Il festival culturale

Le giornate passano così: la mattina a scuola, il pomeriggio al corso preparatorio di Tamayo-san, un po' di tempo ritagliato per stare con Obanai, qualche uscita con i miei amici, lo studio a casa. Nell'ultimo anno ho vissuto così tanti cambiamenti, ma mi sono sempre abituata molto in fretta. È così anche stavolta.
Ho scoperto di essere appassionata di acquerelli e, infatti, sto preparando il mio portfolio proprio con quelli e anche altri materiali sotto consiglio di Tamayo-san. Però, prediligo gli acquerelli! Secondo lei, ho una certa ossessione per le fragilità, poiché quasi tutti i miei disegni ritraggono situazioni di sensibilità sui sentimenti psicologici della mente umana. Mo ha fatto un discorso complesso sulla poetica, che non ho capito molto in realtà, ma finché riesco a disegnare delle emozioni in cui le persone si possono ritrovare mi sento soddisfatta. Infatti, ho aggiunto qualcosa al mio profilo e ho di nuovo avuto successo, ormai mi sono creata attorno una piccola community e sono contenta ogni volta che riesco a raggiungerli!
Ho meno tempo di prima da poter ritagliare per il tempo libero, fra studiare per scuola ed esercitarmi per l'università, ma comunque riesco a gestire bene tutto e non sono poi così stanca. Obanai ad esempio, è tornata l'abitudine di venire a prendermi a scuola e almeno passiamo qualche pomeriggio insieme. È passata una settimana e sui padre è ancora a Tokyo, non lo dico con negatività, però insomma... non sono riuscita ad andare da lui a dormire. Spero che questa situazione si sblocchi presto, anche per lui. Lo vedo stressato e si è rintanati a studiare in biblioteca pur di non stare in casa con suo padre. Non pensavo che potesse esistere un distacco così forte fra due figure della stessa famiglia. Prima di quest'anno, non immaginavo tante cose. Sono sempre stata molto ingenua, ma sto imparando.
Poi domani ci sarà il festival culturale! In realtà, questa è stata una settimana leggera: le lezioni di scuola duravano solo mezza mattinata, per dare a noi studenti tempo anche per organizzare la giornata di domani. Alla fine, la nostra classe si esibirà in un cosplay cafè, potevo immaginarlo. Vestiremo dei kimono prestati dal club di cucito tradizionale, il mio è davvero bello! Sì, anch'io devo partecipare essendo il progetto della mia classe e devo anche essere la responsabile dell'iniziativa del corso di arte: la sala da thè. Mi sa che terrò il kimono tutto il giorno, per comodità.

- Mitsuri, mi passi il set delle tazze?

Mi chiede Shinobu, che sta mettendo in ordine le tazze nell'aula tutta addobbata per l'occasione.
Abbiamo appeso le stampe dei quadri di Yushiro, per fare una sorpresa a Tamayo-san. Il tutto accompagnato da librerie piene zeppe di cataloghi e libri d'arte, musica francese in sottofondo e lo spazio per le caricature in un angolo.
Non vedo l'ora che sia domani, sarà un festival indimenticabile! Come normale che sia, proprio al nostro ultimo anno del liceo. Anche gli studenti degli anni precedenti sono invitati a partecipare alle attività, infatti verranno anche i nostri amici ad aiutarci. Tradizione vuole che i diplomati tornino con le uniformi che, fini ad anni prima, usavano per recarsi dentro queste aule. Il mio cuore sta collassando all'idea di rivedere Obanai con la divisa!

