CAPITOLO 7 - SCOPERTA
Arrivato sul tetto Seika sperò di trovare già Netsu per poter attuare il suo piano e preparare il siparietto per Kata.
Inizialmente non vide nessuno finché, girando l'angolo, lo trovò disteso a terra con gli occhi chiusi che si godeva il sole.
Netsu chiusa la telefonata aveva provato a rimettersi a studiare, ma non ci era riuscito così aveva deciso di andare a godersi quella calda giornata primaverile.
Seika gli si avvicinò piano e si mise in piedi sopra di lui oscurandogli il sole. Netsu era sicuro fosse Kata e senza aprire gli occhi gli disse "Hai fatto presto."
Il moro non rispose, ma la felicità che scorse nella voce e nell'espressione dell'altro lo fece irritare. Si mise a cavalcioni sopra il suo bacino e gli bloccò le mani sopra la testa.
Netsu sobbalzò ed aprì gli occhi, trovandosi il compagno di stanza a pochi centimetri sibilò
"Che accidenti ci fai tu qui?"
"Ero uscito semplicemente per prendere una boccata d'aria e invece ho trovato un bel pacchettino tutto per me."
Netsu cercò di divincolarsi "Cosa vuoi? Togliti!"
L'altro sorrise "Prima voglio scartare il mio regalo."
E senza aggiungere altro si abbassò a baciarlo. Netsu cercò di resistere e non rispondere, ma Seika non demorse, tenendogli sempre le mani bloccate passò a leccargli e a baciargli il collo.
Netsu sospirò e sentì il proprio corpo reagire a quel trattamento.
Seika prese entrambi i polsi del compagno con una sola mano e con quella libera gli sollevò la maglietta, poi andò a saggiare prima il suo addome magro e poi il suo torace tonico. Vedendo che non reagiva, si abbassò e rifece la stessa strada con le labbra soffermandosi a stuzzicare i capezzoli.
Sentendolo tendersi e trattenere il respiro, sorrise soddisfatto, si rialzò e riprovò nuovamente a baciarlo e questa volta il biondo non riuscì a resistere.
Rispose al bacio e andò per primo a violare la bocca di Seika alla ricerca della sua lingua.
Anche se Netsu sapeva di doverlo allontanare la sua mente era troppo offuscata dal desiderio di qualcosa di più.
Appena si staccarono Seika scese nuovamente a baciargli l'addome, tracciando con la lingua la pelle appena fuori dai boxer.
Netsu sentì la propria erezione risvegliarsi e tutto il suo corpo fremere di desiderio, però con quel briciolo di lucidità che gli era rimasta cercò di protestare "Bastardo ... lasciami ..." anche se la sua voce e soprattutto il suo comportamento esprimevano ben altro.
A Seika infatti non sfuggì l'eccitazione del biondo "È inutile che fingi e cerchi di resistermi, il tuo corpo mi desidera."
Per rendere più chiaro ciò che aveva appena detto passò una mano sul membro di Netsu trovandolo teso e duro. "Il tuo cazzo supplica attenzioni"
Al biondo sfuggì un gemito di approvazione e chiuse gli occhi per cercare di mantenere un briciolo di dignità.
Sapeva benissimo che avrebbe potuto opporsi senza difficoltà, ma non era più ciò che desiderava...
Seika liberò il sesso dell'altro dalla costrizione dei boxer, e lo prese in mano, stava per iniziare a masturbarlo quando fu colto dalla voglia di assaggiarlo.
Si abbassò e passò la lingua su tutta la lunghezza, poi leccò la sommità.
Netsu dovette mordersi il labbro per trattenere un urlo di piacere per quel contatto improvviso.
Aprì gli occhi per godersi quella scena, vedere Seika leccare il suo cazzo lo mandò in estasi, fu assalito dalla voglia di scopargli quella bocca saccente che non faceva altro che prenderlo in giro. Non gli importava più di sembrare una puttana vogliosa, la mente aveva definitivamente abbandonato il campo di battaglia.
Seika ghignò e alzando lo sguardo incontrò gli occhi blu di Netsu liquidi di desiderio osservarlo con bramosia.
