Capitolo 31: Dalla parte di Josh







Una fitta pioggia stava bagnando la città di New York. Finalmente il cado pian piano stava lasciando il posto ad una brezza fresca e leggera che faceva tirare su un respiro di sollievo. Per essere ancora il mese di maggio, le temperature erano troppo alte per la media del periodo, questo cambiamento repentino fu però molto gradito. Mentre la pioggia cadeva copiosa fra le strade, in quel momento Josh stava per uscire dalla metropolitana. Stava per tornare a casa, stava per rincasare nel suo minuscolo appartamento alle spalle del ponte di Brooklyn in un luogo che non sentiva suo, in un luogo che non poteva e voleva chiamare casa.

Erano le due mattino, il party al Madison Plaza si è protratto fino all'inverosimile. L'alcol è continuato a scorrere a fiumi e, una volta calate le luci, il dj ha alzato la musica a tutto volume, trasformando gli austeri festeggiamenti, in un rave allucinogeno e dalle sonorità tecno. Josh in quanto fotografo e social media per Il Post, ha dovuto prolungare fino all'inverosimile la presenza al party e, con la sua Reflex, ha continuato ad immortalare gli attori, i produttori e la gente che conta in maniera quasi forsennata. Non era un lavoro facile il suo, non era il lavoro a cui aspirava, Josh voleva essere uno sceneggiatore, ma pur di fuggire dalla città di Londra, il ragazzo era sceso a patti con il nemico.

Non aveva l'ombrello con sè, aveva paura che l'acqua avrebbe rovinato la sua preziosissima macchina fotografica, ma per fortuna la metro non era poi così distante dall'appartamento. Gli è bastato allungare il passo, nascondere il prezioso oggetto sotto la fodera della giacca ed arrivare così a destinazione. Chiuse la porta alle sue spalle, si tolse le scarpe, poggiò sull'attaccapanni la giacca ormai zuppa, controllò che la Reflex fosse integra ed accese il PC. "Che sera" disse mentre si tolse anche il pantalone e la camicia "E ancora non è finita" sospirò. Rimase con in dosso una canotta bianca ed un boxer nero, indumenti che facevano trasparire un fisico curato, asciutto ed altamente sensuale. Non accese la luce della lampada situata nel piccolo salotto, Josh conosceva ogni centimetro di quel minuscolo appartamento, si recò in cucina, aprì il frigorifero semi vuoto e con foga prese fra le mani una bottiglia d'acqua.

La trangugiò con forza, tanto che alcune gocce, caddero sulla sua canotta fino a bagnarla. Non ci fece caso. Ripose la bottiglia in frigo e si sedette al PC. Aveva ancora da lavorare, doveva aggiornare i profili social del giornale e selezionare le foto più belle da inviare in redazione per la rassegna della serata. Ma Josh non aveva la forza necessaria per compiere quest'ultimo sforzo e poter così archiviare, finalmente, questa folle giornata. La mente gli pulsava, il respiro gli usciva appena dal petto, il cuore batteva ad un ritmo lento ma discontinuo, non pensava altro che a Michael, al suo ex, a quel ragazzo tanto dolce quanto sincero a cui ha spezzato il cuore ed ha distrutto le sue certezze.

In un attimo Josh aveva la sensazione di essere tornato indietro nel tempo, sentiva come se fosse tornato di nuovo tra i banchi della scuola di sceneggiatura, aveva l'impressione di aver incrociato di nuovo lo sguardo di Michael in quel piccolo bar a ridosso della novantesima. Erano trascorsi più di tre anni dal loro primo incontro, più di tre anni dal loro primo bacio, dal primo sorriso che si sono scambiati, dalla prima volta in cui che hanno fatto l'amore - in quello squallido seminterrato -, tre anni da quando Josh ha tradito Michael, da quel momento in cui ha deciso di seguire le sue aspirazioni invece che dare retta ai sentimenti.

Scappò a Londra insieme ad un commediografo appena conosciuto, ad un ragazzo ingaggiato per lavorare ad una piece teatrale finita poi nel dimenticato "Aveva però un culo da strapazzo e sapeva lavorare molto bene con al bocca" rammentò Josh mentre si leccava i baffi al ricordo del suo ex amante. Ma l'idillio durò poche settimane. Le ristrettezze economiche, la vita dissipata che si viveva a Londra, ed il lavoro di entrambi che stentava a decollare, resero difficile la convivenza. Se a questo ci si aggiungeva il fatto che Josh era diventato estremamente geloso, tanto da malmenare il suo compagno, in poco tempo la situazione precipitò. Josh si trovò senza un appartamento, cacciato di casa dalla sera alla mattina, senza un amico su cui contare, con pochi spiccioli in tasca e con tanta rabbia repressa. Per più di una settimana ha vissuto come un barbone, dormendo in metropolitana e mangiando cibo spazzatura con le poche sterline che aveva con sè. Fu una settimana d'inferno, Josh la ricorda ancora perfettamente, nonostante è passato molto tempo. Una settimana intera in attesa che sua sorella gli inviasse un bonifico, sette giorni per poter lasciare la fredda e tetra Londra e riabbracciare New York, una settimana per fare ammenda dei suoi errori e capire che lasciare Michael, tradirlo e fuggire via, non è stata la cosa giusta, non è stato il comportamento adeguato.

