Capitolo 11: "Io ti aspetterò"







Era giorno di paga per Michael. L'ultima settimana del mese si apriva con la solita riunione in redazione nella quale, il direttore del New York City Post, elogiava il lavoro di tutti i collaboratori, l'incremento delle visite e l'attenzione degli uffici stampa. Nonostante le buone premesse, l'assegno post datato che Michael riceveva ogni volta, era misero per non dire miserrimo. A stento riusciva a coprire l'abbonamento ai mezzi pubblici, figuriamoci a mettere qualcosa da parte. Ma in attesa di tempi migliori, doveva fare il suo dovere e cercare di essere quanto più cordiale possibile.

Michael sapeva però che questo sarebbe stato un lunedì diverso dal solito, Adam lo aveva invitato a pranzo, l'ultimo incontro prima di partire per Cannes, e questa cosa lo mandava in ansia. Anche perché dopo quel romantico appuntamento con Chris tutto era ancora più complicato. Fu una domenica sera molto strana, Chris non gli ha scritto neanche un sms ma solo un anonimo like su Facebook, Adam invece lo ha chiamato ben tre volte, come se avesse un insano bisogno di sentire la sua voce. A quel "Ti sono mancato" Michael ha risposto "Tantissimo" e forse questo suo slancio ha consolidato l'ego di Adam in una maniera spropositata, ma gli era mancato per davvero anche se, precedentemente, si stava baciando con Chris.

Aveva evitato saggiamente di discutere con sua madre di tutto quello che è avvenuto nel week-end, e questo ha influito ad accrescere quel peso in petto, quel senso di indecisione, ansia e paura. "Adam o Chris?",si domandava Michael insistentemente senza trovare una risposta a questo dubbio amletico. Nel giro di pochi giorni due ragazzi così diversi fra di loro, hanno sconvolto la sua esistenza, hanno messo in disordine il cuore, la mente e lo spirito. Michael voleva entrambi, in un modo nettamente diverso; avrebbe scelto Adam perché era passionale ed imprevedibile, avrebbe scelto Chris perché era romantico ed affabile, ma sapeva che non poteva avere entrambi, sapeva che doveva arrivare ad una decisione finale.

"Ho bisogno di un aiuto" disse. E sapeva che Lucy gli avrebbe spianato la strada, sapeva che la sua amica avrebbe ragionato in maniera chiara e concisa, aiutandolo a compiere la scelta più ovvia. Infatti Michael, dopo uno scambio di SMS, era riuscito ad organizzare un breve incontro con la sua migliore amica, prima di vedersi con Adam. Non poteva incontrare il ragazzo dai profondi occhi verdi senza avere le idee chiare, senza capire come comportarsi, perché il suo corpo parlava da solo. Michael voleva fare sesso con Adam, anzi l'amore, eppure non credeva che fosse la cosa giusta dato che il ragazzo sarebbe stato via 10 giorni. Avrebbero sofferto entrambi. E se in questo frangente Chris si fosse fatto avanti in maniera ancora più preponderante?

Michael era intento ad uscire di casa mentre ragionava su tutta la complicata situazione che aveva davanti a se. Era disposto a dimenticare Josh e quell'ombra nera che aveva dentro, ma chi fra Chris ed Adam avrebbe diradato i suoi dubbi? Chi sarebbe stato la sua persona?

"Mi trovo in un triangolo amoroso e tutti e tre finiremmo per soffrire" pensò. Controllò il cellulare e lesse un messaggio di Lucy

"Mary non verrà al nostro appuntamento. Ci sarò solo io a consolarti. Ci vediamo a quel bar che ti piace tanto?" Il solo pensiero che di lì a poco avrebbe potuto gustare un dolce amichevolmente offerto da Joseph, quel cameriere così carino e gentile, regalava a Michael la forza necessaria per affrontare questo infernale lunedì.

Rispose al messaggio con un emoticon e scese i gradini della metro. Scrisse a sua cugina Annie, si era beccata un po' d'influenza, e rispose al buongiorno di Adam. Di Chris nessuna traccia, nessun segno di vita e, questa cosa, lasciava Michael con un peso allo stomaco "Avrò fatto qualcosa di grave?" si domandò mentre saliva in metro e si dirigeva in redazione per il suo misero stipendio.