Non resistette a quella chiara richiesta, succhiò la punta con decisione passandogli nuovamente la lingua, poi lo prese in bocca facendolo entrare poco alla volta per aumentare l'attesa.
Quando sentì Netsu gemere nuovamente iniziò a pompare con movimenti ampi fino a farselo arrivare in gola. Succhiando con forza e aiutandosi con la lingua.
Seika non sapeva da dove venissero quei sentimenti, ma voleva sentire gemere Netsu e fargli provare tutto il piacere possibile da quell'atto. Voleva che fosse indimenticabile, nemmeno paragonabile ai pompini che altri gli avevano già fatto.
Netsu era completamente preda del piacere e del desiderio. Seika era bravissimo. Netsu non sapeva se per esperienza diretta o indiretta, ma era certo, non aveva mai provato nulla di simile.
Kata arrivò sul tetto con un po' di ritardo, l'allenatore l'aveva trattenuto in qualità di capitano per una comunicazione riguardante l'inizio del campionato.
Non aveva dubbi che Netsu lo stesse ancora aspettando, non gli avrebbe mai dato buca, ma visto che non l'aveva chiamato per lamentarsi, si era sicuramente addormentato, come suo solito, nel suo posto preferito.
Infatti come uscì dalla porta e fece alcuni passi vide sbucare da dietro l'angolo le inconfondibili "All Star" nere di Netsu. Decise di avvicinarsi piano per poterlo ammirare addormentato.
Fece un altro passo e vide qualcosa che non gli tornava un altro paio di scarpe, come se ci fosse qualcuno sopra di lui. In un primo momento pensò a Shizuka, ma si rese conto immediatamente che erano decisamente troppo grandi per lei.
I rumori che sentì gli fecero sorgere dei brutti dubbi sulla loro attività. Avvicinandosi ulteriormente, cercando però di non palesare la propria presenza, vide Netsu steso a terra e qualcuno inginocchiato con la testa fra le sue gambe. La faccia non era visibile però la divisa scolastica e la corporatura non lasciavano dubbi fosse un ragazzo. Non gli ci volle molto per riconoscerlo.
Seika quando sentì l'asta di Netsu ingrossarsi e tendersi maggiormente si fermò provocando il disappunto del biondo che ringhiò e lo guardandò con astio.
Il moro sorrise sadico "Se vuoi che continui e ti faccia godere. Devi chiedermelo"
Netsu in quel momento non ragionava più, avrebbe fatto qualunque cosa pur di farlo continuare "Bastardo! Non puoi fermarti così! Continua a succhirmelo! Cazzo!"
Seika ghignò "Se me lo chiedi così gentilmente non posso rifiutare ... però ricordati, mi devi un favore".
Si girò verso Kata che aveva sentito arrivare poco prima e si leccò le labbra prima di riprendere l'erezione di Netsu in bocca e ricominciare a pompare veloce.
Netsu ormai vicino al limite, portò le mani fra i capelli del moro per dettare il ritmo e prese a gemere senza più controllo.
Kata si sentì morire, Seika non stava costringendo Netsu a fare niente, il suo amico era pienamente consenziente e partecipe.
Quel bastardo glielo stava portando via da sotto il naso. Non resistette e decise di andarsene non aveva bisogno di vedere altro.
Dopo poco Netsu venne nella bocca di Seika. Quest'ultimo ingoiò e con ancora la bocca e le labbra sporche del suo seme caldo si alzò e lo baciò.
Netsu seppur ancora intento a riprendere fiato rispose al bacio leccando ed esplorando quella bocca che lo aveva fatto godere, in un muto ringraziamento, sentendovi estasiato il proprio sapore.
Quando si staccarono Seika lo guardò, il biondo era uno spettacolo, il fiato corto per l'orgasmo, gli occhi liquidi di un blu intenso, le labbra gonfie per i baci e sporche del suo stesso sperma.
Aveva una gran voglia di farlo suo, ma sicuramente non era il momento adatto. Netsu era ancora troppo confuso.
E se anche in quel momento forse non avrebbe avuto la lucidità per opporsi in seguito non glielo avrebbe mai perdonato.
