①①-𝐃𝐔𝐄 𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈𝐄, 𝐔𝐍𝐀 𝐒𝐎𝐋𝐀 𝐂𝐇𝐀𝐍𝐂𝐄!
Freddy Fazbear's Pizza - 11:00 p.m.
Dopo la strana giornata passata nel locale, Mike era alquanto riluttante nel tornarvi, ma non aveva altra scelta, quindi quella sera prese un taxi per andare a lavoro. Non poteva tirarsi indietro, la sua settimana obbligatoria non era ancora terminata, inoltre ora doveva addirittura far da "Phone Guy" al nuovo guardiano notturno.
«Povero ragazzo, non sa in che guaio si sta cacciando.»
Pensò preoccupato, osservando la pioggia che scorreva sul finestrino del veicolo, cercando nel mentre di studiare una possibile strategia per quella notte affinchè nessuno ne fosse uscito male. Poco dopo giunse all'entrata del Freddy's, doveva incontrarsi lì con Jeremy, ma vide che non c'era traccia di lui. Si accorse poi che mancava un quarto d'ora alla mezzanotte, così decise di attenderlo dentro il locale.
A passo svelto, ed ignorando gli animatronics sul palcoscenico, giunse nel suo ufficio, dove decise di sfruttare il tempo a disposizione per ascoltare un'altra registrazione di Frank.
«Pronto? Salve collega... uhm, quarta notte eh? Accidenti, nessuno resiste così a lungo... e sai cosa intendo.
Comunque, uhm, credo che domani non potrò lasciare un messaggio per te... non lo so ancora, cercherò di fare il possibile!»
La voce dell'uomo in quell'occasione sembrava stranamente tesa, inoltre ogni tanto veniva coperta da dei suoni forti, quasi come se qualcuno stesse bussando.
«Come capirai, sono leggermente indaffarato siccome ho tutti quei figli di puttana fuori le porte... e, uhm, ciò non è un bene per l'energia elettrica... ma mi sembra sottintesa come cosa.»
Degli altri rumori lo interruppero bruscamente, mentre Mike ascoltava le parole di Frank in difficoltà, provando man mano semprè più inquietudine.
«Uhm... ormai credo tu abbia imparato le tecniche! Bisogna solo fare molta attenzione a Freddy, il quale attaccherá senza preavviso, quindi apri le orecchie e chiudi la porta destra quando senti la risata troppo vicina!»
In quel momento sì sentì bussare sempre più forte, oltre addirittura ad un vetro che andò in frantumi.
«...oh, f-forse avrai fatto già la conoscenza di una strana bambina fantasma per il locale. Lei è solo molto spaventata, riesco a percepirlo, quindi cerca di capirla anche tu, per favore... non è colpa sua! Pare tenga sotto controllo la tuta di Fredbear come un fedele servo: esso può apparire in rare occasioni, quindi se succede... uhm... ignoralo guardando le telecamere!
Si, stranamente funziona come tecnica, è davvero così ingenuo.
Comunque, uhm, il locale chiuderá tra qualche giorno per il ritrovamento dei cadaveri nelle mascotte... ma nè lo staff nà la polizia sa che anche i precedenti guardiani sono morti, ora stanno marcendo nelle tute di ricambio.
Questi non sembrano posseduti però, o almeno se lo sono possono fare molto poco, come girare la testa, dato alcuni non sono completamente montati... uhm, chissá quindi se i corpi sono ancora lì.»
La voce dell'uomo era sempre più tremolante ed affannata, mentre si udì un altro vetro rompersi.
«... a proposito di ciò, fammi un favore! Volevo farlo io stesso, ma non so se arriverò a domani... quindi, dopo il tuo turno, controlla le tute sul retro per essere sicuro... uhm, così ci leviamo il dubbio...»
Degli altri rumori lo interruppero per l'ennesima volta.
«Dannazione, se mai mi salverò, andrò via per sempre da Filadelfia... comunque, uhm, i soliti avvertimenti: se sono vicini chiudi le porte, il Covo del Pirata non è da trascurare, non fissare Fredbear e soprattuto occhio all'energia...»
Ma in quel momento, Mike udì dalla registrazione un suono molto familiare: lo spegnimento del generatore ausiliario.
«Oh no, non ora... sono solo le quattro... no, no!»
Mike deglutì nel sentire Frank disperato gridare aiuto, nel mentre la Toreador March non tardò ad arrivare, preannunciando l'inevitabile.
«S-stai lontano.... ti prego!.»
