Parte 18: Tokio

-Lueeh!-

-Oi ooooi!-

La folla esplode in una risata, accompagnando quella di Niall . Sono adorabili! Hanno una presenza scenica energetica, caricano di entusiasmo, si percepisce nettamente che si divertono un mondo a fare queste gag .

Il Giappone è magico. Harry ha colto l'occasione per approfittare del silenzio religioso con cui la folla li sta ascoltando per parlare senza microfono. Di solito sarebbe impossibile farlo, il frastuono è talmente imponente che i ragazzi una volta hanno detto, divertiti, di non essere preoccupati di sbagliare qualche parola o cannare una nota, durante i concerti.

Qui in Giappone, invece, nonostante i concerti siano tutti sold out e ci siano 37.000 persone, se Harry chiede il silenzio, lo ottiene. Sono incredibili.

Questi ultimi quattro giorni sono stati molto pigri per me e molto intensi per i ragazzi, non li ho quasi mai visti. Hanno infilato un concerto dietro l'altro, instancabili, ed hanno trovato il tempo per fare uno shooting fotografico, un'intervista ed una pubblicità. Li ammiro per davvero; tengono un ritmo che massacrerebbe chiunque, e loro in più sono constantemente, irrimediabilmente sotto ai riflettori. Non fanno un passo che non sia subito fotografato e sotto gli occhi di tutti.

Zayn è molto stanco. Che qualcosa bolla in pentola l'ho intuito, ma non chiedo e non voglio essere invadente. Spero solo che non ci siano problemi con la sua fidanzata; a vent'anni è dura non vedersi tutti i giorni. Fatto sta che si assenta spesso, quando non ha impegni con la band.

Io in questi quattro giorni non ho fatto che lavorare al mattino, continuando a portare avanti un po' alla volta lo screening di prelievi ematici richiesti alla troupe per entrare in Thailandia, e stare con Matt nel pomeriggio.

Questo è l'ultimo concerto giapponese, domani faranno gli esami i ragazzi e in pomeriggio partiranno per qualche giorno di riposo, con mete diverse. Io e Matt ci dirigeremo a Singapore, dove arriveranno tutti per il concerto dell' 11 marzo.

La situazione con Liam è in sospeso: non abbiamo affrontato l'argomento, lui non mi ha mai raggiunta in camera perché si sono dedicati esclusivamente al lavoro, e le rare volte che ci siamo incrociati di sfuggita c'era sempre gente. Ma mi fa piacere che sia così, non potevano permettersi distrazioni in questi giorni, e sono contenta di non aver affrontato l'argomento di fretta.

Ho assistito a questo concerto dal backstage perché ha chiesto ad Andy di farmi venire, e sono felice di aver avuto il privilegio di ascoltarli live un'altra volta. Sono davvero una ragazza fortunata.

Dopo i saluti finali, i ragazzi entrano dietro alle quinte dove la troupe festeggia un'altra serie di successi con applausi, abbracci e pacche sulle spalle. Viaggiare insieme e lavorare a stretto contatto li fa sentire una famiglia, sono una squadra vincente. Mi tengo in disparte, osservandoli con un sorriso, sino a che Liam non mi nota e viene verso di me, ancora super gasato per il concerto.

-Sono felice che tu sia qui. Ti è piaciuto il concerto?-

-Ovvio che sì - gli rispondo, con un sorriso.

-Bene, mi fa piacere - fa lui, gentile come sempre, stringendomi in un abbraccio inaspettato quanto confortante. Mi sono mancati i suoi abbracci, in questi ultimi giorni, e me ne rendo conto ora che sono qui.

- Mi aspetterai sveglia? Abbiamo bisogno di parlare, e poi mi piacerebbe dormire con te. Dormo molto meglio, con te- mi sussurra lui all'orecchio.

Sento il suo fiato sul collo, che mi fa rabbrividire. Annuisco.

-Bene. A dopo allora. Andy ti riporterà all'albergo - mi fa lui, lasciandomi andare e facendo un cenno verso Andy, che mi aspetta. Liam mi depone un bacio tenero sulla testa e corre verso gli altri ragazzi, che si stanno affrettando per uscire dall'arena prima che la folla inizi a riversarsi all'esterno.

Sono nei guai. In grossi guai. Perché questa situazione mi sta sfuggendo di mano. Il mio cuore fa una capriola ogni volta che penso che dopo lo vedrò, e fa un doppio salto carpiato se lascio che la mia mente visualizzi dei flash della nostra ultima notte insieme.. no, non ci posso pensare.



