{Capitolo 25: We are not alone}
Da quando abbiamo preso posto sulle sedie del nostro ufficio non abbiamo fatto altro che compilare un sacco di moduli e riempire un infinito mucchio di scartoffie. Fortunatamente alcune di queste procedure richiedono solo pochi minuti dato che occorre semplicemente inserire qualche croce nelle caselle corrette; altri fascicoli però ci occupano molto più tempo e concentrazione siccome necessitano di avere più dettagli. Occuparsi della parte burocratica è terribilmente noioso, non capisco perché anche noi due dobbiamo impiegare buona parte del nostro tempo continuando a scrivere senza sosta come due macchinette su un'infinita pila di fogli, non dovrebbero farlo le varie segretarie del direttore? Quelle donne hanno sempre un sacco di lavoro da svolgere e, a quanto pare, non sono nemmeno sufficienti per riuscire a completarlo tutto. Sebbene sia un incarico molto noioso è mille volte meglio di quello che ci toccherà fare dopo, preferirei passare le prossime sei ore a compilare schede su schede senza nemmeno un'interruzione piuttosto che sorvegliare un posto pieno di mostri assetati di sangue come questo. Sbuffo per l'ennesima volta non appena finisco di riempire un altro dei tanti fascicoli che ci sono stati assegnati. Improvvisamente mi rendo conto che ci è stato lasciato un modulo che non rientra nella nostra mansione e, dopo averlo esaminato attentamente, capisco che dovrebbe trovarsi tra le mani dell'executive chef, ovvero il responsabile di tutte le persone che lavorano all'interno della cucina del ristorante. Leggendo il nome sulla cima del foglio realizzo che mi toccherà camminare fino alla prima pizzeria dell'edificio per poterglielo consegnare. Mi alzo dalla sedia e spiego a Clara che dovrò assentarmi per qualche minuto, ovviamente si fa per dire siccome ci impiegherò un sacco di tempo per poter portare questo modulo dove dovrebbe stare. Lascio l'ufficio e mi inoltro nei corridoi della raccapricciante giostra degli orrori, ci sono ancora un sacco di ragazzi intenti a farsi qualche foto e a stuzzicarsi a vicenda lanciandosi qualche sciocca frecciatina. Non appena giro l'angolo intravedo i due androidi intenti a intrattenere numerosi clienti, approfitto di questo loro attimo di distrazione per superare la folla senza che quei due mostri mi vedano. Purtroppo questo proposito fallisce miseramente siccome il mio sguardo incrocia quello del coniglio che, non appena posa i suoi occhi glaciali su di me, si lascia scappare un lieve sorrisetto divertito dovuto al mio misero tentativo di non essere vista da lui. Quei robot hanno occhi ovunque, puoi tentare in tutti i modi possibili di sfuggirgli, ma se non sei nascosto alla perfezione riusciranno sempre a trovarti e io e Clara questo lo sappiamo molto bene. Non appena riesco a uscire dall'attrazione degli orrori mi incammino nel lungo corridoio affiancato dalle quattro sale piene di bambini, adesso arriva la parte più estenuante che richiede un sacco di pazienza e consiste nell'attraversare la sala principale del locale. Naturalmente la zona è strapiena di clienti, in primis da un numeroso gruppo di ragazzini scatenati che se ne sta incollato ai piedi del palcoscenico mentre i genitori restano tranquillamente seduti ai tavoli a parlare tra di loro. Decido di fare il giro lungo e di camminare ai lati della sala in modo da evitare tutta quella gente, a malincuore mi tocca passare vicino al Kid's Cove e al Prize Corner dove Mangle e Puppet non hanno di certo perso l'occasione per farmi notare che si sono accorti della mia presenza. La marionetta è stata molto più discreta infatti si è limitata soltanto a uno sguardo piuttosto intenso, per quanto riguarda il ragazzo dai capelli bianchi non si è fatto alcun problemi a salutarmi con un sorriso che non aveva proprio nulla di rassicurante. Ovviamente non ho perso tempo e sono andata avanti raggiungendo la prima pizzeria. Attraverso l'ennesimo corridoio e, non appena svolto a destra per raggiungere la cucina, mi imbatto in qualcuno di piuttosto alto.
«Ma tu guarda chi si rivede», commenta Chico guardandomi dall'alto sorridendo come se stesse parlando a un cliente qualsiasi, quando si tratta di recitare nessuno è in grado di battere questi androidi «questa settimana vi abbiamo viste parecchie volte, nostalgia per caso? Dopotutto dovete solo aspettare fino a lunedì per tornare a sorvegliare questa parte del locale».
Nel suo tono di voce è facilmente intuibile che non è per nulla dispiaciuto di questo incontro, anzi, loro quattro sono i primi che non riescono ad aspettare fino a lunedì notte. Ogni robot attende con ansia il ritorno della propria settimana per potersi finalmente divertire con un'intensa caccia notturna, inoltre il biondo da un lato ha anche ragione siccome durante questi cinque giorni siamo dovute venire nella prima pizzeria parecchie volte e in genere non succede molto spesso. Tengo lo sguardo fisso sull'androide e mantengo una presa ferrea sul modulo che ho tra le mani.
«Che ne dici di raccontarmi dove tu e la biondina vi eravate nascoste ieri notte? Sai, è stato piuttosto seccante non riuscire a trovarvi», dice mostrandomi uno dei sorrisi più falsi che abbia mai visto e mantenendo i suoi occhi puntati contro i miei mentre incrocia le braccia «puoi fidarti di me, sarà il nostro piccolo segreto» aggiunge infine lasciandosi scappare un palese sorriso di scherno.
«Devo andare in cucina Chico, non sono qui per perdere tempo» ribatto spostando il mio sguardo sulla porta che conduce direttamente alla mia meta.
