{Capitolo 14: Pain}

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⸨Questo capitolo contiene scene di violenza piuttosto dettagliate, sangue e linguaggio esplicito. Se siete sensibili a uno di questi temi vi suggerisco di saltare questa parte e riprendere dal prossimo capitolo⸩

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Passo dopo passo la distanza che ci separa dalla Parts and Service room diventa sempre minore, ho provato in tutti i modi a scappare dopo essermi ripresa dallo shock iniziale, ma ogni mio tentativo di fuga è risultato vano. Non c'è stato verso di liberare i miei poveri avambracci dalla stretta ferrea del ragazzo dai capelli azzurri, più tentavo di dimenarmi e più la morsa diventava forte e dolorosa. Non appena varchiamo la soglia della porta che ci conduce nella prima pizzeria mi sento svenire, le gambe diventano come di gelatina e il mio cuore inizia a battere all'impazzata tanto che potrebbe uscire dalla mia cassa toracica da un momento all'altro. Nemmeno le suppliche sono servite a qualcosa, il coniglio mi ha spudoratamente ignorata continuando a camminare e a guardare dritto davanti a sé con un sorriso a dir poco raccapricciante. Tengo lo sguardo fisso a terra osservando attentamente il motivo a scacchiera del locale, non riesco più a ragionare e, incredibilmente, il pavimento del ristorante diventa la cosa più interessante da guardare, un'autentica follia, vero? Soltanto quando i quadrati da bianchi e neri diventano blu e rossi realizzo di essere arrivata nella Dining Area. Lo Show Stage è a pochi passi da me e questo significa che mi trovo esattamente di fronte al trio principale di tutta la pizzeria.

«Hey Fazbear, guarda un po' che ti abbiamo portato», esclama Foxy avvicinandosi al palcoscenico «carne fresca da macello!».

Dopo un lungo istante di esitazione trovo il coraggio per riuscire ad alzare lo sguardo, a pochi centimetri da me si trova Freddy affiancato da Bonnie e Chico, per mia grande sorpresa nessuno dei tre si trovava sul palcoscenico e questo fatto è parecchio strano. Ho già iniziato a tremare per la paura da un bel pezzo, ma il tremolio è aumentato esponenzialmente non appena i miei occhi si sono scontrati con quelli color cielo del bruno. Panico, panico più totale. Non esistono altre parole o aggettivi per descrivere quello che sto provando in questo preciso istante, non ho la più pallida idea di quanto tempo manchi alle sei del mattino, ma purtroppo sono consapevole del fatto che non è poco.
Senza nemmeno dire una parola i tre mostri di metallo si incamminano verso la Parts and Service room, ossia la sala più temuta da tutte le guardie notturne che abbiano mai lavorato in questo stramaledetto posto. La mia tachicardia è oltre le stelle, la stanza è molto buia e l'unica fonte luminosa sono le loro dannatissime pupille che sono diventate color avorio. Quello sguardo è terribilmente penetrante e riesce sempre a farmi accapponare la pelle, non mi capacito ancora di trovarmi realmente in una situazione del genere, ero convinta di aver imparato a gestire qualunque genere di imprevisto, ma evidentemente si trattava solo di una becera illusione. Qui dentro nessuno potrà mai essere realmente pronto ad affrontare gli orrori che si nascondono tra queste mura.
Vengo scaraventata con estrema violenza sul vecchio tavolo di metallo, il colpo è stato talmente forte che mi sorprendo di non aver perso i sensi. Clara invece viene lasciata cadere a terra mentre Foxy conficca di prepotenza l'uncino nella sua spalla per poi trascinarla contro il muro in modo da riuscire a toglierle ogni possibile via di fuga. Un forte urlo di dolore fuoriesce dalle labbra della mia amica che inizia a sanguinare a causa della ferita inflitta dal rosso, mi auguro soltanto che non sia troppo profonda e che non si sia lacerata troppa carne mentre la trascinava con noncuranza verso la parete della stanza. Improvvisamente una mano afferra con forza il mio mento facendomi voltare il viso, di fronte a me vedo Freddy che mi scruta con attenzione e senza battere ciglio. I miei occhi iniziano a pizzicare per poi diventare completamente lucidi e in men che non si dica delle piccole gemme salate iniziano a rigare le mie guance. Questa è solo la calma prima della tempesta e se questa è la parte tranquilla non oso immaginare minimamente quello che accadrà a breve.

«Inizi a piangere già ora? Ti consiglio di conservare le lacrime per quando farà realmente male», sussurra il bruno al mio orecchio usando un tono di voce mellifluo «voi due ci urlate sempre contro e ci accusate di essere dei mostri... perché non proviamo a vedere per quanto tempo riuscirai a gridare prima di restare completamente senza fiato?».