Le sue urla si spensero nella registrazione, in seguito ci furono solo interferenze, seguite da quello che sembrava essere rumore di ossa frantumate e di sangue gocciolante.
«Cristo santo!»
Esclamò Mike in un misto di terrore e disgusto: quell'uomo era morto, ed in un certo senso ora si sentiva solo dato che aveva appena perso l'unica persona in grado di aiutarlo in quell'Inferno.
Ancora scosso, controllò l'orologio, era appena scoccata la mezzanotte e l'energia elettrica segnava il 96% rimanente: un altro turno da incubo aveva inizio
Nonostante l'assenza di Foxy, gli altri sarebbero stati comunque molto veloci e determinati quella notte, così Mike afferrò il tablet e controllò lo Show Stage, vedendo che fortunatamente i tre animatronics erano ancora fermi sul palco.
«Devo restare vigile! Se Frank è morto proprio durante il suo quarto turno, dovrò impegnarmi al massimo affinchè non ricapiti con me...»
Pensò spegnendo il tablet, doveva tenersi ben stretto ogni numeretto di quella preziosa corrente, non doveva fare errori.
Improvvisamente però, sentì una mano gelida e bagnata appoggiarsi sulla sua spalla, così si voltò di scatto e diede istintivamente un calcio dritto allo stomaco dell'individuo.
«Non mi ammazzerete così!»
Urlò il ragazzo determinato a lottare con le unghie e con i denti, per poi accorgersi di aver appena colpito in pieno Jeremy, il quale tossendo era finito steso al suolo.
«... m-ma che diamine ti è preso? Sei impazzito?!»
«Oddio, scusa Jeremy! Mi hai fatto prendere un cazzo di colpo!»
«Non fa niente, a-anzi, hai degli ottimi riflessi... immagina se io fossi stato un ladro!»
«Non sdrammatizzare, ti ho fatto male?»
«No, tranquillo, me la caverò dopo un mese di ospedale!
Piuttosto, iniziamo? Non vedo l'ora!»
«Certo, anche io sto morendo dalla voglia di lavorare...»
Annuì Schmidt sospirando ed in seguito aiutò Jeremy a rialzarsi. Successivamente iniziò a spiegargli tutto il necessario riguardo il turno lavorativo, mostrando il funzionamento delle porte e delle telecamere, infine lo avvertì della corrente limitata.
«Addirittura delle porte blindate?»
«Sono solo precauzioni, tutto quì.»
Rispose il ragazzo, non voleva dirgli la verità così di colpo, non poteva immaginare quale sarebbe stata la sua reazione ad una notizia del genere. Successivamente i due iniziarono a lavorare: Jeremy stava dando una controllata alle telecamere, mentre Mike guardava attentamente le due porte, sopreso nel vedere che ancora nessuno dei robots era arrivato.
«Tutto bene?» Gli chiese Jeremy.
«Uhm, sì, perchè?»
«Vedo che vai avanti e indietro in continuazione, sembri teso.»
«Mi piace tenermi occupato, giusto per non rimanere costantemente seduto a fissare gli schermi.»
«Mh, capisco, in effetti non deve essere il massimo fare praticamente le stesse cose per sei ore di fila.»
Rispose Jeremy alzando le spalle, già stanco della monotonia notturna, in seguito tornò a controllare le telecamere, notando però qualcosa di strano appena selezionò quella dello Show Stage.
«Mike, credo ci sia un problema...»
«Cosa?»
«Il coniglio, Bunny.»
«Bonnie.»
«Sì, quello che è... dicevo, non è più sul palco! Forse qualcuno lo avrà spostato per farci paura.»
«Tranquillo, si spostano da soli, ricordi?»
«Lo so, ma non mi piace come cosa. Potrebbero rompere qualcosa, dobbiamo andare a rimetterlo al suo posto.»
«Cos-... n-no tranquillo, non c'è alcun bisogno di farlo!”
«Perché? È il nostro lavoro dopotutto. Forza, andiamo a vedere dov'è finito.»
Concluse Jeremy alzandosi. Mike fece per rispondergli, ma lo vide afferrare una torcia elettrica ed uscire dall'ufficio, così si affrettò a seguirlo per cercare di convincerlo a tornare indietro, dicendo che potevano benissimo osservare cosa succedeva tramite le telecamere, in totale sicurezza.
Jeremy si bloccò di colpo sospirando e Mike si scontrò contro di lui. A tal punto il biondo iniziò ad essere visibilmente preoccupato, se non stanco, di tale comportamento.
