{Capitolo 4: Qualcosa d'inaspettato}

Sebbene siano le tre del mattino e sia già trascorsa metà della nostra prima settimana il vero incubo è appena cominciato. Bonnie e Chico stanno assaltando ripetutamente i corridoi avvicinandosi sempre di più a noi due, Foxy invece è appena sceso dal suo siparietto ed è pronto per iniziare la sua corsa in qualsiasi momento mentre Freddy si trova nella sala principale avvolto interamente dalle tenebre. La mascotte si diverte un mondo a giocare a nascondino nell'oscurità, non si riesce mai a vedere la sua sagoma per intero e l'unico modo che abbiamo per individuarlo è quello di riuscire a trovare le sue due pupille luminose che risplendono nel buio. L'energia che abbiamo ancora a disposizione è più del cinquanta per cento e, se la situazione non prenderà un'inaspettata brutta piega, non avremo problemi a sopravvivere fino alle sei del mattino. Improvvisamente la sonora risata dell'orso risuona nuovamente per tutta la pizzeria. Non può essersi già spostato così in fretta, è appena sceso dallo Show Stage e sarebbe dovuto rimanere nella Dining Area ancora per bel un po'. Conoscendo a memoria il percorso che deve fare per raggiungere il nostro ufficio sappiamo che in questo preciso istante ha appena raggiunto i bagni. Clara deve stare più attenta e tenerlo costantemente sott'occhio altrimenti, se continuerà ad avanzare con questo passo, arriverà da noi in meno di trenta minuti.

«Stai attenta al leader, non vorrei proprio che venisse a farci visita prima del dovuto» dico mentre mi avvicino alla porta di sinistra.

La bionda annuisce continuando a tenere sotto controllo sia Freddy che Foxy senza staccare gli occhi dallo schermo del tablet nemmeno per un istante. Non appena raggiungo la soglia dell'ingresso vedo una mano comparire dall'oscurità e avvicinarsi con una velocità disumana agli interruttori. Capendo immediatamente la gravità della situazione premo il bottone rosso costringendo Bonnie ad allontanarsi di scatto per evitare di subire una violenta amputazione del suo braccio. Per nostra fortuna ero a pochi centimetri dalla porta e ho potuto evitare che la situazione terminasse con una brutale tragedia. Se quegli interruttori dovessero finire fuori uso Foxy avrebbe il libero accesso al nostro ufficio, in passato, purtroppo, ci è già capitato e quando la volpe scopre di avere il via libera non tarda mai ad arrivare.

«Io starò più attenta alle telecamere però tu dovrai prestare maggiore attenzione alle porte» commenta Clara con un lieve sorriso divertito.

Ci scambiamo un rapido sguardo e ridacchiamo per quello che è appena successo, nonostante abbiamo praticamente rischiato di morire ci scappa comunque una risata che diventa sempre più sonora e fragorosa. La sua frase non faceva ridere, per nulla, però dopo tutto quello che abbiamo dovuto sopportare i nostri nervi hanno deciso di mollare e di farci avere questo improvviso e inspiegabile attacco di ridarella. Entrambe siamo perfettamente consapevoli che questo episodio può essere spiegato solo con il buon vecchio detto "si ride per non piangere" ed era da tanto tempo che non ridevo così. Il baccano ovviamente non viene ignorato e un forte colpo sulla porta blindata pone immediatamente fine al nostro divertimento.

«Adesso vi mettete pure a ridere piccolette?», domanda Bonnie usando un tono di voce malizioso «perché non venite fuori e ci raccontate cosa c'è di così tanto esilarante?».

Certo che per essere fatti interamente di metallo sono veramente permalosi e sadici, non riesco proprio a capacitarmi del fatto che durante il giorno si occupino costantemente dei bambini. Evitiamo di dare corda al coniglio e Clara, con un rapido cenno del capo, mi fa capire di dover correre rapidamente all'altra porta siccome ci sta solo distraendo per permettere a Chico di agire. La teoria si rivela veritiera non appena blocco il passaggio al biondo che, con estrema rabbia, tira un violento calcio alla porta blindata.