- Ore 2:00-


Il cellulare in vibrazione mi sveglia di soprassalto: mi sono appisolata sul letto, con un braccio in una posizione assurda, infilato tra le sbarre del lettino per toccare i capelli di Matt, che dorme. La mano mi si è intorpidita, e mi alzo velocemente cercando di aprirla e chiuderla per riattivare la circolazione.

La porta si apre prima che possa farlo io, sorprendendomi: Liam sorride nella penombra, facendomi vedere la chiave magnetica.

-Spero che non ti dispiaccia- sussurra.

-No, no, è ok- gli rispondo, facendo cenno di andare in soggiorno mentre vado a recuperare il baby monitor e chiudo la porta della camera dietro di me.

- Ciao- mi fa, quando mi vede.

-Ciao- mormoro, intimidita. Vederlo seduto sul divano mi fa ripensare alla nostra serata, ed il cuore mi accelera. Mi siedo a mia volta, e lui mi attira a sé, annullando la distanza tra di noi. Io mi rilasso contro il suo petto.

Devo chiedergli che profumo indossa, non l'ho ancora individuato, è un po' speziato e ha un sentore amaro, delizioso.

Stiamo in silenzio per qualche minuto, godendoci questo abbraccio che sa un po' di casa.

-Sei ancora arrabbiata con me?- Mi sorprende lui, spezzando la quiete della notte.

-Ma io non sono arrabbiata con te- replico, scostandomi per guardarlo negli occhi.

-A me pareva di sì, qualche mattina fa a colazione-

-Semplicemente mi ha infastidito che ci fosse la possibilità che qualcuno ci fotografasse, per Matt. Ma non ero arrabbiata con te- ripeto.

-Quindi non ti sei pentita?-

Abbasso lo sguardo, con le guance in fiamme.

Cavolo, ho 25 anni ed un figlio, e mi faccio mettere in imbarazzo dall'argomento?!

Liam mi fa alzare il viso verso il suo, appoggiandomi due dita sotto il mento. Chissà se sente il battito del mio cuore impazzito. Non so cosa rispondergli, perché no, non sono pentita, o forse sì... perché mi sto irrimediabilmente prendendo una sbandata paurosa per lui. E sono certa che per lui non sia lo stesso, ovviamente. E mi vergogno della mia incapacità di gestire questa storia senza investire sentimenti.

-Luna? Ti sei pentita?- Ripete lui, stavolta con un tono lievemente inquieto.

-Non so da dove iniziare.. Comunque no, non sono pentita di quello che è successo- lo rassicuro, e vedo il sollievo nella sua espressione.

-Meno male- sbotta lui, roteando gli occhi in un modo buffo che mi strappa un sorriso.

- E perché sei preoccupata, allora? Non negarlo- si affretta a dire mentre apro bocca per interromperlo - lo si nota lontano un miglio-

Come posso spiegargli? Vorrei tanto dargli ciò che mi chiede senza farmi mille film mentali. Potrei lanciarmi a capofitto, senza pensare, e poi raccogliere i cocci quando sarà il momento di salutarci. Vivendo alla giornata. Ma la mia coscienza mi mette in guardia con un enorme lampeggiante rosso: attenzione, pericolo!

-Liam.. - inizio, per bloccarmi. -Sì? - Mi sprona lui.

Mi porto le dita alla base del naso, chiudendo per qualche momento gli occhi.

- Non ho mai avuto storie di sesso. Non sono quel tipo di ragazza. Mi dispiace, non posso gestire questa cosa. Sì, in realtà sono pentita della nostra notte perché tu ti aspetti di poter entrare ed uscire dalla mia camera a tuo piacimento, e ti giuro che vorrei tanto essere diversa, poterti dare quello che vuoi, ma so già che se lo farò, poi per me sarà dura, mi farò spezzare il cuore e non è giusto nei miei confronti. Ho un minimo di rispetto per me stessa per non lasciarti fare questa cosa. Ora ci starò male, ma non è nulla rispetto a quello che sarà se decidessi di lanciarmi a capofitto in questa storia senza pensarci prima. Spero che tu capisca che non sono arrabbiata con te, ma solo con me stessa, e spero che questo errore non rovini il nostro rapporto professionale, perché ho bisogno di questo lavoro-

Sbam.

Ho detto tutto d'un fiato, liberandomi di un peso enorme, senza guardarlo.

Arrischio un'occhiata verso di lui, è a bocca aperta e visibilmente scioccato.

Ho scoperto che la mia tattica per sbloccare una situazione di impasse è " via il dente, via il dolore", ma non sono certa di aver fatto bene a lanciargli questa valanga di parole addosso.

