Capitolo 8 🔴
Serena
L'ultimo giorno di questa piccola vacanza è, per mia sfortuna, arrivato. In serata lasceremo Sirmione per ritornare ognuno con la propria vita quotidiana. La questione non mi preoccupa particolarmente, in quanto l'estate è appena cominciata, eppure la domanda che continua a frullarmi in testa è la seguente: rivedrò ancora Daniel? Probabilmente questi tre giorni di riposo insieme saranno le uniche occasioni per me in tutta l'estate per poterlo vedere.
Ultimamente mi scappa l'idea di volergli confessare cosa provo nei suoi confronti, ma poi penso: a che servirebbe tutto ciò? Lui è fidanzato e non lascerebbe mai Amelia solo per compiacere me. Ammetto che da un lato sarei egoisticamente felice se lo facesse sul serio, ma non sono così menefreghista verso di lei da desiderare la sua sparizione dalla vita di Daniel. Allora cosa dovrei fare?
"Terra chiama Serena, ci sei?".
Mi ridesto dai miei pensieri e mi volto verso Iris che mi sta scrutando in attesa di un mio accenno di vita.
"Cosa?".
"Sicura di stare bene? Oggi sei stranamente silenziosa" constata.
Sto bene? Beh, fisicamente sì, non ho febbre né influenza, ho solo una maledetta malattia che nessuno può notare, ma che solo il mio cuore ne sta subendo le piene conseguenze: innamorarsi. Quando mi metto a pensare a lui, tutto e tutti intorno a me scompaiono subito. Non ho neanche seguito quello che stavano dicendo le gemelle.
"Scusate. Si, sto bene, stavo solo pensando" le rassicuro.
"A cosa pensavi?" insiste la mia migliora amica.
"O meglio... a chi pensavi?" la corregge sua sorella.
Automaticamente il capo scatta in avanti, in direzione di Daniel che sta camminando e parlando con mio fratello, mentre ci lasciamo alle spalle il castello Scaligero appena visitato. Si tratta di un'antica fortezza circondata da acqua e con una salita ripida, al termine della quale è possibile avere un meraviglioso panorama del lago di Garda visto dall'alto e in tutta la sua vastità. Sospiro, rassicurata dal fatto che non ci ha apparentemente sentiti, e ritorno a fissare le ragazze.
"Nulla, davvero. Di cosa stavate parlando?" rispondo in tono vago, sperando di desisterle dal solito argomento 'Daniel'.
"Delle Grotte di Catullo. Non vedo l'ora di vederle con i miei occhi, ho sentito dire che ne vale la pena" dice euforica Alida.
Lei e il suo amore per l'arte...
Anche io, però, sono emozionata per quello che ci attenderà in quest'ultima giornata e sono determinata a godermela fino in fondo e soprattutto senza pensieri come direbbero Timon e Pumbaa.
La passeggiata delle Muse di cui parlava ieri Alida è un sentiero molto facile e veloce da percorrere, costeggiato proprio sulla riva del lago che ci permetterà di raggiungere le Grotte di Catullo.
"Passeggiata panoramica" legge Samuel su un cartello posto dinanzi a noi.
"Dobbiamo seguire questo cartello" ci illustra Alida, avanzando.
La seguiamo, percorrendo vie di abitazioni e case antiche quanto il Castello. La parte Nord di Sirmione, che termina in punta con le Grotte di Catullo e la Jamaica Beach, spiaggia rocciosa, è l'ultima zona che ci resta da visitare dato che il giorno del nostro arrivo abbiamo ispezionato la parte Sud, motivo per il quale quella sera siamo rientrati tardissimo nelle nostre camere. Non possiamo vantarci di aver visto tutto di Sirmione, perché per quello ci vorrebbero più di tre giorni, ma almeno possiamo ritenerci soddisfatti delle località mozzafiato che abbiamo intravisto fino ad ora.
"Guardate! Un Kiss Point!" esclama Iris, indicando con un dito l'insegna rotonda a sfondo blu con due figure bianche che si scambiano un bacio.
Non vorrà mica provarlo anche lei?! E con chi, poi? Nessuno è fidanzato con un altro membro in questo piccolo gruppo, a meno che non mi sia persa delle novità di gossip clamorose.
"E quindi?" domanda confuso Daniel.
"Come, quindi? È il punto ideale per farci qualche foto" spiega lei.