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Michael era al suo terzo caffè, voleva ammazzare il tempo ed uscire nel più breve tempo possibile da quella redazione così asettica, da quel luogo che non sentiva suo, che gli tappava le ali ed impediva di spiccare il volo. L'ufficio del New York City Post era situato al decimo piano di un edificio anonimo fra la settima e l'ottava; era ben collegato con i mezzi e vicino al cuore di New York, ma l'edificio era così fatiscente che nessuno avrebbe immaginato che quel palazzo ospitava una redazione giornalistica. Il direttore era un uomo sulla cinquantina, senza capelli e decisamente fuori forma. Michael non lo reputava all'altezza dell'incarico, eppure ogni volta che poteva, di fronte ai colleghi, cercava di tessere le sue lodi, voleva essere diplomatico e sperava che prima poi avrebbe lasciato quel covo di pseudo giornalisti. Fra tutti i difetti che aveva, Michael sapeva di essere il migliore, sapeva che poteva fare le scarpe a tutti, però ammetteva che la vita era crudele e non gli ha ancora permesso di mandare tutti a quel paese una volta per tutte.

Mentre sorseggiava appunto il suo terzo caffè e stringeva fra le mani l'assegno mensile – 250 dollari – sentiva il direttore tessere le lodi di tutti i collaboratori presenti, elogiando il lavoro del settore cronaca e politica. Queste mese c'era anche una menzione per il settore entertainment, a quanto pare l'articolo sulla mostra di Chris ha fatto il boom di viste "Ci credo, il pezzo era bello e poi tutto merito della foto che ho inserito nell'articolo" pensò.

Michael guardava in continuazione l'orologio, fra una mezz'ora si sarebbe dovuto incontrare con Lucy, aveva bisogno di sfogarsi, di vomitare tutte le sensazioni che si portava dentro. La sua mente pulsava "Chris oppure Adam?" non riusciva a trovare una risposta, gli piacevano entrambi, e questo senso di incertezza lo rendeva ancora più nervoso.

"Allora aspetto domani entro le 15 le proposte per il mese prossimo" concluse il direttore

Michael che aveva già tutte le proposte appuntate sul suo fedele taccuino, fece un cenno con il capo e si dileguò senza salutare nessuno. Ripose l'assegno nello zaino "E' post datato anche questa volta. Il lupo perde il pelo ma non il vizio" disse e si incamminò verso l'appuntamento.

Il suo bar preferito era a dieci minuti dalla redazione quindi decise di non prendere nessun mezzo e fare un pezzo di strada a piedi. Sentì vibrare il cellulare, era di nuovo Adam. Gli aveva inviato una foto, il ragazzo aveva preparato un pranzo fugace per Michael "Ti aspetto a casa, a questo indirizzo" scrisse

Michael tremò. Aveva già capito le intenzioni di Adam, il pranzo era una scusa: voleva fare sesso con lui. Era tentato a dire che aveva un impegno, a declinare l'invito, ma non lo fece. "Non vedo l'ora di assaggiare la tua cucina"

Era tutto sbagliato, uscire con due ragazzi contemporaneamente, era sbagliato non poter dire nulla ad entrambi, ma in quel momento Michael pensò che questa era la cosa giusta da fare. Nonostante tutto, nonostante ieri avesse baciato Chris, non aveva smesso di pensare ad Adam.

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Stranamente Lucy era già arrivata all'appuntamento "Strano, è una ritardataria per natura" pensò Michael mentre entrò nel suo bar preferito.

"Hai visto? A volte anche io sono puntuale" ed abbracciò Michael "Mary è impegnata in un corso di formazione, ma dopo vuole essere aggiornata su tutto" disse. Aveva già ordinato un aperitivo analcolico.

"Ho poco tempo perché.."

"Lo so, Adam ti ha invitato a pranzo a casa sua. Fa un po' strano di lunedì"

"Beh domani parte per Cannes quindi era l'unica occasione" concluse

Michael non fece in tempo a sedersi che Joseph si presentò alle sue spalle.

"Hey straniero, come stai?" disse il ragazzo

"Oh, ciao Joseph. Come stai? Avevo promesso che ti sarei venuto a trovare"

"E chi è questa bella ragazza?" domandò ammiccando a Lucy

"Piacere, sono Lucy. Una delle sue più care amiche ed anche la più simpatica" disse

"Lo vedo. Avevo portato a Michael un pezzo di rustico appena sfornato, ma credo che anche questa bella ragazza deve assaggiare la prelibatezza"

"Allora la galanteria non è morta" sorrise

"Torno in un attimo" concluse Joseph

"Non dirmi che anche lui gioca nella tua squadra?"

"Non credo. È solo molto gentile con me. Parliamo molto spesso di cinema" disse Michael

"Ok, quindi è etero. Ma ti dispiace se mentre ti ascolto gli lancio qualche sguardo sexy?"