«Bonnie sei inutile!», esclama l'androide con un forte ringhio «ti abbiamo chiesto di fare una sola cosa».

«Chiudi quella cazzo di bocca, ti devo ricordare chi tra i due è il più veloce?» ribatte il coniglio dall'altro corridoio mantenendo il suo stesso tono di voce furioso «sono sempre io il primo ad agire qui dentro».

«Avete rotto il cazzo, andate via da quelle porte che tanto adesso non potete fare più nulla», la voce di Foxy sovrasta le loro facendo sussultare noi due per lo spavento «Bonnie levati da quel corridoio che serve a me, vai a farti un giro e torna quando potrai fare qualcosa di realmente utile».

Ogni tanto capita che inizino a litigare anche per la cosa più stupida, è veramente raro che lo facciano ma direi che quando accade a noi va più che bene così siccome sono occupati a pensare ad altro. Quei mostri sono un vero e proprio pericolo quando collaborano, ma fortunatamente questa notte la fortuna ha deciso di girare nuovamente dalla nostra parte rendendoci queste ultime ore più tranquille e sopportabili. Freddy è l'unico che non si è mai fatto sentire per tutta la durata del loro battibecco e Clara è riuscita addirittura a tenerlo a una notevole distanza dal nostro ufficio.
Alle sei del mattino lasciamo il locale e ci prepariamo per trascorrere l'intera mattinata a riposare. Verso tardo pomeriggio decidiamo di uscire per fare due passi in città, ripercorriamo le stesse strade che facevamo quando dovevamo andare a scuola e visitiamo i luoghi che sono stati un tassello importante della nostra infanzia. Abitando fuori dal centro città impieghiamo parecchio tempo a finire il giro e la passeggiata si prolunga più del previsto. Dopo aver fatto rivivere tutti i nostri più preziosi ricordi ci dirigiamo velocemente alla fermata per prendere l'ultimo bus disponibile che può portarci verso il nostro posto di lavoro.
Raggiunta la pizzeria ci inoltriamo in mezzo alla vasta folla di clienti per poi arrivare nella nostra piccola postazione. Successivamente controlliamo quali mansioni, che devono essere completate entro mezzanotte, ci sono state lasciate dalla guardia diurna. Mentre leggiamo le varie schede ci suddividiamo tutti gli incarichi in modo tale da avere un'equa distribuzione del lavoro: questa volta l'inventario del magazzino è capitato a Clara mentre la sottoscritta dovrà solo compilare alcuni fogli di protocollo. Resto completamente sola nell'ufficio, la musica e le voci dei clienti invadono il locale ma fortunatamente sono talmente concentrata su quello che devo fare che riesco a chiudermi nella mia piccola bolla isolandomi da tutto e da tutti. Purtroppo a metà del lavoro realizzo che manca un foglio dal fascicolo, Mike lo avrà sicuramente dimenticato su un'altra scrivania e questo vuol dire che mi toccherà spostarmi nelle altre zone dello stabile per riuscire a trovarlo. Lascio l'ufficio incustodito e inizio la mia ricerca partendo dalla seconda pizzeria che è anche la più grande tra tutte quelle presenti. Inutile dire che la clientela non manca e infatti anche gli androidi situati in questo locale si stanno dando da fare per intrattenere al meglio il loro amato pubblico. Non intendo nemmeno degnarli di uno sguardo, non voglio che si accorgano di me, tutti loro sono un problema che gestirò la prossima settimana e ora non voglio proprio averci nulla a che fare. Fortunatamente riesco a trovare il documento mancante evitando così di dover controllare l'attrazione dell'orrore e la terza pizzeria riservata alle feste private. Avendo finalmente tutto quello che mi serve posso ritornare nell'ufficio e completare il mio lavoro.
