Un biglietto da visita
Capovolsi la mia vecchia borsetta modello Chanel. L'idea mi aveva percorso come un fulmine ed avevo improvvisamente ricordato un incontro fatto poco meno di un anno prima durante la presentazione di un mio libro. Stavo firmando gli autografi quando si era avvicinata una ragazza alta e sorridente.
-Signora Megan Smith – aveva esordito –io sono una sua grandissima fan- e mi aveva porto una copia del mio libro.
-Ne sono felice- avevo risposto prendendo il libro e quando lo avevo aperto avevo trovato al suo interno un bigliettino da visita. Prima che potessi dire qualcosa però aveva parlato la ragazza.
-La prego di tenerlo, se mai avesse bisogno di aiuto nel ... nostro mondo, beh, io sono sicuramente la più affidabile-
-Tu sei ... -
-Esperta in paranormale ... diciamo così-
Forse avrei dovuto avere paura, ma quella ragazza, così minuta e così sorridente, non m'incuteva nessuna paura, anzi, l'esatto contrario.
–Non ho bisogno di esperti di paranormale-
La giovane aveva annuito. –Per qualsiasi bisogno sa dove trovarmi, tra noi esseri magici bisogna pur aiutarsi- Io avevo firmato il libro e glielo avevo restituito. Però avevo tenuto il biglietto da visita, chissà perché. Lo avevo infilato in borsetta e poi non ci avevo quasi più pensato. Fino ad ora. Forse quella ragazza poteva aiutarmi. Oppure no, ma tanto valeva tentare. Sempre se avessi ritrovato il bigliettino. Cercai nelle taschine laterali ed alla fine estrassi un piccolo foglietto: trovato! Lo lessi con attenzione ed individuai un numero di telefono ed un indirizzo. Avrei potuto chiamare certo ... ma volevo prima di tutto vedere dove lavorava quella ragazza.
L'edificio si stagliava di fronte a me. Non era molto grosso, ma ero certa che il suo interno fosse molto più spazioso dell'esterno ... la verità era che quel luogo trasudava magia. Robert parlava sempre di posti come quelli.
-Dentro ci lavorano creature magiche d'ogni sorta, il loro compito è quello d'impedire che succeda qualcosa al mondo della magia- mi aveva spiegato una volta.
-Non penso che sia così semplice-
-Per niente, hanno il loro bel da fare-
Inspirai a fondo. Avevo vissuto secoli, eppure momenti come quelli erano ancora capaci d'innervosirmi. Avanzai e suonai all'unico campanello che c'era. Un attimo dopo la porta mi si spalancò dinnanzi, senza che nessuno mi avesse chiesto chi ero. Entrai un po' titubante e restai a bocca aperta.
La stanza in cui mi ritrovai era enorme, con un soffitto altissimo, e creature di tutti i tipi che andavano avanti ed indietro, troppo prese dai loro impegni per degnarmi anche solo di uno sguardo. Meglio così.
-Signorina, desidera?- chiese una voce.
Mi voltai e vidi una ragazza seduta dietro una scrivania, una specie di segretaria ... con una strana protuberanza al posto del naso. No, non era decisamente umana.
-Miss Smith è qui per me- disse una voce da me conosciuta.
Girai la testa e sorrisi alla mia interlocutrice. –Ci rivediamo- dissi
-Con vero piacere- esclamò la ragazza che avevo conosciuto alla presentazione del mio libro –comunque non mi sono presentata, io sono Beverly Summer, investigatrice del paranormale-
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