"Fa pure" disse Michael sorridendo

"Allora Lucy la questione è questa. Io sono preso da entrambi. Adam e Chris mi mancano allo stesso modo. L'appuntamento di sabato è stato meraviglio, lui è stato perfetto. Mi ha ascoltato, si è aperto con me e sotto quella scorza da uomo duro c'è un ragazzo molto sensibile. Anche se lo ammetto stava quasi per scoparmi nel bagno del Lounge Bar"

Lucy guardò Michael quasi sconvolta "Audacissimo"

"E poi c'è Chris. Lui è molto più pacato di Adam. Poi è bello, vigoroso, sexy, è acculturato ma lo vedo un po' scostante. Fino ad ora non mi ha scritto nessun messaggio. E bacia da DIO, non puoi immaginare"

"Allora Michael" disse Lucy mentre addentava il rustico offerto da Joseph "Sono due persone diverse da quello che vedo. Ora devi far pace con te stesso. Se ti sei aperto alla possibilità di intraprendere una storia con uno dei due, sta a te decidere con chi hai una connessione. Non devi sentirti legato ad Adam perché è dolce o a Chris perché bacia benissimo. Devi capire chi fra i due ti completa, chi ti fa sentire a tuo agio, chi ti fa essere te stesso. Quando lo capirai allora potrai fare la tua scelta" disse Lucy

Il discorso è stato breve ed illuminante. Ecco la via da intraprendere, ecco come capire chi può essere l'uomo giusto per Michael. "Quindi chi mi completa di più" disse

"Esatto" disse Lucy mentre continuava a guardare Joseph.

"Si, credo che sia la cosa più plausibile"

"E non ti fare problemi. Per capire chi è quello giusto devi uscire con entrambi, e non fermati al primo appuntamento. Quelli sono sempre i più belli" concluse

Michael guardò l'amica per un attimo. Aveva detto giusto, non c'era altro modo che frequentare sia Chris che Adam e capire chi fra i due era la persona migliore. Certo sarebbe stata un'impresa impossibile visto che, apparentemente, non avevano difetti latenti, ma Michael doveva provarci.

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Mentre saliva le scale, Michael sentiva un odore delizioso che proveniva dall'appartamento di Adam. Dopo la breve conversazione avuta con Lucy, Michael ora si sentiva più calmo, più tranquillo. Si era ripromesso che avrebbe affrontato tutto con più naturalezza, senza timori, senza dubbi ed incertezze. Non sarebbe stato facile, questo è vero, ma per capire chi fra Adam e Chris fosse l'uomo adatto a lui, doveva assolutamente affrontare tutto con serenità

Michael bussò dolcemente alla porta dell'appartamento di Adam che trovò socchiusa.

"E' aperto, vieni accomodati" disse Adam

Michael timidamente entrò ed un odore invitante di pasta al sugo lo colpì in maniera inaspettata. Si guardò intorno e vide che l'appartamento era piccolo, un soggiornino ed un salone, e sulla destra intravedeva un piccolo corridoio che forse portava alla zona notte. Era molto illuminato ed in lontananza si intravedeva Central Park.

"Ti piace la pasta la forno? Ho trovato una ricetta su internet molto interessante" disse Adam "Mettiti comodo, posa la borsa ed il giubbino dove vuoi"

Michael fu portato alla realtà dalla voce di Michael. Anche in tenuta casalinga era molto sexy. Indossava un pantaloncino di cotone così aderente che si intravedevano tutte le forme. Indossava un paio di calzini di spugna bianchi ed un maglietta a mezze maniche con lo stemma di Arrow

"Ma allora confessa che anche a te piace Arrow" disse Michael mentre si sedevano vicino la tavola.

"Ho indossato questa maglietta così potevi avere una scusa in più per levarmela di dosso" disse ammiccando

"Comunque la pasta al forno va benissimo ed anche l'insalata. Non dovevi disturbarti, davvero"

"Mi faceva piacere passare un po' di tempo con te" e gli schioccò un bacio sulla guancia.

Posò il piatto in tavola e disse "Spero che hai appetito dopo il rustico che hai mangiato con la tua amica"

"Sei proprio uno stalker" sorrise "Ho fame, buon appetito"

Mangiarono quasi in silenzio, ogni tanto Michael si guardava intorno ed ammirava i poster che tappezzavano il soggiorno.

"Ognuno ha una sua storia" disse

"Hai un appartamento accogliente e molto ordinato"

"Lo immaginavi disordinato?"