Lui ormai non lo voleva più solo per una botta e via. Voleva fosse suo anima e corpo e se "per sempre" era una frase un po' eccessiva, sicuramente "a tempo indeterminato" suonava bene.
Doveva avere pazienza e attendere ancora un po'. Tanto ormai era chiaro che non gli sarebbe più sfuggito e Kata non sarebbe più stato un problema.
Così si avvicinò al suo orecchio e passandogli un dito sulle labbra gli disse "Lo senti questo sapore e il tuo sperma mischiato alla mia saliva. Non dimenticarlo. Oggi hai goduto solo tu, ma la prossima volta che lo sentirai non mi fermerò"
Detto questo si alzò e se ne andò lasciando Netsu ancora steso a terra che cercava inutilmente di dare un senso a quello che era appena successo.
Quella promessa lo face fremere sia per la prospettiva di avere nuovamente il suo cazzo dentro la bocca di Seika, sia per qualcosa che al momento preferiva non prendere in considerazione, ma che il suo corpo già anelava.
Mentre piano piano riprendeva lucidità un pensiero gli attraversò la mente: Kata! Dov'era finito?
Sperava non fosse arrivato proprio mentre era con Seika altrimenti non avrebbe saputo come giustificare quello che aveva fatto.
Seika rientrò nella propria camera per farsi una doccia e risolvere la sua erezione. Si era eccitato terribilmente.
Aveva sempre creduto che fare un pompino fosse un atto di sottomissione e invece si era sentito incredibilmente potente. Netsu era completamente nelle sue mani, era sicuro che qualunque cosa gli avesse chiesto in quel momento lui gliel'avrebbe concessa.
Entrò sotto il getto dell'acqua calda e prese a masturbarsi ripensando a Netsu, aveva ancora ben chiaro nelle orecchie i suoi gemiti, la sensazione del suo membro che gli scopava la bocca e che si ingrossava rispondendo ai suoi movimenti, le sue mani fra i capelli che lo incitavano ad andare più veloce e soprattutto si immaginò di non fermarsi, di farlo completamente suo. Si immaginò di spingersi dentro di lui con forza fino a farlo urlare di piacere, di vedere i suoi bellissimi occhi illuminati dalla lussuria e dal desiderio e la sua voce stravolta chiamare il suo nome e chiedere di più.
Fu colto da un orgasmo potente che lo costrinse ad appoggiarsi al muro della doccia per non cadere.
Riprendendo lucidità si rese conto della situazione e imprecò stizzito.
Perché aveva deciso di darsi piacere da solo?
Avrebbe potuto chiamare una delle ragazze che gli morivano dietro, quando aveva voglia di scopare trovava sempre qualcuna disposta a divertirsi con lui.
Perché questa volta non l'aveva fatto?
Aveva preferito masturbarsi ripensando a quel biondino.
"Cazzo" questa volta imprecò a voce alta.
Era vero che Netsu ormai era in suo potere, ma era vero anche il contrario.
Quando erano da soli faticava a restare lucido, la sua mente andava in tilt e ragionava solo con le sue parti basse.
Era sicuro prima o poi Netsu lo avrebbe condotto all'inferno.
Seika sorrise in fondo sarebbe stato divertente dividerlo con lui.
Netsu si alzò e si guardò attorno, Seika se ne era andato e di Kata non c'era traccia.
Doveva andare a cercarlo e capire cosa era successo. Sperava che non lo avesse visto mentre Seika... bloccò il ricordo sul nascere sentendo l'eccitazione scorrergli verso le parti basse.
Non riusciva a spiegarsi come mai, ma ogni volta che quel bastardo lo stuzzicava il suo corpo reagiva esattamente come l'altro voleva e lui non ne aveva più il controllo.
Lo eccitava da morire e sembrava capace di toccare direttamente la sua parte irrazionale, i suoi istinti più nascosti.
Era pericoloso, Seika lo portava a fare cose che mai e poi mai avrebbe pensato possibili.
Kata era infuriato e disperato. Non voleva credere a quello che aveva visto, eppure non poteva ignorarlo o illudersi.
Il significato era chiaro.
Seika gli stava facendo una pompa e chissà che altro... non voleva saperlo.
E la cosa certa era che Netsu non si stava opponendo, anzi sembrava più che consenziente.