«Non ti capisco Mike, è da quando abbiamo iniziato a lavorare che sei così paranoico. Puoi spiegarmi il motivo?»
«Non so se mi crederesti.»
«Beh, intanto tu racconta.«
«D'accordo, come vuoi, cercherò di farla breve...» Sospirò Mike «... gli animatronics sono posseduti dai bambini morti nell'ottantacinque in questo locale, ora vogliono ucciderci perché ci hanno scambiati per il loro assassino.»
Terminò il ragazzo a braccia conserte e rivolto verso Jeremy, sperando di averlo finalmente convinto del grosso pericolo che stavano correndo in quel momento. Quest'ultimo però guardò Mike stranito ed alzò un sopracciglio, chiedendogli di smetterla di fare scherzi così infantili.
«Cosa? No, te lo giuro, è tutto vero!»
«Mike, senza offesa, ma credo ti manchi qualche rotella.»
«Non c'è assolutamente nulla di cui scherzare!»
Gli rispose serio Mike e lo afferrò per un braccio appena notò che stava per andarsene, pregandolo di credere alle sue parole.
«Ehm... certo, ovviamente, Mike. Senti, facciamo una cosa... io vado a mettere a posto il robot brutto e cattivo, tu torni al sicuro in ufficio, ok?»
Gli consigliò Jeremy cercando di assecondare quelle folli affermazioni, in seguito si liberò dalla presa e continuò ad avanzare.
Mike sospirò, per quanto si sforzasse, era del tutto impossibile farlo ragionare.
«Che ho fatto di male?»
Si chiese rassegnato e lo seguì a ruota, sembrava che nessuno oltre a lui o il defunto Frank potesse percepire veramente la minaccia che costituivano quelle macchine durante la notte.
La torcia di Jeremy si faceva strada tra i freddi ed oscuri corridoi del locale, mentre i tuoni illuminavano ogni tanto le stanze. Mike si sentiva piuttosto a disagio in quel momento, non aveva mai provato a uscire dall'ufficio durante il suo turno, l'atmosfera era davvero macabra ed agghiacciante. Controllò poi il tablet che aveva portato con sè, segnava l'86% di energia, inoltre era appena scoccata l'una di notte.
Poco dopo raggiunsero la Dining Area, lì c'era Bonnie che fissava la telecamera puntata sulla stanza, così Jeremy spense la torcia per non dare nell'occhio.
«Trovato! Ora riportiamolo sul palcoscenico.» Sussurrò a Mike.
«Io direi di lasciar perdere, può essere pericoloso.»
«Pericoloso? Ma non vedi che è spento? Forza, aiutami a sollevarlo, deve essere pesante.»
«No, fermo!»
Lo implorò nuovamente, ma Jeremy fece orecchie da mercante e raggiunse Bonnie, afferrandogli il busto con entrambe le braccia per cercare di sollevarlo, con scarsi risultati.
A tal punto si voltò e fece cenno a Mike di venire ad aiutarlo, ma questi scosse impaurito la testa.
«Jeremy, torniamo in ufficio...»
«Ok, va bene, sei proprio fissato. Sappi però che se questo bestione rompe qualcosa io di certo non pago!»
Sbuffò il ragazzo tornando indietro, ma in quel momento una sorta di "click" rimbombò per la stanza. I due guardiani si voltarono d'istinto verso Bonnie, il quale a sua volta si stava pian piano girando verso di loro, cigolando ad ogni movimento. I suoi occhi brillavano di rosso ed in quel momento un tuono rimbombó nel cielo, illuminando la stanza, mentre per alcuni istanti comparvero sul pavimento le scritte "Sono io!".
«Non avevi detto di voler rimettere a posto il robot brutto e cattivo? Forza Jeremy, non vedi che ti sta aspettando?» Lo rimproverò Mike.
«S-sta zitto...»
Balbettò Jeremy, in seguito i due guardiani iniziarono ad indietreggiare mentre Bonnie avanzava lentamente, per poi scattare all'improvviso su di loro.
➖➖🅢🅟🅐🅩🅘🅞 🅐🅤🅣🅞🅡🅔➖➖
Si, lo so, mi odi per quello che ho fatto, lo vedo dal tuo sguardo... e dalla pistola che mi stai puntando contro! Mi dispiace ma da tempo non mettevo un po' di suspense... e sai che adoro mettervi suspense! Si, sono un monello! XD
Voglio ringraziare @SamuKING11 @Laragazzachecrede @LaPennaEsplosiva @rossiluana
@MathiasStella
@SimoneDiLeo
per i voti e i commenti!
Alla prossima!!!!
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