nine
Jinyoung stava nervosamente aspettando nella sala d'attesa. Jackson non era arrivato e ciò lo mandò nel panico. Anche se, sebbene si fossero lasciati, Jinyoung sapeva che non si sarebbe mai perso un giorno così importante.
Camminò per tutta la stanza, preoccupato per Jackson. Si fermò davanti allo specchio e si guardò.
Voglio davvero questo? Continuava a chiedersi. Scosse la testa per mandare via i suoi pensieri. Adesso non era il tempo di pensare se questo matrimonio era quello che voleva.
Era con il ragazzo che lo rendeva felice e finalmente stava diventando normale, lontano dalla frenetica vita amorosa con un idol.
Ma.
Dentro di sé, amava ancora Jackson. Gli mancava tantissimo Jackson. Piangeva quasi ogni giorno, quando il suo futuro marito non era al suo fianco.
Si sentiva così solo, pur sapendo che avesse qualcuno. Aveva bisogno di Jackson, ma non poteva ritornare da lui. Jinyoung sapeva, senza dubbio, che Jackson l'avesse dimenticato.
La porta all'improvviso si aprì e Jinyoung si voltò, pensando che fosse Jackson. Con sua delusione, non lo era.
"Jaebum? Cosa ci fai qui?"
"Um, Jackson mi ha contattato all'ultimo minuto per dirmi che non poteva venire e voleva che fossi il tuo testimone."
Jinyoung fece un cenno col capo e rimase silenzioso. Era deluso dal fatto che non fosse venuto e il suo cuore si ruppe ancora una volta. Sentì qualcosa sommergergli gli occhi, ma sbatté le palpebre.
Jackson, perché?
_
Era il momento.
Le campane nuziali iniziarono a suonare e le porte si aprirono.
Jaebum teneva Jinyoung mentre percorrevano la navata. Jinyoung era nervoso, specialmente quando non c'era Jackson a calmarlo.
Jinyoung guardò il suo futuro sposo ed egli gli fece un sorriso caloroso. Ciò fece calmare leggermente la tensione di Jinyoung, ma non quanto avrebbe potuto fare Jackson.
Mentre camminava, pensava: e se fosse stato Jackson quello a stare lì in piedi, sarei stato così nervoso? Solo a pensarci fece sorridere ampiamente Jinyoung.
Finalmente raggiunsero l'altare e Jaebum consegnò Jinyoung. Lanciò uno sguardo a Jinyoung per dirgli di essere ragionevole della sua scelta.
Jinyoung si voltò verso il suo futuro sposo. Mentre il prete iniziava il discorso, Jinyoung lo guardava con disagio.
Voglio davvero questo? La stessa domanda si ripeteva nella sua testa.
"Vuoi tu, Mark Tuan Yi-En, accettare Park Jinyoung come tuo amato marito?"
"Sì, lo voglio."
"Vuoi tu, Park Jinyoung, accettare Mark Tuan Yi-En come tuo amato marito?"
Jinyoung guardò nervosamente verso il prete e poi verso Mark.
"I-io..."
Tutti aspettavano agitatamente per la sua risposta. La tensione nell'aria era così densa.
Jinyoung sospirò.
"M-mi dispiace." Sospirò e gli occhi di Mark si sgranarono.
"Non posso. A-amo ancora Jackson, mi dispiace." Jinyoung accarezzò Mark sulla spalla, prima di correre fuori verso la casa di Jackson.
__
"Jackson!" Jinyoung urlò quando entrò in casa. La casa era stranamente silenziosa. Era una domenica e Jinyoung sapeva che Jackson era senza dubbio a casa.
Cautamente salì le scale, continuando a chiamare il suo nome. Guardò alla sua sinistra e notò che la camera di Jackson era aperta.
Jinyoung sorrise, pensando: probabilmente si è addormentato.
Si trovava fuori dalla sua porta e la aprì. C'era Jackson addormentato. Almeno, era quello che pensava.
"Baby? Jackson?" Jinyoung urlò e lo scosse un pochino.
Era un po' freddo.
Scosse Jackson più forte. "Babe?"
Jackson non rispose. Jinyoung lo guardò da più vicino e notò qualcosa di strano.
