Capitolo 36: Un silenzio assordante
Il dolore era forte, vibrante, quasi asfissiante, non c'era modo di sopravvivere a tutto questo. Michael era steso sul letto con lo sguardo fisso al soffitto, gli occhi gonfi dalle lacrime, il viso stanco e scavato, l'assenza di Adam lo ha trasformato in poche ore in un vegetale. Non aveva la forza di alzarsi, di muovere un muscolo, il dolore che sentiva in petto gli aveva succhiato tutte le energie. Era uno zombie, un cadavere che cammina, un essere che ha perso la gioia di vivere, e tutto questo è avvenuto solo ed esclusivamente per colpa sua. Quel segreto che lui reputava innocente, quel segreto che stava cercando di confessare, dopo infiniti temporeggiamenti, ha finito per distruggere la sua relazione con Adam. Erano trascorse 8 ore da quando Adam aveva lasciato Michael, da solo, fuori il Fallen Club, 8 ore di ansie, tribolazioni e colpi al cuore, 8 ore di silenzio, nessun messaggio, nessuna chiamata, niente di niente.
Era un silenzio assordante, un silenzio che Michael non riusciva a sopportare, un silenzio che minuto dopo minuto, lo uccideva sempre più. In quel frangente Josh continuava a scrivere messaggi, continuava ad essere una presenza opprimente nella vita di Michael, tanto è vero che il ragazzo è stato costretto a bloccare il contatto del suo ex, per impedire a quel dannato cellulare di vibrare in continuazione. Michael non voleva sentire Josh, voleva ascoltare la voce di Adam, voleva assaggiare di nuovo le sue labbra, voleva perdersi ancora fra i suoi abbracci, voleva vivere dei suoi respiri, ma ora tutto questo era impossibile. Adam era furioso, era arrabbiato nei riguardi di Michael perché aveva mentito, perché non era stato sincero nei suoi confronti, perché aveva infranto una promessa. E aveva ragione, non poteva biasimare il suo silenzio, però nonostante tutto, Michael non si arrendeva al fatto che Adam aveva deciso di lasciarlo dopo tutto quello che era successo negli ultimi mesi. Era già stanco di lottare? Voleva già passare oltre? Non riusciva a darsi una risposta concreta, perché Michael era consapevole dei suoi errori, era consapevole che avrebbe dovuto raccontare di Josh fin dal primo momento, invece aveva preferito chiudersi in sé stesso, ha preferito razionalizzare la situazione, ha preferito affrontare da solo i suoi demoni, invece che condividere tutto insieme ad Adam.
Michael ora doveva pagare questo suo errore, eppure ci doveva essere un modo per rimediare a tutto questo, per affrontare Adam e spiegare che non provava nulla nei riguardi di Josh, solo odio e disprezzo. Michael sentiva di amare Adam, sentiva che era l'uomo della sua vita, ma troppe volte la vita stessa continuava a mettere alla prova i suoi sentimenti, le sue certezze, prima con l'arrivo di Chris ora con il ritorno di Josh. Era così determinato a risolvere tutto e trovare un punto d'incontro, che avrebbe ceduto a qualsiasi ricatto, a qualsiasi strana richiesta pur di riavere Adam nella sua vita. Quelle ore passate in sua assenza hanno rappresentato per Michael una sofferenza atroce, un sentimento che nessuno poteva curare tranne i baci Adam.
