Capitolo 6: "Perchè continui ad esitare?"

Per fortuna aveva smesso di piovere. Michael non voleva aspettare i suoi amici sotto la pioggia battente. Aveva chiesto ad Annie se in casa c'era un ombrello in più, ma come al solito, la cugina in quel minuscolo appartamento non aveva mai niente. L'unica cosa che non mancava mai erano gli alcolici. A quanto pare Annie non sarebbe uscita, si era svestita ed aveva già indossato una vestaglia a fiori. Era un po' infeltrita ma le calzava a pennello. Stava cercando di cucinare un hamburger ma, a quanto pare, era più brava a fare la cameriera che la cuoca.

Michael era ancora in bagno mentre sentiva l'odore di cucinato arrivare sotto al naso. Lo stomaco incominciava a gorgogliare. "Spero che ci fermeremo al McDonald's, ho voglia di un panino gigante." disse mentre con la gelatina cercava di domare i suoi capelli. L'impresa era più ardua del solito, anche loro erano altamente provati da tutto quello che era successo durante la giornata.

Erano quasi le 19:30 e Michael era in ritardo per l'appuntamento, per fortuna però la fermata della metro era abbastanza vicino l'appartamento di Annie; ma anche se avesse fatto tardi, i suoi amici lo avrebbero aspettato comunque. Era lui il protagonista della serata.

Michael già immaginava David al volante, Mary al suo fianco con la mano sul cambio in cerca di un continuo contatto con il fidanzato e, in mezzo ai due sediolini pronta a spettegolare bonariamente su tutto e tutti, la mitica Lucy. Anche loro come Michael facevano parte della gioventù disgraziata che, nonostante le qualifiche, non trova posto nel mondo del lavoro. 

David era un architetto ma non riusciva a trovare uno studio che lo pagasse adeguatamente. Era fidanzato con Mary da oltre sei anni, e si amavano come il primo giorno. David era un tipo tranquillo, un po' grassottello, ma con la battuta sempre pronta; Mary invece era più esuberante del fidanzato. Anche lei era laureata in architettura ma stava cercando di intraprendere la carriera dell'insegnamento, i tirocini però ed i corsi di formazione, non stavano portando a nulla di concreto. Era anche lei robusta come David, ma non si curava della sua linea più di tanto, era una ragazza acqua e sapone.

Lucy invece era un uragano di ilarità e simpatia, era magrolina e con lunghi capelli castani, era single da una vita: "Forse il mio uomo ideale deve ancora nascere" diceva ogni volta che si scherzava sull'argomento. Laureata in Arte, si arrangiava facendo la guida al MoMA di New York, era una freelance, quindi il guadagno era pressoché nullo e le prospettive di carriera decisamente nebulose.

Non erano gli amici perfetti, tutti hanno i propri difetti, eppure Michael amava stare in loro compagnia, trovavano sempre un modo per farsi una marea di risate e rendere ogni serata un appuntamento unico nel suo genere. Erano gli unici amici che Michael aveva, gli unici che erano rimasti dopo il suo coming out. All'inizio sembrava che tutti avessero accettato la sua omosessualità, invece pian piano il gruppo si è sfasciato. Mary, David e Lucy sono rimasti nonostante i dissapori, perché volevano bene a Michael come se fosse un fratello.

"Annie io vado" disse.

"Ok, buona serata. Mi raccomando, fai tesoro dei miei consigli e non pensare troppo" disse Annie mentre apparecchiava la tavola.

Michael non rispose, prese la borsa accanto al divano e scese. Intanto che era in ascensore si scattò un selfie. "Questi filtri che ho scaricato sono una vera bomba" e pubblicò la foto su Instagram. Erano quasi le 8 quando arrivò alla fermata della metro e, come volevasi dimostrare, David e gli altri ancora non erano ancora arrivati. Michael tamburellò con il cellulare, controllò la sua casella di posta, era una fissazione, e successivamente aprì WhatsApp. Non si era reso conto che aveva ricevuto un messaggio. Era da parte di Adam. Più di mezz'ora fa il ragazzo gli aveva inviato un messaggio invitandolo ad uscire. "Ha mantenuto la promessa" disse Michael sgomentato.

