Dolcetto o scherzetto?
È arrivato il periodo della festività che più adoro: halloween! Le strade sono piene di zucche, i negozi addobbati a tema e, come ogni anno, io e i miei amici ci travestiamo in gruppo! Che bello, non vedo l'ora! Ad ogni halloween pensiamo a cosa fare, ci sono tantissimi eventi per tutta la città di Tokyo che è sempre difficile sceglierne solo uno!
– Che ne dici di Roppongi Hills, quest'anno? Volevamo andarci l'anno scorso, ma poi siamo andati alla parata.
Propongo.
– Caspita, guarda che è lontano! Il giorno dopo dobbiamo andare a scuola!
Mi risponde la mia amica Shinobu.
– Lo so... ma ho visto che la specialità è il muffin alla zucca in una delle pasticcerie all'interno del centro commerciale... e poi c'è la vista panoramica di Tokyo, è romantico! Non ti piacerebbe andarci con Sabito-san?
A proposito di Sabito, lo abbiamo conosciuto finalmente! È un ragazzo così gentile! Sono contenta per Shinobu, poi stanno benissimo insieme!
– Ma tu pensi solo al cibo, eh?
Shinobu ridacchia.
– Di che parlate?
Si avvicina Eri-san.
– Eri-san! Scusaci, torniamo subito a prendere ordini!
– Hey... non ti preoccupare Shinobu-chan! Oggi non c'è tanta gente!
– Comunque parlavamo di Halloween, tu che farai?
Le chiedo.
– Credo sarò in casa a studiare!
– Ma dai, è la notte di Halloween! Non fai qualcosa con i tuoi amici?
– No... non ho molti amici, non ho molto tempo libero da quando lavoro qui full-time...
Eri-san mi porge un mezzo sorriso, sembra imbarazzata.
– Ah! Scusami, non volevo essere invadente!
Le dico.
– Non ti preoccupare, a me non pesa.
– Senti, ma... ti va di unirti a noi?
Le chiedo, guardando anche Shinobu che approva sorridendomi.
– Ah, ma... vi state organizzando! Non vorrei essere un impiccio per voi...
– Ma quale impiccio, più siamo meglio è! Vero, Shinobu?
– Già! Abbiamo pensato anche ai costumi quindi devi solo scegliere quale! Guarda, quelli rimasti sono questi qui...
Shinobu prende fuori il cellulare dal grembiule dell'uniforme e mostra ad Eri-san i personaggi mancanti, quest'anno abbiamo optato per un gruppo a tema Sanrio. Manca un'oretta prima di andare a casa, ma come ci faceva notare Eri-san oggi non ci sono tanti clienti e possiamo chiacchierare tranquillamente. Finché non sentiamo un urlo provenire dalla cucina, corriamo subito a vedere cos'è successo.
– Oh no, Rika-chan!
La nostra pasticcera si è tagliata un dito, la ferita è profonda; stava pulendo l'affettatrice e per sbaglio l'ha accesa.
– Vado a prendere la scatola del primo soccorso!
Esclama Shinobu, per poi correre nel retro della caffetteria.
– Mi dispiace, ragazze... adesso come facciamo?
Ci chiede Rika-san mentre viene medicata, amareggiata per l'accaduto.
– Be', finché hai il dito messo così non puoi fare molto e dovremo assumere qualcuno che ti sostituisca...
Le risponde Eri-san.
– Però... halloween è domani, riusciamo a trovare qualcuno in tempo?
– No... oddio, non ci voleva!
– Mi dispiace!
– Non è colpa tua, non ti preoccupare.
Eri-san è sempre così gentile!
– Se... mi guidi nei procedimenti posso provare io...
Propongo.
– Mi piace cucinare...
– Mitsuri-chan! È un'ottima idea! Però... nel tuo contratto non è compresa questa mansione e lo stipendio rimarrà lo stesso...
– Per me non è un problema! Siamo una squadra, dobbiamo aiutarci!
– Ben detto! Brava Mitsuri-chan, sei proprio cresciuta!
Mi dice Shinobu, con uno sguardo orgoglioso negli occhi.
– Allora, mettiamoci subito a lavoro!
Rimango nella cucina e seguo alla lettera ogni procedimento dettato da Rika-san, la parte un po' più difficile è la decorazione, ma voglio impegnarmi! Non ho intenzione di arrendermi, sento il senso del dovere e voglio fare del mio meglio per risolvere questo problema. Domani sera la caffetteria deve avere successo e i dolcetti devono essere perfetti, dobbiamo lasciare un bel ricordo ai clienti che verranno!