Un altro pensiero lo fece incazzare maggiormente, perchè Netsu lo aveva invitato sul tetto se poi si faceva trovare con Seika?
Non poteva essere così bastardo da sbattergli in faccia la loro relazione. No, non era da lui.
Ma allora perché?
Forse era stato Seika, lui ne sarebbe stato capace. Forse aveva sentire del loro appuntamento e lo aveva anticipato per fargli sapere cosa c'era fra loro.
Sì, ma questo non cambiava il fatto che Netsu stava facendo sesso con Seika mentre lo stava aspettando...
non si era minimamente preoccupato del suo arrivo...
Appena Takeji lo vide entrare in camera si allarmò. Kata aveva una faccia e uno sguardo spaventosi.
"Cosa ti è successo?"
Kata non rispose e prese a buttare tutte le sue cose per terra e a spaccare tutto ciò che aveva a tiro.
Takeji lo bloccò da dietro cercando di fermarlo "Stai calmo. Così non risolvi niente. Parliamone."
Kata cercò di liberarsi e nel tentativo colpì Takeji con una testata. Al ragazzo scappò un'imprecazione "Cazzo!" e lo lasciò.
Kata rendendosi conto di quello che aveva fatto si fermò e abbassò lo sguardo mentre lacrime silenziose di frustrazione gli rigarono il volto.
Takeji vedendole lo abbracciò preoccupato, ma non gli chiese niente.
Aveva una certezza, c'entrava in qualche modo Netsu, solo lui era in grado di turbarlo, anche se era la prima volta che lo vedeva così disperato.
Fu Kata a parlare "Quel fottuto bastardo è riuscito nel suo intento di portarmelo via... anche lui come ha potuto farmi questo!?"
Dopo un pausa riprese "Shizuka ero riuscito ad accettarla. Lei è una ragazza... pensavo che lui fosse etero e che io non avevo alcuna speranza... per questo non mi sono mai dichiarato e mi sono sempre accontentato di essere per lui solo un amico. Ma adesso niente ha più senso! Come ha potuto farlo con lui!? Dopo che mi aveva anche giurato che tra loro non c'era niente?! Mi ha mentito! Ha tradito la nostra amicizia! E io che credevo fosse importante per lui...".
Takeji restò basito, da quelle poche parole aveva capito che Kata doveva aver scoperto Netsu insieme ad un altro ragazzo. E dai discorsi dell'altro giorno poteva intuire anche chi fosse.
Takeji sentì una forte rabbia mista a gelosia invaderlo, come poteva Netsu fare soffrire così Kata? Calpestare così il suo cuore? Takeji sapeva quanto era difficile ottenere l'amicizia del rosso, la concedeva solo a pochissimi, a lui c'erano voluti mesi per farsi accettare. Netsu non si meritava di averlo vicino.
Poi questi sentimenti di rabbia e frustrazione mutarono in sollievo e voglia di proteggerlo.
Forse con il passare del tempo, quando Kata fosse riuscito a superare questo dolore, finalmente sarebbe stato capace di dimenticare Netsu e di andare avanti trovando la felicità che si meritava. Lui avrebbe fatto qualunque cosa perché ciò avvenisse nel minor tempo possibile.
Si accese in lui anche la speranza che forse Kata si sarebbe finalmente accorto di lui e del suo amore.
Una cosa era certa, non avrebbe più permesso a quel maledetto biondo di fare del male al suo prezioso amico.
Kata si era finalmente calmato quando qualcuno bussò alla porta.
"Kata senpai. Sono io. Ci sei?"
Takeji sentì il ragazzo che era ancora fra le sue braccia irrigidirsi.
Gli accarezzò la schiena e gli disse "Tranquillo ci penso io."
Kata non voleva incontrarlo, ancora non sapeva come affrontarlo e cosa dirgli, soprattutto non in quello stato.
Takeji aprì la porta e se la chiuse subito alle spalle per impedire a Netsu di guardare dentro.
"Kata sta dormendo."
"Cosa? A quest'ora? Ma dovevamo incontrarci. Sta male?"
"Non si sentiva bene. Ma con una bella dormita starà sicuramente meglio. Gli dirò che sei passato."