Ripercorro la medesima strada dell'andata facendo però molta più fatica ad attraversare quel vasto mare di clienti. Mentre cammino osservo i vari bambini di tutte le età accalcati vicino allo Show Stage, al Prize Corner, all'area dei giochi e al Kid's Cove. I genitori invece se ne stanno tranquillamente seduti a qualche tavolo a gustarsi le loro bevande e a spettegolare tra di loro. Non mancano di certo gli adolescenti che non si lasciano sfuggire l'occasione di gustarsi una bella pizza calda a tardo orario, insomma il target che ha a disposizione la pizzeria è molto vario e non avrà mai nessun genere di problema per riuscire a trovare sempre dei nuovi clienti. La mia attenzione ricade su una mia coetanea seduta a un tavolo collocato a pochi passi dal Prize Corner, non è la prima volta che la vedo qui e mi è rimasta impressa nella mente siccome se ne sta sempre per conto suo. I suoi lunghi e lisci capelli color biondo cenere le ricadono sul viso che tiene leggermente chino dato che è concentrata a scarabocchiare qualcosa su un vecchio quaderno nero. I suoi occhioni marroni seguono con costante attenzione la mano smaltata di rosso che è intenta a tracciare delle linee con estrema precisione. Ogni tanto butta una rapida occhiata a una bambina che immagino sia sua sorella e, una volta che si è assicurata che tutto sia sotto controllo, riprende a disegnare con molta cura e passione. Quando la sorpasso ne approfitto per dare un rapido sguardo all'opera che lentamente sta prendendo vita su quel foglio, la prima cosa che mi colpisce sono due grandi occhi colorati di un luminoso e inteso azzurro molto simile a quello di un mare. Inutile dire che sta disegnando Freddy Fazbear, ma dato che la star si trova nell'altra pizzeria la ragazza lo sta ritraendo usando esclusivamente la sua memoria e, notando la bravura e la velocità con la quale lo sta facendo, non deve trattarsi della prima volta che lo immortala su carta. Non è la prima e non sarà l'ultima a restare stregata da quei due occhi color cielo.
Non appena faccio ritorno nella mia postazione vedo Clara che mi guarda leggermente spazientita per la mia imprevista sparizione, per abitudine quando una delle due manca all'appello si inizia subito a temere il peggio ed è per questo motivo che bisogna sempre avvisare l'altra prima di andare da qualche parte. Mentre aspettiamo l'arrivo della mezzanotte che, purtroppo, non tarda ad arrivare terminiamo velocemente le poche mansioni che ci sono rimaste da fare.
La nostra quarta notte di lavoro ha inizio, non è un inferno come la quinta però rimane comunque un incubo a occhi aperti. I quattro ragazzi sono sempre più veloci e più attivi e, per questo motivo, diventa molto più difficile gestire adeguatamente l'energia che abbiamo a disposizione. Trascorrono una trentina di minuti dallo scoccare della mezzanotte e questa volta accade qualcosa di molto strano che non passa decisamente inosservato.

