Capitolo 3: "Qual è la tua foto preferita?"

"Solo tre domande, non una di più per favore. Già siamo in ritardo sulla tabella di marcia. Chris ha urgenza di intrattenere anche gli altri ospiti" disse Serena mentre continuava a toccarsi i capelli. "Michael ripeti un attimo su quale testata verrà pubblicato l'articolo? Se non ricordo male sei qui per conto di GQ, vero? Oppure sei uno di quei blogger in cerca di click? Adam invece so che tu sei qui per il New Yorker ... e quello mi basta" echeggiò Serena. Aprì la fotocamera del suo cellulare per aggiustarsi i capelli. Di nuovo. Oltre ad essere stronza era anche alquanto vanitosa.

Non era la prima volta che Michael fu etichettato come blogger, come ragazzetto in cerca di notorietà e che rincorreva il sogno di diventare giornalista. Altre volte abbozzava un sorriso, altre volte ignorava la battuta, ma oggi no, oggi non riusciva a mantenere ferme le sue emozioni. Era una di quelle giornate in cui tutto era scuro, tutto era negativo e la triste battuta di Serena fu il colpo di grazia.

Subitaneamente impallidì, aveva le gambe che gli tremavano, voleva accasciarsi al suolo e piangere a dirotto. Tutta l'eccitazione che aveva accumulato nell'ultima ora, fra la proposta indecente di Adam e lo scambio di sguardi con Chris, si tramutò in rabbia e sconforto. Michael stava combattendo con il suo istinto, da una parte voleva fuggire via, chiudersi in un angolo, imprecare su quanto fosse ingiusto il mondo, sul fatto di essere bollato ancora una volta un giornalista di serie B, dall'altro voleva aggredire Serena, prenderla a sberle, strappare il suo vestito firmato ed urlargli contro. Non riusciva più a sopportare tutto questo, ma aveva un articolo da scrivere, aveva bisogno di guadagnare anche quei miseri 10 dollari, non voleva chiedere anche questo mese a sua madre i soldi per la metropolitana. Cercava di mantenere la calma, di riprendere le forze, ma a quanto pare, non era quel giorno, non era il giorno in cui Michael poteva gestire le sue emozioni.

Poi pensò alle parole di Adam, a quelle bellissime parole che hanno fatto salire in lui una voglia irrefrenabile di possederlo (e farsi possedere) lì davanti a tutti, di fronte a quel branco di giornalisti con la perenne puzza sotto il naso. Michael stava dominando la sua rabbia. I secondi passavano ma non riuscì a trovare un modo garbato e gentile per rispondere alla domanda di quella donna in carriera, tanto sexy quanto arrivista e scostumata.

Adam notò la strana reazione di Michael, era vicinissimo a lui, praticamente poteva sentire il suo respiro affannoso. Voleva fare qualcosa, doveva fare qualcosa assolutamente; prima il cuore di Michael batteva all'impazzata, forse perché aveva apprezzato il fatto di sentire la sua erezione vicino alla gamba, poi ad un certo punto aveva notato come se un pezzo della vita del giovane fosse andato via, sentiva che le forze lo stavano abbandonando e questa cosa lo stava facendo preoccupare.

Istintivamente gli posò una mano sulla spalla di Michael, fu un gesto amichevole, di conforto. Michael voltò lo sguardo e vide che Adam lo stava sorridendo. Aveva capito cosa stava accadendo ed ha apprezzato molto il gesto. Scrollò le spalle ed Adam capì che Michael aveva ripreso le forze. Era davvero in pena, non osava immaginare la sofferenza che il collega/amico/futuro amante doveva sopportare.

"No, veramente ho inviato il mio curriculum alla redazione di GQ, ma non sono mai stato richiamato" ironizzò. Serena tamburellava con il cellulare "Allora puoi dirmi il nome della testata? così magari, se il mio titolare è interessato, l'articolo verrà inserito nella rassegna stampa". Chris notò che la situazione stava andando troppo per le lunghe e, vedendo la reazione di Michael, cercò di tagliere corto.

"Non c'è problema, Serena. Hai detto che abbiamo una tabella di marcia molto fitta, quindi non ci perdiamo in chiacchiere. Sicuramente i colleghi avranno altre cose da fare nell'arco della giornata" concluse e sorrise nei riguardi di Michael.

Lui non ricambiò il sorriso, non ne aveva le forze, riuscì solamente a dire: "La testata si chiama New York City Post. Il mio sarà un articolo scritto, mentre quello del mio collega Adam, che scrive per il New Yorker, sarà un video filmato". Michael guardò Serena con uno sguardo arcigno. "Ok, massimo 3 domande. Io vado a prendere una boccata d'aria."

