide le sue mani legate alla testiera del letto con un paio di manette. Tentò di liberarsi, ma inutilmente.
Netsu vedendo il suo sguardo smarrito sorrise "Ti piace il regalo di Koan? Mi ha detto di usarle con chi mi aveva morso. Non trovi sia un'ottima idea?"
Seika cercò di schiarirsi le idee e di riacquistare la sua espressione fredda e impassibile.
"Cosa credi di fare imbecille?"
Netsu sorrise "Ti farò pentire di avermi raggirato e usato."
Seika si sorprese "Cosa?"
"Non fare l'innocente. Ho capito tutto. E anche se il tuo piano ormai ha funzionato..."
"Che cazzo dici? Sei ubriaco?" Non riusciva a capire cosa stesse blaterando il biondo.

"Hai cercato di confondermi solo per avere strada libera con lei. Ma adesso te ne farò pentire amaramente..."
Seika afferrato il malinteso scoppiò a ridere "Tu sei fuori di testa! A me Shizuka non interessa affatto. E se anche fosse, con tutte le donne che posso avere, mi sarei spinto a tanto solo per lei? Sei proprio un idiota!"
"Stai zitto! Non ti credo! Ti ho visto andare via con lei... però non è solo per questo che sono infuriato. Per colpa tua Kata non vuole più parlarmi... ho litigato con Koan... Hiroko non mi guarderà più in faccia... hai scombussolato la mia vita! Tu mi hai confuso. Mi hai incasinato la testa... Io ho iniziato a pensare..."
Netsu scosse energicamente la testa come per scacciare quel ultimo pensiero, poi riprese "Ti farò pagare per quello che mi hai fatto."

Seika stava per ribattere quel fiume di parole sconclusionate, ma la voce gli morì in gola a causa del bacio rabbioso di Netsu. Rispose immediatamente. Non c'era cosa che amasse di più di quelle labbra carnose.
Netsu gli catturò la lingua, poi invase la sua bocca togliendogli il respiro. In quel momento non c'era posto per la dolcezza. Quel bacio voleva essere il preludio per ciò che stava per accadere.
Prima di staccarsi dalla bocca del moro Netsu gli morse il labbro inferiore.
Seika imprecò per quel dolore improvviso. "Imbecille!"
Netsu ghignò "Questo non è niente... preparati a urlare. Vedremo quanto resisterà il freddo Kimura..." e riabbassandosi sulla sua bocca leccò e succhiò il labbro martoriato.

Seika iniziò a preoccuparsi, Netsu non era in sé, era ubriaco e preda di una rabbia violenta.
Voleva farlo soffrire e sicuramente da lì a poco lo avrebbe scopato. Sentì una nota di panico assalirlo, non era mai stato con un ragazzo e se Netsu lo avesse penetrato senza preparazione lo avrebbe dilaniato e il giorno dopo non sarebbe stato nemmeno capace di alzarsi dal letto.

Non lo stava violentando perchè anche lui non desiderava altro che fare sesso con il biondo, però non era esattamente come aveva immaginato la loro prima volta insieme. Il gioco gli era sfuggito di mano.
Comunque non avrebbe mai e poi mai implorato. Il suo orgoglio gli impediva di chiedere clemenza o perdono.
E poi perdono per cosa?
Lui non aveva un secondo fine, quello che aveva fatto era solo ed esclusivamente per avere Netsu e in fondo, in un modo un po' distorto, lo aveva ottenuto.

Netsu sfilò la maglietta al moro e avendo le mani legate gliela lasciò all'altezza dei polsi. Poi gli tolse i pantaloncini, Seika non fece resistenza tanto sapeva che ormai era inutile e poi avrebbe fatto solo il suo gioco.
Netsu lo guardò eccitato Seika era uno spettacolo, il suo corpo nudo era perfetto, la pelle chiara metteva ben in evidenza i muscoli snelli e ben delineati, e quella posizione era incredibilmente erotica.
Saperlo completamente nelle sue mani lo eccitava da morire.
Il suo sguardo restava impassibile e altezzoso, ma la sua indifferenza era solo apparente, perché quel bacio e quella situazione lo avevano fatto diventare duro. Particolare che non sfuggì a Netsu.
Il biondo sorrise quando togliendogli anche i boxer la sua erezione svettò evidente.
"Bene, bene, ti piace l'idea di essere scopato da me..."
"Idiota! Se mi fossi indifferente ti avrei fatto un pompino? Collega ogni tanto il cervello!"

Netsu digrignò i denti "Non vuol dire niente! Mi hai usato e ti sei preso gioco di me! Sei bravissimo a fingere!"
Per non dargli la possibilità di replicare gli infilò due dita in bocca mentre si abbassava sul suo corpo per lasciargli degli evidenti segni rossi. Mordeva e succhiava partendo dal collo fino giù all'addome.
Seika si stava eccitando sempre di più, così prese a succhiare e leccare le dita che Netsu gli aveva infilato in bocca in modo osceno come avrebbe fatto con il suo sesso.

