•Incontri•
Vedemmo che vari ragazzi si stavano avvicinando ai nostri amici, sbronzi come mai. Giusto due di loro non lo erano.
Leggermente preoccupata mi accostai accanto a Kelsey che si era poggiata ad un albero. Le toccai con un dito la spalla, per farla girare verso di me.
-Chi sono?- domandai osservandoli. Non riuscivo a scorgere i loro volti, solamente le loro ombre. Kels sembrò pensarci, o forse era solamente assorta nei suoi pensieri, prima di rispondermi.
-Un gruppo di dementi.- affermò, poi si voltò verso di me e capì di non aver risposto in modo soddisfacente alla mia domanda, così continuò a parlare.
-Sei ragazzi e tre ragazze, alcuni di loro sono degli emeriti coglioni. Le ragazze sembrano essere delle tipe normali.- rispose avvicinandosi lentamente. Annuii poco convinta, possibile che io non li conoscessi? Eppure ero qui da due anni ormai.
-Possiamo fare qualcosa per voi?- disse ubriaco Tyler. L'istinto di mollargli uno schiaffo era tanto, ma ero troppo lontana per farlo.
-Ty torna qui.- disse Georgia, una del mio giro di amici, che mi dava le spalle. Tyler non le diede retta e barcollò fino a lui per poi sorridergli e, non l'avesse mai fatto, gli rimise addosso.
-Cazzo.- dissi un po' troppo ad alta voce visto che si girarono tutti. Compresi quelli dell'altro gruppo, che continuai a non vedere molto bene, vista la distanza. Kelsey mi diede una gomitata, facendomi gemere dal leggero dolore.
-Abigail?- esclamò un ragazzo che essendo troppo buio non vidi bene, ma la voce mi sembrò familiare. Mi avvicinai anche se ero leggermente spaventata, ovviamente seguita da Kelsey. Tyler era svenuto dopo aver dato di stomaco e quel ragazzo si stava levando la felpa dove aveva rimesso.
-Ci conosciamo?- domandai avvicinandomi, ma non servì nessuna risposta alla mia domanda, perché capì chi fosse. Mi paralizzai sui miei stessi piedi, mentre il mio cervello era in completo black-out.
-Cameron...- sussurrai mentre sentivo un vuoto totale nel mio stomaco. E poi accadde: ricollegai le parole dette in precedenza da Kelsey a loro, se c'era Cameron c'erano anche Lexa, Copeland, Nash e Matthew. Ma chi erano gli altri due?
Cominciai ad indietreggiare prima che potessero vedermi anche gli altri. Cameron tentò invano di prendermi il braccio ed avvicinarmi a lui. Prima che potessi metabolizzare il tutto ero scappata via, mi dirigevo verso la parte più conosciuta del parco, dove c'erano le giostre.
Notai un albero e osservai che era possibile salirci. Così mi arrampicai, salendo prima sulla panchina posizionata ai suoi piedi, e poi poggiando le mani su un ramo. Quando mi sedetti su quest'ultimo sentii il cuore gola, e un masso sullo stomaco. Dopo due anni ancora quest'effetto? Che merda.
Il mio respiro era l'unica cosa che potevo udire nel parco, non c'era traccia del vento. I capelli mi si erano appiccicati al collo e riuscii, nonostante la scomoda posizione, a legarmeli. Sentivo il cuore martellare contro la cassa toracica, ed avevo la sensazione che prima o poi mi sarebbe uscito fuori, come in quei film splatter che Tyler e Dylan mi costringevano a guardare. Ma il silenzio di prima fu spezzato da una voce. Quella voce.
-Abigail dove sei?-
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Holaaaa!
Scusate l'attesa, ma l'immaginazione era scomparsa. Grazie mille per i commenti che mi fanno sempre felice. Siamo già a +100 visualizzazioni, quanto vi posso amare?
Byeee
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