Serena si dileguò dalla saletta privata. Michael, Adam e Chris si guardarono con un'aria attonita. "Cazzo se è stronza" disse Adam "Scusami Chris, non volevo ma..."

"Ti capisco. Anche io non accetto alcuni suoi comportamenti, ma sa fare bene il suo lavoro nonostante tutto, ed ho seriamente bisogno di un buon ufficio stampa per la mia mostra" disse Chris cercando di smorzare i toni della situazione.

"Non ti preoccupare, non è successo nulla. Sono io che ho avuto una reazione un po' eccessiva." Michael prese il videoregistratore digitale dalla sua borsa e si avvicinò a Chris. "Le persone emotive hanno un talento nascosto" concluse il fotografo e lanciò un sorriso che pareva illuminare tutta la stanza.

Ancora turbato dalla domanda di Serena (si, forse la sua reazione era stata fin troppo emotiva), Michael voleva concludere al più presto questa dannata intervista, anche se ogni volta che incrociava gli occhi di Chris, sentiva il suo cuore che batteva all'impazzata. Non riusciva a capire cosa avesse quello sguardo. Era freddo, ma sincero, sexy e romantico, e poi quel sorriso, così tenue e deciso. La mente di Michael cominciò a navigare con la fantasia anche se il ricordo dell'erezione di Adam appoggiata alla sua gamba era ancora molto vivida.

"Cominciamo?" Si girò verso Adam. Il ragazzo fece un cenno con la testa e sorrise dolcemente a Michael.

"Dunque Chris, credo che dopo questo breve confronto possiamo darci del tu" cominciò Michael sfoggiando il suo tono di voce da giornalista professionista.

"Ma certo" disse Chris con una voce calma e pacata.

"Dunque, perché 'Città in Mostra', perché hai deciso di mostrare per la prima volta i tuoi lavori in pubblico?" Era una domanda a trabocchetto, in questo modo Michael poteva avere non solo tutte le informazioni necessarie sulla natura stessa dell'evento, ma aveva anche l'occasione di scandagliare l'animo dell'artista, ed era molto curioso di conoscere Chris, doveva avere pur qualche difetto, non poteva essere l'uomo perfetto. Cosi bello, così attraente, così sicuro di sè, la perfezione non esiste!

"Beh, le foto le ho conservate nel mio portatile per oltre due anni. Quelle che ho scattate a New York dovevano essere inserite in un numero speciale del mensile Cosmopolitan, articolo che è stato poi cestinato. Le altre le ho scattate quando ero a Londra, Amsterdam e Parigi, in un viaggio on the road con il mio ragazzo. Ora ex ragazzo, ma questo non lo scrivete!" Disse ridendo a mezza bocca. "È anche a suo agio con la propria sessualità" pensò Michael "Non ci credo!"

Adam si stava avvicinando verso Chris con la telecamera per inquadrarlo più da vicino e, casualmente, strusciò il piede vicino a quello di Michael. Entrambi si scambiarono uno sguardo, ed Adam gli sorrise dolcemente. "Mi vuole proprio portare a letto" pensò Michael.

"E dunque ok, nessun ragazzo nella tua vita" disse Michael smorzando l'attenzione.

"Si, sono single al momento" e guardò nuovamente Michael con quel suo sguardo sexy, uno sguardo che avrebbe fatto sciogliere persino un ghiacciaio.

"Il viaggio on the road mi ha permesso di poter esplorare al meglio queste meravigliose città. Amsterdam ha rubato l'obbiettivo della mia fotocamera. Quei vicoletti, quelle strade che continuavano ad intrecciarsi, è un luogo quasi fuori dal mondo. Queste foto sono state scattate per diletto, le avevo rimosse dalla mia mente" e si bagnò le labbra in maniera sensuale.

"Poi un giorno di qualche mese fa, ho incontrato il capo di Serena, e mi ha proposto un'idea folle. Voleva mettere su una mostra fotografica, voleva sponsorizzare un artista emergente e celebrare le bellezze di New York e non solo. Mi si è accesa una lampadina. Ho fatto vedere le foto a Russell, e ne è rimasto estasiato. Così invece di portagli un candidato mi sono auto-candidato" disse ridendo.

"Sa fare anche auto-ironia, non è possibile. Quest'uomo è da sposare" ironizzò Michael prendendo fiato e dimenticando la crisi di poco fa.

"Quindi è avvenuto tutto per caso?"

"Un po' e un po'. Certo, avendo un rapporto di amicizia con Russell è stato tutto più semplice, ma non credevo che la mostra si sarebbe realizzata veramente. Fa un certo effetto vedere le proprie foto appese al muro" e sorrise di nuovo.

Michael cominciò a capire che nonostante fosse un fotografo affermato, Chris viveva questo momento come un bambino felice, un sogno si stava realizzando, era l'affermazione della sua carriera lavorativa. Quindi oltre ad essere bello, era anche un tipo sensibile e pacato. Michael era sempre più attratto da questo fotografo dal fascino pulito ma misterioso.