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Certo che è noioso stare qui a servire gente nella mia classe insieme alle mie compagne. Sì, perché solo le ragazze fanno le cameriere al cosplay cafè, dannati compagni sfaticati che sbavano su noi povere fanciulle in kimono. Ma che mi importa, possono guardarmi finché gli pare, io sono già fidanzata! Però, se almeno mi avessero messo nel turno con Shinobu, almeno mi sarei divertita di più! E invece lei deve stare alla sala da thè. Effettivamente, noi del corso d'arte siamo pochi e dobbiamo gestirci fra le varie attività.
Il mio morale si risolleva quando sento delle grida di ragazzine venire dal corridoio, stramazzano tutte "Iguro-san!"... È arrivato! Come al solito idolatrato da tutti, volevo dire: tutte. La mia gelosia prende il sopravvento e mi getto fuori dalla classe per andare a prenderlo, è mio e lo devono capire! Uffa... che imbarazzo. Non farei mai una cosa del genere per nessuno, ma sono troppo innamorata e forse anche un pochino possessiva, ma... dopo San Valentino, la mia gelosia è diventata quasi ossessiva.
Corro nel corridoio e ovviamente trovo una gran folla attorno ai senpai diplomati fra cui, ovviamente, Obanai, ma anche gli altri! Sono così felice! Mi notano subito perché sono giusto più alta di almeno dieci centimetri rispetto a tutti e vengono verso di me. Oh, c'è anche Sabito!

- Mitsuri-chan!

La prima a venirmi incontro è Kanae, come le sta ancora bene la divisa!

- Ma... sei stupenda!
- Eh? Dici davvero?

Una sensazione di imbarazzo mi pervade, dopo le parole di Kanae. Effettivamente, ci hanno proprio sistemate per bene. Sembro proprio una maiko*, così truccata e acconciata. Anche se, ammetto, tutti questi fermagli fra i capelli alla lunga sono fastidiosi.
La sensazione si fa più forte intravedendo Obanai fissarmi con gli occhi splendenti e un leggero rossore sulle guance. Lui non arrossisce mai, devo essere davvero un incanto se questa è la sua reazione. Quando sono in forte imbarazzo inizio a giocare con le mani stringendo le dita e lo sto facendo anche adesso.

- Obanai?

Lo richiama Muichiro-kun, che come al solito rompe il ghiaccio in situazioni di disagio con la sua voce spenta e disinteressata. Obanai si riprende in un battito di ciglia e si volge verso di lui.

- Qui ci sono ragazzine che vogliono il tuo autografo.

A quella frase, anch'io mi rianimo e prendo la mano di Obanai di scatto. Lui, che non se lo aspettava, mi guarda sorpreso come tutti i miei amici.

- A-Andiamo!

Inizio a correre via, trascinando con me il mio fidanzato e tutta la combriccola.

- Mirsuri, non si corre nei corridoi!

Effettivamente, è una delle prime regole che insegnano quando si mette piede dentro ad una scuola.

- Non puoi dirmi niente, non sei più il rappresentante!

Gli porgo una linguaccia ridacchiando.

- Mitsuri, attenta a non cadere con gli okobo**!

Poi esclama Kanae, dietro di noi.
Arriviamo alla mia classe, faccio accomodare i miei ospiti distribuendo loro i menù del cosplay cafè.

- Cosa vi porto? Offro io!

Sorrido, pronta per prendere le ordinazioni.

- Oh! Ci sono gli spiedini di dango! Io prendo quelli!
- Brava Kanae, sono i miei preferiti!
- Per me del thè freddo alla pesca.
- Ma no, Muichiro, il thè prendilo dopo al laboratorio di arte!
- Yuichiro, potrò prendere quello che mi pare?
- Va bene, va bene, come ti pare! Che permaloso...

Tutti noi ridacchiamo dei battibecchi fra gemelli.

- Io prendo il gelato con l'orso!
- Kyojuro... quello è nel menù per bambini...

Gli dico, trattenendo una risata fra le guance.

- Ma io lo voglio!

Scoppio. Poi Obanai mi prende la gonna del kimono e mi trascina a sé.

- Eh? Obanai, tu cosa prendi?
- Be', io pensavo di prendere...

Eccolo che di nuovo arrossisce.

- Te.

