{Capitolo 17: They Rise}

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⸨Vi invito cortesemente a leggere per intero l'angolo autore, ho una notizia da comunicarvi e vorrei sentire le vostre idee.
Detto questo vi auguro una buona lettura⸩

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Fisso il mio riflesso mosso e sfocato nel grande vetro presente proprio davanti alla nostra scrivania, rischio di crollare nel sonno da un momento all'altro e, trovandomi in un posto del genere, non sarebbe proprio la scelta più azzeccata su cui optare. La mezzanotte è passata da nemmeno cinque minuti e, trattandosi della prima notte della settimana, sappiamo benissimo che non succederà praticamente nulla. Questa non è comunque una buona ragione per abbassare la guardia, dobbiamo restare lo stesso molto vigili in modo da poter reagire in tempo in caso succeda qualcosa che non è pianificato nella nostra routine. Clara per passare il tempo si rigira tranquillamente una matita tra le dita della mano destra, mentre il braccio sinistro lo utilizza come sostegno per sorreggere la testa in modo da non crollare sulla scrivania proprio come rischio di fare io da un momento all'altro. Evidentemente non abbiamo recuperato a pieno le energie durante il fine settimana, dopotutto non sono stati nemmeno due giorni molto piacevoli siccome li abbiamo trascorsi a occuparci delle nostre povere ferite. Per evitare di addormentarci sul posto di lavoro iniziamo a navigare sui vari social con i nostri telefoni, scorro il dito sulla Home di Instagram per guardare le storie dei miei amici, provo una forte invidia nei loro confronti, alcuni sono stati al cinema, altri hanno trascorso il pomeriggio con gli amici e altri ancora sono usciti con il proprio fidanzato o fidanzata. Noi due queste semplici attività non riusciamo sempre a farle, magari durante il fine settimana abbiamo la possibilità di vedere qualche nostro amico o di uscire la sera per andare in qualche locale, ma durante i nostri cinque giorni di lavoro non ci è permesso per nessuna ragione al mondo di sgarrare dalla nostra rigida routine. Non è di certo la vita che avevo sognato o programmato, ma per lo meno con lo stipendio che ricevo non mi faccio mancare proprio nulla e posso tentare di compensare tutto quello che questo lavoro mi ha tolto.
Picchietto un'unghia sulla scrivania e mi concentro su quel rumore in modo da restare sempre vigile, improvvisamente, senza nemmeno farlo di proposito, il mio sguardo ricade sul lato destro del mobile dove una figura vestita completamente di nero se ne sta seduta tranquillamente. Faccio un balzo sulla sedia e mi alzo in piedi di scatto per poi riconoscere chi ho di fronte. Dopo aver elaborato la situazione guardo anche alla mia sinistra per vedere una seconda sagoma appoggiata tranquillamente contro l'ingresso della porta. Nel frattempo la mia amica, dopo essersi resa conto che non siamo sole, si è posizionata al mio fianco tenendo le braccia conserte. I due intrusi ci osservano rimanendo ai loro posti e osservandoci con un sorriso allegro mentre si vanno a prendere comodamente posto sulle nostre sedie.

«Che siete venuti a fare? Non dovreste essere nel seminterrato?» domando guardandoli seriamente e usando un tono di voce poco amichevole.

«Il locale è chiuso, quindi se ogni tanto vogliamo uscire per sgranchirci i circuiti non ce lo vieta nessuno» ribatte una delle due figure mentre accavalla tranquillamente le gambe.