In quel periodo in cui tutto o quasi nella sua vita stava andando per il verso giusto, affrontare una rottura, affrontare una perdita era quasi impossibile. Gli ultimi due mesi erano stati i più belli e i più sconvolgenti, al solo pensiero di cadere di nuovo in uno stato catatonico, Michael sentiva un forte dolore al petto. Recarsi a casa di Adam era impossibile, aveva paura di un rifiuto definitivo e un altro litigio era impossibile da sopportare, Michael si rese conto che doveva lasciare scorrere il tempo, sperare che di poter parlare con il ragazzo o al cellulare oppure fuori il suo ufficio, non doveva forzare i tempi. Adam era furioso, era in un momento in cui la rabbia offuscava i sentimenti e la ragione "Forse fra un paio di giorni..." Michael mentiva a sé stesso, ma questa mossa di auto-convincimento gli ha regalato la forza di sperare, di andare avanti, di poter immaginare che c'era ancora un modo per aggiustare le cose, che forse Adam in un modo o nell'altro sarebbe tornato nella sua vita. Era difficile ragionare con coscienza quando c'era quel dolore che scavava profondo nel petto di Michael, eppure il ragazzo doveva trovare la forza di credere a questa alternativa, altrimenti non avrebbe trovato la forza di affrontare le giornate cupe che aleggiavano sopra la sua testa. Nessuno avrebbe saputo nulla, né Lucy, se né Annie né nessun altro, Michael doveva comportarsi da adulto, affrontare i suoi errori e risolvere con le sue sole forze questa situazione. Era difficile ma non impossibile ed anche se era un tipo che nascondeva i problemi nell'armadio senza affrontare le conseguenze, Michael era convinto che per riavere Adam, per fargli capire che lo amava davvero, doveva affrontare le sue stesse paure. Lo spettro di Josh, in un modo o nell'altro, avrebbe pagato per tutto questo.
***
Non fu certo un'impresa facile alzarsi dal letto e prepararsi per un'altra giornata di lavoro. La notte insonne e i pensieri folli che attanagliavano la mente di Michael, hanno succhiato le ultime energie a sua disposizione. Si vestì svogliatamente e, mentre faceva colazione con sua madre, cercò di nascondere il dolore e la sofferenza che provava in quel momento. Mamma Helen si accorse di qualcosa, parlava poco e scrutava il viso stanco di Michael, ma non fece domande, preferì che il giovane affrontasse da solo i suoi problemi, voleva evitare un qualche tipo di discussione. Uscito di casa, distrattamente, dimenticò il suo Ipod all'ingresso e, il viaggio verso la Fifth Avenue senza musica nelle orecchie, fu un vero stillicidio. Il cellulare vibrava in continuazione ma, per fortuna, non era Josh a disturbare Michael. Annie si stava godendo un fine settimana a Los Angeles con il suo compagno e, fra una foto e un'altra, chiedeva notizie dei festeggiamenti.
"Tutto bene, pensa a goderti la tua vacanza" scrisse Michael. Preferì mentire invece di raccontare la nuda verità. Annie avrebbe preso il primo volo per New York se avesse saputo di Adam e della sua sfuriata. Da parte di Lucy e co. non c'era nessuna notizia, ma forse in quel momento, fra gli impegni di tutti i giorni e la ricerca forsennata di un lavoro, anche loro preferivano affrontare da soli i propri demoni. Michael furtivamente scese dalla metro con una testa gli pulsava in maniera insistente, era ancora presto, mancava più di mezz'ora prima che scattasse l'ora X per entrare in redazione, decise quindi di fare il giro lungo e passare vicino gli uffici del New Yorker "Chissà forse lo becco mentre sta per entrare" disse Michael con il cuore in gola. Si sentiva agitato, le mani gli sudavano e lo stomaco gorgogliava al solo pensiero che di lì a poco poteva incontrare Adam. Non trovò però nessuna traccia del ragazzo, temporeggiò fuori l'edificio per qualche minuto, intravide Angy al bar di fronte e sperò di intravedere anche Adam, ma la giornalista era da sola. Temporeggiò ancora, il tempo passava lentamente e l'ansia saliva sempre più, ma un quarto alle nove, di Adam non c'era nessuna traccia. Michael sconfitto girò i tacchi e si diresse in redazione. Il mese di giugno era appena iniziato e la temperatura era già molto mite per il periodo, ma si stava freschi, non c'era un caldo asfissiante, eppure Michael era praticamente un bagno di sudore. La fronte era madida, la schiena pure, non riusciva a tranquillizzarsi. Le certezze che gli hanno dato la forza di alzarsi dal letto, stavo sparendo miseramente.