Non stava respirando.
"No, no, no." Iniziò ad andare in panico e scosse Jackson, urlando il suo nome.
"No, per favore, Jackson, no!" Jinyoung piangeva mentre provava a svegliarlo.
Si guardò intorno e adocchiò un flacone di pillole a fianco del suo letto e lo prese: era vuoto.
"No!" Non ci poteva credere. La persona che gli mancava di più era morta. Si era tolta la vita per colpa sua.
Le mani di Jinyoung tremavano mentre chiamava per l'ambulanza. Una mano reggeva il telefono e l'altra teneva la mano fredda e senza vita di Jackson.
__
Jinyoung camminava fuori dalla sala operatoria, sperando un pochino che Jackson sarebbe sopravvissuto.
Jackson, per favore non morire. Per favore non morire.
Continuava a ripetersi questi pensieri nella sua mente e sperava primo o poi di dirli a voce.
Jinyoung stava tremando mentre camminava. Sapeva che era colpa sua se Jackson era finito in quello stato.
Finalmente, le porte della sala operatoria si aprirono e i dottori uscirono. Jinyoung guardò in alto verso di essi e corse da loro.
"È un parente di Jackson Wang?"
Jinyoung annuì e li guardò con un briciolo di speranza nei suoi occhi.
"S-sta bene?"
I dottori guardarono in basso per mezzo secondo, in direzione della mascherina che stava tenendo, prima di riguardare verso Jinyoung.
"Mi dispiace, ma abbiamo fatto del nostro meglio. Siamo dispiaciuti per la sua perdita."
In quel momento, si sentiva come se il mondo intero stesse cadendo su di lui. Cadde in ginocchio, con le mani sulla faccia mentre piangeva.
Il suo ragazzo preferito, il suo amante, il suo wang gae: l'unico che poteva completare l'altra metà del suo cuore.
Il suo wang gae se n'era andato. Scomparso. Tutto per il suo comportamento quella sera.
"Può entrare per vedere il suo corpo dopo che avremo ripulito tutto. Siamo terribilmente dispiaciuti per la sua perdita."
I dottori si congedarono mentre Jinyoung continuava a piangere. Lacrime fuoriuscivano costantemente. I suoi singhiozzi divennero più deboli, ma il dolore nel suo cuore cresceva.
Velocemente, due infermiere uscirono dalla stanza e camminarono in direzione di Jinyoung.
"Può procedere."
Si alzò e fece un cenno col capo alla infermiere, prima di asciugare le lacrime sul viso. Fece un respiro profondo e posò una mano sulla maniglia della porta, esitando a entrare. Prese un altro respiro profondo e girò la maniglia, spinse la porta ed entrò.
C'era Jackson steso sul letto, ricoperto con un lenzuolo bianco. Con prudenza si avvicinò al corpo di Jackson, seguito dalle sue braccia lungo i lati del letto.
Con cura tolse il lenzuolo che stava coprendo la sua testa e lo spostò in basso, in modo da poter vedere il viso di Jackson.
I suoi occhi erano chiusi, le sue labbra si erano formate in una smorfia e la sua pelle era più pallida che mai. Jinyoung posò una mano sulla sua, fredda, e la strinse forte. Non potè farci niente, ma si abbatté di nuovo. C'era steso il suo wang gae, morto. Senza vita.
"Mi dispiace sseunie... Mi dispiace così tanto. Ti amo, ti prego non lasciarmi. Ti prego..." Jinyoung pianse silenziosamente. Spostò la sua mano sul volto di Jackson. Uscirono persino più lacrime e atterrarono sul suo viso. Jinyoung le spazzò via gentilmente, continuando ad ammirare i suoi lineamenti.
Come può qualcuno essere così bello persino se è morto?
Jinyoung si mise a ridere di se stesso mentre guardava in alto verso il soffitto, cercando di fermare le lacrime.
Ritornò a guardare Jackson e tirò su col naso.
"Mi manchi già, sseunie-ah~, come ti aspetti che io viva la mia vita senza di te... Dio, per favore, fai accadere un miracolo. Riportalo in vita. Ti prego..."
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