Capitolo 9 - Avete superato il limite
CAPITOLO 9
AVETE SUPERATO IL LIMITE
I limiti sono fatti per essere superati!
(Iron Man)
Harry POV
Holmes Chapel, 2 Dicembre 2012
Oh cazzo.
<< Artemis che stai facendo? >> domandò Gabriel, osservando ancora con sguardo sconcertato la figlia.
<< Harry esigo una spiegazione >> s’intromise in contemporanea mio padre.
Non un soffio di vento spirava in quel frangente ed il silenzio che era calato tra noi era dannatamente pesante; ora come potevo spiegare ai Generali ed agli Arcangeli che tra Aris e me c’era un sentimento che non poteva essere distrutto?
<< Papà... e-e-ecco noi... >> provò a spiegare Aris.
<< Noi ci amiamo >> confessai tutto d’un fiato.
Basta mentire, basta fingere di non provare nulla per quel magnifico Angelo che ora mi squadrava con sorpresa e felicità nello stesso tempo; era arrivato il momento di dimostrare ai nostri Regni che anche tra vecchi nemici poteva sbocciare l’Amore.
<< Voi cosa? >> mormorò mio padre, assottigliando lo sguardo.
<< Artemis ed io ci amiamo e nessuno può intromettersi nella nostra storia perché il sentimento che ci lega è forte, puro, ed indistruttibile >> chiarii, alzandomi per fronteggiare a testa alta e con coraggio i Generali Infernali.
<< Non può essere. E’ impossibile >> sentenziò l’Arcangelo Zerachiel.
<< Non potete parlare seriamente, il vostro è un Amore Proibito >> proferì il Generale Malik.
<< Siete voi a continuare ad impuntarvi su questa cosa, siete voi che continuate a ripetere che non può nascere l’Amore tra un Angelo ed un Demone, ma la verità è che se davvero credi in ciò che provi – in ciò che il tuo cuore sente – allora nulla è impossibile >> ribatté Aris, prendendomi la mano e stringendola con fermezza – restando al mio fianco.
<< Non dire assurdità Artemis, voi non potete stare insieme >> s’intromise l’Arcangelo Remiel.
<< Io non lascerò mai Harry, lo amo con tutta me stessa e sarei disposta a dare la mia vita per lui >> sostenne Aris, mentre le mie braccia l’avvolgevano e la stringevano contro il mio corpo.
<< Ho sentito abbastanza >> convenne l’Arcangelo Gabriel, afferrando Aris per un braccio ed allontanandola da me – mentre i Generali Payne e Tomlinson mi bloccavano, impedendomi di ribellarmi.
<< No, lasciami! Papà lasciami! HARRY >> urlò Artemis, cercando di opporsi al padre.
<< ARIS >> gridai, incrociando i suoi occhi.
Tristezza, paura, sofferenza, speranza, Amore; mille emozioni si susseguivano in quelle iridi smeraldine, gli stessi sentimenti che lei sicuramente leggeva nel mio sguardo.
<< Avete superato il limite che da sempre Angeli e Demoni hanno imposto per mantenere l’equilibrio dei Regni >> espose l’Arcangelo Uriel.
<< La punizione che vi attende sarà estremamente severa e vi farà capire che tra voi non può esserci nulla, tantomeno un sentimento come l’Amore >> concluse il Generale Horan.
I nostri amici non potevano intervenire, o avrebbero subito la nostra stessa – se non peggio – sorte, ed osservavano la scena impotenti e dispiaciuti, mentre le ragazze piangevano in silenzio per quell’ingiustizia.
<< Sembra che l’accordo di alleanza tra i due schieramenti sia stato annullato >>.
Gli sguardi di tutti si puntarono sulle figure apparse dal nulla, i Rinnegati ed i Caduti ridevano per lo spettacolo a cui avevano assistito e sembravano pienamente soddisfatti per quel momento di rottura tra Angeli e Demoni.
<< Vorremmo tenervi compagnia ancora un po’, ma il nostro Capo ci sta aspettando >>.
<< Siamo venuti qui solo per recuperare la nostra arma vincente >>.
