Lessi per la terza volta la pagina che avevo davanti. C'era qualcosa che proprio non riuscivo a comprendere. E poi compresi, quella storia io la conoscevo fin troppo bene. Certo, era la mia storia.

-Cosa ne pensi?- mi chiese Karl, il mio editore –Pensi che questa storia possa avere un futuro?-

Ah, un futuro lo aveva avuto di sicuro, non molto roseo, ma sempre un futuro. –Non si può capire molto da un prologo-

-A me sembra interessante- si tolse gli occhiali da lettura –qualcosa di nuovo-

-Chi è l'autore?- chiesi.

-Mi spiace ma questo proprio non te lo posso dire-

-Non fare il misterioso-

-Non posso perché non lo so neppure io, ho trovato il manoscritto questa mattina sulla scrivania, non c'è il nome dello scrittore-

Questa cosa proprio non mi piaceva. –Nessun nome? Non è una buona strategia-

-Concordo, ma questi scrittori sono tutti eccentrici, o sbaglio?- mi sorrise.

Certo, lui prendeva per eccentricità ciò che per me era necessità. –Io scrivo romanzi horror, se non fossi eccentrica ed un po' strana non venderei-

-Hai ragione- rise divertito.

Buttai indietro i capelli scuri e cercai di nascondere la cicatrice sulla spalla. Dovevo capire chi aveva scritto quella storia. –Se decidessi di pubblicarlo come raggiungeresti l'autore?-

-In quel caso scommetto che basterà postare la notizia sui social, sono certo si farà vivo da solo-

I social, proprio non riuscivo ad abituarmi. In quel caso però avrebbero potuto ritornarmi utili. -Ottima idea- dissi.

-Quindi mi consigli di pubblicarlo?-

Mi morsi le labbra. -Meglio, invita l'autore qua e digli che vuoi parlargli per decidere i dettagli sul libro-

-Qualcosa non ti convince?-

Mi strinsi nelle spalle. -Ora devo scappare, mandami una copia del libro, sono proprio curiosa di sapere come prosegue-

-Non mancherò di certo- fu la sua risposta mentre io uscivo a passo rapido.