Netsu saltò volutamente l'intimità di Seika e si spostò all'inguine dove gli lasciò un evidente succhiotto nell'interno coscia. Guardando la sua opera ghignò, quello avrebbe avuto molta difficoltà a giustificarlo con Shizuka.

Seika aveva trattenuto un grido di dolore quando gli aveva preso fra i denti un capezzolo... quello che gli stava facendo era eccitante e doloroso al tempo stesso.
Il succhiotto all'inguine poi era stato inaspettato e dannatamente erotico. Si sentiva come se Netsu avesse voluto marchiarlo come suo.
Quel biondino era meticoloso nella sua opera...

Intanto le dita di Netsu giocavano con la sua lingua e non gli davano la possibilità di regolare il respiro.
Quando le tolse, le guardò e sorrise compiaciuto, erano bagnate e ricoperte di saliva, "Adesso ti darò ciò che vuoi".
Si abbassò fra le gambe di Seika e passò la lingua sulla sua asta turgida. Percorse tutta la lunghezza diverse volte per poi fermarsi sulla punta e succhiare con avidità.

Seika non si aspettava un trattamento del genere, vista la sua rabbia credeva che l'avrebbe solo scopato senza preoccuparsi di farlo godere.
Forse non c'era solo l'ira a muoverlo, ma un sentimento più profondo e potente.

Il moro cercò di trattenere i gemiti, ma non poté distogliere lo sguardo da quello spettacolo.
Quando Netsu lo prese completamente in bocca Seika inarcò la schiena, quanto lo aveva desiderato, vedere il suo cazzo che veniva completamente divorato da quelle bellissime labbra.
Avrebbe voluto portare le sue mani ai capelli del biondo per fargli aumentare il ritmo, ma le manette non glielo permettevano. Era completamente in balia dei desideri e delle perversioni di Netsu e questo lo eccitava da morire, non avrebbe mai creduto di diventare così lascivo e masochista nelle mani del biondo.

Ogni volta che Netsu succhiava o pompava più forte Seika si ritrovava a tirare forte le manette sentendo i polsi dolergli.
Netsu portò due dita alla sua apertura e iniziò a violarla.
Seika in un primo momento si irrigidì per il fastidio, perché le dita di Netsu bagnate solo della sua saliva non scivolavano dentro bene e quello stronzo non era molto delicato.
Seika sapeva che doveva rilassarsi, tanto era chiaro che non aveva via di scampo e ad essere sinceri nemmeno la voleva. Quello che voleva era godere, fare sesso con Netsu per provare quel piacere finora solo desiderato.
Possedere o essere posseduto in quel momento, con la mente completamente annebbiata da quello che la bocca di Netsu gli stava facendo provare, gli sembrava un particolare trascurabile.

Netsu era ormai al limite lo voleva, voleva possedere quel corpo così perfetto e in quel momento completamente a sua disposizione.
Inizialmente era spinto solo dalla rabbia e dalla voglia di punirlo, adesso era solo il desiderio a dettare le sue azioni. Un desiderio nato e cresciuto in quei pochi giorni e tenuto nascosto perfino a se stesso per paura di ciò che esso significava. Ora mascherato da rabbia era libero di sfogarsi.


Netsu pompò più veloce e sentendo i muscoli del piccolo orifizio allentarsi inserì anche il terzo dito. 

Seika fu invaso da mille brividi e dovette mordersi il labbro per non urlare. Le dita di Netsu non erano più fastidiose, e quando colpirono un punto preciso dentro di lui Seika boccheggiò per la potenza del piacere che lo investì. Sentì tutto il corpo tendersi e le manette stringere attorno ai polsi, il dolore si mescolò nuovamente al piacere. Non resistette oltre e si riversò completamente nella bocca del biondo.


Netsu si alzò e baciandolo, Seika respirava ancora affannosamente in cerca di aria, riversò nella sua bocca un po' di quel liquido caldo, poi mettendosi a cavalcioni sul suo petto disse con un sorriso perverso "Fanne buon uso".
Lo sguardo del biondo non era più di odio e di rabbia, ma di puro desiderio e lussuria.
Seika seppur ancora frastornato dal potente orgasmo capì perfettamente cosa intendeva e decise di accontentarlo ormai anche lui era prigioniero non solo delle manette, ma di un piacere senza freni e senza remore dove tutto era concesso e lecito.
Alzò la testa, quel minimo movimento che le manette gli permettevano, e passò la lingua sulla punta del membro di Netsu, lo bagnò con la saliva mista al liquido bianco che lui stesso gli aveva passato.
Il biondo gemette a quel contatto, non riusciva più ad aspettare. Quella visione di Seika legato al letto che leccava il suo membro era davvero troppo, rischiava di venire ancor prima di penetrarlo.