Tornato nella grande Mela con la coda fra le gambe, per poter sfuggire alla furia di sua madre che, a quanto pare, non ha mai perdonato le scelte scellerate del figlio, per oltre un anno Josh è stato fuori dal radar, ha vissuto come un'ameba, come se volesse fuggire dal mondo stesso. Barista di giorno e cameriere di notte, il ragazzo ha accantonato il suo dolore ed i sogni di gloria, per poter sopravvivere in una città che non chiedeva perdono e sopravvivere in una realtà dove vigeva la legge del più forte. Un anno vissuto come uno sconosciuto, con pochi soldi in tasca, con solo il necessario per pagare l'affitto, senza una persona che potesse scaldare il suo letto e senza l'affetto di Michael.

Sentiva un peso in petto ogni volta che pensava al suo dolce e tenero Michael, a quelle volte che lo ha illuso, a tutte quelle volte che gli ha promesso una vita felice, a tutte quelle volte che gli ha sussurrato "Tu sei una persona speciale, diversa dalle altre". Si rammaricava di averlo tradito, di aver seguito quel ragazzo accecato dalla passione, si sentiva una merda per averlo picchiato e malmenato, per averlo chiamato "Puttana", si meritava tutto il calvario che ha dovuto sopportare.

Josh era infatti una persona molto irascibile, irrequieta, impulsiva, a volte non ragionava sulle conseguenze, solo successivamente la sua mente ragionava in maniera obbiettiva e capiva gli errori commessi. Dopo tre anni Josh ha fatto ammenda con sè stesso, e ora doveva vivere questa vita da miserabile, accantonare il sogno di diventare sceneggiatore e soprattutto dimenticare di vivere una storia d'amore intensa ed appassionante. Rivedere Michael però dopo tutto questo tempo, vedere il suo cucciolo ormai cresciuto, che lavora in una redazione importante e fidanzato con un ragazzo migliore di lui,  gli fece salire un groppone in gola, Josh si sentiva invaso da un alone di tristezza. Cosa più importante ed ancora più destabilizzante, Michael era ancora incazzato con lui, aveva ancora del risentimento, questo fece capire che anche lui aveva vissuto tre anni d'inferno, anche lui aveva sofferto come un cane bastonato.

"Sono stato un vero stronzo" disse mentre cominciava a visualizzare sul PC le prime foto della serata. Josh era come un fiume in piena, non riusciva in nessun modo ad impedire che i suoi ricordi bussassero alla porta, voleva combattere, voleva reprimere tutto, ma rivedere Michael, vederlo così diverso, così bello, così adirato, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In un momento del genere Josh cercava di ragionare, capire cosa doveva fare. Se era il caso di ignorare Michael, lasciare che vivesse la sua vita oppure cercare di riallacciare il rapporto, capire se c'era un modo di riaverlo fra le sue braccia, sarebbe stato difficile ma Josh amava le sfide. Le ha amate da poco, prima era una persona più umile; le ha amate quando ha dovuto scendere a patti con i suoi sogni e le aspirazioni, e soprattutto le ha amate quando fece un colloquio per Il Post e, pur di avere un lavoro, ha dovuto scopare ardentemente il direttore, le ha amate dopo che è stato messo in chiaro che non avrebbe avuto un futuro, dopo che gli è stato offerto un lavoro poco redditizio, dopo che è stato deriso e preso in giro.

Da lì in poi Josh è diventato più forte, ha incanalato la sua rabbia, almeno così pensava, si è rimesto in sesto fisicamente ed ha cercato di dare il meglio di sè come fotografo e social media manager. Quindi conquistare Michael sarebbe stato un bel gioco, una bella sfida. Sentiva che poteva essere un modo per far ammenda, per chiedere scusa, per riprendere in mano una vita che non sentiva più sua e, casomai, poteva essere un modo anche per chiedere scusa al destino stesso. L'impresa non era facile, ma Josh ora era un uomo duro. Era coetaneo di Michael, ma le ultime esperienze lo hanno reso una persona diversa, più adulta, un vero uomo.

