Capitolo 8 - Non lasciarti ingannare

CAPITOLO 8

NON LASCIARTI INGANNARE

Harry POV

Holmes Chapel, 2 Dicembre 2012

Correvo.

Correvo attraverso la foresta per raggiungere... cosa?

Cosa stavo cercando?

Perché correvo?

Qualcosa – o qualcuno – mi stava inseguendo?

<< Attento >>.

Ancora quella voce.

Apparteneva senz’altro ad un uomo e quel tono sicuro, misterioso, sovrannaturale, mi era dannatamente familiare, solo che non riuscivo a concentrarmi, non riuscivo a ricordare dove e quando l’avessi sentito – non riuscivo a capire a chi appartenesse.

Rallentai la mia corsa e le mie gambe proseguirono con un moto lento e regolare, come se stessi passeggiando, diretto nel cuore della foresta – verso il lago.

<< Non farti ingannare >>.

Mi osservai attorno, ma non c’era anima viva in quel luogo; l’aria era immobile, il silenzio era l’assoluto padrone del posto e nemmeno gli animali – abitanti della selva – sembravano intenzionati a mostrarsi o far percepire la loro presenza.

Ero solo, o forse no?

All’improvviso un soffio di vento mi fece immobilizzare, mentre un odore pungente e ferroso mi riempiva i polmoni.

Ripresi a correre il più velocemente possibile nella direzione da cui proveniva il sentore di sangue fresco e quando raggiunsi la riva del lago, lo spettacolo che mi si parò dinanzi mi gelò all’istante.

Immobili, smembrati, mutilati, grondanti ancora sangue dalle ferite profonde.

I corpi degli Angeli e dei Demoni erano sparpagliati per tutta la riva e quel liquido rosso, caldo, nauseante, che scorreva da quelle figure senza vita aveva raggiunto anche le pure e cristalline acque del lago – tingendole di quel colore ammaliante e terrificante nel contempo.

Ero scioccato, il respiro mi si era mozzato in gola e la testa cercava di elaborare rapidamente la realtà – nonostante sperassi con tutto il mio essere che quello fosse solo l’ennesimo, terribile, incubo.

Il rumore di un ramo spezzato mi fece voltare di scatto, mentre una sagoma avvolta dalle tenebre avanzava lentamente verso di me.

Arretrai pian piano, facendo attenzione a non inciampare nel cadavere di qualcuno che conoscevo – Angelo o Demone che fosse – e quando lo sconosciuto giunse al limitare del bosco, il mio cuore sembrò fermarsi per alcuni secondi.

<< Aris >> sussurrai.

No, non poteva essere lei.

<< Non lasciare che la paura ti accechi >>.

Artemis avanzò ulteriormente nella mia direzione, mostrando la sua figura completamente imbrattata di sangue; le sue vesti, le sue mani, erano macchiate – erano grondanti – del sangue di tutti quei corpi morti.

<< No >> mormorai, sentendo il mondo crollarmi addosso.

<< Non farti ingannare >>.

Scossi il capo, cercando di allontanare quella voce conosciuta, eppure a cui non riuscivo a dare un volto.

Alzai il viso per incontrare quello di Artemis, ormai ferma a un passo da me, e quando incrociai i suoi occhi mi sentii morire.

Rossi.

Occhi rossi e freddi come la Morte che ci circondava.

<< Non lasciarti avvolgere dalle tenebre >>.

Una mano insanguinata di Artemis si alzò lentamente e le sue dita spostarono un riccio dalla mia fronte, prima di scendere a carezzarmi una guancia e, successivamente, le labbra – lasciando una scura scia rossa al suo passaggio.

<< Harry >>.

La sua voce era diversa, distorta, fastidiosa.

<< Harry lasciati andare >> disse la ragazza dinanzi a me, facendo avvicinare i nostri visi.

<< Non farlo >> intervenne di nuovo lo sconosciuto << Non cedere. Non permettere all’oscurità di catturarti >>.

<< Harry lasciati avvolgere dal potere >>.

<< Non lasciarti ingannare giovane Demone. Lei non è Artemis >>.