"Sono stato uno stupido. Ho aperto la chat quindi ora sa che ho visualizzato il messaggio" era quasi in iper-ventilazione. Era una sensazione strana, che non provava da tempo. Gli sudavano le mani, tanto è vero che il cellulare gli stava quasi scivolando fra le dita.

"Che faccio lo rispondo? Lo ignoro? Oppure gli dico di venirmi a prendere ora" pensò "Cazzo, ma cosa sto dicendo. Venirmi a prendere? Adam si potrebbe fare strane idee, verrebbe anche in tuta pur di vedermi. Ho capito, mi vuole solo scopare."

Questa sensazione di essere desiderato, di immaginare che, dopo tanto tempo, un  ragazzo come Adam lo guardasse da un diverso punto di vista, rendeva piuttosto instabile l'indole di  Michael.E poi, diciamoci la verità, era un tipo strano e audace, ma era proprio un bel ragazzo. Michael lo sapeva, sapeva che provava un interesse nei riguardi di Adam, ma l'ansia da prestazione e la coltre nera che gli pesava sul cuore, bloccavano i suoi sensi impedendo di ragionare lucidamente.

"Cioè non ci posso credere, mi ha scritto un messaggio, mi ha invitato sabato sera a trascorrere una serata con lui. Mio Dio, sto per avere un infarto" disse Michael. Sembrava un adolescente alla prima cotta. Per fortuna nel vedere la macchina di David in lontananza, il respiro si fece più calmo ed i bollori cominciavano a sparire.

Dall'automobile si sentì chiaramente che stavano ascoltando 'Born This Way' di Lady Gaga. David accostò e Lucy abbassò il finestrino "Hey bel giornalista, dove vai di bello?" disse con il suo sorriso sghembo.

"Sto aspettando un gruppo di amici" disse Michael stando al gioco.

"E chi sono questi tuoi amici? Non saranno certo simpatici e cool come noi" continuò.

"Michael entra in macchina che ho fame, se non assecondiamo Lucy qui non ce ne andiamo più" disse David.

"Sei il solito guastafeste" concluse Lucy.

Michael entrò in macchina e fu subito assalito da Lucy che lo abbracciò forte e sentì una mano sulla spalla da parte di David. Mary disse: "Ok, ho capito ci salutiamo dopo."

"Dove mi portare, ragazzi?" domandò Michael.

"Andiamo al Manhattan Centre, il centro commerciale per noi poveri derelitti. Mentre i due piccioncini qui cercano un regalo da fare all'amata mammina di David, io e te facciamo un po' di pettegolezzi e poi mega panino da McDonald's." L'auto di David partì a tutta birra "Non mi escludete, anche io voglio essere aggiornato su tutto" disse Mary.

"Ok, allora regalo a tutti un'anteprima. Ho ricevuto un invito da un ragazzo bellissimo che oggi mi ha fatto anche una proposta indecente davanti al tavolo del buffet e poi, un sexy fotografo, ha ammiccato tutto il tempo con me durante l'intervista."

"Immagino che hai accettato l'invito di questo ragazzo, vero Michael?" disse Mary.

"Veramente sono dubbioso" disse.

Lucy si passò una mano sulla fronte "Io veramente con te non so proprio cosa fare. Sei un caso disperato" disse ridendo.

Michael rise fragorosamente dopo l'esternazione della sua amica, ma in realtà sapeva di essere -anche lui-  un tipo strano, sapeva di ragionare nella maniera sbagliata e soprattutto era consapevole di essere un eterno indeciso. Voleva Adam ma allo stesso tempo voleva conoscere Chris e capire cosa ci fosse oltre quei profondi occhi azzurri; voleva pensare al lavoro, capire cosa fare della sua stessa vita, ma voleva anche divertirsi e magari non pensare al fatto di essere un ragazzo di appena trent'anni che si sentiva già morto dentro. Lesse le sensazioni che lo stavano attanagliando dallo sguardo di Lucy. Poi abbracciò l'amica e disse: "Non odiatemi per favore!"

"Che idee ti metti in testa" disse Mary.