I due ragazzi che abbiamo di fronte sono niente di meno che Shadow Freddy e Shadow Bonnie, due androidi che sono stati costruiti per fungere da sostituti in caso uno dei robot principali abbia qualche improvviso malfunzionamento, ma, dato che questo non è mai successo, ora vengono usati per la notte di Halloween per rendere l'attrazione degli orrori ancora più spaventosa. In pratica passano la maggior parte del loro tempo stando nel sottoscala ad aspettare che qualcuno abbia bisogno di loro e, durante le varie notti, quando si sono stancati di restare ai loro posti, iniziano a vagare indisturbati per il locale come se nulla fosse. Non ci hanno mai fatto del male a differenza di tutti gli altri, ma ricordo molto bene la notte in cui ci hanno tradite dandoci in pasto a quei mucchi di ferraglia e, esattamente pochi secondi dopo quel preciso istante, abbiamo smesso di fidarci di loro. I due ragazzi hanno i capelli neri come il carbone, gli occhi che ricordano praticamente due pozzi di petrolio e la loro pupilla è l'unica fonte di colore presente in quei profondi abissi. Ovviamente anche gli abiti sono molto scuri in modo tale da riprendere l'immagine dell'ombra e il solo dettaglio che fa un po' di contrasto con tutto questo nero è la colorazione della loro pelle che tremendamente pallida. Dato che vengono usati prevalentemente nell'attrazione dell'orrore il loro aspetto è molto inquietante e perfettamente azzeccato per incutere timore ai vari clienti che vogliono visitare la giostra degli orrori durante la notte di Halloween. Questi due, a differenza di tutti gli altri, hanno qualcosa di strano, non hanno mai voluto farci del male e un fatto del genere qui dentro è piuttosto anormale. Non che mi stia lamentando di questo miracolo, anzi, grazie al cielo almeno loro non hanno cattive intenzioni anche perché non siamo mai riuscite a trovare un modo efficace per riuscire a mandarli via. Entrano ed escono da tutti i nostri uffici come se nulla fosse, sono sempre liberi di fare quello che vogliono e non esiste nessun mezzo in grado di respingerli. Sono rare le volte in cui lasciano i sotterranei ma quando lo fanno vengono sempre nel nostro ufficio, non importa quale settimana stiamo affrontando o quale notte dobbiamo gestire, in un modo o nell'altro loro due sono disposti a percorrere addirittura l'intero locale a costo di trovarci. Che cosa vogliono? Non ne abbiamo la più pallida idea. Sono semplicemente due presenze piuttosto inquietanti che, fino a quando non vengono stuzzicate, sono innocue e tranquille e per noi è un bene che restino così. Naturalmente abbiamo pensato a diversi motivi che li spingono a compiere queste bizzarre visite notturne, quello che abbiamo collocato in cima alla lista prevede un'ennesima pugnalata alle spalle, infatti è capitato più volte che ci invitassero per fare quattro passi in alcune zone della pizzeria che, secondo il loro punto di vista, sono estremamente sicure e a prova di improvvisi attacchi da parte di qualche macchina assassina assetata di sangue.

«Avete saputo che è misteriosamente scomparso un cameriere ieri pomeriggio?» chiede Shadow Bonnie inclinando leggermente la testa di lato e muovendo allegramente le sue orecchie da coniglio.

«Se proprio dovete restare nel nostro ufficio potreste cortesemente evitare di parlare di gente che molto probabilmente è già bella che morta?» ribatte la bionda tenendo le braccia conserte contro il suo petto.

«Ma come siamo acide questa sera, io volevo soltanto fare quattro chiacchiere», controbatte il corvino con una palese espressione divertita sul volto «carine quelle bende sulle spalle, sono ferite fresche?».