Rimaniamo tutti spiazzati, anche le mie compagne vicini al tavolo dei miei amici, le sento ridacchiare bisbigliando. Io più di tutti, credo di essere diventata un pomodoro, altro che maiko. Mi cade anche la penna dalla mano, al busso sul pavimento mi riprendo e do una pacca sulla schiena a Obanai ridendo in preda all'imbarazzo.

- Ma che dici, ti sembra il momento?

Deve proprio notarsi il mio disagio, Kanae si alza e mi porta a sedere perché avevo iniziato a tremare con un sorriso forzato sulla faccia.

- Bevi un po' d'acqua fresca!

Mi porge il bicchiere, ridacchiando.

- Grazie... ma, cosa gli è preso?

Le chiedo, calmandomi, mentre sorseggio a piccoli boccate l'acqua nel bicchiere.

- Credo sia stata una scena di gelosia!
- Perché?
- Stavi ridendo con Kyojuro...
- Ma...! Ha preso il gelato dei bambini!
- Sì, sì, ma come posso dire... dopo San Valentino...
- Cosa c'entra, anche lui è sempre circondato dalle ragazze!
- E tu sei gelosa, guarda che si nota... anche prima, ad esempio. Come lo sei tu, anche lui.
- Ma per Kyojuro?!
- Lo sappiamo tutti che è stato il tuo primo amore, eh!
- Oddio Kanae, è così imbarazzante parlarne con te che sei la sua ragazza...

Mi copro il viso con le mani, Kanae ridacchia.

- E tu, non sarai mica gelosa di me, vero?
- Be'... un pochino.
- Che cosa?!

Esclamo con sorpresa, si sono tutti girati verso di noi. L'ho urlato, forse...

- Volevo dire...

Riabbasso il tono della voce.

- Non ha senso, dai!
- Ma sì, infatti, lo sono solo un pochino, non mi dà fastidio!

Rimango leggermente interdetta dopo aver saputo della gelosia di Kanae, la riaccompagno al tavolo e porto le ordinazioni al banco.

- Mitsuri-chan! Al tavolo 13 hanno finito, vai a pulire?
- Ah, certo!

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Finalmente il mio turno al cosplay cafè è terminato, ho quindici minuti di pausa prima di riniziare alla sala da thè. Decido di passarli insieme ad Obanai, lo prendo per mano e facciamo un giretto nella scuola, solo io e lui.

- Visto? Alla fine hai avuto veramente me!

Durante la nostra passeggiata, delle ragazze provando ad avvicinarsi ma io le fulmino con lo sguardo e subito se ne vanno. Anche adesso, sono arrivate quelle tre che mi perseguitavano fino a qualche tempo fa, Obanai si mette a ridere.

- Che ti ridi? Guarda che pure tu sei geloso!
- Eh, io?
- Sì, come prima, me l'ha detto Kanae che era una scena di gelosia. Proprio di Kyojuro devi essere geloso, mah...

Mi trascina a sé spingendomi il braccio e mi abbraccia, mi stringe e incolla il suo sguardo nei miei occhi.

- Non sono geloso.

Mi dice seriamente, non riesco a trattenere la risata.

- Dai!
- Scusami, ma sei troppo... incredibile!

Mi copro il viso con le mani e continuo a ridacchiare nelle sue braccia.

- E va bene... lo sono, un pochino.

Torna ad arrossire sulle guance, allora lo abbraccio e gli sorrido. Obanai mi accarezza il viso con le dita e mi stampa un bacio sulle labbra, così all'improvviso davanti a tutti.

- Contenta?

Poi mi dice, noto che tutti ci stavano proprio guardando.

- Scemo!

Torniamo a gironzolare per i corridoi della scuola, mano nella mano.
Passiamo dalla classe di Genya che ha allestito il progetto di volontariato in ospedale, sono stati accolti alcuni pazienti che sono stati aiutati ed ora dimessi dall'ospedale per venire qui, fra loro anche Michikatsu che chiacchiera amichevolmente con Kibutsuji. Notiamo anche Muichiro chiacchierare con Genya, mentre lo aiuta a distribuire volantini.

- Sai che escono insieme, vero?