****

Il tempo era trascorso velocemente, erano già le nove passate e Manhattan Centre era semi deserto. Michael era seduto insieme ai suoi amici ad un tavolo rotondo di un anonimo pub di quartiere, aveva terminato di mangiare il suo tanto agognato panino, ora si deliziava immergendo le patatine frette in un piatto cosparso di ketcup. Lucy aggiornava il suo profilo Instagram, Mary stava terminando il suo piatto di insalata: "Ho mangiato un panino a pranzo che non ho ancora digerito" disse, ma tutti sapevano che era una scusa, aveva da poco iniziato la dieta e cercava di portare avanti l'intento di perdere quei kili di troppo, David stava ancora gustando il suo panino e con una mano, sfiorava le dita della sua ragazza.

Mangiarono in silenzio, si scambiarono poche parole che se tutti fossero assorti dai loro pensieri.  Erano un gruppo affiato di amici che, nonostante le difficoltà della vita, affrontavano tutto a testa alto nella speranza che prima o poi arrivare il loro momento.

"E dunque Michael, perché ti stai facendo tutti questi film mentali per un solo messaggio? Perché stati ancora esitando?" domandò David mentre addentava l'ultimo pezzo del suo panino.

"Perché sono uno stupido, ecco perché. Non riesco a sciogliermi, non riesco a fidarmi delle persone. Tutta colpa di quello stronzo di Josh" disse. Si, erano tre anni da quando ha chiuso i rapporti con il suo ex ragazzo, ma il suo spettro era ancora nella vita di Michael.

"Cosa ti ha consigliato Annie?" domandò Lucy. Sapeva che Michael aveva raccontato tutti i dettagli alla cugina, i suoi consigli erano molto preziosi.

"Mi ha detto di rispondere al messaggio di Adam, se mi fosse arrivato, e di inviare la mail a Chris. Ecco, vedete è molto semplice"

"Michael, devi smetterla di piangerti addosso. Lo so che forse noi siamo le persone meno indicate a darti consigli sulla vita di coppia" disse Lucy "Scusa Mary, escluso te ovviamente" continuò "Ma affronta la vita più serenamente. Hai paura che Adam ti scopi e ti manda a qual paese così su due piedi? Non fa nulla. Almeno avrai passato una nottata d'amore con un figo pazzesco."

"Concordo" disse Mary mentre bevve un sorso d'acqua.

"E poi, Chris ti ha fatto gli occhi dolci? Stai al suo gioco, scrivi la mail e vedi cosa succede, ma liberati da questo empasse."

"Altrimenti ti posso far iscrivere a Grindr" disse David.

"Neanche per sogno" concluse Michael "Ok, allora scrivo il messaggio ad Adam."

Michael aprì WhatsApp e cominciò a scrivere. Aveva notato che Adam non aveva effettuato l'accesso da oltre 2 ore.

"Ciao Adam, tutto bene e tu? Scusa se ti rispondo ora ma non ho avuto la connessione. Si, sabato sera sono libero per il 'nostro' drink. Fammi sapere l'orario ed il luogo dell'incontro. Un saluto. Michael"

"Ecco, bravo. Telegrafico al punto giusto "disse Lucy "Ora la mail, non perdere altro tempo"

Michael era in ansia, aveva la sudarella. Prese dal portafoglio il biglietto da visita di Chris, aprì la casella di posta elettronica e digitò il messaggio.

"Ciao Chris, sono Michael. Ci siamo visti questa mattina alla casa D'aste. Ricordi? Ti invio questa mail per segnalare l'articolo che ho pubblicato in merito alla mostra. Spero possa essere di tuo gradimento. Ci sentiamo presto. Un saluto e buona serata" Michael copiò nella mail il link dell'articolo ed inviò.

"Qui ci vuole una birra" Disse David.

"No, ho già speso tutti i soldi per il panino."

"Te la offro io. Oggi sei cresciuto e dobbiamo festeggiare" sorrise David compiaciuto.

****

Erano più o meno le 23e30 quando Michael tornò a casa. Una giornata interminabile. Sua madre si era già addormentata ed aveva lasciato accesa la tv. Michael salì in camera e finalmente si potè infilarsi il pigiama. Era stanco morto, ma era eccitato. Ora come ora aveva voglia di fare sesso, quel sesso selvaggio, appagante, quello che ti fa perdere i sensi.

Mise il cellulare in carica vicino al comodino e controllò WhatsApp. Non c'era nessuna risposta da parte di Adam, non aveva ancora visualizzato il messaggio. Controllò la mail, ma anche da Chris nessuna risposta né tanto meno da una redazione a cui, due giorni fa, aveva inviato svariate candidature. Ma questo già lo immaginava.