"Ultima domanda. Sento i tacchi di Serena che si stanno avvicinando pericolosamente" disse Michael sorridendo e notò che Adam aveva apprezzato la battuta del collega: "Dove ti vedi da qui a 10 anni?"

"Non ci ho mai pensato. Fra 10 anni avrò 45 anni, qualche capello grigio, qualche ruga in più ..." "Sarai bellissimo lo stesso" sospirò Michael.

"Spero solo che le mie foto, i miei lavori, possano essere fonte d'ispirazione per i giovani del domani. L'unica cosa che mi auguro è che fra 10 anni potrò continuare a fotografare e catture l'anima delle persone che vivono intorno a me."

"Chris, allora hai finito?" entrò Serena di scatto rovinando la bellissima atmosfera che si era creata. "Ragazzi, è tutto?" rivolgendosi ad Adam e Michael.

"Si, abbiamo tutto il necessario. Grazie per il tuo tempo, Chris" disse Adam rivolgendo il suo sguardo a Michael. "Si, uscirà fuori un bel pezzo" concluse Michael.

Chris voleva ringraziare sia Michael che Adam per il tempo che gli avevano dedicato ma Serena, intervenne dicendo: "Ho da presentarti un paio di colleghi. Con voi ci aggiorniamo via mail". Il fotografo guardò i due giornalisti imbarazzato. I suoi occhi volevano dire "Grazie" ma il suo copro diceva "Scusate per il comportamento di Serena".

"L'intervista più frettolosa della mia vita" disse Michael mentre guardava Chris di spalle.

"Tu stai bene? Ti sei ripreso?" domandò Adam poggiando di nuovo una mano sulla spalla di Michael.

"Si, mi sono sciolto durante la registrazione. Serena mi ha trattato come feccia solo perché scrivo per un giornaletto locale. Ho quasi sbarellato, scusami. Che vita di merda" disse Michael mentre con tutta forza chiudeva la sua borsa e la metteva sulla spalla.

"Aspetta, vieni qui" con un gesto inaspettato Adam abbracciò Michael. Fu un abbraccio caldo, pacato ma allo stesso tempo forte e vigoroso. Michael rimase fermo, immobile, non sapeva se ricambiare o meno il gesto, però appena sentì il corpo di Adam avvicinarsi, si fece prepotente di nuovo la sua erezione, e capì definitivamente che il suo corpo voleva quello di Adam. Michael si arrese, lo abbracciò, lo strinse forte e disse: "Posso piangere? Ho un groppone in gola." Una lacrima scese sul viso di Michael senza che lui la potesse fermare.

"Non ti curar di loro, tu sei quello che sei" disse Adam sottovoce mentre continuava a stringere Michael nel suo abbraccio. Il ragazzo pianse sommessamente e, senza volerlo, si era aperto ad Adam, a questo ragazzo che conosceva appena, a questo ragazzo che ha acceso in maniera inaspettata qualcosa in lui. Adam continuava a stringere Michael, poi gli sollevò il mento e si apprestò a baciarlo.

"No, non posso, non ora che sono in questo stato" disse.  Adam si fermò, lo guardò negli occhi ed asciugò una lacrima che cadeva sul viso di Michael.

"Come ti ho detto prima, ti posso rendere una persona migliore, ti posso far toccare il cielo con un dito... ti posso regalare il miglior orgasmo della tua vita, ti posso far dimenticare il malessere che ti porti dentro, ti posso scopare dolcemente o anche con più forza. Farò tutto quello che vorrai, se me lo permetterai."

Michael sorrise ed abbassò lo sguardo. "Ora devo andare."

"Io faccio qualche ripresa. Ti posso scrivere in serata per il nostro appuntamento?" lo sguardo era dolce e compassionevole.

Michael non rispose. Prese la sua borsa ed andò via, lasciando Adam nella saletta privata attonito.

Non salutò Serena quando uscì dalla casa d'Aste, Michael prese subito il cellulare e scrisse al direttore spiegando che di lì a breve avrebbe inviato l'articolo.

***

"Dio che figura. Sono scoppiato in lacrime davanti un ragazzo che mi ha riempito di moine. Tutta colpa di quella stronza di Serena" e chiuse alle sue spalle la porta della casa d'aste.

Michael rimase immobile per qualche minuto, cercando di fare mente locale di tutto ciò che era successo. La giornata da pessima era diventata assurda. Rivedere Adam e scoprire che il ragazzo aveva una cotta per lui è stata una cosa destabilizzante, e nonostante Michael desiderasse Adam - il suo corpo aveva detto più volte si – non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine di Chris. Sicuramente era più bello di Adam, più sicuro di sè, ma forse meno spudorato. Non lo aveva inquadrato bene. C'era altro oltre quei bellissimi occhi azzurri, oppure semplicemente erano i fantasmi del passato che ricoprivano Michael di dubbi ed incertezze.

