Capitolo 11 - Lui non tornerà

CAPITOLO 11

LUI NON TORNERA’

Gli occhi tuoi lo sanno

Lui non tornerà

Ma senti questo brivido che ogni volta è al limite

Non potrai fermarlo no non puoi fermarlo

Se senti questa forza che sale

Se pensi, a te insieme a lui sai che rivivrai

Non riusciranno a capire che

Per sempre l’amerai

(Lui non tornerà, Forge)

Artemis POV

Holmes Chapel, 30 Dicembre 2012

Era bello essere tornata a casa.

Ero rimasta segregata in quella ‘prigione’ per due settimane, anche se i Generali e gli Arcangeli non erano a conoscenza del fatto che Destino venisse a trovarmi ogni giorno – e più volte al giorno dovrei aggiungere – per parlarmi dei miei poteri, del mio compito e per tenermi aggiornata riguardo ciò che stava avvenendo fuori da quelle quattro mura di pietra.

Dato che non mi ribellavo e non creavo problemi, gli Angeli ed i Demoni avevano deciso di concedermi di tornare a casa – stabilendo però delle regole, tra cui quella di non uscire da sola, e decidendo che, a turno, un Generale o un Arcangelo mi avrebbe dovuta tenere d’occhio.

<< Potrei ritirarmi in camera mia? >> domandai al Generale Tomlinson, stanca di quell’opprimente silenzio e desiderosa di poter stare sola con i miei pensieri.

Il Demone alzò lo sguardo dal giornale e mi fissò intensamente, prima di annuire e così tornare alla sua lettura.

Appena misi piede nella mia stanza, chiusi la porta e mi fiondai prona sul letto, abbracciando il cuscino che ancora – anche se ormai molto fievolmente – profumava di Lui.

Mi mancava.

Mi mancava in una maniera e con un’intensità che mai avrei creduto possibile.

Era come se una parte di me fosse morta, distrutta, cancellata per sempre dal mio essere.

Mi sentivo sola, abbandonata, la tristezza e la disperazione erano ormai divenute le mie compagne e nemmeno l’affetto e la vicinanza dei miei amici potevano colmare quel vuoto che sentivo dentro di me.

Era un dolore viscerale, che s’irradiava in ogni singola cellula del mio corpo e l’avvolgeva nel suo abbraccio mortale – soffocando ogni sensazione positiva.

Presi un profondo respiro contro la stoffa del cuscino, lasciando che nei miei polmoni scorresse quell’ossigeno impregnato del profumo di Harry e sentendo che i miei occhi iniziavano a pizzicare a causa delle lacrime che stavano nascendo; era assurdo, l’intera situazione era inconcepibile, eppure non stavo vivendo in un sogno – quella era la realtà.

Lui se n’era andato e l’unica cosa che i Generali e gli Arcangeli mi ripetevano fino a zittirmi, lasciandomi con lo sguardo basso e gli occhi lucidi, era impressa a fuoco nella mia mente e nel mio cuore.

<< Lui non tornerà >>.

Quelle parole vorticavano continuamente nella mia testa, ricordandomi che nessuno – a parte i miei amici – avrebbe mai smesso di farmi pesare, di giudicarmi, di sottolineare quanto il mio Amore fosse sbagliato, impossibile, Proibito.

Un debole bussare alla porta mi ridestò dai miei pensieri, ma non mi mossi dalla mia posizione mentre acconsentivo al mio visitatore l’accesso nel mio unico rifugio.

<< Aris >>.

Il mio nome era stato pronunciato con dolcezza, affetto, tristezza, e Louis non si lasciò impressionare dal mio stato d’animo – sedendosi alle mie spalle ed abbracciandomi gentilmente; lui capiva come mi sentissi molto più degli altri perché il legame che lo univa ad Harry era molto più profondo e solido rispetto a quello che aveva col resto del gruppo.

<< Mi manca così tanto >> sussurrai, sapendo che se avessi alzato la voce di alcune ottave i singhiozzi me l’avrebbero spezzata.

<< Lo so, piccola >> disse Lou, stringendomi maggiormente a sé << Manca anche a me >>.