<< Resta con me >> sussurrò sulle mie labbra la ragazza.

Quelle parole.

Le stesse parole che erano state pronunciate dalla melodiosa voce della mia Artemis.

<< Non cedere. Non farti ingannare >>.

Un solo respiro divideva la mia bocca da quella di Artemis.

<< Non lasciarti andare. Ascolta il tuo cuore giovane Demone >>.

Sembrava una supplica, non un ordine.

Il tatuaggio sul mio polso destro iniziò a bruciare, il mio cuore sembrò squarciarsi sotto l’attacco d’invisibili lame mortali e le mie ali lacerarono la pelle della mia schiena per mostrarsi in tutta la loro maestosità; gli occhi mi bruciavano e con un gesto rapido allontanai la figura della ragazza, facendola arretrare e scorgendo un’espressione compiaciuta sul suo volto.

<< Lasciati andare al potere >> proferì la giovane.

<< Harry >>.

Quella voce.

Quella era la vera voce del mio piccolo Angelo.

<< Harry svegliati >>.

Perché quel tono ansioso?

<< Harry >>.

Perché continuava a ripetere il mio nome con voce preoccupata e sofferente?

<< Amore mio svegliati! >>.

A quel richiamo, il mio cuore sembrò librarsi leggero nel mio petto ed una luce calda, accecante, pura, mi avvolse.

Aprii gli occhi e feci un respiro profondo, come se fossi rimasto in apnea per minuti, ore, o forse anche giorni.

<< Harry >>.

Il mio sguardo incrociò quello di Aris, lasciando che la mia Anima si perdesse nell’intensità e nella profondità di quelle iridi verdi come due smeraldi; scorsi le lacrime rendere lucidi quegli occhi ora più sereni e percepii il sospiro di sollievo che le sue labbra fecero uscire.

<< Sia ringraziato il cielo >> sussurrò Aris, asciugandosi con la manica della mia felpa – che la rendeva dannatamente sexy – una goccia salata che era sfuggita al suo controllo << Continuavi ad agitarti nel sonno, mormoravi parole senza senso ed all’improvviso hai iniziato a gridare di dolore. Mi sono spaventata perché non riuscivo a svegliarti, nonostante continuassi a chiamarti e scuoterti con forza >> mi spiegò, ora più tranquilla.

<< Scusami >> mormorai, sollevandomi e portandomi a sedere con le spalle contro i cuscini del mio letto << Solo un incubo >>.

Scorsi la sua espressione farsi seria, mentre le sue mani si posavano gentilmente sulle mie guance ed i suoi occhi si fissavano nei miei.

<< Le tue iridi... >> proferì, penetrandomi con quello sguardo stupito e sconcertato << ...hanno delle sfumature rosse >>.

Il respiro mi si mozzò in gola e scattai verso il bagno, parandomi dinanzi allo specchio – fissando la mia immagine; Artemis aveva ragione, i miei occhi non erano più completamente verdi... avevano delle rade pagliuzze cremisi.

Dalla soglia apparve la figura di Aris che mi osservava attentamente, mentre con estrema lentezza mi voltavo verso di lei e ricambiavo il suo sguardo – scosso per quell’inaspettato cambiamento; le parole uscirono dalla mia bocca come un fiume in piena e raccontai alla mia ragazza l’incubo che avevo fatto pochi minuti prima.

<< Cosa significa? >> domandò Aris, sedendosi sul mio letto.

Raccolsi i boxer che si trovavano tra l’ammasso di vestiti sparpagliati per la mia stanza, infilandomeli per poi prendere posto al fianco del mio Angelo; non sapevo rispondere alla domanda di Artemis perché nemmeno io capivo quell’assurda situazione.

<< Dovrete fare attenzione >>.

Aris ed io spostammo in contemporanea lo sguardo verso la finestra, trovandovi uno sconosciuto avvolto da un mantello per metà bianco e per metà nero.

<< La tua voce >> proferii, riconoscendo quel tono misterioso << Sei tu colui che sento continuamente nei miei incubi >>.

La sagoma abbassò ed alzò il capo lentamente, confermando le mie parole.