Ho fatto tardi, mannaggia! Non sono nemmeno riuscita ad avvisare Obanai per messaggio. Sono uscita adesso, con un'ora di ritardo, ma vedo che Eri-san gli ha fatto compagnia offrendogli un caffè e li raggiungo al tavolo in cui sono seduti a chiacchierare.
– Mitsuri!
Mi chiama.
– Scusami, non sono riuscita a mandarti un messaggio! C'è stato un imprevisto!
– Sì, sì, lo so, mi ha raccontato...
Mi dice, per rivolgere uno sguardo serio a Eri-san.
– È... tutto ok?
Li vedo strani, fino a prima che arrivassi stavano parlando e appena Obanai mi ha visto hanno smesso subito. Inoltre Eri-san ha le guance rosse e tiene gli occhi abbassati sul tavolo.
– Sì, non ti preoccupare. Tutto ok.
– Ok...
Eri-san prende il piattino che sorregge la tazzina vuota e si alza.
– Allora ci vediamo domani, Mitsuri-chan! Grazie per il tuo aiuto!
– Non c'è di che, figurati! Andiamo, Obanai?
🌸🐍🌸🐍🌸
Stasera siamo a casa mia, Obanai è rimasto per cena. Dopo aver aiutato mia madre a sparecchiare e lavare le stoviglie, mentre lui e mio padre chiacchieravano, siamo saliti in camera mia. Ci siamo seduti sul mio letto, sorseggiando del the verde caldo e chiacchierando del viaggio, ma soprattutto di halloween in vista di domani sera.
– Quindi ho invitato anche Eri-san, non ti dispiace vero?
Gli dico, mentre mi scaldo le mani tenendo la tazza fra i palmi.
– No...
Mi risponde con indifferenza, guardando le guide.
– Obanai-san... sei sicuro che sia tutto ok?
– Sì, perché me lo chiedi?
– Mi sembri un po' strano...
– In cosa?
– Ad esempio, di solito quando parliamo mi guardi sempre negli occhi, non ti distrai leggendo quelle.
Indico con l'indice le guide appoggiate sul letto. Obanai mi guarda, senza dire niente.
– Cosa c'è?
– Mitsuri... da domani non riesco più a venire a prenderti al lavoro...
– Quindi... è per questo che sei strano? Potevi dirlo subito! Non c'è problema!
Gli sorrido, ora mi sento più tranquilla. Non mi piace che Obanai non mi dica le cose come stanno, era preoccupato della mia reazione? Se ha degli impegni e non riesce più fa lo stesso. Io non gli ho mai chiesto di venire a prendermi, è un'iniziativa che è partita da lui. Ovviamente mi ha sempre fatto piacere e lui è sempre così carino a venire apposta per me, ma se non può non è un problema. Vorrà dire che tornerò da sola o con Shinobu.
Anche Obanai mi sorride e torniamo a chiacchierare naturalmente di domani sera. Si è fatto tardi e lo accompagno alla porta di casa. Ci salutiamo con un bacio, non troppo passionale perché, a differenza sua, in casa mia la presenza della mia famiglia rende tutto meno riservato e, soprattutto, mi sento osservata.
– Scrivimi quando sei a casa!
Gli dico aprendo la porta, Obanai esce e mi fa un cenno abbassando il mento. Chiudo e torno in camera mia, prendo le tazze e le porto in cucina, le sciacquo e le metto nella lavastoviglie già riempita da mia madre.
– Mami, vado a dormire che sono stanca. Ho avviato la lavastoviglie.
Le dico, è seduta sul divano del salotto fra le braccia di mio padre. Stanno guardando la TV. Quanto sono carini! Spero che, un giorno, anch'io e Obanai saremo così!
– Va bene, buona notte tesoro! E grazie!
Mi metto il pigiama e mi corico sotto le coperte, spengo la luce e chiudo gli occhi.
🌸🐍🌸🐍🌸
Oggi a lavoro è pieno di clienti, già da oggi pomeriggio ci sono eventi e i bambini vengono a chiedere dolcetto o scherzetto. Non sono in sala e non riesco a giocare con loro, dando a tutti i nostri dolcetti deliziosi, ma mi sto divertendo molto anche qui in cucina! Per fare più in fretta, Rika-san mi sta aiutando con le decorazioni usando la mano non fasciata. Le ho detto che me ne sarei occupata io, ma ha insistito e, con tutta la gente che c'è, avere una terza mano non è poi così male!
