Capitolo 5:Di male in peggio

Era un peccato che quella lezione non l'avesse in comune con James. Così come tutte le ore di letteratura, del resto.
L'insegnante non era delle migliori. Bassa dai capelli bruni striati d'argento, rugosa e con occhiali ridicoli poggiati su un naso da strega. E acida. Pur essendo dotato di molta pazienza, non riuscì proprio a sopportarla dal primo secondo.
Arrivò in classe quando la donna era in procinto a cominciare la sua lezione.
«Cortés. Il primo giorno già in ritardo. Si affretti a prendere posto»gracchiò con la sua voce bassa e irritante.
Come se per due minuti potesse crollare il mondo,pensò Gabe con stizza. Ma si affrettò comunque a ubbidire. L'unico banco disponibile che trovò era quello vicino a Lilith, in ultima fila.
«Ti dispiace se mi siedo qui?»le domandò a bassa voce.
Lilith lo fissò con sguardo di sufficienza, scrollando le spalle. Gabe, agile e elegante come un elefante, si affrettò a sedersi e aprire il suo quaderno blu dai motivi a fiamma sulla copertina.
La professoressa aprì un piccolo quadernetto malconcio dalla copertina consunta piena zeppa di appunti.
Doveva aver visto giorni migliori in passato, pensò Gabe con una punta di divertimento.
«Oggi parleremo di Charles Baudelaire».
«Prof, prima dobbiamo finire Oscar Wilde»s'intromise Kevin, rinsavito dopo la botta in palestra e che ora teneva la caviglia fasciata sul sedile di una sedia libera, subito zittito dall'occhiata intimidatoria della donna.
«Noto che siete stato ad ascoltare la scorsa lezione Turner, ma da programma scolastico nazionale devo iniziare subito Baudelaire. Dunque Charles Baudelaire nacque a Parigi nel 1821...»
Gabe lasciò che il suo sguardo vagasse su quelli dei suoi compagni di classe. Sembravano concentratissimi sulle parole che uscivano dalla bocca della prof e a prendere appunti.
Gettò anche un'occhiata fugace a Lilith di fianco a lui.
Le sue labbra erano stirate in un mezzo sorriso, come se trovasse divertente la spiegazione.
«Cortés».
Gabe sobbalzò, l'adrenalina alle stelle ritrovandosi il viso della prof a poca distanza dal suo.
«Visto che non ascoltate Cortés, illustrateci i concetti della raccolta di poesie di Baudelaire "Les fleurs du mal*"».
Gabe deglutì, iniziando a sudare freddo. Essendo un Angelo era tenuto a conoscere tutta la cultura umana. Ma Baudelaire era diverso. Le sue poesie erano così deprimenti che non aveva mai avuto la forza di reggere la loro lettura.
«Non lo so»mormorò impacciato, imbarazzato e rosso come un peperone.
La donna lo guardò con sguardo severo.
«Iniziamo di male in peggio Cortés. Per domani voglio una relazione sulla filosofia di pensiero di Baudelaire, e le parafrasi delle sue poesie più famose».
Detto questo ricominciò a spiegare.
La mente di Gabe registrò frasi spezzate.
"Il senso del libro è già tutto nel titolo..."
"I fiori, immagine allusiva della bellezza..."
"...al male della corruzione".
Come i Demoni. Sapevano apparire nelle forme più belle e sensuali che volevi, ma sotto non erano altro che creature corrotte dal male e alimentate dall'odio.
La campanella risuonò nell'aula, accolta da tutti come un'ancora di salvezza in quel mare di noia che si era rivelata la lezione.
«Bene. Domani leggeremo delle poesie di Baudelaire».
I ragazzi uscirono di corsa dall'aula, mentre la prof rimase a mettere a posto i suoi registri e libri.
Gabe seguì la fiumana di gente fino al suo armadietto. Ma quando sarebbe finita quella giornata tremenda?
«Allora amico, sei sopravvissuto a letteratura?»
Al suo fianco si era materializzato James con un sorriso sulle labbra.
«Mi ha dato una relazione da fare su Baudelaire. Secondo te come è andata?»domandò retoricamente scuro in volto.
Ma non era colpa di James del suo umore nero.
James scrollò le spalle.«È solo il primo giorno. Non abbatterti amico. Con il tempo migliorerà, credimi».
«Io invece, fossi in te porrei fine a tutto e mi butterei giù da un burrone alla prima occasione»disse una voce sarcastica alla sua destra.
Era Lilith con accanto il suo amico dai capelli bruni e gli occhi amaranto.
«Fottiti Lilith»gli rispose prontamente James.
«Oh, sai che paura secchione. Fammi pensare, ora mi sommergerai con le tue stupide chiacchiere sul buon senso e la moralità per mandarmi via,per caso? Mi viene il voltastomaco al sol pensiero, non è vero Jake?»
Il tono di Lilith era venato d'ironia, e il compagno annui con un sorriso beffardo,