Aveva scattato più di 3000 foto al party, e visto l'orario, Josh pensava di mettersi a letto, sonnecchiare e fare pace con la sua mente. Stava combattendo con la voglia di scrivere un messaggio a Michael, ma capì immediatamente che non era il momento giusto

"Ora dovrà metabolizzare la cosa" disse. Ed era così. Josh sapeva di conoscere Michael, sapeva che è stato lui che lo ha reso così fragile, così insicuro, era lui che ha acuito quel suo lato del carattere. Michael è sempre stata una persona molto strana, debole e tutto quello che accaduto dopo la rottura con Josh, non ha fatto altro che complicare la sua situazione emotiva "Deve ragionarci su, sono sicuro che in questo momento avrà anche lui la mente affollata di ricordi, di sensazioni" continuò "Mi piacerebbe rivederlo, mi piacerebbe di nuovo assaporare la sua bocca, mi piacerebbe passare le mie dita fra i suoi capelli, toccare quel bellissimo fondoschiena che io per primo ho assaporato. Vorrei che capisse che sono stato uno stronzo e che sono disposto a chiedere scusa, a cambiare, pur di avere una seconda possibilità"

Si stese sul divano quasi a peso morto. Era stanco, voleva dormire, voleva spegnere il cervello, non pensare a Michael, alla sua situazione e a tutto il resto. Pensieroso guardò il soffitto come se stesse in cerca di una risposta che forse non sarebbe mai arrivata "Mi sono meritato tutto questo, mi sono meritato la rabbia e l'odio di Michael. Non ho seguito il cuore, sono stato dietro ad un ragazzo più giovane, per fare cosa? ..." ed in quel momento ricordò quel pugno che sferrò al suo ex amante, rammentò le urla, il sangue, il dolore "Se sceglievo Michael forse tutto questo non sarebbe accaduto"

Per Josh fu difficile affrontare tutto questo, ricordare gli ultimi tre anni della sua vita fu un colpo al cuore. Tre anni di stenti, di rabbia repressa, lacrime, tre anni senza amore, solo 2 volte ha scopato con un ragazzo, senza contare quella volta in cui ha fatto sesso con il direttore de Il Post, sono stati tre anni non facili da digerire e, in quella notte di fine maggio, tutto pareva più chiaro, tutto pareva più semplice.

"Fare ammenda. Questo deve essere il mio obbiettivo" disse mentre si passò una mano fra i capelli "Questo incontro è chiaro segno del destino. Ho giocato male la mia partita ma ho ancora una possibilità di aggiustare le cose" Si alzò di scatto, si sedette al PC e andò a controllare la bacheca Facebook di Michael. Ovviamente non erano amici, era comprensibile, ma Josh in un certo qual modo ha potuto comunque entrare nella vita di Michael, conoscere cosa era successo negli ultimi periodi.

Negli ultimi 2 mesi c'erano molte foto pubbliche e tutte, o quasi, erano in compagnia di un Adam "Ha sempre avuto un ottimo gusto" sorrise. Josh sentiva comunque una stretta al cuore e al petto, vedere un ragazzo che abbracciava il suo Michael, che lo baciava, che lo faceva ridere "Anche io lo facevo ridere" poi rammentò tutta la sofferenza, rammentò le parole gelide che gli rivelò quella sera al ristorante fra la quinta e la settima, ricordò tutto e capì che forse era meglio lasciare stare, era meglio non scrivere niente e, se avesse ricevuto un messaggio da parte di Michael, lo avrebbe ignorato.

"Mi posso sempre sbarazzare di Adam" disse quasi con rabbia "Lui verrà a piangere da me, lo consolerò e tutto sarà dimenticato" Sembrava la cosa giusta da fare e da dire in quel momento di lucida follia "Mi insinuerò nella sua vita ed al momento giusto..." si, Josh avrebbe ucciso Adam, lo avrebbe fatto a causa di quella rabbia che covava dentro di sè per il mondo intero, la stessa rabbia che non lo faceva ragionare in maniera corretta.

Prese il cellulare, con forza, con avidità e scrisse un sms "Sei ancora più bello di come ti ricordavo" ed inviò

"Con le buone maniere non riuscirò ai riconquistarlo. Ma se Adam non gli ronza più intorno, Michael sceglierà me, amerà solo me"

Mille pensieri affollavano la mente di Josh, niente pareva essere sensato, tranne una cosa: uccidere Adam, uccidere il vero amore di Michael.

Continua...

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top