<< In ogni momento vedo la sua immagine nella mia testa, in ogni istante sento l’eco della sua voce, della sua risata, che mi cullano e la sera lo sogno sempre, nonostante la sua visione si alterna con gli incubi che sono diventati più frequenti >> confessai, raggomitolandomi contro il petto di Louis << Ieri notte mi è pure sembrato di sentirlo davvero, di poter godere ancora delle sue labbra sulle mie >>.

<< Riusciremo a farlo rinsavire, te lo prometto Artemis. Riporteremo Harry tra noi >> giurò Louis.

<< Anche se ci riuscissimo, cosa cambierebbe? >> chiesi.

Louis rimase zitto alla mia domanda, conscio della risposta che avrebbe dovuto darmi.

<< “Lui non tornerà” queste sono le uniche parole che i Generali e gli Arcangeli continuano a ripetermi, ma loro sanno l’effetto devastante che ha questa frase su di me? Sono a conoscenza della mia sofferenza? No, non sanno nulla perché sono costretta a fingere in loro presenza >> mormorai, trattenendo un singhiozzo << Loro non riescono nemmeno ad immaginare che questa lontananza mi sta uccidendo lentamente >>.

<< Io riesco a comprendere come ti senti, nonostante le mie emozioni non siano così intense come le tue, ma non devi lasciarti avvolgere da tutto questo dolore – non devi permettere all’oscurità di sopraffarti >> proferì con determinazione Louis.

<< E’ difficile resistervi >> ammisi.

<< Ma tu sei più forte e non ti lascerai vincere dalle tenebre >> disse con sicurezza Louis, mostrandomi quanto grande fosse la sua fiducia in me.

Per alcuni minuti solo il flebile rumore dei nostri respiri impediva al silenzio di divenire l’assoluto padrone della stanza, poi il mio compagno parlò nuovamente.

<< Domani sera festeggeremo l’ultimo dell’anno a casa di El >> m’informò.

<< Non credo che gli Arcangeli ed i Generali mi permetteranno di uscire >> mormorai, accennando un sorrisetto sarcastico.

<< E qui ti sbagli perché siamo riusciti a convincerli >> ribattè Louis, sorridendomi con fierezza.

Mi voltai nel suo abbraccio, incrociando quegli occhi azzurri e sinceri che mi osservavano attentamente.

<< Dici davvero? >> chiesi conferma.

<< Abbiamo fatto notare ai Generali ed agli Arcangeli che sarai circondata da sette Demoni e tre Angeli, quindi che problema c’è a lasciarti libera per una notte? Sarai controllata da noi e potrai tirare un sospiro di sollievo per un po’, divertendoti e rilassandoti insieme ai tuoi amici >> spiegò Lou.

<< E’ incredibile, ma vi ringrazio profondamente per ciò che avete fatto >> proferii, sinceramente sorpresa ma nello stesso tempo contenta per quella notizia.

Louis mi scoccò un tenero bacio sulla fronte, rassicurandomi con quell’amichevole ed affettuoso gesto.

<< Posso farti una domanda? E ti prego di rispondermi con tutta l’onestà di cui sei capace >> sussurrai poco dopo, notando un luccichio di curiosità attraversagli lo sguardo.

<< Certo, fidati di me >> annuì.

<< Se io facessi una scelta e lottassi per riuscire a riportare Harry tra noi, tu pensi che il nostro Amore potrà essere finalmente accettato e concesso sia dagli Angeli che dai Demoni? >> domandai con voce seria.

Louis rimase in silenzio alcuni secondi, ponderando le parole che mi avrebbe comunicato.

<< Penso che se riusciste a dimostrare a tutti che tra Angeli e Demoni può nascere qualcosa di puro, vero, indistruttibile ed impossibile, se tu ed Harry riusciste a mostrare quanto profondo e forte sia il vostro legame, allora ti rispondo sì, credo che nessuno penserà più che il vostro sia un Amore Proibito >> rispose Lou.

Un vero sorriso si disegnò sulle mie labbra, mentre poggiavo la testa sul petto del mio amico e mi lasciavo cullare dal suo confortevole e caldo abbraccio.

Ora sapevo cosa fare.

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