Parte 28: " La pioggia nel pineto"
Non sono un'esperta di botanica, per cui non riconosco le piante che compongono questa vegetazione; comunque si tratta di una folta giungla tropicale che incornicia la spiaggia. Adoro questo posto, è semplicemente stupefacente. Riponiamo il cestino e le nostre cose all'ombra, e ci spogliamo per rimanere in costume. Fremo d'impazienza mentre Liam mi spalma la crema solare sulla schiena, non vedo l'ora di immergere i piedi nel mare. Finisco velocemente il lavoro e raccolgo i capelli nella bandana. Liam sorride.
-Che c'è?-
-Sembri una bambina impaziente-
-Dai, muoviti! facciamo una passeggiata!-
Con l'acqua che lambisce le caviglie e la brezza che accarezza la pelle, passeggiamo lentamente mano nella mano. E' la prima volta che lo facciamo; o meglio, è la prima volta che non mi afferra la mano per tirarmi da qualche parte. Il cielo è azzurro, e ci sono alcune nuvole in lontananza. Qui c'è silenzio, solo i rumori della natura. Pace.
-Hai avuto una splendida idea- ammette Liam, rompendo il nostro assorto mutismo. Gli sorrido di rimando, mentre il mio cuore traditore accelera quando noto quanto sia bello.
-Sai, siamo molto preoccupati per il futuro della band. Non possiamo prevedere come reagirebbero i fan, se Zayn.. ecco.. -
-Ha intenzione di abbandonare?!-
Lui non risponde, guarda soltanto i miei occhi sgranati.
No.
-Ci sta pensando su. La storia delle foto è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ora a Londra sta avendo luogo una riunione con i nostri avvocati e la Modest- continua poi.
Sono sconvolta dalla rivelazione. Non posso credere che ci stia pensando seriamente.
Scuoto la testa.
-Non so che dire. E' una specie di Apocalisse per la band- commento.
-La tua reazione mi spaventa, sarà così per tutti. Penseranno che sarà la fine degli One Direction- mormora lui.
-Se dovesse succedere, ed io spero vivamente di no, io credo che continuereste ad essere voi. Anche senza di lui. La gente vi ama per quello che fate, oltre che per quello che siete. Ci abitueremmo, penso, anche se sarebbe un colpo di maglio. Spero veramente che non lo faccia-
Lui riflette sulle mie parole, mentre continuiamo la nostra pigra passeggiata in riva al mare.
-Cambiamo argomento? Ho fame- esclamo, per spezzare la malinconia che sento.
-Ci credo, sono quasi le due. Andiamo a pranzare, torniamo indietro- decide lui, e torniamo sui nostri passi.
Stendiamo una coperta in mezz'ombra e ci accoccoliamo sopra a gambe incrociate. Il cestino da pic-nic è un signor cestino: ci hanno preparato un sacco di pietanze deliziose e c'è anche molta frutta fresca, e birre. Ne sollevo una con fare interrogativo, e lui sorride:-Mi pareva avessi detto che ti piaceva più del vino-
-E' vero. Sono una popolana-
-Niall se ti sentisse si offenderebbe: in Irlanda hanno il culto della birra-
-A me nemmeno piace, la Guinness- rivelo, facendolo ridere.
-Non dirglielo, per carità- si raccomanda.
Questa birra è leggera, bionda e fresca, ed è deliziosa. Mangiamo insalata di riso e frutta. Questa gita si sta rivelando la migliore di sempre, ed è talmente tutto perfetto, nonostante la spada di Damocle sopra la testa della band, che inizio a pensare che dovrà succedere per forza qualcosa di brutto al nostro ritorno. Ogni volta che, nella mia vita, ho toccato con mano la felicità, è sempre successa qualche catastrofe subito dopo. Penso sia così un po' per tutti. Non ho mai potuto dormire sugli allori.
Ci stendiamo vicini, all'ombra, e Liam si addormenta mentre gli accarezzo la fronte, è esausto e reduce da una notte insonne. Poco dopo mi appisolo anch'io.
Vengo destata all'improvviso da mani calde e aria fredda. Apro gli occhi, la luce è cambiata: le nuvole hanno oscurato il sole, e si è alzato il vento. Liam mi sta accarezzando con le mani bollenti, in contrasto con la temperatura che si è decisamente abbassata. I suoi baci urgenti mi catapultano dal dormiveglia ad un turbinio di desiderio ed eccitazione, quando immagini di me e lui su un divano bianco mi tornano vivide in mente. La sua bocca su di me mi fa perdere la lucidità ed ogni pensiero è spazzato via, mentre una scia di baci si fa strada lentamente fino a sotto l'ombelico, più giù, sempre più giù, e le sue carezze si concentrano sul seno in una deliziosa tortura. La sua presenza mi intossica, può fare di me ciò che vuole in questo momento, mentre tremo per il vento fresco e per la passione. Quando finalmente è in me, tutto combacia, tutto torna. Vago con le mani sulla sua schiena, gli bacio la gola, col respiro rotto.Sembriamo modellati l'uno per l'altra. Questo è l'apice di tutte le volte che ho fatto l'amore.
