①①-𝐅𝐈𝐃𝐀𝐑𝐒𝐈 È 𝐁𝐄𝐍𝐄, 𝐌𝐀...
Verso il calar del Sole, Jeremy ed Emma tornarono al loro appartamento, in modo da prepararsi a passare l'ennesima notte in bianco tramando alle spalle di una pizzeria infestata da spiriti.
Una volta lì però videro un uomo appostato alla porta, stava appendendo un cartello con su scritto "In affitto", a quanto pare il condominio si stava già preparando a mandarli via.
Jeremy: Ehy, ma che stai facendo?
Uomo: Seguo solo gli ordini. Abbiamo già ricevuto una buona offerta per questo posto, quindi vi consiglio di fare i bagagli e andarvene prima di lunedì.
Jeremy: La settimana non è ancora finita! Ho già detto al proprietario che pagherò tra due giorni, perché saltare già a questa soluzione?!
Uomo: Non è un problema mio, è da settimane che aspettiamo il pagamento, avresti dovuto aspettartelo.
Rispose l'uomo lanciandogli un'occhiataccia e, senza aggiungere altro, andò via borbottando tra sè e sè su come doveva solo essere grato se il proprietario non aveva aumentato l'affitto dopo l'arrivo della sorella.
Jeremy istintivamente serrò i pugni dinanzi a quelle parole, ma Emma lo fermò.
Emma: Non complichiamo le cose ulteriormente, andiamo dentro.
Jeremy: Sì, hai ragione...
Sospirò il ragazzo e diede un ultimo sguardo all'uomo, per poi entrare anche lui, al momento avevano di meglio da fare anzichè fomentare quella lite.
Era infatti giunta ora di cenare ed il tempo stringeva, così Emma iniziò a preparare un paio di toast mentre Jeremy si diede da fare per improvvisare una zona ufficio nel soggiorno, creando uno spazio di lavoro che Frank e la sorella avrebbero usato per esaminare e sistemare tutti i documenti necessari per denunciare William Afton.
Per prima cosa spostò i mobili e in seguito sistemò il tavolo della cucina come centro delle operazioni, dotandolo di tutto il necessario tra carta, penne, evidenziatori ed altri strumenti.
Jeremy: Cavolo, sembra di tornare ai vecchi tempi del liceo... mi riducevo sempre all'ultima notte per studiare qualcosa.
Emma: Vecchi tempi? Saranno passati sì e no sei mesi dal tuo diploma.
Jeremy: Beh, in mia difesa, quando fai un lavore come il mio la cognizione del tempo risulta leggermente alterata.
Rispose il ragazzo volgendo lo sguardo verso la sorella, la quale gli fece cenno di raggiungerla dato aveva appena servito in tavola.
Emma: Quindi signore del tempo, sono o non sono una chef provetta?
Jeremy: Non entusiasmarti troppo, sono semplicemente dei toast al formaggio.
Emma: No ti correggo, questi sono i toast al formaggio più buoni del mondo, fatti con l'amore di una sorella.
Disse la ragazza porgendogli un piatto con sopra due toast, il quale li guardò per qualche secondo con uno sguardo abbastanza serio.
Jeremy: A me sembra solo un modo carino per dire che li hai avvelenati.
Emma: Forse, vuoi scoprirlo?
Jeremy: Se solo avessi il mio assaggiatore reale a portata di mano...
Scherzò mentre si sedette per iniziare a mangiare anche lui.
I due fratelli approfittarono di quel momento di calma per chiacchierare un po', cosa che era stata alquanto difficile fare dato il trambusto degli ultimi giorni.
Jeremy in particolare era stato talmente invischiato con il Freddy's che ormai non aveva minimamente idea di come stesse Emma, poteva solo immaginare cosa le passasse per la testa dopo tutto quello che era accaduto di recente.
Jeremy: Quindi, come vanno le cose?
Emma: Non mi lamento, il lavoro stanca ma almeno la mia paga unita alla tua ci permetterà di pagare l'affitto. Come mai lo chiedi?
Jeremy: Più che altro, vorrei sapere come stai. Sei quì da soli pochi giorni e stai già gestendo una carrellata di informazioni assurde.
Emma: Beh, diciamo che sto bene, ma ammetto che hai ragione: tutto ciò è davvero molto da metabolizzare. Non solo hai rischiato di morire quest'estate e io non ne sapevo nulla, ma sta accadendo di nuovo e in più stiamo cercando di fregare un assassino... di certo non si può dire che Filadelfia sia monotona.