***
La situazione peggiorò in maniera considerevole in redazione. Intanto a compiere alcune ricerche su un approfondimento dedicato a Bella Thorne, Michael cercava di nascondere il suo malessere, ma l'impresa era impossibile, quasi titanica. Svogliatamente tamburellava le dita sulla tastiera, più e più volte tornava a guardare il cellulare nella speranza di ricevere un segno di vita da parte di Adam, uno sguardo alla casella di posta elettronica, un occhio alla messaggistica di Facebook, Michael si straniava in continuazione tanto da far sparire quella poca lucidità che lo aveva pervaso qualche ora fa. Notava che Alex, dal suo ufficio, lo guardava con uno sguardo bieco, forse avrà notato che lo stagista stava battendo la fiacca oppure "Sicuramente vorrà dirmi che si sta vedendo con Chris, che lui ha ceduto al suo fascino. Non ha capito che in questo momento è l'ultimo dei miei pensieri. Mi manca Adam e non so cosa fare" pensò voltando le spalle all'ufficio di Alex.
"Tutto bene? Oggi ti vedo un po' fiacco" domandò Andrew all'improvviso. Raramente scambiava qualche parola con Michael, il giovane non rientrava fra le sue simpatie, eppure quel giorno sentì il bisogno di creare una sorta di contatto. Lo vedeva spento, senza vitalità.
"No, oggi è una giornata di merda" sbuffò Michael
"Ti va di parlare? Ti posso offrire un caffè?" disse Andrew. Stranamente cercava di attaccare bottone con Michael
"Solo un altro caffè ci vuole e poi potrò dire addio alla mia tranquillità. Se ti va di ascoltare i miei scleri, posso offrirti io un caffè. Te ne sarei grato" e Michael guardò Andrew con uno sguardo compassionevole, pieno di tristezza e malinconia
"Come preferisci. Ma non ti senti bene?" Andrew stranamente si stava preoccupando. Non aveva mia visto il collega in quello stato.
"Fisicamente sto bene, credo..." Michael cercava di trattenere le lacrime
"Ci sono problemi di cuore all'orizzonte?"
"Quale orizzonte! Ci sto annaspando da mesi ormai" ammise
"Ok, allora offrimi il caffè e sarò tutto orecchie. Se posso darti un consiglio o almeno sollevare i tuoi dubbi ...."
"Ti ringrazio, Andrew" disse guardando il giovane negli occhi "Non mi aspettavo un gesto da parte tua"
"Lo so, sono stato un po' freddo nei tuoi confronti, me ne rendo conto. Anche io ho avuto e sto avendo qualche gatta da pelare" sorrise
"Siamo proprio dei giornalisti disperati" disse Michael cercando di smorzare la situazione.
***
C'era come sempre un gran vociare nella sala pasti della redazione di Vogue che, per quasi un'ora, ospitava tutti i giornalisti del magazine più importate al mondo. Il settore beauty incontrava quello di moda uomo, la segreteria di redazione incontrava il settore abbonamento e così via. In un angolo della sala c'era Michael che in solitudine e via da occhi indiscreti, preferiva gustare il suo tramezzino senza che le ragazze del settore moda lo potessero disturbare. Era il momento della giornata in cui poteva parlare con Adam, sentire la sua voce, chiacchierare e ridere alle sue battute, ma quello era un mercoledì piuttosto strano e, l'agognata telefonata, non sarebbe arrivata. Aveva lo stomaco che gli pulsava e mandare giù il tramezzino che si era portato da casa fu una vera impresa
"Ecco i due caffè" dissi il cameriere portando al tavolo le ordinazioni. Michael prese dalla tasca il portafoglio e mantenne la promessa
"Quindi ..." disse Andrew mentre con appetito trangugiava il suo panino "si chiama Adam il tuo ragazzo, giusto?"