– Mitsuri-san! Sei davvero brava a cucinare!
Poi mi dice, notando che i dolci mi vengono bene.
– Grazie! È più divertente cucinare che stare in sala, mi sento più rilassata!
– Ma perché allora non chiedi a Eri di cambiare contratto?
– Dici che posso? Non serve tipo un attestato per lavorare in cucina?
– Sì... ma il corso non è lungo né faticoso, basta seguirlo e ti danno l'attestato. Potresti pensarci!
– Sì, però ora non riuscirei fra scuola e lavoro! Magari quest'estate!
– Non devi studiare per l'università?
– Eh... ecco... non ho ancora deciso cosa voglio fare dopo!
Ridacchio, leggermente imbarazzata.
– Be', io non vado all'università. Non volevo più studiare, quindi non ti preoccupare! Non volevo metterti a disagio...
– Ma no, nessun disagio! Semplicemente vedo tutti i miei amici sicuri del loro futuro, mentre io...
– Non avere fretta, mica ti corre dietro qualcuno! Sei giovane, hai tutto il tempo per pensarci! Adesso sforna le crostate che è ora!
– Sì!
Oggi ho lavorato così tanto al fianco di Rika-san, che è tutto pronto per stasera! Abbiamo cucinato più di 50 dolci per non rischiare che finisca tutto prima della chiusura, siamo state bravissime! Sono davvero soddisfatta!
Esco dalla cucina per andare nel retro a cambiarmi, saluto Rika-san e raggiungo Shinobu che mi sta aspettando fuori dalla caffetteria.
– Mitsuri-chan!
Vengo chiamata da Eri-san poco prima di oltrepassare la soglia della porta scorrevole.
– Eri-san! Allora ci vediamo dopo!
– No, non ci sarò...
– E perché?
Sono sorpresa, ieri sembrava così contenta di venire!
– Ho avuto... un imprevisto.
– Ah... mi dispiace però!
– Posso chiederti un favore?
– Certo! Dimmi pure!
Le sorrido, Eri-san mi porge una busta da lettere abbassando lo sguardo.
– Potresti... darla ad Obanai?
Prendo la busta fra le mani, Eri-san è di nuovo strana come ieri.
– Sì... ma certo... solo questo?
– Sì... grazie.
– Eri-san... è tutto ok?
– Non ti preoccupare, divertiti stasera e domani raccontatemi tutto!
– Va bene... allora a domani!
È molto strano. Di cosa parlavano Obanai e Eri-san ieri pomeriggio? Perché ho percepito una situazione stressante sia ieri che oggi con Eri-san? Obanai-san me lo direbbe se fosse una cosa importante, no? Non capisco... ma non voglio pensarci, adesso! Voglio solo pensare a divertirmi insieme ai miei amici!
🌸🐍🌸🐍🌸
Roppongi Hills è un grande centro commerciale, ci si potrebbe perdere da quanto è grande! Sembra un villaggio pieno zeppo di negozi e locali, fra le tante attrazioni c'è anche la vista panoramica di Tokyo di cui durante halloween il biglietto costa meno! Dopo aver cenato e gustato le prelibatezze dei dolcetti alla zucca saliamo tutti insieme sull'ascensore che porta alla balconata del grattacielo e, nonostante la folla, si riesce a vedere benissimo tutta la città! L'atmosfera è magica, si vedono tutte le luci e i palazzi sembrano piccolissimi da quassù!
Ho portato con me la lettera di Eri-san, ma non sono ancora riuscita a consegnarla ad Obanai... non so perché, ma il fatto di dargliela mi preoccupa.
– Mitsuri? Hai sentito quello che ho detto?
Mi perdo fra i miei pensieri e non mi rendo conto che Obanai stava parlando con me.
– Eh? No scusami, stavo ammirando la città che non stavo ascoltando! Puoi ripetere?
– Dicevo... quando hai il giorno libero questa settimana?
– Ah, fra due giorni! Perché?
– Volevo andare al cinema, è uscito quel film di quella saga che ti piace. Ci andiamo?
– Oh, sì! Mi piacerebbe!
– Cosa ti piacerebbe?
Interviene Shinobu.
– Andare al cinema!
– Anch'io, è da un secolo che non ci vado!
– Shinobu-chan... un secolo fa i cinema non esistevano... o tu sei andata in un cinema a quel tempo?
Ridacchio, nascondendo la bocca con la mano.