Intanto dentro sento già una voragine, perché tengo molto a lui, e questo lo allontanerà irrimediabilmente da me. Saremo di nuovo io e Matt, soli contro tutti, e mi salgono le lacrime agli occhi.

-Luna, guardami.-

Non ci riesco. Vorrei tanto che se ne andasse, oppure di non aver detto niente.

-Luna.-

Non riesco a trattenere le lacrime, che mi stanno scivolando traditrici lungo le guance. Mi sforzo con tutta me stessa di guardarlo.

-Ti ho dato l'impressione di volere solo una storia di letto? E' questo che pensi che voglia?-

Ma cosa sta dicendo? Non capisco dove voglia andare a parare, per cui non rispondo.

-Non ho mai pensato a te come ad una compagna di letto e basta. Nemmeno io sono il tipo da storie di sesso, come dici tu. -

Mi guarda con occhi sinceri, e continua, accorato: - Sto cercando di dirti che mi piaci per davvero. Sto bene con te. Accendi in me un istinto di protezione, ed allo stesso tempo vedo che sei più forte di quello che sembri, ti stimo. Tutto quello che voglio è continuare a conoscerti, e poterti stare accanto quando gli impegni ce lo permettono. Ed a questo punto sono pentito anch'io della nostra prima volta, dal momento che è stato un passo azzardato secondo te. Anche se lo rifarei mille volte.-

Ok, mi ha spiazzato. Questo cambia radicalmente le cose. Ho il cuore in subbuglio, la testa in confusione e la mia coscienza è annichilita, e per una volta, tace.

-Va bene - mi sento dire. L'ho detto per davvero?! Credevo di averlo solo pensato.

-Va bene? Che significa, tesoro?- mormora lui.

-Vuol dire che va bene. Anche per me è così- chiarisco, ancora in confusione ed incredula, ma infinitamente sollevata.

Liam mi attira di nuovo tra le braccia e mi asciuga le lacrime con un gesto tenero che mi commuove. Si sta prendendo cura di me come nessuno ha mai fatto, ed anche se sono guardinga perché non voglio buttarmi a capofitto in questa cosa col rischio di rompermi, mi sento più tranquilla. Aspiro di nuovo il suo profumo e mi stringo a lui.

-Non ti farei mai del male- mi assicura, ed anche se potrebbe farmene involontariamente, anzi sono certa che succederà, capisco che lo pensa veramente.

-Davvero Luna, sei importante per me- ribadisce, baciandomi la mano col dito fasciato e portandosela al cuore. Alzo la testa per guardarlo ed incontro la sua bocca, ed il bacio è urgente, accorato, diverso dal bacio lento ed erotico che ci siamo scambiati la prima volta. Questo bacio ha un significato diverso, è un rassicurarsi a vicenda, è un accordo, è un sapore di menta e un retrogusto dolce, è la sua lingua che accarezza la mia, cambiando improvvisamente velocità, mentre il mio respiro si spezza.

L'atmosfera cambia di colpo, all'improvviso ho caldo e freddo insieme, e sono estremamente consapevole del suo torace muscoloso, delle sue braccia forti, del suo profumo mescolato a quello della sua pelle. Il bacio rallenta ancora, mentre un languore infinito mi assale. La mente è piena di immagini di lui, della scorsa volta, e la mia volontà di andarci coi piedi di piombo evapora come nebbia al sole.

Senza interrompere il bacio salgo a cavalcioni su di lui. Lui mi accarezza le gambe, avanti ed indietro, e tremo al suo tocco. Sfioro il suo viso, raccogliendolo tra le mie mani, per poi accarezzargli il collo, il petto.

-Luna...- mormora lui con la voce roca, che mi accende se possibile ancora di più. Ma ha ragione, sono un'ipocrita, e forzando me stessa, mi siedo di nuovo a fianco a lui. -Scusami- sussurro.

-Non sai cosa ti farei, adesso, mentre hai le guance in fiamme e le labbra arrossate..- sospira lui, con gli occhi di un tono più scuro. - Ma temo che domani ci ritroveremmo punto ed a capo-

-Scusami- ripeto io, cercando di rallentare la corsa sfrenata che sta facendo il mio cuore. Mi fa un effetto pazzesco, risveglia in me gli ormoni in linea diretta. Qundi mi alzo e mi dirigo verso il frigorifero, per prendere da bere e calmarmi. Lui mi segue; si siede allo sgabello del bancone, rivolgendo così le spalle al portafinestra che ho spalancato, nel tentativo di rinfrescare le guance che sento scottare.

