CAPITOLO 11 - VENDETTA
= ATTENZIONE: capitolo HOT= vale quello già detto per altri capitoli simili=
Da quella notte Seika non era più riuscito a parlare con Netsu.
Erano giorni che il biondo lo evitava.
A lezione lo ignorava e lui non poteva certo mettersi a urlare e inveirgli contro o prenderlo a pugni di fronte a tutti.
Il pomeriggio poi spariva e rientrava solo a tarda notte.
Anche in mensa non riusciva ad incontrarlo pur variando continuamente i propri orari.
Dubitava addirittura che vi si recasse.
Era una situazione assurda.
Doveva essere lui quello arrabbiato, quello che lo evitava, e invece era quell'idiota. Sicuramente si sentiva in colpa. Non era un baka per niente.
Netsu infatti aveva deciso di evitare a tutti i costi Seika, in primo luogo perché non sapeva come affrontare quello che aveva fatto, come chiedergli scusa, come farsi perdonare.
In secondo luogo perché temeva di farlo un'altra volta.
Quando ripensava a quella notte una parte di lui, quella più razionale, si vergognava e si sentiva in colpa, ma un'altra, più profonda e più pericolosa, non vedeva l'ora di rifarlo, di assaporare nuovamente quel piacere. Sentiva il desiderio assalirlo e il suo sesso reagire.
Se non voleva fargli nuovamente del male, doveva evitarlo anche se la cosa lo stava uccidendo.
Seika giunto al limite della sopportazione decise di fargli un agguato.
Era certo che Netsu non avrebbe saltato gli allenamenti di basket per niente al mondo, quindi non gli restava che andare in palestra al termine della seduta e affrontarlo.
Sperava che, come la volta precedente, si attardasse e di avere così l'opportunità di affrontarlo da solo.
Come arrivò vide gli altri membri della squadra entrare negli spogliatoi, mentre Netsu, come aveva sperato, continuare ad allenarsi.
Rimase ad attendere fuori in cortile, quando gli altri ragazzi lasciarono la struttura ritornò a controllare. Il biondo stava ancora provando una serie di schiacciate, poi dopo poco lo vide stendersi a terra esausto. Finalmente, pensò Seika. Stava per andare da lui quando all'improvviso Netsu si tolse la maglietta.
Il moro rimase stupito: era sempre bellissimo, ma decisamente dimagrito. Quell'idiota per non incontrarlo probabilmente passava tutto il suo tempo in palestra ed evitava anche di andare in mensa.
Quell'imbecille non avrebbe retto per molto! Era ora di fargli tornare un pò di sale in quella zucca vuota.
Attese di vederlo entrare negli spogliatoi e poi lo seguì.
Netsu si spogliò ed entrò nella doccia.
La stanza era vuota, adorava lavarsi quando non c'era più nessuno, poteva stare sotto il getto dell'acqua calda quanto voleva.
Ultimamente poi arrivava talmente stremato da non riuscire a pensare a niente.
Seguiva sempre lo stesso rituale, appoggiava la fronte alle piastrelle e chiudeva gli occhi cercando di rilassare tutti i muscoli indolenziti restando fermo a farsi cullare dal getto caldo.
Sentì un rumore, ma non gli diede importanza, forse qualcuno aveva dimenticato qualcosa.
Quando però improvvisamente l'acqua venne chiusa sobbalzò e riaprì gli occhi imprecando "Che cazzo!?"
Stava per voltarsi, ma si sentì schiacciate contro la parete, girò la testa per vedere chi fosse e si sentì gelare "Seika?!"
Seika si avvicinò al suo orecchio "Ti ho trovato baka"
Netsu cercò di divincolarsi "Lasciami"
L'altro ghignò "Adesso pareggiamo i conti... pensavi di potermi sfuggire per sempre?"
Il biondo cercò nuovamente di liberarsi, ma inutilmente "Non è come pensi. Mi dispiace per come mi sono comportato... ma ho paura..."
Netsu si interruppe perché Seika gli stava passando una mano sul membro e un gemito gli uscì incontrollato.
Il moro gli soffiò piano "Fai bene ad avere paura" e prese a torturargli il collo.
Netsu sospirò e si appoggiò maggiormente al moro cercando di portare a termine ciò che voleva dire, anche se la sua mente stava andando in palla "No, non di te... ma di me..."
Seika rimase sorpreso da quella frase. Si fermò e gli girò il viso in modo da poterlo vedere almeno in parte.
Netsu continuò "Ho paura di aggredirti di nuovo..." abbassò lo sguardo "Le mie pulsioni, i miei desideri, tutto mi grida di rifarlo ancora e ancora... se continuerò ad averti attorno, non so quanto resisterò... quindi è meglio se mi stai lontano... non sono mai stato bravo a controllarmi. L'unica soluzione che ho trovato è evitarti ed arrivare in camera talmente stremato da non riuscire quasi a camminare... così anche volendo non potrei farti niente..."
Seika scoppiò in una sonora risata. Netsu rimase sorpreso, era la prima volta che lo sentiva ridere. Era un suono meraviglioso e al tempo stesso agghiacciante. Attese senza muoversi.