Michael non spense ancora il PC quando si mise sotto le coperte "Mi alzo fra un po'" disse fra se e se. Aveva bisogno di rilassarsi un attimo prima di far calare il sipario, definitivamente, su questa giornata intesa.

La sua mano scese sotto le coperte e toccò le parti intime. La sua erezione era già lì, pronta, come a voler dire "Non ti lasciar sfuggire nessuno dei due."

Michael cominciò a toccarsi in maniera audace. Aveva gli occhi chiusi, le guance cominciavano a farsi rossastre ed il respiro affannoso: "oh, Adam..." queste furono le parole che sussurrò fra la smania del momento. Michael si stava masturbando e pensava intensamente ad Adam. Si abbassò leggermente il pantaloncino, si alzò la maglietta e si passò una mano vicino al petto. Michael era voglioso, super eccitato e non aveva intenzione di fermarsi. Aprì leggermente gli occhi e, forse a causa dell'erezione e della voglia di scopare, immaginò di vedere Adam nella sua stanza.

Michael nella foga abbozzò un sorriso. Nella sua immaginazione Adam indossava solo un boxer nero attillato che faceva trasparire tutta la sua fisicità. In un attimo Michael immaginò che Adam si fosse steso con lui sotto le coperte. Con questo pensiero continuava a toccarsi, sempre più veloce, sempre più velocemente.

Adam non era lì per davvero, ma il solo pensiero di immaginarlo vicino a sè, rendeva l'auto-erotismo molto realistico. Fantasticava su cosa potesse fare Adam al suo corpo; immaginava dei caldi baci sul collo, la lingua bagnata che scorreva fino all'altezza delle spalle, le sue mani che sfioravano il suo petto. Tutto sembrava perfetto.

Michael stava per raggiungere l'orgasmo, e per rendere questa esperienza quasi tantrica, immaginò che Adam sfiorasse con la mano il suo fondoschiena, prima in maniera gentile, poi con veemenza.

Michael arrivò all'apice, il solo pensiero che Adam potesse avere libero accesso al suo fondoschiena, lo fece impazzire. Si bagnò tutto, in maniera forte e vigorosa e strozzò un mugugno in gola. Dopo aver ripreso respiro, si voltò e pensò di incrociare per davvero gli occhi verdi di Adam, ma realizzò che era stato un sogno, un sogno bellissimo.

Si alzò per darsi una riordinata, non voleva andare a letto in queste condizioni. Si guardò allo specchio del bagno, e vide i suoi capelli sconvolti, il viso arrossato a causa dell'orgasmo "Devo proprio farmi una scopata, non posso vivere in queste condizioni" disse Michael.

"Forse è arrivato il momento che abbandoni i dubbi e le incertezze. Lucy ha ragione. Quello che sarà sarà"

Fu una decisione presa d'istinto ma nonostante tutto, Michael sapeva che avrebbe continuato a ragionarsi su, sapeva che non avrebbe mai raggiunto la scelta definitiva finchè non sarebbe stato pronto, finchè non avrebbe capito di potersi fidare di Adam fino in fondo.

Stava per tornare a letto quando spense il PC ma, prima di farlo, notò che Chris aveva risposto alla sua mail. Il cuore di Michael battè all'impazzata "Non posso credere a quello che sto leggendo."

Quasi scoppiò a ridere per la situazione che si era creata; solo qualche minuti aveva immaginato di essere nello stesso letto con Adam e, nello stesso istante, Chris ha risposto alla sua mail. Il destino voleva dirgli qualcosa, ma non riusciva a capire cosa.

"Ciao Hadsome, non avrei potuto usare parole migliori per descrivermi. Ti posso offrire un caffè o qualcos'altro? Vorrei ringraziarti per il tempo che mi hai dedicato. Cosa ne dici per un brunch domenica mattina? Fammi sapere. Ti scrivo il mio numero di cellulare. Un bacio (dove vuoi tu)"

Michael non sapeva cosa pensare: Chris lo aveva invitato ad uscire e, questa mail, lasciava intuire il fatto che anche il sexy fotografo aveva intenzioni, non del tutto nobili, verso di lui.  Con la testa che gli pulsava e senza forze, Michael spense il PC e si mise al letto.

"Come diceva Rossella O'Hara: domani è un latro giorno."

Continua ...

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top