Jeremy: Sì, in effetti è difficile annoiarsi...
Rispose il ragazzo e diede un altro morso al toast, la conversazione si era fatta un po' tesa, ma era normale, non potevano facilmente ignorare il pericolo che attendeva dietro l'angolo, soprattutto per Jeremy. Per quanto gli piacesse l'idea di essere semi-immortale, era anche vero che ormai il week-end era alle porte e non aveva minimamente idea su cosa fare per evitare la propria morte.
L'unica speranza era che la pizzeria chiudesse a causa della denuncia, in modo che Jeremy non sarebbe dovuto tornare per la sua quinta notte.
Il ragazzo però non poteva condividere tali dubbi con Emma, non poteva mostrarsi debole e farla preoccupare ulteriormente, così cercò di portare quella conversazione in una direzione più allegra.
Jeremy: Comunque, mettendo da parte il lato inquietante... ti piace Filadelfia o sei pentita di aver raggiunto il tuo fratellone?
Emma: È esattamente come me ne hai parlato, non potrei essere più soddisfatta di così. Inoltre anche le conoscenze fatte non sono affatto male.
Jeremy: Conoscenze? A chi ti riferisci?
Emma: E-ehm, cioè.... volevo dire che la gente quì sembra a posto e sicuramente non mi sarà difficle stringere qualche amicizia appena troverò un nuovo lavoro.... tutto quì, non mi riferivo a nessuno...
Jeremy: Ok, diciamo che sono troppo stanco ora per farti domande su chi ti fa bettere il cuoricino.
Disse il ragazzo sbadigliando per finta e terminò il suo secondo toast, per poi bloccare appena in tempo uno spintone dalla sorella.
Emma: Smettila dai, non mi riferivo a quello... e poi tu sei sempre stanco, dormiresti ad ogni ora del giorno.
Jeremy: Guarda che quello non è dormire, faccio solo brainstorming per la mia prossima mossa.
Emma: Spero che la tua prossima mossa sia un lavoro. Ti ricordo che, sempre se tutto va bene, entro domani saremo entrambi disoccupati.
Jeremy: Tranquilla, ho già un nuovo lavoro, ti ricordo che devo fare da babysitter a te finchè non ti laurei in medicina.
Emma: Pesa bene le parole, io non mi metterei contro un futuro medico di famiglia... le visite potrebbero misteriosamente diventare molto salate.
Jeremy: Il problema non si pone, non mi farei mai visitare da te.
Disse mentre si apprestava a balzare dalla sedia e si mise a correre prima di beccarsi un pugno dalla sorella.
Una lite più tardi, i due avevano terminato i lavori per la zona ufficio e, dato che mancava ancora un po' all'arrivo di Mike e Frank, si misero seduti in balcone ad attendere.
Il venticello autunnale soffiava fra i capelli di Emma, la quale osservava in silenzio la luna assieme a Jeremy, mentre molti ricordi inziavano a raffiorare in loro. Infatti era proprio in serate come quella che da piccoli, dopo essere stati messi in punizione, salivano sul terrazzo di casa per guardare il cielo notturno e confidarsi tra loro, sia su cose buone che brutte.
Jeremy: Credi che papà avesse ragione?
Emma: Di che parli?
Jeremy: Quando vi ho annunciato la mia partenza per Filadelfia, lui la prese molto male e disse che andando via di casa non ne avrei combinata una giusta.
Emma: Non dirlo nemmeno, sai bene che non ce l'ha davvero con te.
Jeremy: Forse, ma data la mia situazione attuale, forse non aveva tutti i torti.
Emma: Stai solo attraversando un periodo difficile, non devi dare retta a quelle parole, le ha dette in un momento di rabbia. Sai bene che sperava di vederti laureato in legge e portare avanti il suo studio.
Jeremy: Avrei voluto anche io, ma non sono davvero tagliato per fare l'avvocato. Almeno tu sarai medico, come sperava mamma.
Emma: Solo perché è una carriera che mi è sempre interessata, altrimenti avrei studiato altro. Inoltre poco importa il tipo di lavoro, sia lei che papà erano comunque contrari sul far partire anche me per Filadelfia.
Jeremy: Davvero?
Emma: Sì, ma alla fine hanno ceduto. In fondo loro approvano le nostre scelte, anche se non lo ammetteranno mai.
Jeremy: Sono fatti così, orgogliosi, ma sono pur sempre i nostri genitori.
Emma: A prima vista forse severi, ma sono buoni di cuore a modo loro.