<< Raguel, porta via Artemis >> ordinò Gabriel, lasciando la figlia nelle mani dell’altro Arcangelo.
<< NO, ARIS >> la chiamai, ma i due Generali che ancora mi bloccavano non avevano alcuna intenzione di lasciarmi andare.
L’Arcangelo Michael mormorò una semplice nenia ed Artemis perse i sensi, presa prontamente in braccio da Raguel che aprì le sue candide ali per spiccare il volo – allontanando da me la mia ragazza.
<< No >> mormorai.
Non avrei lasciato che ci separassero, che ci allontanassero l’uno dall’altra solo perché ci amavamo; non avrei mai permesso, né agli Angeli né ai Demoni, di privarmi dell’unica persona che era riuscita a farmi scoprire quel magnifico e puro sentimento – l’avevo giurato, non solo ad Aris, ma anche a me stesso.
Io l’avrei protetta, a qualsiasi costo.
La presa dei Generali Tomlinson e Payne si annullò quando il mio corpo venne attraversato da mille scariche, facendoli arretrare verso gli altri Demoni.
Il tatuaggio sul mio polso iniziò a bruciare, mentre le gambe non riuscivano più a reggere il mio peso e mi lasciavo scivolare in ginocchio – respirando con affanno e percependo il mio cuore colmarsi di un odio maledettamente oscuro, sopprimendo qualsiasi altra emozione; le ali lacerarono la pelle della mia schiena e la maglietta, mostrando a tutti la loro nera magnificenza, poi sentii le forze tornarmi improvvisamente più intense e sconvolgenti – lasciando i presenti a bocca aperta.
<< Ha gli occhi rossi >> constatò un Caduto, fissandomi in volto.
<< Finalmente si è svegliato >> proferì un Rinnegato, nel tempo in cui mi rialzai per osservare con distacco i tre gruppi.
<< Harry >>.
Il mio nome venne pronunciato dal Generale Infernale Styles e lo sconcerto aumentò quando mi separai da loro, raggiungendo i Caduti ed i Rinnegati; non riuscivo a ricordare chi fossi prima del mio ‘risveglio’, tutto ciò che sapevo era che era giusto andare con loro – che loro sapevano qualcosa che io dovevo conoscere, scoprire, fare.
<< Harry torna indietro >>.
Non mi voltai al richiamo di quelli che la mia mente continuava a ripetere essere i veri nemici, ma il mio sguardo – poco prima che io sparissi insieme a quelli che dovevo considerare miei alleati – si posò su una ragazza priva di coscienza tra le braccia di uno degli Arcangeli ed il mio cuore sussultò inspiegabilmente, lasciandomi con mille interrogativi a cui non sapevo dare risposta.
<< Andiamocene >> ordinai, allontanandomi con i Rinnegati ed i Caduti.
Perché sentivo quello strano vuoto nel cuore?
Per quale motivo avevo la sensazione che mancasse un pezzo fondamentale per sentirmi completo?
Per quale ragione quella ragazza mi pareva così familiare?
***
Artemis POV
3 Dicembre 2012
<< Aris >>.
<< Aris svegliati >>.
<< Avanti Aris >>.
Aprii gli occhi e la prima cosa che scorsi fu il viso di Chanel, mentre il resto dei nostri amici ci circondavano.
<< Finalmente >> sospirarono le ragazze.
<< Dove mi trovo? >> domandai, non riconoscendo quella stanza spoglia in cui vi erano solo un armadio ed il letto su cui ero stesa.
<< Siamo in uno dei quartier generale degli Angeli >> rispose Eleanor.
<< Sii più precisa El >> la rimproverò Kate.
<< Siamo in quella che dovrebbe essere la tua ‘prigione’ Aris >> specificò Niall, mimando le virgolette.
<< Prigione? Perché che è...? >> provai a chiedere, prima che le immagini di ciò che era successo si affacciassero nella mia mente.
Harry ed io eravamo al parco con i nostri amici.
Il bacio che ci eravamo scambiati.
I nostri padri che ci scoprivano insieme ai Generali ed agli Arcangeli.