Netsu capì dall'espressione del ragazzo che non avrebbe ammesso repliche "Ok. Grazie"
Takeji rientrò in camera senza aggiungere altro..
Netsu rimase qualche secondo davanti alla porta chiusa. Qualcosa non gli tornava.
Lui e Takeji non erano mai andati d'accordo, ma non gli aveva mai rivolto uno sguardo così gelido.
E Kata non era il tipo da saltare un appuntamento senza avvisare o da non volerlo nemmeno incontrare.
Anche se malauguratamente avesse visto lui e Seika quel comportamento non aveva senso.
Avrebbe potuto rimproverarlo, fargli una bella ramanzina o addirittura prenderlo in giro, ma non arrabbiarsi al punto da non volerlo vedere. Forse stava davvero male.
Decise di andarsene, avrebbe parlato con il suo amico con calma il giorno dopo.
Quando Takeji rientrò in camera Kata sembrava ritornato quello di sempre, almeno apparentemente perché i suoi occhi erano spenti e gelidi senza quella luce che Takeji amava tanto.
Netsu per rilassarsi un po' e non pensare troppo a quello che era accaduto si recò in palestra. Anche se era occupata dalle ragazze della pallavolo poté usufruire di una piccola zona sotto il canestro per potersi allenare. Anche questo era uno dei privilegi dell'essere l'asso della scuola.
Dopo circa un'ora era sudato e stanco, ma decisamente più rilassato.
L'allenatore di pallavolo non vedeva l'ora che Netsu se ne andasse perché le ragazze erano distratte da lui, non facevano che fermarsi per osservarlo e parlottare fra di loro di quanto fosse sexy.
Dopo aver fatto la doccia Netsu si diresse alla mensa.
Quando arrivò notò che Shizuka era seduta ad un tavolo con Misako ed altre ragazze, come lo vide girò la testa dall'altra parte.
Allo stesso tavolo c'era anche Seika che come sempre sembrava estremamente seccato per la loro presenza.
Senza volerlo lo sguardo di Netsu si soffermò sulle labbra del moro e il ricordo di quello che aveva fatto con quella bocca gli fece fremere tutto il corpo.
Netsu distolse lo sguardo prima di eccitarsi e si sedette vicino ai suoi amici Koan e Seishiro.
Seishiro vedendolo chiese subito notizie di Kata era raro non fossero in mensa insieme.
Netsu cercò di non far trapelare la sua preoccupazione e i suoi dubbi "E' rimasto in camera perché non sta bene. C'è Takeji senpai con lui, non c'è da preoccuparsi"
Fortunatamente Seishiro sembrò soddisfatto e riprese a mangiare la sua cena.
Koan invece non perse l'occasione per saperne di più della sua presunta scappatella.
"Netsu non hai chiarito con Shizuka? Ti ha fulminato con lo sguardo."
Netsu fece una smorfia e disse sarcastico "Complimenti. Che intuito."
L'amico gli rivolse uno sguardo complice "E l'altra? Non mi vuoi proprio dire chi è?"
Netsu sbuffò e non rispose.
Koan cercò di insistere. "Non sarà la rossa seduta vicino a Seika. Ho sentito dire che morde quando gode"
Netsu seguì lo sguardo di Koan e vide una ragazza più grande di loro che si strusciava a Seika come una gatta in calore. Sentì un forte fastidio e dovette reprimere la voglia di alzarsi e andare a spostarla di peso. Si sorprese lui stesso per quei pensieri.
Poi un pensiero perverso lo fece sorridere. Quella ragazza pendeva proprio dalle labbra di Seika. Chissà cosa avrebbe pensato sapendo che fino a qualche ora prima quelle stesse labbra stavano divorando il suo cazzo ed erano imperlate del suo sperma?
Netsu aveva voglia di andare lì e leccargliele come aveva fatto sul tetto per pulirle da quel liquido bianco.
Koan proseguì distogliendolo da quel pensiero pericoloso "Adesso che ci penso anche Seika ha un morso sul collo, meno evidente del tuo..."
Sorrise come chi ha appena scoperto un grande segreto "Certo! E' stata una cosa a tre."
