Domande
M'incamminai lungo uno dei sentieri che portavano al parco. Dire che ero confusa era un vero eufemismo. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, chi avesse scritto quel libro e soprattutto perché lo avesse fatto. Che sapessi nessuno dei protagonisti di quelle vicende era ancora in vita tranne me, quindi nessuno poteva sapere cos'era successo. Eppure ... più volte avevo creduto che Robert fosse morto e poi avevo scoperto che era vivo e stava anche meglio di me. Forse anche quella volta era successo così, forse Robert era vivo e si stava prendendo gioco di me. Già, era proprio da lui scrivere una storia del genere, un modo per dirmi: -Attenta, ti tengo d'occhio, io so sempre dove sei e cosa fai, io ti conosco, io ti posso distruggere ... oppure posso salvarti-
Eppure avevo ben in mente il ricordo delle fiamme, il fuoco che lo divorava, le sue urla di terrore e di dolore. Avrei scommesso qualsiasi cosa sul fatto che fosse morto e mi ero sentita mancare quando finalmente avevo compreso che non sarebbe più tornato ... in quello stesso momento però avevo tirato un sospiro di sollievo, nonostante tutto l'amore che ci aveva legati.
La verità era che Robert riusciva a tirare fuori ciò che di peggio c'era in me. Mi morsicchiai le labbra. Dopo la sua scomparsa definitiva avevo molto sofferto, a volte, mentre il mondo avanzava verso la modernità mi ero sentita tremendamente fuori luogo, sempre più sola, la vicinanza di altri immortali forse mi avrebbe aiutata a superare quel periodo così delicato, ma avevo dovuto arrangiarmi da sola ed alla fine mi ero creata un nuovo ruolo, ora ero una scrittrice, ero ricca ed in vista. Forse un po' troppo in vista.
Camminai vicino ad un piccolo ruscello. Osservai l'acqua che correva lentamente, come la vita. Avevo sempre voluto essere isolata da tutti, avevo disprezzato la compagnia di altre creature magiche, era come se loro non volessero e non potessero capirmi. Io non mi sentivo come loro, anzi, ero completamente diversa da loro, io ... una parte di me si sentiva tremendamente umana e questo aveva sempre provocato le risate e le prese in giro di Robert.
-Non sei umana, non lo sarai mai, tesoro, devi comprendere che tu sei una kitsune, niente di più, niente di meno-
-Mia nonna era umana-
-Lo era lei, non tu-
Ed aveva ragione, come sempre.
-Gli umani non potranno mai comprenderti, forse ti ameranno fino a quando penseranno che sei come loro, mortale, debole, infelice, ma quando capiranno che sei diversa loro inizieranno a perseguitarti, t'invidieranno, ti odieranno, spereranno che il tuo sangue possa salvare le loro vite dal declino ... è sempre successo questo-
Ed ogni volta che qualcuno aveva scoperto la mia reale identità si erano sempre realizzate le parole di Robert. Diverse volte avevo rischiato di morire per mano degli uomini, eppure ... come potevo odiare una parte di me? E quasi potevo sentire le parole di Robert.
-Non cambierai mai ... ed è proprio per questo che ti amo-
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