La confessione del nostro Amore e poi la nostra separazione.
Harry bloccato da Tomlinson e Payne Seniors.
E per concludere Michael che mi faceva addormentare, poi il nulla.
Harry.
<< Dov’è Harry? >> domandai, osservando uno ad uno i volti dei miei compagni << Che gli è successo? Dove l’hanno portato? >>.
Ansia, sofferenza, paura, terrore; un mix letale per il mio cuore sanguinante per quella forzata lontananza.
I miei amici si scambiarono uno sguardo che non riuscii a decifrare, tornando a fissarmi l’attimo successivo.
<< Artemis, c’è una cosa che dobbiamo rivelarti >> iniziò Louis, sedendosi al mio fianco sul materasso.
La preoccupazione salì a livelli inimmaginabili, sostituita poco dopo dallo stupore, dalla confusione e per ultimo dal dolore mentre Lou mi raccontava ciò che era avvenuto dopo che mi avevano fatta addormentare.
<< Sembrava completamente un’altra persona, le sue iridi erano diventate rosse come il sangue e la freddezza e l’indifferenza che mostrò nei nostri confronti – era come se non ci riconoscesse >> concluse Louis.
Non riuscivo a parlare, la mia mente non sembrava voler collaborare, e solo l’aprirsi della porta della mia ‘camera’ mi ridestò dalla trance in cui ero caduta; i Generali Infernali fecero il loro ingresso insieme agli Arcangeli, lasciando poi il passo all’unico Signore che non mi sarei mai aspettata d’incontrare personalmente.
Lucifero.
<< Lasciateci soli >> ordinò il Diavolo.
Gli Angeli ed i Demoni non proferirono parola, lasciando la stanza in silenzio e – per quanto riguardava i miei amici – con la preoccupazione che potesse succedermi qualcosa.
<< Abbiamo molto di cui parlare, mia cara >> pronunciò Lucifero, accomodandosi al mio fianco sul letto.
***
Harry POV
Caverna nei pressi di Holmes Chapel
I Caduti ed i Rinnegati mi avevano fatto strada verso una grotta, vicina ad Holmes Chapel, adibita come loro quartier generale e prima di entravi potei chiaramente percepire la forza della magia che circondava quel luogo – rendendolo introvabile a persone indesiderate.
<< Benvenuto, Harry >>.
Alzai lo sguardo verso quello che doveva essere il Capo, un uomo dai capelli e gli occhi scuri – esattamente come la sua incredibile e malvagia aura.
<< Chi sei? >> domandai, mantenendo le distanze.
I Caduti ed i Rinnegati si congedarono con un inchino, lasciandoci soli.
<< Il mio nome è Cole e sono onorato di potervi finalmente incontrare, abbiamo atteso a lungo il vostro risveglio Harry Styles >> rispose, chinando la testa mentre pronunciava quelle parole.
<< Sembri conoscermi bene, quindi saresti in grado di spiegarmi perché sono qui? Non ricordo nulla del mio passato >> chiesi, sedendomi su una delle sedie presenti nella stanza.
<< Davvero non avete memoria di chi eravate prima del risveglio? >> s’informò Cole, prendendo posto dinanzi a me.
Scossi la testa, spostando successivamente lo sguardo su ciò che mi circondava – notando documenti, fogli sparsi e quant’altro che sicuramente contenevano importanti dati sui nostri nemici.
<< E’ davvero strano, ma non potevo accogliere notizia migliore >> mormorò Cole tra sé e sé.
<< Che intendi? >> lo interruppi.
<< Oh nulla, ma lasciate che vi racconti come stanno realmente le cose >> disse, aprendosi in un sorriso che potei catalogare come ‘misterioso e pericoloso’.
Lo avrei ascoltato, ma una voce sconosciuta – dentro di me – continuava a ripetermi di fare attenzione, di non fidarmi, e di ascoltare il mio cuore perché lui sarebbe stato in grado d’indicarmi la giusta via.
Ma come potevo dar retta al mio cuore se proprio quest’ultimo mi mostrava in continuazione il volto di quella ragazza di cui non ricordavo assolutamente nulla?
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