<< Chi sei? E perché entri nei nostri sogni? >> chiese Aris.

Spostai lo sguardo verso la mia ragazza, sorpreso di venire a conoscenza che anche lei sentisse nei sogni la voce di quell’uomo.

<< Chi sono ancora non è giunto il momento di scoprirlo, ma la mia venuta è essenziale affinchè voi non vi lasciate sopraffare da qualcosa di molto più grande e forte >> disse la figura.

<< Cosa vuoi dire? Perché sei interessato a noi? >> intervenni.

<< Ogni cosa a suo tempo, giovane Demone, ma sappiate che loro stanno venendo per voi e non si fermeranno fino a quando non otterranno la vendetta che da anni preparano verso Paradiso ed Inferno. Voi siete l’unica speranza >> rispose.

<< Perché noi? >> chiese Artemis, scuotendo il capo in segno di confusione.

<< Per via di quelli... >> spiegò l’uomo, indicando i nostri tatuaggi << ...e perché l’impossibile è divenuto possibile >>.

<< L’impossibile è divenuto possibile? >> ripetè Artemis.

<< Non ha alcun senso >> mormorai.

<< Ha senso, giovane Styles >> mi contraddisse la sagoma mantellata << Un Angelo ed un Demone che si amano? E’ un Amore Proibito... >> proseguì, facendo irrigidire a quelle parole sia Aris che me << ...oppure è un nuovo inizio? >> concluse, ridacchiando sommessamente e sparendo avvolto sia dalla luce che dalle tenebre.

Rimasi alcuni istanti a fissare il punto dove poco prima si ergeva quell’uomo misterioso, prima di voltare lentamente il volto verso quello di Artemis – scorgendo la sua espressione ancor più confusa di quanto già non fosse.

<< Ehi! >> esclamò, facendomi sussultare << Ora i tuoi occhi sono tornati normali >>.

<< Dimmi che almeno tu ci hai capito qualcosa >> confessai, facendole comprendere quanto fossi sconcertato da quella caotica situazione.

<< Mi dispiace, ma siamo sulla stessa barca >> negò Aris, facendomi scappare un sorrisetto – subito ricambiato da lei.

<< E’ chiedere troppo poter finalmente goderci in pace la nostra felicità ed il nostro Amore? >> mormorò Artemis, sospirando.

<< Ora come ora non penso che gli Angeli ed i Demoni lo accetterebbero ed io non voglio che tu subisca una punizione dagli Arcangeli o peggio che tu venga cacciata dal Paradiso >> dissi, accogliendola tra le mie braccia e lasciando che la sua testa si poggiasse sul mio petto, cullandola amorevolmente << Dobbiamo aver fiducia nel futuro che entrambi vediamo e dobbiamo avere pazienza, non voglio che questo magnifico momento venga distrutto da un passo falso dovuto alla troppa fretta >>.

<< Vorrei solo che Inferno e Paradiso aprissero gli occhi e comprendessero che tra Angeli e Demoni può nascere l’Amore, proprio com’è avvenuto tra Niall e Chanel... >> confessò Aris, alzando lo sguardo per incontrare il mio << ...esattamente com’è successo a noi >>.

Poggiai la mia fronte contro la sua, senza mai distogliere i miei occhi dai suoi.

<< Qualunque cosa accada, qualunque decisione prenderanno i nostri Regni, io ti giuro che non ti lascerò mai. Sarò sempre al tuo fianco, per sempre>> le promisi.

Aris sorrise, avvolgendomi il collo con le braccia e sancendo quell’impegno con un bacio, un bacio che mostrava solo e soltanto l’Amore che sentivamo l’uno per l’altra.

***

Artemis POV

<< Ve l’avevamo detto! >> esclamarono in coro i nostri amici.

Harry ed io ci lanciammo un’occhiata d’intesa, prima di scoppiare a ridere per la reazione – a nostro avviso prevedibile – del resto del gruppo.

Avevo ricevuto un messaggio da El in cui m’informava dell’incontro previsto per il primo pomeriggio, così dopo aver passato il resto della mattina a chiacchierare ed a godermi le coccole di Harry, ero tornata a casa e mi ero cambiata – pranzando con mia madre, dato che papà era ormai un giorno che si trovava in Paradiso.

