•Riflessioni•

-Peccato, nel mio caso speravo fossi morta.- dissi sorseggiando il mio cappuccino. La ragazza di fianco a me fece una piccola risata, falsa. Non la degnai neanche di uno sguardo, perché non se lo meritava. Adesso sembrerò una diva del cavolo, ma è vero.
Finì quello che avevo ordinato, e dopo aver lasciato i soldi sul bancone mi alzai per andarmene, ma mi bloccò.

-Abigail, siamo tornati. Per te. Per ricostruire il legame che c'era un tempo. Per poter essere di nuovo amici.- continuò guardandomi negli occhi. Mi stava veramente dicendo tutte quelle cose per commuovermi? Per far sì che dicessi 'Oh, quanto mi siete mancati, amici miei'? Perché in quel caso aveva sbagliato persona.
Levai il mio braccio dalla sua presa e mi ricomposi.

-Non pensi sia un po' tardi, Lexa? Magari avresti potuto pensarci prima di andare a letto col mio ragazzo, eh? Spero ti sia divertita, almeno.- dissi sorridendole. La lasciai senza parole, così sapendo che non avrebbe aggiunto altro uscì e mi diressi di nuovo a casa. Possibile che non sia passata neanche una settima che incontro tutti quelli che avrei preferito fossero sotto terra?
«Adesso non esagerare. Ti sono mancati, dai.» «Lexa aveva proprio ragione, chi non muore si rivede.» «Ma come sei profonda, cara.»

Lasciai stare la mia vocina interiore, che non faceva altro che alterare i miei nervi. Aprì la porta di casa e con un tonfo la richiusi dietro di me, mia madre era seduta sul divano a leggere una rivista di gossip. Ha cinquant'anni e ancora si fa i cavoli dei vip, non ho parole.
Mi piazzai davanti a lei, la quale mi squadrò e dopo avermi dedicato un sorriso forzato, continuò a fare quello che stava facendo fino a due secondi prima.

-Cos'è questa storia dell'animatrice?- dissi aprendo il discorso. Lei sbuffò e chiuse la rivista, poi batté una mano sul posto affianco a lei, incitandomi a sedermi. Così feci, dopo essermi levata il giacchetto.
Ero proprio curiosa di sapere cosa le era saltato in mente, sapeva bene che tra e me e Copeland non scorreva buon sangue, non più almeno.

-Stamattina presto ha richiamato la donna di ieri, quella che ti ha chiamato per fare la babysitter e ha detto che il figlio si era divertito molto con te e visto che tra pochi giorni sarebbe stato il suo compleanno, ha chiesto se avresti voluto fare l'animatrice. Io ho accettato subito per te, e quando poi ha chiesto se avessi qualche amico che avrebbe potuto aiutarti ho fatto il nome di Copeland. Lei ha accettato e ha detto che vi vuole domani alle cinque davanti a casa sua. Non sei felice? Finalmente potrai fare pace con lei.- disse mia madre battendo le mani euforicamente. Certe volte mi chiedo se sono io che non riesco a farmi capire o se la gente è stupida da non intendere quello che dico, eppure mi sembra di parlare una lingua comprensibile alla razza umana.
Sbuffai e fermai le sue mani che mi stava infastidendo molto.

-Mamma, dolce e cara mamma, ti ho già ripetuto settecento volte che con Copeland e gli altri non ho intenzione di riallacciare i rapporti, è così difficile da capire?- dissi cercando di mantenere la calma. Senza farla controbattere salì in camera mia, avrei dovuto, assolutamente, cercarmi un appartamento. Non potevo vivere con i miei, violavano continuamente la mia privacy ed in più prendevano decisioni che non spettavano a loro, come questa.
Così presi il portatile e cercai su internet qualche posticino non troppo grande ed in affitto.

Dopo un'oretta di ricerca trovai qualcosa che facesse al caso mio, si trovava sempre a Seattle, a qualche isolato di distanza da qui, ed un buon prezzo. Presi il numero che c'era e chiamai.
Uno, due, tre, quattro squilli. Ero intenta dal riattaccare, ma poi risposero.

-Pronto?-
-Salve, ho visto l'annuncio su internet dell'appartamento in affitto e mi piacerebbe vederlo.-
-Oh...Salve, va benissimo. Domani nel primo pomeriggio, va bene?-
-Certamente, la ringrazio. Arrivederci.-
-Grazie a lei.-

Ammetto di aver avuto un po' d'ansia, non si sa mai chi c'è dall'altra parte della cornetta, ma dalla voce sembrava una donna.
Sempre con il telefono in mano contattai Justin, era da un po' che non lo sentivo, e cominciava a mancarmi così gli scrissi un messaggio.
A: Jus💓
Hey, è da tanto che non ci vediamo, che ne dici di vederci per pranzo?

Attesi i primi cinque minuti la risposta, ma non arrivò così, invece di passare l'intera mattinata a farmi filmini mentali sul perché non mi rispondesse, cominciai a riflettere su tutto quello che mi stava accadendo. Era da tanto che non lo facevo, anche perché prima del ritorno di quelli che un tempo definivo 'amici', la mia vita non era tanto movimentata.

L'incontro di sera, quello di Matthew, il messaggio del cugino di Jacob, nonché Cameron, Nash e Kelsey, il messaggio di Copeland, e un altro incontro con Lexa. Direi che non manca nessuno, ma qualcosa non tornava. Quella sera Kelsey mi disse che le ragazze erano tre ed i ragazzi sei. Quindi chi erano i 'nuovi arrivati'?

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HEEEY! Ho aggiornato presto questa volta, spero non ci siano errori di battitura.
Ho notate che i commenti diminuiscono sempre di più, come mai? Non vi piace la storia? È banale?
Byee

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