"Si, è anche lui un giornalista. Lavora al New Yorker ed è più grande di me di un paio di anni" disse con un pizzico di malinconia
"Dalle foto sembra proprio caribo, somiglia a Paul Wesley di The Vampire Diaries" sorrise Andrew
"E' vero, non ci avevo mai fatto caso"
"Come mai avete litigato? Perchè ha staccato il telefono e non si è fatto più sentire?" addentò di nuovo il panino "Non sto qui a fare pettegolezzi, solo che forse essendo una persona estranea ai fatti posso darti un consiglio sincero" disse
"Ti ringrazio. È un modo per legare con te visto che siamo colleghi di scrivania" sorrise Michael posando il tramezzino sul piatto di carta "E' tutta colpa del mio ex che, qualche settimana fa, è tornato prepotentemente nella mia vita"
"Il fattore ex... un vero disagio" asserì Andrew
"Lui continua a tartassarmi, vuole vedermi, vuole parlare con me. Io non gli ho dato corda perché se sono diventato la persona che sono ora è per causa sua" deglutì "E nulla, per il momento mi sono tenuto tutto dentro, non ho detto nulla ad Adam, solo una mia amica sa tutto, e l'altra sera mentre ci stavamo scattando una foto, Josh mi ha inviato un messaggio"
"Beh, ma gli hai detto che non conta niente per te questo Josh?"
"Certo, però dato che io già una volta non gli ho menzionato di aver avuto una discissione con Chris..."
"Il Chris di Alex?" domandò atterrito Andrew
"Si, lui ci ha provato con me qualche mese fa, ma alla fine ho capito che persona era, ed ho scelto Adam. Perché ora sta con Alex?" il cuore di Michael sobbalzò
"Si, da una settimana si frequentano. Ho origliato una telefonata"
"Buon per lui" ammise con un velo di tristezza "E quindi per questo motivo si è arrabbiato, affermando che io ho dei segreti" concluse Michael
"Mai avere dei segreti. Io ad esempio ho rischiato di perdere il mio Justin per alcune mezze verità" ammise Andrew
"Cazzo, è vero. Avevo letto il giornale di Harlem. Sono desolato per tuo fratello"
"Non avevo un buon rapporto ma ti ringrazio lo stesso" rabbrividì "Quindi ecco, io avevo omosso alcuni particolari del mio passato e ho rischiato di perdere Justin. Quindi, prima di tutto devi sentire questo Josh, devi chiudere la faccenda o altrimenti il ragazzo non ti lascerà mai in pace, e poi devi trovare un modo di parlare con Adam. Scrivigli una mail, manda un piccione viaggiatore a casa" sorrise "Ma deve sapere tutta la verità, devi essere sincero con lui. Lo apprezzerà"
"E' la cosa giusta da fare. Però ecco, io sono stato da solo per troppo tempo e quindi a volte non riesco a raccontare i dubbi e le incertezze che mi porto dentro ..."
"Devi farlo, ci devi provare. Da come me lo descrivi questo Adam deve essere proprio una perla" disse Andrew sorseggiando il caffè
"E' venuto fino a Copenaghen ..." sorrise Michael ricordando la prima notte che ha trascorso insieme ad Adam
"Il ragazzo ti ama, è innegabile. Però prima di perderlo, secondo me è meglio affrontare di petto i problemi. Così ho fatto con Justin"
"E lui è tornato da te?"
"Si, e non ho intenzione di rovinare più le cose. Sento che mi sto innamorando di lui" ammise "Logicamente io non ti conosco bene, non so come ti comporti nelle relazioni, ma ho notato che sei una persona molto razionale, alla mano, che ti accontenti se il "tuo" lui è contento. Quindi io ti direi di affrontare Josh, vomitagli tutto quello che hai dentro e spiega tutto ad Adam"
Michael si sentì meglio, tanto che immediatamente gli tornò l'appetito. Nella sua franchezza Andrew aveva detto una verità disarmante: affrontare Josh e mettersi a nudo con Adam. Era l'unica cosa da fare, anche questo significava affrontare i propri demoni interiori "Sei stato illuminante" asserì Michael "Seguirò il tuo consiglio"
"Spero solo di aver consigliato la cosa più giusta. Nel senso, se fosse successo a me una cosa del genere ... mi comporterei in questo modo" concluse Andrew
Non era facile affrontare Josh e chiudere con il passato, Michael lo sapeva bene, ma per amore di Adam, doveva tentare di salvare la sua situazione o avrebbe perso tutto quello che ha costruito in questi ultimi 2 mesi.
Continua...
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