Capitolo 5
All'uscita da scuola vedo subito la BMW argentata di mia madre ed entrando lei mi dice : "Signorina Parker, come è andato il suo primo giorno alla nuova scuola?" solitamente mi chiama per cognome quando vuole che le racconti qualcosa e allora incomincio a parlare della mia giornata. Lei mi racconta del suo nuovo lavoro, dicendo che era persino più bello di quanto pensava e poi non riesco più a seguire i suoi discorsi, la mia mente pensa a tutt'altro e mi limito ad annuire e a ridere alle sue battute. Tutto il pomeriggio lo passo riscrivendo gli appunti presi in classe e leggendo i miei libri preferiti. Mi piace pensare che ogni libro che ho letto mi aiuti nella vita, nei momenti difficili. Quando non so come agire penso a come avrebbe fatto il protagonista, e questo mi aiuta molto. Dopo una sostanziosa cena, incomincio a guardare la seconda stagione di Gossip Girl e mi addormento alla fine della terza puntata. Per la prima volta, quella notte, sogno ragazzi dagli occhi verdi e piercing al naso. La mattina seguite, davanti al portone di entrata della scuola
trovo Austin. Lo saluto con un semplice "Ciao" ma lui invece mi abbraccia dicendo :"Ciao Maddi" Non mi aspettavo così tanto affetto, visto che ci siamo conosciuti solo ieri, ma mi fa piacere, adoro le persone calorose e quindi ricambio la stretta. Gli domando quali corsi frequenta e scopro che sono praticamente i miei stessi, scommetto che diventeremo grandi amici. Una gigantesca Porche ci sfreccia davanti, si blocca all'entrata e scende un ragazzo, ma non uno qualunque, ancora lui. Il mio stupore è tale che Austin mi chiede :" Lo conosci?"
"No" rispondo
"Fai bene, è un bastardo"
"Perché?" gli domando, con un tono che sembra quasi che lo stia difendendo.
"Perché non rivolge la parola a quelli che hanno meno soldi di lui. E credimi che ne ha molti più di quanto tu possa immaginare. Suo padre ha quattro ville sparse per il mondo: Miami Beach, Los Angeles, Chicago e Parigi
A scuola è il più popolare, quando passa sembra che stia passando il re con tutto il reame: i suoi amici. Gli unici ricchi e popolari ai quali rivolge gentilmente la parola. Non ha un abito che non sia delle migliori marche e organizza una festa al mese, ovviamente solo per persone che hanno un conto in banca elevato. Dai professori è il più amato perché suo padre versa molti soldi tutti gli anni come fondi per la scuola, e se non lo trattassero bene, lui se ne andrebbe. E non possono farsi scappare una miniera d'oro. Quasi nessuna ragazza della scuola gli va bene, tutte cadono ai suoi piedi ma lui, lui le ignora. Metà della scuola lo ama e l'altra metà lo odia, ed io faccio parte della seconda categoria. All'asilo eravamo grandi amici, passavamo la maggior parte dei pomeriggi nella sua villa, e lo stesso alle elementari. Ma alle medie è cambiato, ha incominciato a darsi delle arie e a credersi superiore agli altri, e quindi ha chiuso con me. "
Amareggiata e delusa, le uniche parole che riesco a tirare fuori sono :"Che persona spregevole. Ora ho ancora meno voglia di conoscerlo"
"Adesso se mi accompagni dentro scuola ti faccio vedere come lo guardano, quando passa." Lo seguo e aspettiamo la sua venuta. Quando sentiamo un brusio tra gli studenti capiamo che sta arrivando e vediamo che tutti lo salutano dicendo "Ciao Isaac", "Bella Isaac", "È arrivato il principino". Ma lui cammina imperterrito come se nessuno gli avesse detto niente, seguito dalle sue due guardie del corpo, o per meglio dire, i suoi migliori amici. "Si chiama Isaac?" domando ad Austin. "Isaac Evans" risponde lui "Figlio del grande imprenditore Morgan Evans"
Ma perché mi interessa così tanto? Forse voglio solo cercare di capirlo, così riuscirò ad odiarlo, come fanno tutti, penso cercando di autoconvincermi. Le lezioni passano velocemente e cerco di prendere più appunti che posso, ma quando i pensieri sono così tanti, risulta difficile. "Ti va se andiamo a fare un giro al Boston Public garden, oggi pomeriggio?" mi chiede Austin.
"Scusa puoi ripetere? Ero sovrappensiero"
"Insomma... Ti va? Se andiamo al Boston Public Garden, oggi pomeriggio?"
"Molto volentieri, ma mi ci devi portare tu. Non so dove si trovi"
"Ti vengo a prendere sotto casa alle 4.15 e ci andiamo a piedi. Va bene? Così ti faccio anche da guida turistica della città "
"Molto gentile da parte sua signorino Smith" dico ridendo e gli indico la via del mio nuovo condominio. Una volta a casa aspetto con ansia l'ora dell'appuntamento.
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