Non sto capendo nulla di quello che la sua testolina sta architettando, ma neanche il tempo di pensarci che le sue dita arpionano il mio polso e quello di Alida per trascinarci in direzione del cartello.
"Aspetta! Ma che c'entriamo noi tre con un Kiss Point? Non siamo mica fidanzate" chiedo.
"Non importa se non lo siamo, basta solo il contesto principale: il bacio" controbatte.
Attendiamo che una coppia che si stanno baciando vengano immortalati con il telefono tenuto in mano da una bambina, presumo sia la loro figlia, e poi arriva il nostro momento. Iris consegna il cellulare al suo migliore amico, poi mi conduce davanti al cartello e si affianca alla mia sinistra. Alida si posiziona alla mia destra.
"Alida, segui quello che faccio io" dice la mia migliore amica.
Subito dopo le sue labbra si posano sulla mia guancia sinistra e quelle di Alida sull'altra. La sorpresa di tale gesto mi imbarazza leggermente, ma non per il disagio. Semplicemente non me l'aspettavo e ora capisco cosa intendesse prima.
Dopo diversi scatti e scambi di baci, decidiamo di proseguire. Scendiamo una scalinata e troviamo un cartello in pietra con su scritto 'Passeggiata delle Muse', oltre il quale inizia il tragitto pedonale. Mentre cammino, mi perdo a contemplare l'ambiente circostante. Un'ampia spiaggia di ciottoli si estende davanti a noi, attraversata da adulti che osservano il panorama e ragazzi che si divertono a correre in piena libertà. Avanziamo, sempre costeggiando il lago, fino a fermarci alla prossima tappa.
"Le terme di Sirmione" interviene Alida.
Una pozza artificiale di acqua termale si presenta davanti ai miei occhi. Scogli, massi e altri detriti rocciosi uniti insieme formano un piccolo cerchio dal quale si possono notare, seppur con qualche difficoltà visiva, i leggeri vapori dell'acqua risalire verso l'alto.
"Che ne dite di rilassarci un po' qui prima di proseguire?" propone.
"Stai dicendo che possiamo entrare in acqua come se fossimo in una terme vera e propria?" domanda Samuel.
"Esatto! È una sorgente creata appositamente per immergersi o per bagnarsi i piedi. Per questo, prima di partire, vi ho detto di mettere un costume sopra i vestiti".
"Beh, che aspettiamo, allora?" chiede retoricamente Daniel e, senza attendere risposta, appresta a levarsi la maglietta nera che indossava fino a pochi secondi fa.
Oh, porca miseria! Doveva necessariamente spogliarsi davanti a me? La sua schiena appare forte, possente e così virile. I muscoli si contraggono per lo sforzo, mentre deposita l'indumento in un angolo in modo da non intralciare il passaggio di nessuno.
Lui intercetta il mio sguardo, cogliendomi imbambolata, e mi ritrovo a schiudere le labbra per inalare più ossigeno possibile. Senza spezzare il contatto visivo, china la schiena per togliersi anche i pantaloncini e mi lancia un sorriso compiaciuto e quasi arrogante. A quanto pare deve piacergli beccarmi nei momenti più inopportuni, come adesso che lo sto divorando lentamente con gli occhi.
Una leggera gomitata al mio fianco mi costringe a distogliere lo sguardo da lui per posarlo sulla mia migliore amica che mi sta fissando con un sorrisetto che intende presagire di aver visto tutto. Le guance diventano rosse e calde per l'imbarazzo, ma non posso fare a meno di accennare anche io un piccolo sorriso.
Daniel immerge i piedi dentro l'acqua e, rimanendo lungo il margine roccioso della pozza, si siede su dei massi, un po' distante dalle altre persone lì presenti che vogliono usufruire degli effetti benevoli di queste terme. Le gemelle lo raggiungono e si siedono vicino a lui. Mi preparo a svestirmi anche io, seppur con un leggero disagio, sapendo che Daniel mi sta scrutando in silenzio. Senza distogliere gli occhi dai suoi, mi rivolgo a mio fratello che deve ancora entrare.
"Samuel, mi potresti aiutare con la cerniera del vestito?".
Lui mi raggiunge e io mi giro di spalle. Sposto i capelli sciolti sulla spalla e Samuel fa scorrere la zip dell'abito bianco verso il basso, quanto basta affinché possa togliermelo. Lo ringrazio e lui allunga una mano verso di me per aiutarmi a non scivolare lungo il margine, mentre raggiungiamo gli altri. Mi siedo vicino ad Alida, mentre Samuel si sistema al mio fianco.
