Lei
Yora aveva trovato il ciondolo dopo un'accurata ricerca. Anni prima lo aveva nascosto nel doppio fondo di uno scrigno, un luogo dal quale si era ripromessa che non l'avrebbe mai più tirato fuori. Invece era successo. Lo strinse forte tra le mani. Era gelido. Poteva non chiamare Robert, poteva aspettare, sicuramente lui sarebbe tornato da lei in quei giorni ... no, non poteva attendere, ciò che aveva visto l'aveva spaventata abbastanza da convincerla. Corse fuori, allontanandosi leggermente dalla casa in cui abitava con le altre geishe, non voleva certo farsi scoprire. L'aria notturna era fresca e profumava, quel profumo che solo la notte può avere e che porta con sè mille dolci ricordi. Quando fu abbastanza distante si fermò. Si avvicinò il ciondolo alle labbra e chiamò il suo nome.
Passarono pochi minuti prima che sentisse qualcuno arrivarle alle spalle, quasi una presenza non corporea.
-Qualcuna mi ha chiamato- disse una voce da lei conosciuta ed amata.
-Io non sono stata- disse lei, ridendo e le parve di essere una ragazzina, vogliosa di scherzare e di ridere fino allo sfinimento, ma era mai stata davvero così giovane? Purtroppo non riusciva a ricordarlo con precisione.
-Oh, allora devo cercare una fanciulla indifesa ... ti sono mancato, ammettilo, non potevi resistere fino a domani senza vedermi-
-Molto spiritoso-
-Oh su, non ti sto prendendo in giro ... anche se mi sento molto lusingato, lo devo proprio dire-
-L'ho vista- disse solo Yora.
Robert non parlò per un attimo, improvvisamente impallidito, poi sorrise, un sorriso sforzato, il sorriso del condannato a morte che non vuole mostrare il proprio terrore. –Chi?-
-Lei ... tu sai bene a chi mi riferisco-
Robert sospirò, sorrise un po' a vuoto, poi il sorriso scomparve. Sapeva benissimo. –Non è possibile, è una vecchia storia, ne abbiamo già parlato molto-
-Era lei, ne sono certa- ed in breve gli raccontò di come l'aveva vista tra gli spettatori e di come avesse creduto di morire dopo quella visione, che fosse lì per lei.
-Non è possibile- ma la voce non era certa.
-Dopo quello che le abbiamo fatto lei vorrà vendetta, la pretenderà-
-Ehi- esclamò Robert, afferrandola dolcemente per le spalle e guardandola negli occhi –prima di tutto sono stato io, tu non c'entravi nulla, ti trovavi solo nel posto sbagliato al momento sbagliato-
-Io sapevo tutto, ma non sono intervenuta-
-Sappiamo entrambi che non te l'avrei permesso-
-Io dovevo fare qualcosa-
-Non potevi fare nulla-
-Forse è tornata-
-Fidati di me ... lei non tornerà, non può tornare ... non dopo ciò che le ho fatto-
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