«Nessuno si è ancora mosso o ha dato segni di attività» commenta Clara passando continuamente dallo Show Stage al Pirate Cove.

«Forse sono solo in vena di scherzare e ci stanno prendendo in giro come loro solito» ribatto alzando le spalle cercando di sembrare calma e tranquilla anche se la preoccupazione non tarda di certo a farsi sentire.

Qui c'è qualcosa che non va, qui c'è decisamente qualcosa che non va ed entrambe lo sappiamo molto bene soltanto che non lo vogliamo ammettere. Non hanno mai fatto così e non è proprio da loro perdere anche solo un misero secondo di queste sei ore, che ci sia veramente qualcosa che non va? Che non si tratti solo di uno stupido scherzo? No. Non può essere, deve trattarsi sicuramente di una loro trappola e quando meno ce lo aspetteremo partiranno subito all'attacco. Resto di quest'idea anche quando arriva l'una del mattino, è già passata un'ora e sicuramente a breve inizieranno a muoversi per avviarsi verso il nostro ufficio. Per ammazzare il tempo io e Clara iniziamo a chiacchiere del più e del meno, cosa che non genere non riusciamo mai a fare, intanto che lei continua a controllare le telecamere di sicurezza. Dato che le porte e le luci non sono ancora state usate la nostra energia è più alta del solito e trovandoci alla quarta notte di lavoro a noi va più che bene così. Trascorre un'altra ora e nessuno dei quattro ragazzi ha ancora mosso un muscolo, inizio seriamente a preoccuparmi ma non ho la minima intenzione di lasciare l'ufficio per controllare quello che sta succedendo. I tre androidi sul palco fissano il vuoto senza battere ciglio e Foxy è perfettamente sigillato dietro alle tende viola del suo siparietto. L'agitazione raggiunge un livello veramente elevato alle tre del mattino, esattamente a metà del nostro turno di lavoro, quando realizziamo che effettivamente può esserci realmente qualcosa che non va. Io e la bionda iniziamo a discutere sul da farsi e, per nostra estrema disgrazia, l'unica cosa che concretamente possiamo fare è quella di andare a controllare di persona.

«Te lo puoi scordare, io non mi avvicino a quei mostri di metallo assetati di sangue» esclama Clara incrociando le braccia al petto.

«E se avessero qualche malfunzionamento? Sai benissimo che durante il nostro turno sono sotto la nostra responsabilità», controbatto andando verso la porta di sinistra «se domani mattina dovessero trovare anche solo un misero guasto saremo noi due a pagarne le conseguenze, lo sai? Io non ho abbastanza soldi per ripagare quattro androidi con una tecnologia così avanzata».

«Nemmeno io», commenta con un sospiro di rassegnazione alzandosi dalla sedia «ma sappi che se morirò la colpa sarà unicamente tua».

Dopo questa premessa, e dopo aver preso molto coraggio, lasciamo l'ufficio per dirigerci verso la sala principale del locale dove risiedono i quattro ragazzi. Camminiamo a passo leggero e piuttosto spedito, è sempre una sensazione orribile lasciare l'unica stanza sicura del ristorante, ma per evitare ulteriori guai non ci resta altro da fare se non avventurarci nelle tenebre. Passiamo davanti al Pirate Cove e non udiamo nessun suono, successivamente raggiungiamo lo Show Stage e nessuno dei tre robot ha la minima intenzione di muoversi. Faccio un bel respiro profondo prima di salire sul palcoscenico e piazzarmi esattamente di fronte a Freddy. Il moro fissa il vuoto di fronte a sé e resta in completo silenzio. Con la mano tremante schiocco le dita davanti al suo viso e mi ritiro di scatto subito dopo in modo da potermi proteggere in caso di un suo improvviso movimento, ma niente. Qui c'è veramente qualcosa che non va.

«E adesso cosa facciamo?», domando spostando lo sguardo verso Clara «non è normale che facciano così».

«Possiamo chiamare Mike, lui anche da casa può avere accesso a tutti i sistemi e gli apparecchi tecnologici della pizzeria», suggerisce la bionda estraendo il suo telefono dalla tasca «e ovviamente anche tutti gli androidi sono compresi».

Terminata la frase inizia subito a digitare il numero della guardia diurna per poi attendere una sua risposta alla telefonata. È raro che ci capiti di chiamare Mike a questi orari, ma fortunatamente ha sempre risposto ed è sempre stato in grado di aiutarci. Questa volta impiega più del solito a farlo, ovviamente è stato strappato di prepotenza dal mondo dei sogni e ha avuto bisogno di un po' di tempo prima di iniziare a parlare. Clara gli spiega il nostro problema e lo strano comportamento che hanno i robot questa notte. Restiamo in attesa mentre lui si dirige al suo computer e inizia a monitorare la loro situazione, dopo qualche minuto otteniamo la soluzione al problema.

