29. Finalmente a casa
Quando Deimos e Harry arrivarono a casa, non trovarono nessuno e così si sedettero su una delle panchine del giardino ad osservare Larry rincorrere le lucertole.
" Mi dispiace, papà, non penso veramente ciò che ho detto quel giorno, solo che non ho un bel carattere e, a volte, prima di parlare non rifletto " sussurrò Deimos con gli occhi rivolti verso il prato.
" Ti ho perdonato...quello che hai detto nel capanno mi ha fatto capire che sei solo impulsivo, non sei cattivo e io ti ho messo al mondo e non posso che amarti..." rispose Harry passandogli una mano fra i capelli.
In quel momento Armonia imboccò il vialetto che conduceva alla casa e, non appena vide il fratello, gli corse incontro abbracciandolo.
Quando fu Louis, invece, a tornare, Deimos non osò alzare gli occhi sul padre e tenne ostinatamente lo sguardo puntato a terra.
Il dio della guerra osservò il figlio e poi il marito e, quando Harry gli sorrise, disse:
" Puoi guardarmi, Deimos....
So che hai capito di avere sbagliato e, se ti ha perdonato tuo padre, posso perdonarti anche io..."
Il ragazzo sollevò gli occhi e sussurrò:
" Mi dispiace davvero, io non volevo dire ciò che ho detto..."
All'improvviso Larry iniziò ad abbaiare e Cupido arrivò trotterellando con un mazzolino di fiori in mano.
Quando vide Deimos, cominciò a sbattere le ali per la gioia e svolazzò tra le braccia del fratello:
" Me io essere felice che tu essere di nuovo qui....adesso arrivare anche Fobos....io credere che a lui piacere Lario ma essere troppo retino per capire "
Harry scoppiò a ridere, prese in braccio il bimbo e si avviò verso casa, invitando Louis ed Armonia a seguirlo.
Fobos arrivò pochi minuti dopo e, quando vide il gemello seduto sulla panchina, gli si avvicinò con un sorriso.
" Grazie per avermi aiutato contro Ercole, non ce l'avrei fatta senza di te "
" Non devi nemmeno dirlo, a me dispiace di aver detto quelle parole su di te e su papà e soprattutto mi dispiace di averti lasciato solo ad affrontare tutto quello che ti è successo...
Però, credimi, non c'è stato giorno in cui io non ti abbia pensato e non abbia sentito la tua mancanza..." sussurrò Deimos.
Fobos si sedette accanto al fratello e lo abbracciò dicendo:
" Mi sei mancato anche tu, davvero tanto..."
Deimos lo strinse a sè e chiese:
" Allora...Cupido ha parlato di questo Lario che ti piace, raccontami qualcosa..."
" È il figlio della dea Flora e mi trovo bene con lui, ma non c'è nient'altro da dire..." rispose Fobos.
" Non ci credo, ma prima o poi scoprirò la verità..."
" Deimos sei un cretino!"
" Sono un retino, Fobos, un retino..."
I due scoppiarono a ridere e, insieme, si avviarono verso la casa per raggiungere la loro famiglia.
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