«Non ti va di parlare con me? Così mi offendi Jasmine...», commenta assumendo una falsa espressione dispiaciuta «ma se proprio insisti come potrei dirti di no?» domanda in modo retorico per poi andarsene e lasciami passare.
Senza perdere ulteriore tempo prezioso mi fiondo in cucina per consegnare seduta stante quel maledetto fascicolo al responsabile principale. Completato il mio incarico posso finalmente tornare indietro e fortunatamente sono riuscita a evitare altri spiacevoli incontri. Lungo la strada di ritorno ho intravisto la misteriosa ragazza dai capelli biondo cenere, come al solito era tremendamente concentrata sul suo ennesimo disegno che, secondo alcune mie ipotesi, ha come protagonista Freddy Fazbear dato che ha gli occhi incollati soltanto su di lui. Inoltre posso dire che, senza la minima ombra di dubbio, deve trattarsi sicuramente del suo preferito. Una volta che ho preso nuovamente posto alla scrivania finisco di compilare le ultime schede rimaste in modo da evitare di far fare a Clara tutto il lavoro.
Non appena scocca la mezzanotte faccio un profondo respiro per cercare di tenere i nervi saldi e la concentrazione alle stelle, questa è la notte più odiata e difficile tra tutte quelle che dobbiamo costantemente affrontare. Lo abbiamo sempre vissuto sulla nostra pelle, sappiamo benissimo che con la quinta nottata della terza settimana non bisogna assolutamente scherzare e, cosa ancora più importante, non bisogna perdere di vista per nessuna ragione al mondo i due androidi per troppo tempo. Già durante il corso della prima ora di lavoro c'è stato il pandemonio più totale, per puro miracolo sono riuscita a evitare che le allucinazioni di Freddy e Mangle mi facessero prendere del tempo prezioso, inoltre i tre sistemi si sono già danneggiati più di una volta. Sicuramente quei due androidi non avranno mandato giù la sconfitta di ieri e infatti sono agguerriti come non mai. Nonostante la situazione sia ancora sotto controllo non ho di certo l'intenzione di calmarmi, dopotutto è soltanto trascorsa un'ora dove abbiamo già corso dei rischi e ci siamo già sentite in difficoltà. Vorrei poter dire che la situazione non peggiorerà, ma purtroppo sappiamo benissimo tutti quanti che succederà l'esatto contrario.
Verso l'una e mezza del mattino vado nel panico più totale siccome il sistema del video ci sta impiegando secoli a riavviarsi e quindi non ho la più pallida idea di dove si trovano quei due. Non volendo perdere altro tempo prezioso decido di cambiare la mappa delle telecamere e, anche se non riesco a vedere assolutamente nulla, chiudo il condotto di ventilazione che quei due hanno usato la notte precedente per raggiungerci. Non so se quello che ho fatto è stata una mossa del tutto azzeccata oppure no, ma sapendo che prima del guasto erano nelle vicinanze di quella zona forse hanno in mente di ripetere proprio quella stessa azione. Non appena l'immagine ritorna vedo le loro sagome all'interno del condotto e non posso fare a meno di lasciarmi scappare un sorriso vittorioso dato che il mio piano ha miracolosamente funzionato.
La notte procede in maniera piuttosto caotica, il sistema collegato alla ventilazione continua a danneggiarsi ripetutamente facendoci vedere delle creature che in realtà esistono soltanto all'interno della nostra mente. Springtrap e Golden Freddy sono riusciti ad avanzare fino alla CAM 05, ma fortunatamente sono riuscita a impedirgli di andare oltre e, per essere completamente sicura che non avanzino, ho anche bloccato il condotto di ventilazione presente in quella zona. È odioso poterne chiudere soltanto uno alla volta, ma d'altro canto se fossero tutti bloccati non passerebbe più molta aria e questo non farebbe altro che aumentare esponenzialmente le nostre tremende allucinazioni. Anche questa quinta notte si sta dimostrando un vero e proprio inferno, ovviamente trattandosi della peggiore di tutte le notti deve per forza mantenere questa sua reputazione e quindi, ogni volta che ci tocca affrontarla, dobbiamo patire le peggiori torture psicologiche. Naturalmente, fino a quando restano soltanto mentali, il danno è piuttosto contenuto siccome la situazione prende veramente una brutta piega quando le torture diventano anche fisiche e, se non prestiamo costantemente la massima attenzione durante queste sei ore, la probabilità di subire entrambi questi supplizi è molto ma molto elevata.
Verso le cinque del mattino un forte grido esageratamente acuto attira la nostra attenzione facendoci sussultare per lo spavento. Io e Clara ci guardiamo estremamente confuse, in genere qui dentro siamo soltanto noi a urlare di terrore ma quel suono non è stato emesso da nessuna delle due. Inizio a guardare ogni singola telecamera di sicurezza e, non appena vedo quello che sta succedendo nella CAM 09, mi sento mancare un battito. Sgrano gli occhi per l'incredulità non appena vedo che i due androidi non sono soli.
«Clara, c'è qualcuno che non dovrebbe essere assolutamente qui» dico quasi in un sussurro fissando la terza sagoma e restando paralizzata sulla sedia non avendo la minima idea di come poter agire di fronte a una simile situazione.
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Fine del capitolo!
Spero vi sia piaciuto :)
La situazione ha preso una piega piuttosto inaspettata.
Chi sarà mai la terza figura presente all'interno dell'attrazione degli orrori?
Come finirà questa quinta notte?
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!
Il viaggio a Roma è stato magico, direi che il 2020 è iniziato divinamente! Mi auguro che sia così anche per tutti voi ♡♡♡
Al prossimo capitolo 👋
Ciaooo 🎶
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