Purtroppo il colletto della maglia di Clara non è fine a sufficienza per coprire per intero i vari bendaggi presenti sulle sue spalle e sul suo collo. Naturalmente era anche un po' impossibile nasconderli completamente però aveva sperato che perlomeno sarebbero passati inosservati, ma a quanto pare la vicenda si è svolta diversamente. Evitiamo di rispondere alla sua domanda siccome siamo più che sicure che sappia già tutto quello che è successo la scorsa settimana. Qui dentro le voci girano molto in fretta, ci basta anche solo ricordare la faccenda della canzone per poter vedere che tra di loro non esiste nessun segreto e, nonostante si mettano spesso a litigare tra di loro, parlano sempre di tutto quello che accade durante le loro notti di caccia. Anche se questi due trascorrono la maggior parte del loro tempo nei sotterranei dell'attrazione degli orrori sono costantemente informati su ogni singola cosa che succede in superficie.
Shadow Freddy e Shadow Bonnie restano tranquillamente seduti sulle nostre sedie fino alle due del mattino, dopodiché lasciano il nostro ufficio dicendo di dover andare a parlare con qualcun altro, non ho la più pallida idea di chi sia questo androide e detto con tutta la sincerità del mondo non mi interessa neanche un po' dato che, per la sottoscritta, la cosa importante è che se ne siano andati. Finalmente possiamo riprendere il nostro posto alla scrivania, decido di dare una rapida occhiata alle telecamere usando l'apposito pannello e, esattamente come previsto, in giro per la giostra degli orrori non si vede anima viva. Durante questa terza settimana la prima notte è la più bella di tutte siccome non accade proprio nulla, i due androidi si attiveranno soltanto durante le nostre successive sei ore di lavoro e lì inizieranno i veri problemi. Questa volta l'addetta al controllo del locale sono io, Clara ha trascorso le due settimane precedenti con gli occhi continuamente incollati allo schermo di un tablet, quindi, per evitare che subisca qualche danno alla vista, abbiamo deciso di invertirci i ruoli. Avendo sotto controllo l'intera giostra degli orrori ho anche la responsabilità di controllare i condotti di ventilazione e, in caso quei due mostri dovessero avvicinarsi troppo a noi, mi toccherà utilizzare il sistema d'audio per tenerli alla larga dal nostro ufficio. La mia amica gestirà il secondo pannello, in caso di un improvviso guasto dovrà riavviare tutti i vari impianti che cesseranno improvvisamente di funzionare. Le occorre soltanto un dito per svolgere questo incarico, un lavoretto piuttosto semplice a patto però che venga fatto con estrema velocità dato che qui dentro ogni secondo conta.
Poso la testa contro lo schienale della mia sedia e fisso il soffitto del nostro ufficio, dire che è in uno stato pietoso è ancora un complimento, con tutta la muffa e le ragnatele che ci sono qui dentro è un miracolo che nessuna delle due si sia beccata qualche strana malattia. Lascio dondolare le gambe e chiudo gli occhi cercando di calmarmi, sebbene durante queste sei ore non accada assolutamente nulla, fatta eccezione per qualche innocuo guasto al sistema video, sento sempre di avere i nervi a fior di pelle. Come si può stare tranquilli in un posto come questo? Il nostro ufficio non ha nemmeno una porta ed è facilmente accessibile addirittura dai condotti di ventilazione. Spero con tutto il cuore che domani avrò un po' più di ottimismo perché ora come ora vorrei soltanto prendere il primo mezzo di trasporto più vicino e scappare oltre oceano per poter cominciare una nuova vita. Sarebbe un sogno andare via da questo posto per sempre, ma purtroppo la famiglia e gli amici mi tengono ancorata qui ed è per questo motivo che preferisco rimanere. Non sarei in grado di abbandonare tutti quelli che amo così di punto in bianco senza dire nulla, non riuscirei a sparire per sempre anche perché mi porterei dietro un enorme peso e non intendo essere ricordata come una vigliacca che scappa per risolvere i propri problemi. Inoltre l'unica volta che siamo riuscite ad andarcene per un po' da questo posto abbiamo dovuto affrontare degli incubi orribili che non possono essere neanche lontanamente paragonati a quelli che faccio ora. Me la ricordo molto bene quella settimana, nonostante sia passato tanto tempo è tutto ancora perfettamente impresso nella mia mente. Quegli orribili sogni erano troppo realistici, quelle figure erano spaventosamente vere e quegli artigli erano terribilmente affilati. Chi mi assicura che andandomene da qui non ricapiti un fatto del genere? Da questo posto non si può più fuggire e ormai questo è un dato di fatto, quando abbiamo firmato quel contratto abbiamo stipulato un accordo eterno e finché avremo vita non ci sarà modo per liberarsi di loro.
Mancano ancora un paio di ore prima del termine del nostro primo turno della settimana e la mia assoluta priorità non appena tornerò di nuovo a casa sarà quella di buttarmi nel mio amato letto per poter riposare un po'. Riapro gli occhi e riprendo a fissare quel macabro cielo verdastro sopra di me, non c'è molto altro da fare durante questa prima notte e quindi si cerca di ammazzare il tempo come meglio si può. Mi lascio scappare un lieve sospiro prima di controllare per l'ennesima volta le varie telecamere della giostra degli orrori e, giusto per evitare che questo frustrante silenzio duri ancora a lungo, decido di iniziare a canticchiare a bassa voce.

«Why won't they let me go?
Why can't I just move on?
I gave my heart and soul
Now everything is gone
In darkness I still see
The light of their eyes
They haunt me like a ghost
And in the night they rise
I can't leave them behind
I can't shut the door
I'm not who I was
Anymore
In darkness I still see
The light of their eyes
They haunt me like a ghost
And in the night
They rise».

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Fine del capitolo!
Spero vi sia piaciuto :)
Chi si ricorda quello che hanno fatto Shadow Freddy e Shadow Bonnie alle nostre guardie notturne? Un bel tradimento dopotutto, no?
Cosa succederà durante la seconda notte della settimana?
Come si comporteranno Springtrap e Golden Freddy?
Che fine avrà fatto quel povero cameriere?
Al prossimo capitolo 👋
Ciaooo 🎶

{La canzone inserita all'interno del capitolo è intitolata "They Rise" e appartiene a MandoPony}

Prima di chiudere definitivamente sono felice di annunciarvi che oggi il mio primissimo libro compie ben quattro anni! È passato veramente tanto tempo da quando è iniziata questa saga e mi fa molto piacere che sia arrivata ad avere tutte queste letture. Vi ringrazio con tutto il cuore per esserci stati durante tutti questi anni! ♡♡♡
Vorrei fare qualcosa di speciale per festeggiare questo traguardo, in questo modo posso anche ringraziarvi per avermi permesso di raggiungere addirittura i 1400 Followers.
Scrivetemi nei commenti cosa vorreste vedere come speciale, fatemi sapere qualche vostra idea geniale! ♡♡♡

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