Jeremy: Già, ed ora che me ne ricordo, ti devo ancora un favore per quella volta in cui mi hai suturato quel grosso taglio al braccio che mi ero procurato ad una festa.
Emma: Festa a cui ti avevano proibito di andare, come non dimenticarlo. Non avevo molta scelta se non quella di aiutarti, ti avrebbero ucciso se lo avessero scoperto.
Jeremy: E poi avrebbero ucciso te per avermi fatto sgattaiolare dalla finestra.
Emma: Due piccioni con una fava.
I due risero, per loro ricordare quei momenti era sì difficile a causa delle regole severe imposte dai genitori, ma al contempo era anche positivo dato permetteva loro di allentare la tensione causata dagli ultimi eventi.
Erano fatti così dopotutto, fin da piccoli avevano sempre affrontato tutto insieme, sostenendosi a vicenda.
Jeremy: Ehy, ti dice qualcosa il "caso anguria"?
Emma: No ti prego non il "caso anguria".
Jeremy: Te lo ricordi allora!
Emma: Come non potrei dato ero la diretta interessata?! Terza media, il ragazzo più fico della scuola mi invitò al suo compleanno, ci diedimo un bacio a stampo ed ebbi il terrore di essere rimasta incinta.
Jeremy: Dimentichi la parte migliore.
Ridacchiò raccontando di come Emma quella sera stessa, in lacrime, lo portò di corsa al terrazzo dicendogli che aspettava un bambino. Non aiutò il fatto che Jeremy ne sapesse quanto lei sulle gravidanze, quindi inevitabilmente finirono per crederci entrambi sul serio.
Jeremy: Volevo prendere a pugni quel poveraccio.
Emma: In compenso mi hai assillato per un'ora con una ramanzina enorme. Sbraitavi cose come "Secondo te perché io non ho baciato nessuna ragazza ancora? Con le gravidanze non si scherza!".
Jeremy: Ma in realtà lo dicevo solo perché tutte le ragazze della classe mi guardavano a stento.
Rispose Jeremy, aggiungendo che la cosa più divertente della storia fosse la loro convinzione di poter portare avanti il tutto senza che nessuno lo scoprisse. Da lì nacque il nome in codice "emergenza anguria", in modo da parlarne in modo criptico.
Jeremy: Cavolo, avevamo studiato tutto nei minimi dettagli, da cose semplici come provare a sentire il battito del bambino con le cuffie del mixtape, fino a decidere dove avresti partorito.
Emma: E non dimenticare il nome, eravamo convinti fosse femmina.
Jeremy: Come non dimenticare la piccola Marylin. Chissà, magari prendeva da suo zio Jeremy.
Emma: Vuoi davvero condannarla ad essere brutta come te? Sei davvero egoista.
Jeremy diede uno spintone alla sorella, in seguito i due scoppiarono a ridere all'idea di un neonato con la faccia stampata sopra di quest'utlimo.
Ad interrompere quel momento fu il campanello, a quanto pare era vero che il tempo volava quando si trascorreva il tempo piacevolmente.
Emma: Benvenuti!
Esclamò la ragazza aprendo la porta e rivolse subito lo sguardo verso Mike, il quale la ricambiò sorridendo.
Mike: Sembrate entrambi molto allegri, come mai?
Jeremy: Nulla, parlavamo un po'.
Emma: Puro gossip top secret fra fratelli, non posso dire altro.
Mike: Top secret? Beh, dato Jeremy è come un fratello, spero allora che metta una buona parola per farmi entrare nella vostra "setta".
Jeremy: Per ora ti metto in coda, vedremo se sarai degno.
Frank: I giovani... senza il mondo sarebbe un mortorio.
Sorrise Frank salutando anche lui i due Fitzgerald. Ora che erano finalmente al completo non restava altro che passare all'azione. Mostrato quindi all'uomo dove avrebbe potuto lavorare, Jeremy e Mike si prepararono per partire, mentre Emma cercava invana di convincerli a portarla con loro.
Emma: Stavo pensando che...
Jeremy: No.
Emma: Sapete, invece penso che potrei essere una grande risors-...
Jeremy: No.
Emma: Posso tenerti la torci-...
Jeremy: No!
Emma: Guastafeste.
Mike: Dai Emma, ne abbiamo già parlato. Capisco che sei preoccupata, lo sono anche io, ma ti prometto che baderò io a questo brontolone.
Jeremy: Ehy!
