Parte 28: Nell'occhio del ciclone
Le accuse di Andy pesano come macigni sul cuore. Non mando giù che possa anche solo avere il dubbio che io abbia manomesso i test. Corro verso la camera di Jules per poter affondare il viso nel collo di Matt e confortarmi. Cosa succedera' ora?Perché Moss non mi ha chiamata, parlando prima con i bodyguard?
Al primo sguardo, Jules e Theresa mi fanno capire che non sanno nulla di tutto ciò. Theresa coglie il mio turbamento, ma non voglio spiegarle: voglio prima capire cosa sia successo. Pensano che mi sia messa d'accordo con Zayn? Che abbia fatto passare per suoi dei campioni che non lo erano?
Non voglio parlare con Liam, voglio prima contattare la Modest. Conto sul fatto che gli altri ragazzi non ci siano, per cui mi dirigo verso i loro alloggi e mi rifugio con Matt nella camera di Liam.
Il telefono suona a lungo. Non so che ore siano a Londra, ma voglio fare luce su questa storia. Finalmente Moss risponde.
-Luna -
-Buonasera. Avrei bisogno di chiarimenti - esordisco, senza preamboli.
-Luna, la sua è una posizione alquanto scomoda in questo momento. Non le conviene parlare al telefono, abbiamo bisogno di vederla di persona.-
-Lei sta scherzando. Non so nemmeno di cosa stiamo parlando. Mi dica quali sono le accuse nei miei confronti. -
-Stiamo andando fuori dai termini del contratto, io non voglio accusarla né tantomeno creare polemiche, per cui la informeremo una volta che arriverà a Londra, in presenza dei legali. Il suo incarico è sospeso con effetto immediato-
-Io non ho alterato i test. Non ho preso accordi con Zayn. Sono certa al cento per cento del mio operato. Questa presa di posizione è esagerata e fuori luogo- tento di ragionare.
-Luna, ripeto, non parlerò con lei al telefono di faccende coperte dal segreto professionale e dalla privacy. La attendo a Londra per chiarire la questione di persona. Il suo incarico è stato sospeso temporaneamente per chiarire la questione -
Mi è crollato il mondo addosso.
-Non posso venire via adesso - sussurro, e Moss pare avere un momento di comprensione.
-Mi ricresce molto, Luna. Mi creda, il nostro unico scopo è proteggere la privacy dei ragazzi in questo momento. Le chiedo questa ultima cortesia: rientri a Londra in anonimato e venga subito qui. Se ciò che lei afferma è vero, non ha nulla da temere.-
Riattacco, perché non voglio dargli la soddisfazione di capire quanto sia sconvolta. Matt, come sempre quando mi sente nervosa, piange con me. Ci abbracciamo e ci confortiamo stretti stretti sul letto di Liam.
Dopo un po', mi calmo. Mi sento svuotata ed esausta, ma ancora arrabbiata, la reputo un'ingiustizia.
Ora devo mettere al corrente Liam di questo fulmine a ciel sereno.
Torniamo fuori, e ci imbattiamo in Paul ed Andy.
-Eccovi! Dove eravate finiti?- mi apostrofa Paul.
-Ero al telefono con Moss. Devo rientrare a Londra quanto prima.-
-Cazzo!- Impreca lui, mentre Andy non proferisce verbo, si limita a guardarmi. Mi sento tradita, mi fidavo di lui.
-Luna, sappi che hai il mio pieno appoggio. Io sono convinto che tu abbia lavorato onestamente e con professionalità- afferma, lanciando un'occhiata ad Andy. Quest'ultimo pare soppesare le parole prima di pronunciarle, ma alla fine si sbilancia: - Credo anch'io che tu non abbia manomesso i test-
Un po' di sollievo mi pervade. Meno male. Andy è stato uno dei miei punti di riferimento, e per quanto lo conosca da poco, tengo alla sua opinione. Ma il compito che mi aspetta è ingrato: in questo frangente difficile,devo rientrare a Londra lasciando Liam qui, quando tutto ciò che vorrei è potergli essere accanto per affrontare questo casino insieme.