Mi dice Obanai, indicando i nostri amici indaffarati.

- Davvero?
- Sì, me lo ha detto Gyomei.
- Ah, sono contenta!

Muichiro e Genya? Oddio, non me lo sarei mai aspettato, se si dovessero fidanzare sarebbe bellissimo! Ci sarebbe un'altra coppia all'interno del gruppo!
Salutiamo e proseguiamo, guardiamo un po' dello spettacolo di teatro, stanno inscenando Romeo e Giulietta, sono davvero bravi! Giulietta è impersonata da... Eri-san? Certo... dimenticavo che anche lei era una studentessa di questa scuola. Ci nota fra il pubblico ed abbassa lo sguardo, allora Obanai mi stringe la mano e mi porta con sé alzandosi dalla poltroncina. Mi conferma il fatto che, con lei ormai abbia chiuso e questo sua dimostrazione mi rende felice perché è come se mi stesse ribadendo che ha scelto me. Solo che Obanai è fin troppo timido e riesce a comunicare con i gesti, ma va bene così! È dolcissimo.
Arriviamo alla sala da thè, entriamo e troviamo Shinobu e Sabito. Vado loro incontro pronta per fare il cambio turno con la mia amica.

- Uffa, di già? Non voglio andare al cosplay cafè...
- Ti tocca.

Le dice Sabito, ridacchiando.

- Facile per te dirlo, sei un uomo!

Sbuffa, per poi uscire dal laboratorio di arte con lui salutando me e Obanai.
Il nostro progetto sta riscuotendo abbastanza successo, non ce lo aspettavamo! In tanti vengono per rilassarsi un po' dal chiasso che possono trovare al di fuori di qui, l'atmosfera è calma e accogliente, proprio ciò che ci si aspetta da una sala da thè.
L'apertura delle caricature chibi inizia fra due minuti, decido di preparare la mia postazione: posiziono i pennarelli pantone copic e la china, proprio come mi ha insegnato Tamayo-san.

- Oh, sei arrivata!

Eccola, accompagnata da suo marito. Ci salutano, mentre mi siedo sul banco.

- È ora, appendo il cartello qui fuori!

Mi dice entusiasta, poi si propone di aiutarla una compagna del corso.

- Inizio proprio da te!

Indico Obanai, che si siede davanti a me per farsi ritrarre. Mi sorride e segue i miei movimenti sullo sketchbook.

- Ti sei proprio appassionata, sono contento.
- Non sbirciare!

Coloro con i pennarelli e ripasso con la china, strappo il foglio e lo sventolo un po' per farlo asciugare. Infine aggiungo la firma a penna in un angolino sotto e glielo porgo.

Obanai prende il disegno e sorride dolcemente.

- Ti piace?

Gli domando, impaziente.

- È carinissimo, grazie. Ne avrò tanta cura! Quando diventerai famosa, varrà un sacco di soldi!

Scherza ridacchiando, io metto il broncio e inizio a fare i capricci come una bambina.

- Non venderlo mai!

Intreccio le braccia conserte.

- Nemmeno per tutto l'oro del mondo, è mio.

Obanai mi fa tornare subito il sorriso.

- Ci vediamo dopo, ti lascio ai tuoi disegni ok?
- Ok!

Mi accarezza il viso e mi porge un bacino sulla fronte, per poi uscire dall'aula. Intanto scelgo il mio prossimo modello: Kibutsuji.

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A fine giornata, mi ritrovo con due sketchbook finiti e un terzo a metà. Sono venute tantissime persone, sono esausta! I miei disegni sono piaciuti a tutti, mi sento soddisfatta!

- Mitsuri, vai a goderti un po' il festival anche tu. Te lo meriti!

Mi dice Tamayo-san, tenendo fra le mani il disegno che ho fatto per lei assieme al figlio e al marito: proprio un bel quadretto di famiglia, ma più carino essendo un ritratto chibi!

- Ma... devo finire di sistemare!
- Lo faccio io! Avanti, va'.