"Si, un po'. Mi hai stupito"

"Finalmente qualcosa ti stupisce" disse Adam

"Mi hai stupito anche tu, il tuo comportamento, la tua dolcezza" disse "Lo devi avere un difetto, vero?'" sorrise Michael

"E' ancora troppo presto per svelare i miei difetti" disse "Mi sei mancato, Michael. Ho il sapore dei tuoi baci ancora sulla mia bocca" confessò

"Ma non sono un grande baciatore"

"Chi te lo ha detto non capisce nulla" concluse

Michael aiutò Adam a sparecchiare ed insieme lavarono i piatti. Adam poi si andò a lavare i denti e Michael si perse fra i cimeli che il ragazzo aveva nel soggiorno. La libreria trasbordava di DVD, ogni film, ogni blockbuster dell'ultimo decennio era lì in bella mostra; e poi c'erano gadget di tutti i tipi, saggi sul cinema, ritagli di giornale e chi più ne ha più netta. Nel suo disordine compito e mesto, la libreria raccontava una storia, raccontava la vita segreta di Adam, tutto ciò che quel ragazzo tanto burbero quanto attraente non diceva alla gente. Le dita di Michael scorrevano fra i DVD con estrema facilità tanto da notare che anche Adam amava particolarmente i film in bianco e nero, soprattutto la fantascienza anni '50 "Cioè cinematograficamente siamo due gocce d'acqua" bisbigliò.

"Ti piace qualche DVD in particolare? Se vuoi te lo presto" disse Adam mentre arrivò di soppiatto in soggiorno

"Abbiamo gli stessi gusti"

"Questo ti rende ancora più affascinante"

"Smettila di adularmi, Adam"

"Non riesco è più forte di me"

Si avvicinò a Michael e lo baciò di scatto. "Rimani con me, ti prego"

"Se me lo chiedi con quello sguardo non riesco a dirti di no"

Adam sorrise e baciò di nuovo Michael, questa volta più intensamente, in maniera ancora più vigorosa. Con un gesto sollevò Michael e posò dolcemente il corpo del ragazzo sul divano. Adam si tolse la maglietta e Michael non esitò ad accarezzare il suo petto muscoloso. Adam tornò a baciare Michael ancora più insistentemente; le mani di Michael sfiorarono il fondoschiena di Adam ed il ragazzo, come preso da un impulso, si avvicinò ancora di più all'erezione vibrante di Michael. Entrambi mugugnarono dal piacere.

"Sei pronto, Michael?"

"Se lo sei tu, lo sono anche io" disse. Si, era il momento. Basta chiacchiere

Le mani di Adam sbottonarono il jeans di Michael, nessuno dei due oppose resistenza. Michael si tolte le scarpe permettendo così ad Adam di sfilare il pantalone. Adam accarezzò le gambe di Michael, poi le leccò dolcemente fino ad arrivare alle natiche. Michael rimase disteso a pancia in giù, ed Adam poggiò delicatamente il suo petto vicino la schiena di Michael spingendo l' erezione sul fondoschiena. Cercava insistentemente la bocca del ragazzo che, ormai eccitassimo, respirava affannosamente.

"Non voglio partire, voglio restare qui con te" disse

"Non rovinare questo momento. Ti prego scopami" implorò Michael

"Non ti voglio forzare, non voglio che tu pensi questo di me, che ti ho fatto venire a casa mia solo perché domami partirò. Se ora facciamo sesso cambierà tutto"

Michael fece scendere la mano di Adam sul suo petto, il cuore batteva all'impazzata.

"Questa volta tu non sei pronto a fare il grande passo, vero?"

"Si, Michael. Vorrei ma.."

"Io sarò qui dopo che tu sarai tornato da Cannes e potremmo riprendere il nostro discorso"

Le mani di Adam scesero sul fondoschiena di Michael. "Sei così bagnato"

"Lo so, ma credimi. Se ora ci lasciamo andare non credo che i prossimi giorni saranno altrettanti felici"

"Io ti aspetterò. Però devi promettere che questi dubbi, queste incertezze, fra 10 giorni saranno un vecchio ricordo. Prendi il tempo necessario per pensare ma, al mio ritorno, voglio una risposta da parte tua"

Michael lo abbracciò. Entrambi caddero fra le braccia dell'altro, mezzi nudi, ancora vogliosi, consapevoli che ora il loro frequentarsi stava per raggiungere lo step successivo. "Che buon odore che hai" disse Adam poi suggellò la promessa fatta con un bacio.

Michael era perso nei suoi pensieri, Adam voleva fare le cose in grande. Se non fosse stato per i baci di Chris, con tutto quello che è successo poco fa sul divano, avrebbe fatto già la sua scelta. Ma era tutto ancora prematuro. Non voleva pensarci, ora voleva solo godersi questi istanti con Adam.

Continua ...

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