Dopo aver salutato mamma, ero uscita di casa ed un sorriso aveva illuminato il mio viso nel constatare che ad attendermi – bellissimo come sempre – c’era il mio Demone personale.

<< Purtroppo non posso baciarti come si deve solo perché tua madre ci sta spiando dalla finestra della cucina >> mi sussurrò Harry all’orecchio, subito dopo avermi scoccato un leggero bacio sulla guancia.

<< Non vorrei mentirle, ma per il momento è più sicuro per noi non rischiare di essere scoperti dagli adulti >> concordai, ricambiando il suo gesto.

Quando raggiungemmo il luogo dell’appuntamento, un parco isolato e poco fuori dal centro abitato, ci sedemmo ai piedi della grande quercia – nostro punto d’incontro – e finalmente potei bearmi del lungo e passionale bacio in cui mi coinvolse il mio ragazzo, almeno fino a quando i nostri compagni non ci interruppero.

<< Avanti Aris vogliamo i dettagli! >> esclamarono le mie amiche, rapendomi nel vero senso della parola.

Risi di gusto, divertita, e mentre ci allontanavamo alcuni metri dai ragazzi – che di sicuro stavano a loro volta interrogando Harry – raccontai cos’era avvenuto la notte precedente, omettendo alcuni particolari – tra cui la voce di quell’uomo ed il tatuaggio che era apparso sia ad Hazza che a me.

<< Ed Harry com’è a letto? >> domandò maliziosa Jenny.

<< Ma che domande fai! >> esclamai, arrossendo.

<< Oh andiamo, non fare la santarellina >> mi riprese Kate, ridendo con le altre.

<< Siamo solo curiose di scoprire se le voci che circolavano tra le ochette della scuola erano vere oppure no >> proseguì El.

<< Ok, lo confesso >> mi arresi, facendo avvicinare maggiormente le ragazze << E’ dannatamente esperto ed incredibilmente passionale! >>.

<< Eh bravo il nostro Harry >> disse tra sé e sé Kate.

<< E quante volte l’avete già fatto? >> chiese El.

<< Possiamo cambiare argomento? >> s’intromise Chanel, rossa dalla testa ai piedi.

<< A quanto sembra abbiamo ancora una verginella tra noi >> insinuò Jenny, facendo l’occhiolino all’Angioletto.

<< Non mi sorprende che Niall non abbia ancora fatto quel passo >> ammise Kate.

<< Già, lui rispetto ai nostri fidanzati è più calmo e paziente >> concordò El.

<< Lui sì che è un vero gentiluomo >> sospirai, prima di sorridere alla mia amica che si rilassò visibilmente.

Tornammo dai nostri maschietti e mi accomodai di nuovo tra le braccia del mio Demone, ottenendo un tenero bacio all’angolo destro della bocca.

<< Allora, quanto avete spettegolato su di noi? >> s’interessò Louis.

<< Perché vi fischiavano le orecchie? >> rise El, osservando il suo ragazzo con malizia.

<< E poi potremmo rivolgervi la stessa domanda, dato che sicuramente non ve ne siete stati qui a girarvi i pollici >> ribattei, facendo sogghignare i cinque Demoni.

<< Sicura di volerlo scoprire? >> mormorò Harry al mio orecchio.

<< No grazie, preferisco restare nel dubbio >> negai con un sorrisetto, facendo ridacchiare il mio fidanzato.

Le sue labbra si avvicinarono con estenuante lentezza alle mie, ma alla fine il bacio si trasformò da casto e superficiale a dolce e passionale – facendo scatenare delle esclamazioni maliziose e contente da parte del gruppo.

<< Artemis >>.

<< Harry >>.

Hazza ed io ci separammo immediatamente, portando l’attenzione – esattamente come avevano già fatto i nostri amici – sulle figure degli Arcangeli e dei Generali Infernali che ci fissavano con espressioni meravigliate ed a dir poco incredule.

Ora sì che eravamo in seri guai.

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