«La loro modalità notturna non è stata attivata ed è per questo motivo che non si sono ancora mossi, fortunatamente avete chiamato in tempo per evitare di causare dei danni nei loro sistemi interi», annuncia Mike con un tono di voce leggermente assonnato «avvierò subito la modalità notturna, buonanotte».

La guardia diurna chiude la chiamata lasciandoci parecchio sbigottite. Se intende veramente attivarla ora noi due non siamo al riparo nel nostro ufficio, anzi, siamo completamente esposte e ci troviamo esattamente di fronte a tutti loro. Sposto velocemente lo sguardo verso Freddy e non appena vedo i suoi occhi azzurri diventare più luminosi mi sento mancare un battito. I tre ragazzi sbattono rapidamente le palpebre e spostano i loro sguardi su di me che mi trovo proprio sul palco insieme a loro. Il respiro diventa spaventosamente irregolare non appena i loro occhi diventano completamente neri e le loro pupille bianche sono l'unica cosa che vedo brillare nell'oscurità. Senza aspettare che dicano una parola o che muovano anche solo un arto iniziamo a correre all'impazzata verso il nostro ufficio, salto giù dallo Show Stage e corro con il cuore in gola. Quando passiamo davanti al Pirate Cove le tende viola si spalancano di colpo mostrando la figura del rosso. Non restiamo di certo lì a guardare e infatti continuiamo a correre con l'adrenalina a mille, andiamo completamente nel panico non appena sentiamo dei passi molto rapidi alle nostre spalle, questo è un palese segno che Foxy ha iniziato a inseguirci. Non possiamo permetterci di rallentare, bisogna continuare a fuggire cercando di aumentare la velocità perché quando si tratta di correre nessuno è in grado di battere la volpe. La distanza tra noi e lui diminuisce sempre di più e riusciamo a metterci in salvo solo pochi secondi prima che riesca ad afferrare il mio polso. Chiudo con decisione la porta alle nostre spalle mentre la bionda si fionda su quella di destra in modo tale da essere completamente barricate nella stanza.

«Se tutto questo fosse successo qualche anno fa vi avrei sicuramente prese, siete diventate davvero veloci dolcezze e vi faccio i miei complimenti per questo» commenta Foxy mentre tira qualche colpo contro la porta e si lascia scappare un lieve ringhio concludendo la frase.

Le tre ore successive sono state parecchio movimentate, evidentemente i quattro ragazzi hanno voluto recuperare a tutti i costi il tempo che hanno perso precedentemente a causa della loro inattività. Purtroppo per noi non possono restare spenti troppo a lungo dato che corrono il rischio di subire qualche danno al loro sistema interno, gli unici momenti in cui sono disattivati sono dalle undici a mezzanotte e dalle sei del mattino alle sette. Con l'inizio del nuovo giorno si avvia la loro modalità notturna proprio per evitare che subiscano dei malfunzionamenti durante il corso della notte.
Dopo che anche la quarta notte giunge finalmente al termine possiamo lasciare il ristorante e tornare nelle nostre case. Queste sei ore sono state molto particolari e mi auguro che una situazione del genere non ricapiti mai più anche perché non credo proprio che il mio povero cuore sia in grado di sopportare tutto questo una seconda volta. Siamo quasi giunte al termine di questa prima settimana, ci manca solo una notte, una notte soltanto.

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Fine del capitolo!
Spero vi sia piaciuto :)
Direi che è uscito più lungo del dovuto e mi auguro che la cosa non vi dispiaccia dato che ha superato le 3000 parole ;)
Come vi è sembrato? Piaciuto il colpo di scena?
Alle nostre due guardie notturne mancano soltanto sei misere ore per completare la loro prima settimana di lavoro, andrà tutto bene?
Cosa potrebbe succedere durante la loro quinta notte?
Al prossimo capitolo 👋
Ciaooo 🎶

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