Netsu sbottò "Koan sei proprio un deficiente! Io quella troia non la conosco neanche e poi non è per niente il mio tipo. Adesso smettila di pensare ai cazzi miei se vuoi arrivare a festeggiare il tuo prossimo compleanno!"
Koan fu colto da una illuminazione "Merda Netsu, fra due giorni è il tuo compleanno! Dobbiamo assolutamente organizzare qualcosa."
Netsu non aveva la mente libera per potersi occupare dell'organizzazione di una festa, così decise di lasciare campo libero al suo amico.
"Pensaci tu."
A Koan si illuminarono gli occhi "Grande! Lascia fare a me, sarà una festa fantastica. Tu pensa solo a pagare le spese!"
Netsu sorrise di fronte all'entusiasmo dell'amico. Forse una festa era proprio quello che ci voleva.
Koan lo trascinò nella sua stanza per parlare dei dettagli della festa e Netsu ne fu molto contento, perché dopo quello che era successo con Seika non sapeva come affrontarlo e l'idea di stare da solo con lui in una camera da letto lo faceva fremere.
Cercava di illudersi che fosse per l'imbarazzo, ma sapeva bene che era desiderio e aspettativa.
Quando Netsu rientrò nella propria stanza era già molto tardi e Seika era già addormentato nel suo letto.
Si spogliò cercando di fare meno rumore possibile e senza accendere alcuna lampada per evitare di svegliarlo. Fortunatamente la luce che filtrava dalla finestra gli permetteva di distinguere tutto chiaramente.
Prima di coricarsi si avvicinò al letto dell'altro per osservarlo.
Si ritrovò a guardarlo affascinato, era veramente bello con quell'espressione così rilassata, senza il solito sguardo gelido e indifferente che gli induriva i lineamenti.
Il pensiero gli tornò al tetto, in quel momento la sua espressione non era affatto fredda, ma lussuriosa e carica di desiderio. Splendida.
Passò piano un dito sulle labbra di Seika trovandole morbide e sensuali, e senza neanche rendersene conto si abbassò su di lui per dargli un bacio.
Appena si rese conto di quello che aveva fatto si rialzò di scatto e si fiondò nel proprio letto temendo che Seika si fosse svegliato.
Attese qualche minuto con il cuore in gola, poi però non sentendo nessun movimento nel letto accanto si rilassò.
Non capiva perché avesse sentito il desiderio irrefrenabile di baciarlo e nemmeno perché adesso il suo cuore stesse battendo così forte. Forse era solo la paura di essere scoperto.
Però la forte emozione e la scarica che aveva sentito per quel semplice bacio era qualcosa che lo sconvolgeva.
Si portò una mano alle labbra, nemmeno con Shizuka aveva mai sentito niente di così coinvolgente.
Non poteva essere... possibile si stesse innamorando proprio di quel bastardo lunatico?!
Non poteva permetterlo.
Lui aveva la sua vita già programmata e il suo sogno ben chiaro in testa. Non poteva permettere a niente e a nessuno di intromettersi. Gli mancavano meno di due anni di purgatorio e poi lo aspettava il paradiso.
Era un no categorico rivolto al suo cuore che non la voleva smettere di battere impazzito.
Seika si era svegliato appena Netsu si era avvicinato per osservarlo, ma aveva preferito fingere di dormire per vedere cosa aveva intenzione di fare. Quando aveva sentito il dito di Netsu seguire il contorno della sua bocca era rimasto sorpreso e un brivido di eccitazione gli aveva attraversato la schiena.
Poi quando il biondo aveva appoggiato le labbra sulle sue per quel bacio rubato Seika aveva faticato a rimanere fermo e impassibile. Aveva avvertito l'istinto di abbracciarlo. Aveva sentito un'emozione nuova, un calore propagarsi dal petto. Non aveva capito cosa fosse stato, ma era qualcosa di troppo potente per un semplice sfiorarsi di labbra.
Cosa significava per lui quel biondino? Possibile che il gioco gli si stesse rivoltando contro e che finisse con l'innamorarsi di lui?
Entrambi i ragazzi faticarono a prendere sonno quella notte troppo turbati dai loro stessi sentimenti.
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