Con un cenno affermativo concorda che versi anche per lui spremuta di ananas. Mi siedo a fianco a lui, mentre una brezza fresca che entra dall'esterno mi provoca la pelle d'oca. Lui beve un paio di sorsi, poi inaspettatamente mi tira di nuovo verso di lui ed appoggia le sue labbra fresche sulle mie. Il freddo della sua lingua contro la mia mi altera i sensi, è deliziosamente dolce di ananas e maliziosa, mentre esplora la mia bocca. Con una mano sulla nuca mi tiene ferma la testa, e l'altra mano massaggia la schiena attraverso il tessuto sottile della canotta che indosso. Un brivido mi attraversa nuovamente, ma non è solo il freddo, è lussuria che accende come un interruttore con questo bacio.

La sua mano vaga sul mio fianco, per poi sfiorare il contorno di un seno.

Cosa dicevo? Che non volevo ripetere? Che ero pentita? Bugiarda! Mi deride la coscienza. Ora come ora sono creta nelle sue mani. Può fare di me ciò che vuole.

Ancora una volta è lui che si ferma, col respiro un po' accelerato, e mi guarda.

-Non sai che effetto mi fai- borbotta con quel tono roco che mi manda in subbuglio. Credo che lui sappia che effetto mi fa, visto che il petto mi si alza ed abbassa in maniera inequivocabile, non ho l'uso della parola e le ginocchia mi tremano.

Mi sento ancora una volta intossicata dalla sua presenza, non riesco a pensare. Vorrei solo le sue mani su di me.

-Dimmi una parola, e mi fermerò- e il mio desiderio è soddisfatto, le sue mani calde sono di nuovo sulla mia pancia, sui miei fianchi, mentre la sua bocca è sulla mia gola, che mi fa rabbrividire di piacere.

Le sue mani diventano più esigenti, sfiorano il mio seno per poi insinuarsi sotto la stoffa e farmi soffocare un gemito contro il suo collo. E' così piacevole, così deliziosamente perfetto, è una tortura gentile, mentre assurdamente penso che due anni di allattamento hanno un po' sfiancato il mio decolletè, che a diciotto anni era il mio vanto. Ma pare che a lui non interessi, mentre ci posa sopra baci ardenti e la lingua ormai di nuovo calda, che mi fa sciogliere di piacere.

Ho gli occhi chiusi, persa nelle sensazioni, e mi lascio sollevare senza sorprendermi, per appoggiarmi al divano, di nuovo. La pelle di cui è rivestito è spiacevolmente fredda, ma subito la sensazione viene spazzata via dai suoi baci sulla pancia, sul ventre, e sempre più giù. Mi sfila con un gesto solo shorts e mutandine, e mi sfiora appena col palmo della mano. Sto ardendo e gelando in un solo tempo, non riesco a stare ferma, e lui mi posa un braccio sul busto per bloccarmi, mentre una valanga di sensazioni piacevoli spazza via qualunque pensiero coerente io stia facendo, quando appoggia la sua bocca su di me. La sua lingua è gentile e decisa, all'improvviso le sue dita sono dentro di me e mi massaggiano esattamente come ho bisogno che facciano, mentre gemo senza riuscire a fermarmi. E' così intenso e bello e totalizzante che non durerò molto, arrivo al limite, il tempo si ferma e poi precipita con me in un orgasmo intenso ed appagante.

Non è un estinguersi delle fiamme, quanto piuttosto un sommesso ardere delle braci che restano dopo un incendio, e basta un soffio d'aria perché le fiamme si alzino di nuovo, ed è quello che succede subito dopo, quando lo sento, per la seconda volta, dentro di me. Sentirlo, guardarlo venire è meraviglioso, ed anche se non vengo di nuovo, il mio senso di appagamento è totale.

Si appoggia su di me, sostenendosi leggermente sui gomiti, ed io gli accarezzo la schiena ed i capelli corti con movimenti lenti, totalmente svuotata.

Restiamo così qualche minuto, poi mi fa alzare e mi attira verso il bagno. Sono talmente stanca che se non fosse per lui crollerei direttamente sul letto per dormire; invece mi tira con sé sotto alla doccia calda, mi insapona gentilmente la pelle, evitando di bagnarmi i capelli, si lava velocemente anche lui per poi avvolgermi nell'accappatoio. Mi chiedo perché queste premure, e lui mi risponde, leggendomi nel pensiero: - Così domattina sarai pronta per abbracciare Matt appena sveglio - e questa premura mi commuove, lo adoro.

Ops, volevo dire... che lo trovo dolcissimo, come suo solito.

In ogni caso, ci rivestiamo e ci abbracciamo a letto. la sua presenza mi fa sentire protetta e rilassata, e mi addormento subito.



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