"Ah, ci voleva proprio!" esclama quest'ultimo estasiato, riferendosi alle sensazioni istantanee dell'acqua calda e piacevole che ci bagna le gambe.
"Eccome, starei qui per ore" concordo.
"Potremmo fare un salto in qualche centro benessere più tardi, di sicuro ce ne saranno qui nei paraggi" propone mio fratello.
L'idea di passare la giornata in un centro di benessere mi elettrizza all'istante. Sarebbe un ottimo rintoccasana per tutti dopo il periodo stressante per via della scuola. Non ci sono mai stata, ma sono sicura che sia un'esperienza da provare assolutamente. In fondo, siamo qui per goderci dei giorni di tranquillità e riposo, perché non approfittare di tutte le opportunità che Sirmione ci offre?
"Ok, allora organizziamoci così: dedichiamo il resto della mattinata alle Grotte di Catullo, mentre nel pomeriggio ci rilassiamo in qualche centro benessere. Così quando stasera partiremo, saremo tutti rilassati e tranquilli".
Tutti approvano la mia idea. Restiamo per qualche altro minuto con le gambe e i piedi immersi nell'acqua bollente e con il mio telefono scatto una foto, inquadrando tutti insieme in costume. La pubblico come storia su Instagram, taggandoli, per poi controllare le foto che Iris mi ha inviato su WhatsApp qualche ora fa. Sono gli scatti fatti al Kiss Point con il castello alle spalle e il lago come sfondo. Le inserisco nella sezione delle foto preferite e dopo un po' decidiamo di uscire dalla sorgente.
Tento di sollevare la cerniera dell'abito, ma è impossibile senza un aiuto esterno. Come se qualcuno avesse letto i miei pensieri, avverto due mani posarsi sulla base della schiena. Sussulto d'istinto e subito mi irrigidisco. Non appartengono a Samuel, altrimenti il mio corpo non reagirebbe così. Gli zigomi decidono di tradirmi con il loro solito rossore, quando mi trovo in sua presenza e i brividi di piacere mi ricoprono la pelle.
"Basta solo la mia vicinanza a farti tremare".
Il suo sussurro debole, ma carico di desiderio, mi sfiora l'orecchio, incrementando la pelle d'oca. Il suo dito che percorre lentamente la spina dorsale, mentre conduce verso l'alto la cerniera del vestito, provoca in me delle reazioni involontarie causate dall'attrazione per il ragazzo dietro di me. Il cuore batte furiosamente contro il petto, come a voler uscire dalla gabbia toracica in cui dimora.
"Immagina se dovessi realizzare una delle fantasie del tuo libro...".
Gli occhi si sgranano, quando comprendo appieno la sua frase e le guance si arrossano di più, tanto da sentirle bruciare sulla pelle. A cosa voleva intendere?
Non so che dire, inizio a boccheggiare parole sconnesse e senza alcuna destinazione perché lui si è già distanziato da me per riprendere il cammino. Come fa a fingere che non sia accaduto nulla se io non riesco neanche a ricordare come si respira?
Le gambe non accennano a muoversi e i piedi sembrano incollati al marciapiede sotto le mie scarpe. Solo dopo qualche ripresa da parte di mio fratello e della mia migliore amica riesco a ritrovare la ragione perduta da qualche parte della mia mente e a riprendermi dallo stato di perdizione totale al quale ero caduta per qualche minuto.
Attraversiamo il lido delle Bionde con una sosta al bar per un'ottima granita e un rapido salto al bagno pubblico e saliamo una gradinata che conduce in un piccolo parco giochi immerso nel verde.
"Eccole, le Grotte di Catullo!" esclama Alida, indicando con l'indice la strada da imboccare per raggiungere la nostra ambita destinazione.
Dal nome credevo che si trattasse di un insieme di caverne, invece, sembrano i resti di qualche sito archeologico. Daniel sembra leggermi nel pensiero di nuovo.
"Pensavo che ci fossero delle grotte vere e proprie".
"Sorpresa! Siamo davanti alle rovine di un'imponente villa romana sul mare" spiega lei.