"Sei veramente un idiota. Non ho bisogno di essere protetto. Adesso ti faccio vedere quanto ti temo..."
Riprese a massaggiare l'asta del biondo che era diventata turgida, poi leccandogli l'orecchio concluse "Ti avevo detto che saresti stato mio... il mese sta per concludersi..."
Netsu mugugnò, adorava il tocco di Seika e il suo modo di baciargli il collo.
Poi inaspettatamente Seika si fermò e lo fece girare. Netsu lo guardò infastidito, ma non ebbe modo di protestare, perché il moro si inginocchiò fra le sue gambe e prendendo il suo membro in bocca lo fece ansimare "Cazzo sì!".
Netsu portò le mani fra i capelli neri di Seika per incitarlo, ma lui si fermò nuovamente per bagnare le sue dita con la saliva, facendo ringhiare l'amante.
Seika sorrise "Tranquillo non ho nessuna intenzione di smettere" e riprese il suo lavoro.
Mentre pompava, portò le dita bagnate a stimolare la piccola apertura di Netsu. Il piacere dato dalla bocca di Seika era talmente intenso da distrarlo completamente dal fastidio della preparazione.
Il moro muoveva le dita alla ricerca di quel punto che a lui aveva dato tanto piacere, voleva che Netsu lo provasse e che desiderasse di essere posseduto completamente.
Quando lo colpì Netsu inarcò la schiena e una scarica lo attraversò facendolo ansimare e l'orgasmo lo investì così potente e improvviso che sentì le gambe cedere e dovette appoggiarsi alla parete.
Seika ingoiò ed dopo essersi alzato lo baciò.
"Io mantengo sempre le promesse..."
Netsu anche se aveva la testa offuscata sentendo il suo stesso sapore nella bocca del moro capì immediatamente cosa intendeva Seika.
Si ricordò le sue parole, ma non aveva paura anzi lo voleva, voleva sentirlo dentro di sé e soprattutto voleva che il moro provasse lo stesso piacere travolgente che aveva provato lui quando lo aveva posseduto.
Seika fece girare nuovamente Netsu, gli fece appoggiare le mani alla parete. Il biondo non protestò lo lasciò fare in balia del desiderio.
Poi Seika fece qualcosa di inaspettato che fece boccheggiare Netsu, stuzzicò la sua entrata con la lingua, poi salì e percorse la sua spina dorsale provocandogli mille brividi. Arrivato al suo collo lo baciò e gli disse "Adesso sarai mio".
Prima di penetrarlo riprese a masturbarlo, l'asta di Netsu era nuovamente sveglia dopo quelle attenzioni, poi posizionò il suo membro alla sua entrata e si spinse dentro.
Netsu sentì una fitta, ma la accolse con gioia ripensando al dolore che lui doveva aver provocato a Seika.
Lo ringraziò mentalmente per non essere stato gentile o premuroso non lo avrebbe sopportato.
Lui era stato violento e non voleva che il moro gli riservasse un trattamento diverso.
Tutti i pensieri e il dolore furono spazzati via da una potentissima scarica di piacere che lo fece gemere forte e chiedere di più.
Seika dopo averlo penetrato aveva sentito il desiderio farsi incontrollabile e non era riuscito ad attendere che si abituasse, ma era andato subito alla ricerca del massimo piacere suo e del suo compagno.
Quando l'aveva sentito gemere e andare incontro alle sue spinte si era sentito in paradiso. In quel momento tutto era perfetto, Netsu era perfetto, bello da impazzire, leggermente piegato in avanti, la sua schiena liscia con i muscoli tesi, la faccia appoggiata alla parete con la bocca semiaperta in cerca di aria, le mani appoggiate lì vicino per sostenersi, i capelli biondi bagnati e soprattutto desideroso di avere di più.
Netsu diede voce ai propri desideri "Fottimi e fammi godere bastardo!"
Seika ringhiò "Non istigarmi!"
Lo prese per il bacino e allontandolo dalla parete lo fece inclinare maggiormente, poi prese ad affondare in lui con maggiore potenza tanto che Netsu dovette spingere con le braccia per evitare di sbattere la faccia contro il muro.
Con le mani continuava a tenergli i fianchi tanto forte da lasciargli i segni delle unghie.
Quando il moro lo sentì tendersi, segno che era vicino all'orgasmo riprese a masturbarlo, Netsu gemette forte e venne pronunciando il nome del moro.
Sentire il proprio nome rese Seikai incredibilmente felice e subito dopo lo seguì. Anche lui avrebbe voluto gridare il nome del biondo, ma non era da lui, quindi preferì stringerlo forte a sé. Rimasero così abbracciati per qualche minuto intenti a riprendere fiato. Entrambi appoggiati alla parete per sorreggersi.
Seika mentre si sfilava dal biondo pensò "Sei finalmente mio", poi la voce di Netsu lo riscosse "E adesso?". Si era girato e lo stava osservando con una strana espressione, intrisa di preoccupazione e di speranza.
