•Confusione•
-Non sono cose che vi riguardano.- esclamai per poi rifugiarmi, con passo veloce, nella mia camera. Mi gettai di peso sul letto, mentre riflettevo su cosa fosse appena successo. Io non capisco, perché tutte a me? Perché le persone ci tengono così tanto a rovinarmi qualsiasi attimo di felicità? Perché quando mi sembra di risalire dall'abisso, c'è sempre qualcuno che mi spinge ancora più in profondità? Cosa avrò mai fatto per meritarmi ciò? Sarà il karma?
Era di circa dieci minuti che pensavo e fissavo il soffitto alla ricerca di risposte, quando la porta si aprì e sperai con tutta me stessa che non fosse mia madre.
Sentii il materasso sprofondare da un lato e poi il viso di Matthew entrò nella mia visuale.
-Ci dispiace averti detto quelle cose, ma eravamo, anzi, siamo preoccupati per te, Abs. Non vogliamo che lui ti possa far male o ti possa obbligare a fare cose illegali che tu non voglia.- disse giocherellando con una ciocca dei miei capelli. Non risposi, ma pensai alle sue parole, io non lo capivo proprio, dovevo ammetterlo: io non avrei mai capito Matthew Lee Espinosa.
-A cosa pensi?- mi domandò fissandomi negli occhi, incatenandomi al suo sguardo magnetico. Non sapevo come, ma riusciva ancora a sprofondare nei suoi occhi, che un tempo tanto amavo.
-A te. Pensavo che io non ti capirò mai, sei così... Complicato, io non capisco le tue azioni, il tuo modo di pensare, il tuo modo di agire. Non ti capisco, non ti comprendo, è come se fossi un alieno per me. Ad esempio, perché dopo due anni? Perché dopo due anni sei tornato? Cosa cerchi, cosa vuoi?- domandai tirandomi su a sedere. Lui mi guardò confuso, non sapendo, probabilmente, cosa rispondermi. In effetti l'avevo colto alla sprovvista, forse era anche meglio così.
-Ma perché mi fai queste domande ora?- mi chiese passandosi una mano tra i folti capelli. Conoscevo Matt e stava cercando di sviare il discorso, nascondeva qualcosa ed io l'avrei scoperto, in un modo o nell'altro.
-Ci stavo riflettendo poco fa...- risposi semplicemente, lui fu costretto, in questo modo, a svuotare il sacco, ma dopo pochi secondi il suo cellulare squillò. Lo prese e la sua espressione faccia cambiò totalmente, era completamente serio ora e forse era anche sbiancato leggermente, dopo aver letto qualcosa sul telefono.
-Nono... Ti ho detto di no! Okay okay... Mantieni la calma, sto arrivando. Ciao!- la conversazione fu abbastanza breve, e non mi permise di capire con chi stesse parlando e neanche se fosse stato un maschio o una femmina. Forse un suo amico che si trovava in qualche guaio.
Matthew si voltò di me con una faccia spaventosa: era un mix tra il mortificato e lo spaventato. Cosa stava succedendo?
-Abs, mi spiace, ma devo andare.- disse si avvicinò di slancio a me, per un attimo ebbi paura che mi volesse baciare, ma adagiò le labbra sulla mia guancia sinistra. Poi scappò via, lasciandomi con un milioni di punti interrogativi in testa e senza nessuna risposta.
Mi stesi sul letto, accarezzandomi la guancia dove aveva depositato il bacio. Sorrisi leggermente al ricordo. Cosa mi stava succedendo? Cosa mi stava frullando per la testa? Perché mi sembra che tutto stia cambiando?
...
Lexa's part
Era da circa cinque minuti che attendevo l'arrivo di Abigail, la paura che lei non si presentasse iniziava ad insinuarsi nella mia mente, mentre sorseggiavo il mio caffè nel bar di incontro. Ticchettavo le mie unghie, laccate di azzurro, sul tavolo e riflettevo su quello che avrei dovuto dirle. Avevo una grandissima occasione e non potevo sprecarle, per nessun motivo.
Avevo la possibilità di scusarmi e farmi perdonare, proprio come aveva fatto Matthew. Ancora non capivo come lei lo avesse perdonato? Sembrava così arrabbiata con lui quel giorno di due anni fa, eppure è bastato un mazzo di fiori e delle frasi romantiche per ricadere tra le sue braccia. Non che io reputi Abigail una ragazza facile, ma forse è stata una mossa sciocca perdonarlo, Matt ha ancora dei segreti, come del resto tutti noi. Più che dei segreti abbiamo un grande segreto che ci accomuna, che non possiamo e non riveleremo a nessuno. Rischieremmo troppo.
Dopo qualche minuto qualcuno entrò nel bar, provocando il suono di quelle odiose campanelle che sono sopra le porte. Scorsi la figura di Abigail, era cambiata molto anche lei: più alta dall'ultima volta, i suoi capelli erano più lunghi e anche il suo modo di vestire era leggermente diverso. Beh in due anni cambi di sicuro.
Con passo deciso si diresse verso di me, sorrisi anche se sapevo che non avrebbe ricambiato. Nel bar echeggiavano il rumore dei suoi stivaletti col tacco. Poi si sedette e per qualche secondo ci guardammo in faccia.
-Grazie per aver accettato di vederci. Ci tenevo tanto.- la ringraziai giocherellando con la bustina dello zucchero che non avevo usato. Lei annuì ed ordinò una cioccolata calda. Nell'attesa dell'arrivo del suo ordine iniziammo a parlare.
-Ho accettato di vederti solamente perché non mi sembrava giusto non darti una possibilità come ho fatto con Matt.- disse pressando tra loro le labbra. 'Matt' quindi erano diventati amici in veramente poco tempo, visto che aveva iniziato di nuovo a chiamarlo così. Non che fossi gelosa, ma mi faceva strano.
-Come già sai due anni fa è successo quel che è successo, ma lo abbiamo fa...- mi bloccò prima che potessi dire altro. Costringendo a guardarla confusa. Il cameriere arrivò con la sua cioccolata quindi ci ammutolimmo e quando se ne andò iniziò a parlare lei.
-So quello che è successo tempo fa e perché l'avete fatto, ora voglio sapere perché siete tornati, dopo due anni.- disse e sentii il cuore perdere almeno cinque battiti...
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Heey! Sto iniziando ad essere proud of me, non aggiorno dopo tre secoli, cerco di essere continua.
Anyway...
Cosa ne pensate di Lexa? Se voi foste in Abigail la perdonereste? Avreste accettato di incontrarla? Cosa pensate che sia il loro 'grande segreto'?
Lasciate una stellina e un commento please.
Byee
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