Paghiamo l'entrata e iniziamo la nostra visita. Per tutta la durata Alida aveva gli occhi ricolmi di meraviglia e la cosa non mi sorprende affatto, considerando la sua passione artistica. I resti archeologici sono circondati da uliveti in piena fioritura e ne approfitto per scattare qualche foto della flora rigogliosa. Consumiamo, poi, un rapido pranzo al bar della località e ci avviamo alla ricerca di un centro benessere su indicazioni di Samuel che nel mentre della visita aveva fatto qualche ricerca sul suo cellulare.
"Salve, benvenuti all'Aquaria Termal SPA!" ci accoglie una donna all'entrata.
"Salve, vorremmo usufruire dei servizi che offrite per qualche ora" risponde mio fratello.
"Certamente! Accomodatevi pure!".
Paghiamo il biglietto di accesso e ci avviamo verso le diverse aree proposte dal centro benessere. Ci sono piscine, idromassaggi, saune, bagni di vapore, ambienti dedicati alla meditazione e al completo relax e, infine, un'area per i trattamenti di viso e corpo.
Per nostra sfortuna siamo capitati nell'orario con il picco più alto di visite giornaliere e per questo l'area delle piscine e idromassaggi e quella dei trattamenti sono occupate da tanta gente. Non mi sorprende, dopotutto l'arrivo dell'estate attira parecchi visitatori in località come Sirmione.
"Io e Alida andiamo nella zona relax. Vieni con noi, Serena?" mi chiede Iris, ma io rifiuto.
"No, preferisco le saune".
"Mi unisco a voi" interviene Samuel, rivolgendosi alle gemelle.
Alida annuisce senza problemi, è la mia migliora amica che sembra un po' strana. Ha un'espressione sul volto che non so decifrare e tutto questo solo perché mio fratello ha detto che sarebbe rimasto con loro. Sembra quasi nervosa e a disagio. Prima o poi dovrò indagare sulla questione.
"Tu, Daniel?" domanda Samu.
Il diretto interessato si ritrova con gli occhi di tutti puntati addosso, compresi i miei. Dopo qualche istante di silenzio, probabilmente usati per riflettere, emette la sua decisione.
"Faccio compagnia a tua sorella".
Nell'udire quelle parole, io spalanco le palpebre, assumendo la stessa espressione stupita che aveva Iris qualche minuto fa. Il solo pensiero di restare sola con lui mi fa arrossire come un peperone e devo ancora mettere piede nell'area delle saune e dei bagni di vapore. Maledetti ormoni, siete in grado in controllarvi un po'? Reagite in maniera eccessiva, quando si tratta di lui.
La cosa che mi mette ancora più in soggezione è che l'accesso a tale area è garantita senza costume, ma solo con un telo di cotone offerto dal centro.
Ci separiamo e io e Daniel raggiungiamo la zona prestabilita. Possono entrare solo i maggiorenni, quindi lui non può passare, tuttavia, i responsabili hanno voluto chiudere un occhio, considerando che al suo fianco avevano la sottoscritta maggiorenne che poteva controllarlo. Non che potesse succedere chissà cosa in quei venti minuti di seduta, ma si sa che ogni luogo pubblico è attento alla sicurezza dei propri clienti.
Ci cambiamo negli spogliatoi ed entriamo. L'ambiente saturo di vapore acqueo colpisce subito per i suoi colori molto semplici e per l'ottima pulizia. Oltre a noi, ci sono due donne che si stanno rilassando in completo silenzio. Ci sediamo su una delle superfici bianche presenti e Daniel si rivolge a me.
"Finalmente! È da un po' che non stavamo da soli io e te".
"Già" farfuglio, non sapendo come altro reagire.
Cala un silenzio parecchio imbarazzante e decido di chiudere gli occhi per godermi il vapore acqueo che si deposita sulla mia pelle nuda e abbronzata. Dovrei rilassarmi e ci sto provando, ma sapere che Daniel è vicino a me e che siamo entrambi mezzi nudi, non mi permette di allentare la tensione.
Dopo qualche minuto la mia pelle inizia a eliminare le tossine attraverso la sudorazione e mi allontano da lui con la scusa di scegliere il prodotto da spalmare sul corpo. Tra i tre disponibili prendo quello con sale marino, purea di zucca, amaretto e acqua termale. Comincio a cospargerlo sulle gambe per poi risalire alle braccia e infine alla zona del collo. Le due donne se ne vanno, avendo terminato la durata della loro seduta, e rimaniamo solo io e lui, stavolta per davvero. Poco dopo avverto un respiro caldo all'orecchio e poi la sua voce bassa, ma intensa.