"Qual è la tua foto preferita?" Michael sentì una voce alle sue spalle. Era Chris che, appoggiato al muro, stava fumando una sigaretta. "Allora?" disse il fotografo con uno sguardo ammiccante.

"Mi hai spaventato!" disse Michael immobilizzato. "Sei riuscito a fuggire dalla morsa di Serena?"

"Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda." disse Chris "Qual è la tua foto preferita?"

Michael sapeva che Chris stava flirtando con lui, ma ora era così stanco emotivamente che non riusciva a ragionare in maniera seria e concreta, non aveva le forze di sopportare anche questo, e poi sentiva ancora l'odore di Adam addosso.

Non sapeva cosa fare, se parlare, se sorridere, se chiedere a Chris il suo numero di cellulare. Se Adam ha imbambolato il suo corpo, Chris in appena mezz'ora, è riuscito ad scombussolare il suo spirito.

"Mi puoi dare una risposta anche in un secondo momento" e tirò fuori dal taschino della camicia il suo biglietto da visita. "C'è la mia mail personale, girami il tuo articolo, sono sicuro che troverò lì la risposta che cerco."

Michael prese il biglietto e sfiorò le dita della mano di Chris. Di nuovo il cuore prese a battere, era una sensazione bellissima, diversa da quella che gli aveva trasmesso Adam poco fa.

"Ne sei sicuro? Il giornale per cui lavoro ha una grafica orribile. Meglio che leggi il report fra le pagine del new Yorker" disse.

"Mi interessa il contenuto, ed il tuo sembra interessante. Mi sono fatto un'idea sul perché hai reagito così male alla domanda di Serena. Non demordere. Devi essere un combattente" disse Chris.

Poi gettò la sigaretta sul marciapiede: "Devo rientrare" si avvicinò e baciò sulla guancia Michael. "Aspetto la tua mail, hadsome."

Michael rimase senza parole. Quel gesto così romantico è stato un vero colpo al cuore. Sentire la barba di Chris a contatto con la sua è stata un'emozione indescrivibile.

"Mio Dio che giornata" guardò l'orologio. Erano quasi le 13 "Cazzo, devo scrivere l'articolo."

Michael camminò a passo svelto verso la metropolitana. Cominciava a sudare, la mente era affollata da pensieri e sensazioni. Voleva tornare alla casa d'aste, voleva correre fra le braccia di Adam, ma forse voleva abbracciare anche Chris. Un tocco di passione da parte di Adam ed un tocco di romanticismo da parte di Chris. "Che dolor di testa. Lo dicevo io che questa mattina non mi sarei dovuto alzare dal letto" pensò Michael.

E la giornata ancora non era finita. Sapeva che questa sera avrebbe dovuto raccontare tutto a Mary e Lucy, e sicuramente i suoi pensieri sarebbero stati ancora più confusi. Perché non si fidava della gente? perché doveva credere che Chris ed Adam volessero solo fare sesso con lui e poi lasciarlo con un vago ricordo di una notte di fuoco?  "Non sono un adone, non sono Brad Pitt, perché questi due ragazzi mi hanno mandato in pappa il cervello?" Si domandava Michael mentre saliva in metropolitana.

"Annie a che ora stacchi da lavoro?" scrisse un messaggio a sua cugina.

"Fra mezz'ora. Ho visto che ti sei taggato alla casa d'Aste d'Orleans."

"Ho bisogno di parlare: emergenze di cuore e di sesso."

"Hai le chiavi di casa, giusto?"

"Si, ma devo prima finire il mio articolo."

"Tranquillo aspetto che il capo vada via per rubare la torta che ti piace tanto."

"Sei la migliore. A dopo" e concluse la conversazione.

Michael vide che in arrivo c'era anche un messaggio di Lucy e di sua madre. Doveva avvertire entrambe eppure la prima cosa che fece, dopo aver parlato con sua cugina, fu quella di sbirciare la bacheca Facebook di Chris.

"Diamine è bloccata, non posso vedere le sue foto" pensò "Non gli manderò la richiesta di amicizia.

Istintivamente passò a quella di Adam. Vide che appena due minuti fa aveva postato un selfie con su scritto:" Giornata produttiva... e di grandi emozioni" Aveva un sorriso tenero e sincero in quella foto e c'era un cuore vicino alla didascalia. Michael sapeva che era indirizzato a lui.

"Che scemo" disse ed intanto mise nel suo portafoglio il biglietto da visita di Chris. Non voleva e non doveva perderlo.

Continua ...

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