Mi alzo dalla mia postazione e ringrazio infinitamente Tamayo-san, perché manca poco alla fine del festival e tutti gli studenti, compresi i diplomati, si riuniranno nel cortile per le premiazioni e gli ultimi festeggiamenti, come succede tutti gli anni.
Percorrendo il corridoio, incrocio i membri del club di fotografia che con i loro scatti riescono a catturare ogni momento di questa giornata, creando tanti ricordi bellissimi. Sicuramente prenderò qualche foto da aggiungere al mio annuario!
Arrivata in cortile, cerco i miei amici che si sono tutti radunati davanti al falò che è stato acceso per l'occasione del festival. Li raggiungo e scopro che stavano aspettando proprio me. Ci ha raggiunti anche Kumo, sono contenta di rivederla insieme a Gyomei!

- Quello schiaffo è servito a qualcosa, eh?

Mi riferisco al mio amico, che arrossisce subito. Gli altri ci guardano perplessi ed io soffio una risata fra le labbra.

- Le premiazioni?

Chiedo con curiosità.

- Te le sei perse, purtroppo.

Mi risponde Shinobu, attaccata al braccio del suo Sabito.

- Ah...

Che peccato. E io che ero curiosa di sapere se la nostra classe avesse vinto almeno un premio o se il progetto di arte avesse avuto qualche riconoscimento. Poi sempre Shinobu viene da me e mi consegna la targhetta di miglior attività didattica, leggo sopra "corso si arte" e il mio viso si illumina in in grande sorriso.

- Non vedo l'ora di consegnarlo a Tamayo-san!

Proprio in questo momento, dai megafoni della scuola viene trasmessa la musica e riempie tutto il cortile. Di solito quando si arriva a questo punto, significa che il festival culturale si è concluso e si balla fino a che non si è stanchi.
Ripensando al festival dell'anno scorso... cosa stavo facendo? Ah, ma certo, ero qui nel cortile come adesso e Obanai aveva appena annunciato la fine dei festeggiamenti. Io non mi ero nemmeno accorta del suo discorso di ringraziamenti, ci è voluta Kanae a riportarmi alla realtà chiedendo a me e a sua sorella di ballare tutte e tre insieme. Il festival di quest'anno però, nonostante mi sia goduta poco la giornata, è stato proprio speciale. Perché l'ho vissuto in una realtà differente da quella dell'anno scorso, sono cresciuta mentalmente e ho maturato le mie scelte. Penso che non potrei essere più soddisfatta e orgogliosa della me stessa in questo presente.
Perdendomi fra i miei pensieri con il sorriso sulle labbra, stavolta è Obanai che ripesca la mia testa fra le nuvole: mi porge la sua mano e mi chiede di ballare. Accetto il suo invito e intreccio le dita con le sue, ci lasciamo avvolgere dalla melodia nel cortile della scuola e balliamo stretti l'uno all'altro. Ogni tanto mi fa girare su me stessa, ci sorridiamo a vicenda e continuiamo per tutta la serata fino alla fine del festival. Le braccia di Obanai sono l'unico posto a cui voglio appartenere, così è stato e così sempre sarà.

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Ciao a tutti e buon lunedì ❤️
Eccoci qui con un altro capitolo, vi è piaciuto? Fatemelo sapere!
Avete letto la novità? Il film Mugen Train arriva FINALMENTE nei cinema italiani! Lo proietteranno dal 17 al 19 gennaio! Io l'ho già visto ma ci andrò lo stesso, bisogna sostenere il film quindi... andate anche voi! Sto programmando di andare con i miei amici e vogliono mettersi in cosplay o simile... cringe :') ma insistono! Haha aiuto credo che mi toccherà. Vi farò vedere una foto~

Un'altra bonus pic di Lucca 🌸
Questa è un'anteprima del fotografo che ha fatto le foto a me e al mio migliore amico~ le posterò tutte sul mio Instagram, se volete seguirmi il mio nickname è @lunarlallu ❤️
A lunedì prossimo! 🥰

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