"Hai un buon profumo".
Sento delle rapide scosse percorrermi in tutto il corpo. Punto gli occhi sulle ampie vetrate davanti a noi dove incontro il suo sguardo. Un sorriso sfacciato gli compare sulle labbra, mentre il suo naso annusa i miei capelli raccolti in un semplice chignon. Mi volto leggermente verso di lui, beandomi della vicinanza dei nostri volti.
"È merito di questi prodotti. Dovresti sceglierne uno anche tu" rispondo, senza accennare a distanziarmi da lui.
Perché dovrei, poi? È lui che si è avvicinato per primo.
Si limita a fissarmi negli occhi, ma i miei scendono immancabilmente verso la sua bocca. Voglio baciarlo!
Daniel sembra cogliere il mio desiderio silente perché porta la mano dietro la mia nuca e posa le labbra sul collo esposto, dove deposita alcuni baci quasi impercettibili. Dischiudo la bocca e risucchio l'aria vaporosa.
Che cosa sta facendo? Mi sta baciando! Daniel nasconde il viso nell'incavo del collo, concentrando tutta la sua attenzione sulla clavicola.
"Sei così buona, sai di dolce".
Mi osservo nello specchio, notando subito il rossore evidente delle guance e di certo la causa non è da attribuire ai 40-45 gradi che si misurano in questa stanza. Non mi aveva mai fatto un complimento delicato e gentile su di me come adesso.
I ciuffi scompigliati dei suoi capelli e l'accenno di barba mi creano un leggero solletico sulla pelle, facendo rabbrividire di piacere. Basta, non ce la faccio più!
Giro nuovamente il capo verso di lui e mi approssimo lentamente verso la sua bocca. Lui non si discosta, lasciando che le mie labbra aderiscano timidamente alle sue. Sono morbide e vellutate.
Ci scambiamo un semplice bacio a stampo, poi lui si distacca per prendermi per mano e condurmi con sé dove eravamo seduti prima.
"Siediti sulle mie gambe".
Obbedisco e lui allunga il collo verso di me, fissandomi esplicitamente la bocca. Cosa abbiamo e stiamo combinando? Come siamo finiti a questo?
Lui unisce nuovamente le nostre labbra in un bacio casto che non mi è mai sembrato così potente e carico di sentimento come quello che sto concedendo adesso a lui. Non credo che riuscirò più a fermarmi.
Poggio la mano dietro la sua nuca e mi spalmo contro il suo petto nudo. La sua mano posata sopra il ginocchio risale verso l'alto e le dita tracciano la pelle scoperta della coscia. Non so cosa fare, è la prima volta che mi ritrovo sopra un ragazzo. Avrei mille cose da dirgli, ma non riesco a far uscire nessuna parola dalla mia bocca.
Gli accarezzo le spalle, sentendone la consistenza muscolosa sotto le dita e scendo verso il petto. Sento il battito del suo cuore pulsare sotto le mie dita e porto le mani dietro la sua schiena, segnandogli delicatamente la pelle con le unghie.
Lui si allontana per riprendere fiato e distende leggermente il busto all'indietro. Lo raggiungo e lo bacio di mia iniziativa. Infilo le dita tra i suoi capelli, sentendone la morbidezza per la prima volta.
Il bacio inizia a evolversi e le nostre labbra si aprono sulla bocca dell'altro. Avvicino la mano sopra la sua posata ancora sulla mia coscia e lo incito silenziosamente ad avanzare sulla mia pelle. Raggiunge il mio gluteo che stringe con controllata forza tra le dita.
Un mugolio mi scappa dalla gola, rimanendo intrappolato tra le nostre labbra fuse. Porta entrambi le mani ai lati del mio viso e mi scosta una ciocca di capelli sfuggita dallo chignon, mentre io mi assaporo della sua bocca con un pizzico di intraprendenza in più.
Il rumore di una porta che si apre alle nostre spalle mi fa raddrizzare la schiena dalla sorpresa e mi volto indietro. Due donne e due uomini ci fissano con la bocca sgranata. Di sicuro sono entrati per rilassarsi e non potevano aspettarsi di trovare due adolescenti impegnati a scambiarsi effusioni amorose.
Rammento di essere sopra le gambe di Daniel e scendo con uno scatto rapido. Una delle due donne ci guarda con espressione contrariata e io chino lo sguardo, cercando di stringere più forte possibile l'asciugamano al petto.