Al termine di questa frase mi afferra con prepotenza il collo iniziando a stringere lentamente per poi aumentare sempre di più la presa. Sia per la paura che per il dolore lancio un acutissimo grido, il lamento però non dura molto a lungo siccome comincio già a sentire la mancanza di ossigeno, infatti inizio a respirare in modo piuttosto affannoso ed emetto anche alcuni versi strozzati. Delle piccole macchioline bianche tempestano la mia vista, non riesco più a vedere in modo totalmente lucido e la figura di Freddy inizia a diventare sempre più sfocata. Le mie palpebre si socchiudono e pochi secondi prima di perdere completamente conoscenza la mia testa finisce, per mano del bruno, sulla superficie dura del tavolo. Sento una forte sensazione di nausea farsi largo in ogni angolo del mio corpo mentre, con estrema fatica, faccio il possibile per riprendere fiato. Sono più che sicura che durante le ore di luce della giornata mi ritroverò i segni delle sue mani contornare la mia povera gola.
Nel frattempo la spalla di Clara non ha smesso di sanguinare, la volpe si sta divertendo un mondo a lasciare diversi tagli sulle sue braccia aumentano così la perdita di globuli rossi. La bionda fa il possibile per allontanarlo, ma questo fa soltanto incazzare di più Foxy che l'afferra violentemente per i capelli.

«Cosa cazzo credi di fare? Ancora trovi la forza e il coraggio di muoverti? Certo che sei proprio una povera illusa...», ringhia tirandole indietro la nuca facendo leva sui suoi capelli «ora ti farò passare la voglia di fare queste stronzate».

In meno di un secondo i canini del rosso si conficcano nel collo della mia amica facendola urlare dal dolore a causa del forte morso. Resterà sicuramente il segno della sua dentatura, in particolar modo nella zona dove sono penetrati sotto pelle i canini, inoltre qualche capillare si sarà spezzato e a breve la carnagione diventerà violacea e sporca di sangue.
Cerco di mantenere la calma mentre lentamente riacquisto la lucidità e la vista, l'osso del collo mi fa un male allucinante e a malapena riesco a girare il viso per guardarmi intorno. D'un tratto Bonnie affonda una mano nei miei lisci capelli marroni costringendomi ad alzare lo sguardo e a guardare esattamente di fronte a me.

«Guardate cosa sono riuscito a ritrovare in mezzo alla pila di cadaveri che teniamo nei sotterranei» esclama Chico con orgoglio misto a un pizzico di follia allo stato puro.

Il biondo tiene tra le mani la testa mozzata del tecnico che abbiamo dovuto sostituire sabato scorso per le riparazioni. Lanciamo un forte urlo di terrore, o meglio, solo Clara riesce a urlare siccome le mie povere corde vocali non mi permettono di farlo. Durante questa prima parte di torture Chico è andato a recuperare nel sottoscala quel cranio soltanto per devastarci ancora di più a livello mentale e questo è veramente un colpo molto basso. Chiudo gli occhi per non vedere più quell'orrore, ma purtroppo l'immagine è già diventata un chiodo fisso nel mio cervello e, per mia sfortuna, non uscirà da lì tanto facilmente. La parte inferiore della testa è ancora sporca di sangue, la carnagione è diventata talmente pallida che si riescono addirittura a vedere tutte le ramificazioni delle vene e, per quanto riguarda gli occhi, sono completamente spenti e privi di vita. Evidentemente il cadavere sta iniziando ad andare in putrefazione e nel giro di diverse settimane resteranno semplicemente le sue ossa. Chico tiene la presa salda sul cranio mentre si diverte a passarlo da una mano all'altra come se fosse un normalissimo pallone da calcio.

«Cos'è quel visino così terrorizzato tesoro?», domanda Toy Bonnie posando le sue mani sulle mie spalle «dovresti ritenerti fortunata, dopotutto quella non è la tua testolina» esclama prima di conficcarmi le unghie a pochi centimetri di distanza dalle clavicole.

Un altro verso strozzato fuoriesce dalle mie labbra mentre stringo con forza i denti per cercare di alleviare il dolore, ovviamente il tentativo è risultato vano e ogni muscolo presente nella parte superiore del mio busto sta chiedendo pietà.
Improvvisamente la porta della Parts and Service room si spalanca rivelando la figura della volpe bianca che entra tranquillamente nella stanza restando attaccato al soffitto come se fosse un ragno. Fortunatamente non sta emettendo quell'irritante suono disturbato che in genere usa per infastidirci e per non farci sentire gli altri rumori. Questa naturalmente è una misera consolazione, infatti, ora che anche lui è qui, le cose prenderanno una piega ancora più raccapricciante. Mangle scruta attentamente la situazione dall'alto osservando con estremo interesse tutto quello che i suoi compagni hanno fatto. Senza nessun preavviso il ragazzo dai capelli bianchi si avvicina a Chico e guarda con un sorriso malsano la testa mozzata che tiene tra le mani.