Seika ghignò "Adesso basta fare il baka e scappare. Ti ho marchiato. Sei mio."
Netsu sorrise "Lo stesso vale per te" e si protese per baciarlo. Seika rispose al bacio, ma un attimo dopo si staccò di scattò, perché quel cretino aveva aperto l'acqua della doccia e adesso rideva divertito.
"Sei deficiente?"
Si guardò la maglietta, che non si era preoccupato di togliersi per la fretta, fradicia "Mi hai bagnato completamente!"
Netsu cercò di fermare la risata, ma lo sguardo furioso di Seika non faceva che alimentarla. "Altrimenti quale era il divertimento? E poi dobbiamo lavarci..."
Seika aveva voglia di strozzarlo oppure di fotterlo nuovamente. La scelta non era facile. Sentì il proprio membro tendersi alla prospettiva di possederlo nuovamente.
Netsu notando il luccichio sinistro negli occhi dell'altro e la sua espressione lussuriosa smise di ridere e cercò di correre ai ripari. "Ok, ho esagerato! Però non c'è bisogno di vendicarsi per così poco ..."
Seika ghignò "Così poco? Lo sai che io non lascio mai correre e poi ho in mente una vendetta..." e senza aggiungere altro si inginocchiò fra le gambe di Netsu e prese il suo membro in bocca iniziando subito a succhiare e pompare.
Netsu sgranò gli occhi per la sorpresa, se quello era il modo di vendicarsi di Seika l'avrebbe fatto arrabbiare tutti i giorni. Portò le mani ai capelli del moro, ma lui gliele scacciò bloccandogliele dietro la schiena. Seika ci sapeva proprio fare, Netsu non credeva possibile di arrivare nuovamente vicino all'orgasmo dopo quello che avevano appena fatto.
"Dio Seika è fantastico ... sto per ..." ma le parole gli morirono in gola perché Seika si fermò e allontanandosi da lui disse "Finisci da solo". Si alzò ed uscì dalla doccia.
Netsu rimase per un momento a bocca aperta, poi iniziò a inveire contro l'amico "Bastardo torna subito qui! Non puoi lasciarmi così! C'é un limite anche alla bastardaggine."
Sentì Seika rispondere "La prossima volta se vuoi che concluda non fare l'idiota."
Netsu sospirò avrebbe pregato Seika o avrebbe concluso da solo? Se fosse servito avrebbe anche pregato, ma tanto era sicuro che quel bastardo non sarebbe ritornato sui suoi passi. Così decise di contrattaccare "Vorrà dire che dovrò fare da solo... "
Uscì dalla doccia e seguì Seika. Lo trovò nello spogliatoio che si stava togliendo la maglietta bagnata. Netsu si stese sulla panca davanti a lui a gambe larghe "Non vorrei ti perdessi lo spettacolo" e iniziò a masturbarsi senza ritegno e a gemere in modo osceno.
Seika rimase a bocca aperta, non si aspettava che il biondo si potesse spingere a tanto. Quando poi lo vide portare l'altra mano a stimolare la sua piccola apertura si sentì morire dal desiderio. Deglutì e cercò di distogliere lo sguardo, ma non ci riuscì Netsu in quel momento era la cosa più eccitante che avesse mai visto. Nel momento in cui lo sentì pronunciare il suo nome non resistette più. Si avvicinò a lui e gli bloccò le mani.
Netsu lo guardò con un ghigno "Lasciami, hai detto che dovevo fare da solo..."
"Baka io ti odio" e senza aggiungere altro lo avvicinò a sé e lo baciò.
Netsu sorrise nel bacio "Anch'io".
Seika si sedette tirando Netsu sul suo bacino, il biondo allacciò le gambe dietro la schiena del moro e si lasciò possedere nuovamente. Seika lo prese per i fianchi per impalarlo con maggiore forza mentre Netsu riprese a masturbarsi da solo.
Un momento prima dell'orgasmo Seika soffiò nell'orecchio di Netsu "Sei pericoloso" e poi venne pronunciando il suo nome.
Netsu non aveva mai amato tanto sentire il proprio nome, gli morse la spalla e lo seguì. Era stato Seika ad essere l'attivo in quel pomeriggio, ma Netsu adesso era certo di avere l'altro completamente in proprio potere. Come era certo di essere lui stesso in completa balia del moro.
Quando rientrarono in camera Seika abbracciò Netsu da dietro e gli disse piano nell'orecchio "Te l'avevo promesso che entro un mese saresti stato mio."
Netsu sorrise "Sei il più grande bastardo che potessi incontrare."
Seika ghignò "E ancora non hai visto niente" e prese a baciargli il collo.
Erano attratti uno dall'altro in modo decisamente pericoloso. Quando erano da soli riuscivano a pensare solo al sesso. Erano guidati solo dal desiderio. Attivo o passivo non importava l'unica cosa importante era godere. L'avrebbero fatto dieci, cento, mille volte senza sentirsi sazi. Era una droga che gli era entrata in circolo a cui nessuno dei due voleva in alcun modo rinunciare. Avevano ottenuto ciò che bramavano...
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