"Esistono altri luoghi per fare le vostre cose" ci redarguisce.
"Non stavamo facendo niente" mi giustifico al massimo dell'imbarazzo.
"Davvero?" ci apostrofa lei, alzando un sopracciglio.
"È meglio andare" interviene Daniel.
Acconsento e lasciamo la stanza. Non ho il coraggio di guardare in faccia Daniel, non dopo quello che è successo pochi minuti fa. Scappo letteralmente da lui, rifugiandomi dentro una delle docce della sauna. Apro l'acqua calda e mentre mi insapono i capelli, cerco di riflettere seriamente.
Non posso credere che mi abbia baciata, ha tradito Amelia con me. Ma se non fosse veramente così? D'altronde non li vedo insieme da quattro mesi, quindi io non so se effettivamente è ancora fidanzato con lei perché Iris non mi ha mai accennato niente a riguardo. Forse lui si è lasciato veramente con Amelia, ma non ha voluto dirlo alla sua migliore amica. Dovrei chiederglielo per averne una conferma.
Mi risciacquo velocemente, afferro l'asciugamano e me lo avvolgo intorno al corpo. Socchiudo la porta e mi preparo a uscire dalla doccia, ma mi blocco. Una consapevolezza si fa strada tra i miei pensieri: non riuscirò a fingere che tra noi non sia successo nulla e che quel bacio che ci siamo scambiati debba essere cancellato dai miei ricordi. Io devo sapere, ne ho estremo bisogno.
Daniel si trova nella stanza opposta a farsi la doccia. La raggiungo e fortunatamente non c'è nessuno che possa vedermi. Sento lo scroscio dell'acqua e ne seguo il rumore. La porta della doccia si apre e Daniel sbuca con solo un asciugamano avvolto intorno alla vita.
"Serena?" dice, fissandomi con i suoi occhi verdi visibilmente confusi.
Stringo nel pugno il lembo del telo che copre il mio corpo. Osservo le goccioline d'acqua che scendono lungo il suo petto e la voglia di passarci sopra la lingua per asciugarle via mi fa vergognare dei miei stessi pensieri perversi.
Un rumore proveniente alle nostre spalle mi fa sussultare dallo spavento e prima che possa rendermi conto del rischio di poter essere sgamata nella doccia maschile, Daniel mi trascina dentro la doccia dalla quale era appena uscito.
Porta la mano verso la mia bocca per tapparla rudemente e io trattengo il respiro. Avvertiamo delle voci maschili e dei rumori provenienti dall'esterno di queste quattro pareti dove siamo nascosti e infine lo scroscio dell'acqua che viene aperta.
"Perché sei qui?" mi sussurra fiebilmente, togliendomi il palmo dalla bocca.
Lo osservo dritto negli occhi, ignorando la sua domanda. Cosa vorrebbe che gli rispondessi? Non so neanche io cosa dirgli per il mio comportamento irrazionale che mi ha condotto fin qui.
Raggiungo con le dita il suo polso e inizio a risalire delicatamente il braccio. Lui osserva ogni mio minimo movimento per poi tornare a concentrarsi su di me. China lo sguardo sui miei seni fasciati dall'asciugamano e deglutisce per poi incontrare nuovamente i miei occhi.
Faccio un respiro di preparazione prima di accennare qualche passo. Gli fisso la bocca per fargli intuire le mie intenzioni, ma lui rimane fermo. Mi allungo leggermente sui talloni per raggiungere le sue labbra che schiude subito. Il mio seno aderisce al suo petto umido, bagnando l'unico strato di tessuto che mi nasconde da lui.
Con un timido bacio a stampo mi allontano per valutare la sua reazione e poso la fronte contro la sua in attesa. Daniel sospira profondamente e io deglutisco la saliva accumulatasi nella gola. Dovrei parlargli, chiedergli spiegazioni per quello che stiamo facendo, eppure non riesco a pensare a quanto vorrei baciarlo di nuovo.
Poso le mani ai lati del suo viso e mi lancio sulla sua bocca. Lo bacio con tutta la passione che posso dimostrargli, considerando la poca esperienza che ho in fatto di baci, ma lui li accoglie ugualmente. Gli stringo delicatamente i capelli e lui poggia le mani sui miei fianchi. Il bacio diventa più carnale, più fisico, più coinvolgente.
