5. Corteggiamento

Fobos si affrettò verso il luogo in cui avrebbe dovuto incontrare Ercole e, quando giunse e non vi trovò nessuno, una profonda delusione si impadronì del suo cuore.

Stava per tornare a casa, quando una rosa rossa comparve davanti al suo volto.

Fobos seguì con lo sguardo la mano e il braccio che reggevano il fiore e si trovò di fronte gli occhi dolci e scuri di Ercole.

" Non sono una ragazza da conquistare..." scosse la testa Fobos, accettando però la rosa.

" Lo so, sei un bellissimo ragazzo da conquistare..." sorrise l'eroe.

" Senti, a me non piacciono i maschi..."

" Oh..." chinò lo sguardo l'eroe con gli occhi lucidi di delusione.

" Ma io vorrei davvero conoscerti e sentirti raccontare le tue avventure..." tentò di consolarlo Fobos.

" Allora ho una possibilità?" chiese Ercole con un sorriso triste e lo sguardo ambrato colmo di speranza.

Il ragazzo si trovò inspiegabilmente ad annuire con una strana sensazione nel cuore, una sensazione che non aveva mai provato prima...

" L' idra aveva sette teste e solo una di esse era immortale, era un mostro terribile e immane!
Io ho tentato di ucciderla mozzandogli tutte le teste, ma, ogni volta che ne tagliavo una, quella subito ricresceva!" raccontò Ercole.

" Cosa hai fatto tu, allora?" chiese Fobos, pendendo dalle sue labbra.

" Mi sono recato in un bosco vicino e ho dato fuoco agli alberi, li ho sradicati e usati come tizzoni...
In pratica bruciavo le teste ogni volta che ricomparivano e ho seppellito quella immortale sotto una roccia enorme.
Il mostro così è morto..." disse Ercole con orgoglio.

" E la storia delle frecce è vera?"

" Certo! Ho bagnato la punta delle mie frecce nella bile uscita dalle ferite che ho inferto al mostro e ho reso le mie armi praticamente invincibili...
Io...ho ancora quelle frecce a casa mia...se....se un giorno mi farai l'onore di venirmi a trovare, potrei mostrartele "

Fobos sorrise e poi si alzò a malincuore dal prato su cui si era seduto precedentemente con Ercole.

" Devo andare, adesso, mi ha fatto molto piacere parlare con te..."

L'eroe si mise in piedi in fretta e gli afferrò timidamente una mano.

" Quando...quando posso rivederti?"

Il ragazzo scosse la testa e rispose:

" Fra un paio di giorni, dovrò inventarmi una scusa per non andare da Chirone, mi farò aiutare da mio fratello..."

" Mi dispiace metterti nei guai...ma..ma io ci tengo davvero tanto a vederti...."

" Va bene, ci vediamo qui fra due giorni e...mi piacerebbe sapere perché fra te e mio padre non corre buon sangue" disse Fobos.

Ercole si rabbuiò, ma subito aggiunse:

" Te lo dirò...io non ti nasconderò nulla, te lo prometto..."

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