-Per favore, Paul, Andy, ho bisogno di sapere di preciso cosa vi è stato detto perché Moss non ha voluto rivelarmi nulla-
-Semplicemente quello che ti ho detto. Zayn come gli altri ha firmato un accordo incluso nel contratto con l'agenzia per cui si impegna a non assumere sostanze stupefacenti. La clausola serve a garantire di poter viaggiare in tour senza creare problemi e a tutelare l'agenzia. Hanno fatto fare un test a sorpresa a Zayn, che è risultato positivo.-
-A cosa? E che test?-
-Questo non lo so. Comunque, l'agenzia ora vuole chiamare te in causa perché non sono più sicuri dell'attendibilità del tuo operato.-
-Ma è assurdo. In ogni caso, i ragazzi e voi tutti sapete in anticipo quando vegono eseguiti i test, non sono a sorpresa. Per cui se anche fosse, avrebbe potuto tranquillamente assumere ciò che voleva e limitarsi nei giorni precedenti all'esame per risultare pulito. È assurdo che mi richiamino a Londra per questo.-
-Il tuo ragionamento fila, ma sono in ballo milioni di sterline, capisci. Zayn rischia grosso.-
-Ed ora a me tocca informare Liam- concludo, con tono funereo, mentre mi avvio verso la nostra camera con Matt tra le braccia. Loro mi seguono,e gliene sono grata.
Liam mi viene incontro: -Finalmente! Ma dove eri finita?...Luna, ma cos'hai? Che succede tesoro?-
-Liam... devo rientrare a Londra.-
Lui mi guarda a bocca aperta.
-Ma cosa stai dicendo? -
-Ho appena sentito Moss. Mi hanno sospeso temporaneamente dall'incarico -
-Ma perché ora?! Cos'è successo?- Esclama, guardando Andy e Paul.
È Andy a spiegargli l'accaduto, ripetendo le parole di poco fa. Io guardo il suo bellissimo viso passare dall'incredulità, alla rabbia, ad una rassegnazione che mi fa male nel profondo.
-Se le cose stanno così, non ti resta che fare le valigie- commenta.
Lo guardo incredula.
Accetta così, senza proteste?
Mi sono illusa che la mia partenza sarebbe stata difficile da accettare, che la mia presenza fosse importante.
Forse ho ricamato troppo sopra a questa storia? Mi sono sognata tutto, questo pomeriggio?
Aspetto una reazione da lui che non viene.
Col cuore che batte furiosamente mi alzo, mettendogli Matt in braccio, e tiro fuori la valigia da sotto al letto. Mi giro verso Andy, che è spiazzato quanto me, e gli chiedo:- Per favore, puoi occuparti di prenotarci il primo volo per Londra? Grazie.-
Mi giro verso Liam: -Potresti richiamare Jules? Vorrei preparare le valigie quanto prima.-
Liam annuisce. Lo prenderei a schiaffi, ma soprattutto picchierei me stessa per aver lasciato che il mio cuore andasse molto più in là di quello che avrebbe dovuto. Che stupida. Cosa pretendevo? Che si innamorasse di me? Stupida illusa. Mi vergogno di me stessa. I sentimenti li ho messi solo io.
Liam esce con Matt per andare da Jules, e Paul rimane alle mie spalle, in silenzio. Io tiro fuori le mie cose dai cassetti e dall'armadio, non voglio rimanere un secondo di più in questo posto orribile. I miei gesti mi sembrano lontani da me stessa, come se fossi in un sogno. Un incubo dal quale non riesco a svegliarmi.
-Luna...-
-Paul, no per favore. Non dire nulla- lo interrompo. Lui vede le lacrime che minacciano di traboccare dagli occhi ancora una volta ed annuisce, congedandosi.
Mi sento tradita, delusa e irata con me stessa.
Com'è potuto succedere tutto questo? Perché ho lasciato che accadesse?
Quanto stupida sono?