– Era per dire che non ci vado da tanto, Mitsuri-chan! Non prendermi in giro!
– E allora basta dirlo, ti porto io!
– Sabito-san! Quando andiamo?
Obanai-san mi prende la mano e mi tira a sé con delicatezza per poi abbracciarmi.
– Obanai?
Sono sorpresa, poiché di solito non mi abbraccia mai quando usciamo con i nostri amici.
– Solo un pochino.
– Quanto vuoi...
Lo abbraccio a mia volta abbandonandomi fra le sue braccia, rimaniamo così a guardare la vista della città perdendoci nei suoi colori e rumori. È davvero romantico.
🌸🐍🌸🐍🌸
Decidiamo di incamminarci verso il ritorno non troppo tardi, dato che Roppongi è lontano rispetto alla città di Tokyo e il viaggio in metro dura una mezz'oretta.
Obanai-san mi riaccompagna a casa, è da quando ci siamo abbracciati che non mi ha più lasciato la mano. Che carino! Questo significa che non si sente più a disagio a mostrare la nostra relazione con gli amici? Sono stata bene da quando me l'ha presa, Obanai ha sempre le mani calde mentre io sempre fredde.
Arriviamo davanti alla mia porta di casa, è il momento giusto per consegnargli la busta.
– Mitsuri, ti devo dire una cosa.
– Va bene, dimmi!
Gli sorrido. Mi lascia la mano e assume uno sguardo serio, come se mi stesse per dire qualcosa di grave.
– Obanai? Che succede?
– È da un po' di tempo che, quando passavo a prenderti a lavoro, Eri-san si è avvicinata a me per... chiedermi di riprovarci. Per questo non voglio più venire a prenderti.
A quelle parole, penso che sia uno scherzo e mi scappa una risata che trattengo nelle labbra. Obanai mi guarda.
– Quello che dici non ha senso, stai scherzando!
– No, Mitsuri, non sto scherzando.
– Eh?
La voglia di ridere improvvisamente scompare e sento un senso di angoscia provenire dal mio petto, il cuore inizia a battere più velocemente. Sono preoccupata, cosa ci sarà scritto in quella lettera a questo punto?
– Ma non ti devi preoccupare, io ora sto con te e voglio stare con te per il resto della mia vita. Gliel'ho detto, ma non ci crede. Sostiene che ci siamo lasciati senza motivo, effettivamente è vero... ma al tempo io non ti conoscevo e non sapevo ancora nulla del mio passato. Ora sono una persona diversa rispetto a prima e voglio stare con te per sempre. Mi prometti che non ti preoccuperai?
Obanai mi guarda, non più con quello sguardo serio ma in apprensione nei miei confronti.
– Non te lo posso promettere... io la vedo tutti i giorni. Non so come debba comportarmi con lei, adesso...
– Non ero sicuro di dirtelo per questo, ma no volevo nemmeno nascondetelo.
– Hai fatto bene a dirmelo, infatti la trovavo un po' strana in questi giorni. Sarà stato per questo, poi oggi mi ha chiesto di darti questa.
Gli porgo la busta, la prende e la apre davanti a me. La leggiamo insieme.
Io non ci credo che tu non prova più niente per me, perciò non mi arrendo. Ti chiedo di venire giovedì davanti all'orologio della stazione della metro vicino alla caffetteria, alle 18. Ti aspetterò finché non verrai.
– Vedi cosa mi scrive?
Leggendo quelle parole non ho riconosciuto la gentilezza e la bontà d'animo di Eri-san, mi è sembrata tutt'altra persona: determinata e senza scrupoli.
– Giovedì... fra due giorni.
– Non ci andrò, dobbiamo andare al cinema. Voglio stare con te fra due giorni, non certamente con lei.
Guardo Obanai, senza aggiungere altro. Straccia la lettera di Eri-san nelle mani e poi si mette foglio accartocciato nella tasca della sua giacca blu.
– Fa parte del passato, ormai. E io non appartengo più a quei giorni. Non ti preoccupare, ok?
Mi sorride, deve aver notato l'angoscia nei miei occhi. Gli ricambio il sorriso e ci abbracciamo, per poi baciarci più volte prima che rientri in casa.
Chiudo la porta di casa a chiave e lascio i pasticcini alla zucca che ho comprato a Roppongi Hills sulla tavola della cucina. Salgo in camera e mi preparo per andare a dormire.
Mi metto nel letto e aspetto il messaggio di Obanai. Come faccio a guardare in faccia Eri-san, domani?
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