«Questo è quell'incompetente del cazzo che ha avuto la brillante idea di cessare le mie riparazioni», commenta ridacchiando e inclinando leggermente la testa di lato «ora chi è l'inutile mucchio di ferraglia impossibile da aggiustare?».

Dopo aver posto questa retorica domanda conficca due dei suoi lunghi artigli di metallo nei occhi della povera carcassa priva di vita, subito dopo la volpe li estrae rapidamente provocando un disgustoso suono di carne lacerata e macchiandosi le dita di qualche liquido ancora presente nel cranio della vittima. La testa ora è anche priva di occhi e questo dettaglio rende la visione ancora più disgustosa e traumatica. Mangle si dirige verso di me guardandomi dall'alto in basso mantenendo sempre quel suo inquietante sorriso. Successivamente sposta il suo sguardo su Clara che lo guarda con due occhi colmi di terrore allo stato puro.

«Vediamo un po'... a chi posso cavare gli occhi adesso?» domanda con enfasi ed estendendo il suo malsano sorriso.

Al suono di quelle parole una forte scarica di adrenalina percorre il corpo della bionda che cerca di alzarsi in piedi per correre verso l'uscita più vicina. Ovviamente Foxy non le permette di fare nemmeno un passo e infatti decide di conficcare il suo uncino nella spalla che era ancora sana provocando così un'altra ferita più profonda di quella precedente. Le sue grida di dolore divertono tutti gli androidi presenti nella buia e tetra stanza. Senza che nemmeno me ne accorgessi Mangle si è posizionato con fare furtivo alle mie spalle e, esattamente pochi secondi dopo, sono io a lanciare un urlo in preda all'agonia. Il bastardo ha graffiato nuovamente la mia schiena riaprendo le ferite che si stavano cicatrizzando, anche le bende e la mia povera maglia sono state brutalmente lacerate. Il sangue inizia a fuoriuscire a fiotti, questi tagli non sono superficiali come quelli dell'altra volta e questo mi preoccupa parecchio. Sento la testa girare tanto che mi tocca reggermi al tavolo per non cadere sul pavimento, Clara è seduta a terra con la schiena poggiata contro il muro e osserva con gli occhi colmi di lacrime Bonnie che si sta avvicinando a lei. Il coniglio morde con forza il suo labbro inferiore, una presa del genere fa fuoriuscire altro sangue che porta al risultato di farle avere anche un labbro spaccato. Purtroppo sono troppo concentrata sulla mia amica per rendermi conto che anche Freddy vuole fare la stessa cosa. La sensazione è straziante ed è come se il bruno volesse staccarmi il labbro inferiore da un momento all'altro. Questa è la ferita minore di tutte quelle che abbiamo dovuto subire, tutto questo a causa di una stupidissima lampadina.
Quando il branco di psicopatici è abbastanza soddisfatto del suo operato decidono di lasciare la stanza abbandonandoci come se nulla fosse. Utilizzo le poche forze rimaste per alzarmi dal tavolo e sedermi al fianco di Clara per prenderle la mano. La poveretta è scossa da forti singhiozzi e con la mano libera si tiene la ferita inflitta sulla spalla destra. Io invece, a causa del mio tremendo male al collo, non ho nemmeno la forza di piangere, le lacrime rigano il mio viso ma dalle mie labbra non fuoriesce nemmeno un suono.
Quando arrivano le sei di mattina lasciamo con molta fatica il ristorante, i vari dipendenti che ci vedono fanno finta di nulla sapendo già di non poter fare proprio nulla per aiutarci. Entrambe ci siamo recate a casa mia per medicarci e disinfettare ogni singolo taglio presente sul nostro corpo, dobbiamo solo sperare che il dolore diminuisca entro questa sera siccome la settimana non è ancora finita. Ci manca ancora una notte, le nostre ultime sei ore e giuro che questa volta non mi lascerò distrarre da niente e da nessuno.

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Fine del capitolo!
Spero vi sia piaciuto :)
Siete ancora sicuri di voler diventare delle guardie notturne? Io ci ripenserei un attimo...
Le nostre povere protagoniste hanno passato le ultime ore della quarta notte nelle mani di quei robot psicopatici, ovviamente i bastardi non hanno voluto ucciderle per poter continuare a divertirsi ;)
Cosa succederà durante la quinta notte? Questa volta andrà tutto bene?
Al prossimo capitolo 👋
Ciaooo 🎶

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