Andy torna dopo pochi minuti, proponendomi un volo privato. Di solito rifiuterei perché non voglio approfittarne, ma stavolta voglio scappare via. Quindi accetto, non mi interesso nemmeno su chi abbia messo a disposizione un jet privato. Partirò tra un'ora.
Vado a prendere Matt da Jules, e sono sorpresa di trovare Liam ancora con loro con Matt in braccio.
Theresa mi viene incontro e mi abbraccia.
-Tesoro, stai tranquilla, si renderanno conto subito che ti hanno richiamato a Londra per nulla, ed in un attimo tornerai qui-
Abbasso gli occhi. Tornare? Per farmi umiliare ancora? Comunque annuisco, evitando di guardare Liam. Prendo Matt dalle sue ginocchia, mentre lui protesta perché sta giocando.
-Lo so amore che tu vorresti restare qui, ma dobbiamo andare- gli dico. Theresa ha le lacrime agli occhi e Jules fa avanti ed indietro con lo sguardo tra me e Liam con l'espressione di chi non capisce cosa stia succedendo, ed io evito di guardare tutti quanti per non farmi sopraffare.
-Ciao a tutti- mi congedo, col cuore i frantumi. Liam non ha proferito una parola.
In atrio incrocio Louis e Niall, di ritorno dalla loro uscita ed ignari, penso, di tutto.
Louis sgrana gli occhi nel vederci con le valigie.
-Luna! Già parti?-
Non riesco a parlare senza scoppiare a piangere, per cui annuisco, per svincolarmi.
-Aspetta...che succede? Non stai andando già nelle Filippine - constata lui.
-Che succede, Luna?- Si intromette Niall. Vedere le loro espressioni preoccupate mi dà il colpo di grazia, e ricomincio a piangere, maledicendo il mio stupido modo di reagire.
-Ehi, ehi, che ti prende?- Mi blandisce Niall prendendo tra le braccia me e Matt in un colpo solo. Odio farmi vedere così, ma la reazione di Liam mi ha destabilizzato, e mi è crollato il mondo addosso per la seconda volta in un'ora, a dirla tutta.
-Torno a Londra-
-Sei impazzita?!- Esclama Louis.
-Sono stata sospesa dalla Modest. Non farmi parlare ancora. Ora devo andare.-
Probabilmente è l'ultima volta che li vedrò, e il cuore se possibile tonfa ancora più in basso.
-Fate i bravi. Non litigate. Soprattutto tu, Louis. Ciao ragazzi, salutatemi Harry- li congedo, senza voltarmi indietro.
Il viaggio in auto verso l'areoporto è offuscato dalle lacrime, che a dispetto della mia volontà, continuano a sgorgare.
Andy pietosamente non dice nulla, e gliene sono grata. Mi vergogno già abbastanza di mio.
Una volta arrivati al gate mi saluta con una stretta di mano che ricambio, perché nonostante tutto, nonostante le incomprensioni, alla fine è la persona che e' stata il mio riferimento in questa avventura.
-Sei una brava ragazza. Su la testa, non farti abbattere. Ci rivediamo presto- mi congeda.
Dopo la cena che ci viene servita in volo, ci addormentiamo misericordiosamente. Mi risveglio soltanto quando l'assistente di volo mi avverte dello scalo tecnico, per poi riassopirmi. Mentre dormo, non sento la voragine che ho nel petto.
Arriviamo a Londra in pieno jet lag, non capisco che ore siano, so solo che ci sono ben 7 ore di differenza di fuso orario e che siamo esausti nonostante abbiamo dormito gran parte del tempo. La prima cosa che faccio è accendere il cellulare, ma anche la minima speranza di trovare un messaggio di Liam viene infranta. Il mio stomaco si ribella, e devo rifugiarmi in bagno per vomitare.
Quando riesco a reggermi di nuovo in piedi esco, trovando misericordiosamente un incaricato della Modest che è venuto a recuperarci per portarci in sede.
Il mattino dopo, mi aspetta l'incontro con Moss. Sono disfatta, ma agguerrita.
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