Si alzò dal suo petto con uno sforzo enorme, le sensazioni che gli dava la lingua di Seika erano incredibili, ma quello che lo attendeva era anche meglio.

Si infilò un preservativo e, dopo avergli alzato le gambe, lo penetrò con un'unica spinta. Seika trattenne un grido di dolore, perché anche se era stato preparato quella intrusione era stata violenta e decisa. E il membro di Netsu era decisamente più grosso delle sue dita.

Netsu cercò di trattenersi, ma il desiderio di possederlo era incontrollabile e il piacere provato nel trovarsi in quell'antro caldo e stretto era devastante per la sua mente già annebbiata dall'alcool. Così iniziò a muoversi senza attendere che il moro si abituasse , uscendo ed entrando, affondando in lui sempre più in profondità.

Seika si sentiva spaccato in due, Netsu non era stato delicato, ma era entrato con forza e le sue spinte erano state da subito potenti. 

Quando il biondo però trovò l'angolazione giusta Seika sentì il piacere invaderlo completamente. Il dolore si mischiò a quelle sensazioni proibite capaci di annebbiare completamente ogni pensiero razionale. Ciò che aveva sempre cercato, piacere e dolore insieme Netsu gliele stava dando amplificate. 

Quando Netsu continuando ad affondare in lui colpì nuovamente quel punto magico Seika non riuscì a trattenere un forte gemito. Il biondo sentendolo si eccitò maggiormente e portando la sua mano sul membro di Seika prese a masturbarlo per dargli ulteriore piacere e sentirlo nuovamente. 

Netsu avrebbe voluto girare Seika e continuare a penetrarlo da dietro, l'idea di vederlo a 90 gradi con la testa affondata nel cuscino lo eccitava, ma le manette non permettevano quel movimento. Così si accontentò della visione della faccia di Seika solitamente impassibile sconvolta dal piacere... sapere di essere lui a farglielo provare lo faceva sentire stranamente felice. 

Per Seika il dolore ai polsi causato dai movimenti decisi inferti da Netsu in quel momento era irrilevante paragonato al piacere che gli stava facendo provare. 

Quando Netsu si rese conto che entrambi erano ormai al limite, portò le gambe di Seika sulle spalle e lo afferrò per i fianchi per dare maggiore forza alle spinte e arrivare più in profondità fino ad essere completamente dentro di lui. Non tardò molto e l'orgasmo li colse entrambi.


Netsu si lasciò cadere sfinito su Seika e lui stranamente lo lasciò fare. Quando però il moro riuscì a regolarizzare il respiro riprese il suo tono gelido e gli sibilò "Adesso togliti dai coglioni". Non voleva ammettere che gli piaceva essere fra le braccia di Netsu. Quest'ultimo mugugnò, si sfilò, da lui, ma non si mosse dal suo torace e in pochi attimi si addormentò.

Seika cercò di svegliarlo urlandogli ogni sorta di insulto, ma fu tutto inutile così si dovette arrendere a rimanere in quella posizione scomoda e completamente imbrattato dal proprio sperma fino al risveglio del biondo. Sentiva dolore ovunque ed era sicuro che i giorno dopo i lividi e i segni non gli avrebbero permesso di andare ad allenarsi. Fortunatamente il giorno dopo era domenica e avrebbe potuto restare a letto, altrimenti dubitava anche di essere in grado di andare a lezione. 

Non aveva nessuna voglia nemmeno di farsi vedere così dai suoi, anche se far sapere a suo padre che il suo caro figlio era stato sbattuto come una puttana da un ragazzo non sarebbe stato male. 

Quel maledetto biondino ci era andato giù pesante, ma doveva ammettere che era stata l'esperienza più travolgente della sua vita. Nemmeno la sua prima volta era stata così intensa. Nessuna scopata precedente era minimamente paragonata a quella, anche se era stato lui il passivo.

Guardò il corpo nudo di Netsu ed ebbe un fremito, la prossima volta sarebbe stato lui a possederlo. Ormai non aveva più dubbi, alla fine il biondo sarebbe stato tutto suo. Aveva visto fin troppo chiaramente la rabbia mutarsi in desiderio e la voglia di ferirlo in voglia di farlo godere. 

Se avesse solo voluto davvero violentarlo non si sarebbe preoccupato di farlo venire ben due volte. Un pompino non lo si faceva per rabbia o per vendetta. Lui lo sapeva bene. Era solo il desiderio di dare piacere a spingerti a farlo. E ora dormiva spalmato su di lui come fosse la naturale conclusione di quello che avevano condiviso. 

Seika ringraziò di avere le mani legate altrimenti avrebbe ceduto alla tentazione di abbracciarlo. Era sporco e sudato, aveva dolori ovunque ed era ancora legato a quel letto, ma si sentiva incredibilmente felice. 

Forse l'idiozia era contagiosa...

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N/A: scusate il ritardo :(

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