Daniel si stacca bruscamente e apre l'acqua della nostra doccia, lasciandone che il rumore copra le nostre voci e i nostri mugolii. Si inginocchia davanti a me e infila le mani sotto l'asciugamano per afferrarmi il bacino.
"Daniel... c-che... cosa?" farfuglio.
"Non parlare e godi per quello che sto per farti" mi intima in tono bassa, ma deciso.
Solleva le sue iridi verso l'alto, incrociando il mio sguardo perso e confuso. Sfoggia un debole ghigno per poi puntarlo attentamente tra le mie cosce. Espiro profondamente, quando sento la sua bocca posarsi sulla mia intimità.
Avverto le guance bruciare da quanto sono bollenti. La sua lingua marchia la pelle dell'inguine per poi scendere sempre di più. Inconsciamente allargo le cosce per concedergli l'accesso alla zona più intima e pura di me stessa.
Sussulto, quando la percepisco farsi strada tra le grandi labbra. Lascio ricadere il capo contro le mattonelle della doccia, beneficiandomi dei movimenti lenti e calcolati della sua bocca. Il ventre risente positivamente delle attenzioni che Daniel sta concedendo al mio corpo.
È bravo, chissà quante volte ha concesso questi generi di preliminari ad Amelia.
Amelia...
Ricordare il suo nome mi causa un colpo allo stomaco, già provato da vibrazioni di piacere. No, non possiamo andare avanti!
"Daniel" provo a chiamarlo con l'intento di fermarlo.
Dalla mia bocca, però, non scappa un richiamo severo e autoritario, ma bensì un debole mugolio di apprezzamento. Lui continua a usare la sua lingua senza fermarsi, velocizzandone i colpi caldi e umidi e facendomi gemere di conseguenza.
"Daniel... fermati!" lo richiamo, allungando la mano per raggiungere la sua adagiata sui miei fianchi nudi.
Più tento di farlo smettere, più lui si ostina a ignorarmi e a farmi eccitare con la sua dannata, ma esperta bocca. Le sue dita affondano nella carne del bacino, formando dei rossori involontari. Inarco la schiena, quando Daniel affonda la lingua dentro la mia apertura.
Mi sento instabile, non credo riuscirò a reggere il peso di tutto il corpo su due sole gambe che tremano dall'eccitazione. Mi vergogno tantissimo di come mi sta leccando per bene, raccogliendo con la lingua gli umori che iniziano a fuoriuscire dalla mia intimità. Il desiderio cresce a dismisura così come il respiro che mi manca sempre più.
Le grandi labbra alle quali Daniel sta dedicando la sua totale attenzione, ignorando perfino la mia voce, bruciano, ma, nonostante ciò, il mio corpo sembra volerne sempre di più. Credo di essere vicina al limite massimo del piacere fisico.
Il mio cuore batte all'impazzata, fino a sentirlo fastidiosamente nelle orecchie. Di riflesso chiudo le mani a pugno sull'asciugamano e abbasso le palpebre per prepararmi all'orgasmo che non tarda ad arrivare. Avverto i muscoli delle cosce tendersi fino a farmi male e delle scosse rapide e intense di piacere partono dal basso ventre per diramarsi in tutto il corpo.
Mi mordo con forza il labbro inferiore, sentendone il sapore metallico del sangue sulla bocca. Percepisco un buon profumo di muschio e quando socchiudo gli occhi, mi accorgo che Daniel si è rimesso in piedi. Le sue braccia sono distese ai lati della mia testa e il suo viso è a pochi centimetri dal mio, tanto da potergli soffiare in faccia.
Il mio primo orgasmo mi ha prosciugata completamente e anziché sentirmi piena di energia grazie ai trattamenti del centro benessere, Daniel mi ha appena svuotata da qualsiasi energia con la sua lingua.
"Non riesco a credere che tu... che tu... me l'abbia..." biascico con estrema difficoltà.
Non ho neanche il coraggio di dirgli apertamente che mi ha leccato l'intimità come se stesse gustando il suo gusto di gelato preferito e il ricordo della sua lingua lavoratrice mi fa avvampare a sproposito. Come sempre Daniel riesce a intuire i miei pensieri.
"Sì, so usare molto bene la lingua. E non solo per parlare" dice in tono compiaciuto.
Poi aggiunge.
"Ringrazia il tuo libro per quest'anteprima".
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