James ignorò la frecciatina.«Non perdo fiato con una come te. Andiamo Gabe».
«Oh, non è dolce? Il secchione che prende le difese del novellino».
Jake, di tutta risposta, sghignazzò malignamente.«Non vorrei che poi non ci lasci divertire un po' con lui».
James li ignorò nuovamente, trascinando via Gabe.
«Ma quella lì pensa solo a prendere per i fondelli la gente?»domandò incuriosito Gabe a James, quando furono a debita distanza dai due.
«Lilith dici? No, lei pensa a come persuaderli. è qui solo da un mese e già ha fatto cadere ai suoi piedi quasi metà scuola».
Gabe gettò una breve occhiata dietro di sé. Ogni ragazzo si voltava non appena lei passava loro di fianco con andatura lenta e ieratica, manco fosse una super star. Se andava a quella velocità non li avrebbe mai raggiunti.
«Quanto a suo cugino Jake... »continuò James camminando spedito al suo fianco.«beh, per lui è così. Tutti sono inferiori e quindi da pigliare per il cosiddetto...credo tu sappia a cosa mi riferisco».
Gabriele annuì, pur non capendo completamente di cosa stesse parlando.
Non era molto ferrato sui modi di dire dei ragazzi. In fondo lui era morto dodici anni prima della scoperta dell'America. Eppure in qualche modo afferrò il concetto espresso dalle parole di James, vedendo il modo di fare da superiore di Jake. Da uno come lui era meglio tenersi alla larga.
«In che rapporti sei con la chimica?»domandò all'improvviso James.
«Me la cavo»minimizzò.
Non poteva di certo dirgli che aveva conosciuto di persona in Paradiso Avogadro e gli altri chimici e fisici famosi.
James sorrise.«Vorrà dire che con questo prof andrai d'accordo».
Si fiondarono nell'aula di chimica all'ultimo secondo. Il prof era già lì, un uomo di mezza età pelato e dagli occhi marroni vivi e saggi. Vestiva in modo quasi giovanile, pur avendo circa cinquant'anni, con la sua polo a mezze maniche grigio petrolio e pantaloni beige pieni di tasche.
«Cortés».
Il prof gli fece cenno di avvicinarsi.«Sei nuovo in questo corso, per cui alcune cose non ti saranno note. Ma per qualsiasi problema basta chiedere, e non preoccuparti di sembrare più indietro degli altri».
A differenza della prof di letteratura, quest'uomo lo prese in simpatia, oltretutto ricambiata appieno anche da Gabe.
«Bene ragazzi, oggi parleremo di nomenclatura dei composti inorganici».
Un mormorio di disapprovazione si levò dai banchi.
«Tranquilli. Non sono così difficili come sembrano. Basta capire il gioco».
Scrisse una formula alla lavagna.
«Basta conoscere le poche regole basilari, e in men che non si dica sarete in grado di dare un nome a qualsiasi sostanza in giro per casa. Prendiamo per esempio il sale da cucina. Il suo nome comune è questo, ma i chimici invece vogliono essere più precisi e dargli un nome che rappresenti la sua natura. Il nostro esempio, il sale ha formula chimica NaCl per questo si chiamerà cloruro di sodio. Il suffisso _uro si dà alla fine di ogni sale».
Elencate le regole fondamentali, scrisse un elenco di formule alla lavagna.
«Ora provate voi». Notando la titubanza nello sguardo dei suoi allievi aggiunse con un sorriso:«Non darò voto».
Questo li convinse perché cominciarono a scrivere sui lo quaderni.
Gabe fissò le formule. Le conosceva tutte, ma scrivendole tutte correttamente avrebbe dato troppo nell'occhio. Così si promise a sbagliarne qualcuna.
Gettò uno sguardo fugace a James seduto al suo fianco. Scriveva freneticamente sul quaderno di chimica, concentrato.
Con un sospiro prese anch'esso la biro, e cominciò a scrivere nomi.
«Che stai facendo Gabe?»
James lo stava fissando in modo strano.
«Sto scrivendo i nomi dei composti, perché?»
«Sicuro?»
«Certo». Quando fissò il foglio il suo cuore raggelò.
Aveva ragione James.
Aveva scritto, certo.
Ma l'unica parola che spiccava sul foglio era Lilith.

*trad dal francese:I fiori del male

Angolino dell'autrice:
Ciaooo a tutti :D
Inanzitutto buon Halloween(ahah peccato che non sono ancora nelle condizioni di postare il cap ambientato proprio il 31 Ottobre ^^")
Spero vi sia piaciuto :3
Bacioniiii

P.s:se vi va passate nell'altra mia paranormale in corso "Brucerò per te" XD

Attenzione importante!!!

Questa storia partecipa al concorso "Concorso Plump Words 2019" che potete trovare sul profilo di SentencesPower 😍😍😍

Cosa aspettate? Andate a darci un'occhiata! 😎😍

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