Quando, sazi ed esausti, torniamo con la mente su questa spiaggia, iniziano le prime gocce di pioggia.
Senza parlare raduniamo le nostre cose e le spostiamo più all'interno, sotto agli alberi, dove troviamo riparo. Il suono della pioggia sulle foglie mi ricorda sempre la poesia di D'Annunzio, " La pioggia nel pineto". Restiamo così, accoccolati in mezzo al verde, seduti sull'asciugamano, abbracciati a guardare il mare grigio. Siamo solo io e lui. Non mi sono mai sentita così in pace.
La pioggia si intensifica, si sente il rombo di un tuono, ed il mare si ingrossa. Questo temporale non era previsto. Dopo un tempo indefinibile, che sembra infinito ed allo stesso tempo brevissimo, la pioggia si placa. Ma non ce ne accorgiamo, perché siamo di nuovo solo io e lui, persi in un piacere solo nostro.
Sono le sei di sera, ed il temporale è finalmente cessato. Respiriamo a pieni polmoni l'aria fresca e cristallina, mentre le nuvole grigie minacciano a breve una nuova pioggia.
-Dovremmo rientrare, anche se rimarrei qui con te per sempre- sospira lui.
-No, ti prego, restiamo qui- protesto io, troppo appagata per tornare coi piedi per terra.
-Mi dispiace deluderti, ma dovremmo proprio anticipare il ritorno. Quelle nuvole non mi piacciono- ripete lui, osservando il cielo.
Mio malgrado, concordo con lui. Guardo con rimpianto il nostro rifugio in mezzo al verde mentre torniamo verso il motoscafo. Qui rimane un pezzetto del mio cuore.
-Sono stato benissimo- commenta lui, guardandomi.
-Anch'io- rispondo con sincerità, e lui mi regala uno dei suoi sorrisi che fanno diventare le gambe di gelatina.
Prima di partire chiamiamo Andy, per avvertirlo che stiamo rientrando. Percorriamo a ritroso la traversata, ammirando di nuovo la costa. Mi giro per guardare l'isola un ultima volta, sperando un giorno di poterci tornare.
Gli ultimi cinque minuti di mare sono flagellati dalla pioggia, che aumenta di intensità fino a diventare battente quando attracchiamo. Andy è già sul molo ad aspettarci con gli ombrelli.
Rabbrividisco in auto, mentre Andy accende il riscaldamento, visto che nonostante gli impermeabili che avevamo indossato, siamo zuppi. Liam mi stringe, attirandomi al suo petto. Non siamo mai stati tanto silenziosi come oggi. Mano a mano che torniamo all'albergo, sento aumentare la sua tensione. Sono felice di avergli regalato qualche ora di sollievo.
Una volta in hotel, ci dirigiamo verso l'ascensore per raggiungere la camera e fare una doccia calda. Mentre saliamo, intercetto un'occhiata di Andy che non riesco a decifrare.
-Vai pure avanti, Liam, io vado a recuperare Matt e ti raggiungo- gli dico, desiderosa di riabbracciare il mio bambino e di non approfittare della gentilezza di Jules e di Theresa.
-Ok. Ti aspetto in camera nostra- risponde lui, e le sue parole mi illuminano il cuore, perché anche lui considera nostra la mia camera. Mi sto seriamente innamorando di questo ragazzo.
Io ed Andy guardiamo Liam svoltare l'angolo, mentre noi prendiamo la direzione opposta. Appena non è più nel nostro campo visivo, Andy mi blocca prendendomi per un braccio.
-Luna, c'è una cosa che ti devo chiedere.-
Usa un tono che mi fa precipitare il cuore: è successo qualcosa di grave, me lo sento.
-Certo-
-I droug test che hai eseguito. Gli ultimi. Secondo te possono in qualche modo essere stati manomessi?-
-Cosa sta succedendo?- Gli chiedo, con gli occhi sbarrati.
-La Modest vuole fare causa a Zayn, perché è risultato positivo ad un controllo a sorpresa che gli hanno fatto fare.-
-Ma stai scherzando?!-
-No. E vogliono sapere come mai quelli che gli hai fatto fare tu, invece, siano sempre risultati negativi.-
-Pensano che abbia manomesso i suoi droug test- concludo io, mentre mi sento svenire. Non è possibile. Poi un fulmine di consapevolezza si fa largo nella mia testa: -Aspetta un attimo. Mi hai chiesto se i risultati possono essere stati manomessi. Anche tu hai il dubbio che abbia falsificato i risultati?!-
-Non so cosa pensare, Luna. E' risaputo che Zayn e Louis abbiano fatto uso di sostanze stupefacenti, non ne hanno mai fatto mistero. Tu sei sicura, assolutamente sicura di non aver scambiato campioni biologici, vero? Le urine erano le sue?-
-Te lo giuro, Andy. Te lo giuro su Matt. E sono profondamente offesa per il fatto che tu abbia messo in dubbio la mia professionalità. Sappi che se la Modest vuole farmi causa, richiederò che venga fatta la ricerca sul DNA. Ed ora, lasciami andare da mio figlio e non rivolgermi mai più la parola.-
Strattono il braccio per svincolarmi, fuori di me per la rabbia e la delusione, e lui mi lascia andare.
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