Emma: Lo so, ma vorrei potervi aiutare in qualche modo.
Mike: Lo stai già facendo, dopotutto ci servi quì. Quei documenti sono fondamentali e devono essere in regola prima di domani. Inoltre sono davvero tante scartoffie e Frank non può farlo da solo in una sola notte, quindi posso contare su di te, socia?
Emma:... d'accordo, socio.
Rispose Emma, inizialmente riluttante, ma poi sorrise e si lasciò convincere, mentre Mike le diede il cinque.
Emma: Però sappi che se uno di voi due non torna, la farò pagare amaramente a William Afton.
Jeremy: E so che ne saresti capace, quindi faremo del nostro meglio per non morire... parola di scout.
Emma: Sempre il solito scemo, piuttosto vedi di tornare tutto intero, ok?
Disse abbracciando il fratello, in seguito i due ragazzi terminarono di prepararsi e partirono a bordo dell'auto di Jeremy.
Durante il tragitto i due iniziarono a ripassare attentamente i dettagli del piano, avevano un solo tentativo per attuarlo e il tutto doveva essere a prova di errori.
Stando a Frank, in ufficio avrebbero trovato una registrazione di Fritz che avrebbe fornito loro le istruzioni necessarie ad ottenere i file di sorveglianza del locale.
Quella era però la parte facile del piano, mentre ben più difficile sarebbe stato agire con i robots in continuo via vai per la pizzeria.
Mike: Cosa dovrei aspettarmi in caso qualcuno mi veda? Qualche metodo per scacciarli?
Jeremy: Ci sarebbe la maschera, ma ne ho solo una, inoltre è più efficace solo contro i toy. Temo che fuggire e nascondersi sia la miglior tattica.
Mike: Immaginavo, non che ci sia molta scelta contro quei mostri.
Jeremy: Già, ma tecnicamente se mantieni un basso profilo dovrebbe essere facile dato la loro attenzione sarà maggiormente rivolta verso di me.
Concluse il ragazzo mentre accostava ad un parcheggio vicino alla pizzeria. Controllò poi l'orario: 10:55 pm, a quanto pare erano in netto anticipo.
Fortunatamente ciò si rivelò un bene dato che notarono a pochi metri più avanti una volante della polizia.
Jeremy: Guarda cosa stavamo per perderci.
Mike: Strano vedere le forze dell'ordine al Freddy's, di solito fanno finta che questo posto non esista.
Jeremy: Forse è successo qualcosa... Forza, andiamo a vedere.
Curiosi, scesero dall'auto e di soppiatto si avvicinarono all'ingresso del locale per sbirciare all'interno, vedendo Richard seduto ad un tavolo mentre discuteva con due poliziotti, accompagnati da una donna. Non era facile definirne i tratti dato portava degli occhiali da sole ed indossava una sorta di impermeabile color beige, assieme ad un paio di guanti neri, mentre l'unica caratteristica che spiccava erano i suoi capelli biondi, raccolti in una coda di cavallo.
Mike: E quella chi è? Non sembra una poliziotta.
Jeremy: Forse è una detective, a quanto pare la cosa deve essere importante.
Mike: Mi auguro non siano quì per arrestare Richard.
Jeremy: No, non credo, William non giocherebbe tanto presto una carta così forte.
Qualche minuto dopo i tre bisbigliarono qualcosa fra di loro e fecero firmare un foglio a Richard, lasciando infine l'edificio. Mike e Jeremy si allontanarono per non destare sospetti e finsero di essere arrivati da poco. I due agenti li superarono come se fossero invisibili, mentre la donna rivolse brevemente loro uno sguardo.
??: Fossi in voi non gironzolerei da queste parti. Presto otterremo il permesso di perquisire il locale... saranno giorni molto movimentati.
Li avvertì mentre raggiungeva i due colleghi sulla vettura, partendo subito dopo. Jeremy e Mike si rivolsero uno sguardo interrogativo, così entrarono per capire cosa stesse accadendo.
Richard era ancora al tavolo e stava fumando un sigaro, sembrava abbastanza pensieroso.
Jeremy: Signore buonasera, è tutto ok? Abbiamo visto la polizia farvi il terzo grado.
Richard: Buonasera a voi ragazzi... Purtroppo la detective Devlin è venuta quì di punto in bianco, pretendendo di perquisire il locale.
Jeremy: E chi sarebbe questa detective alquanto attraen-... misteriosa?
Richard: Non conosco molto la Devlin, pare sia stata trasferita quì da poco con urgenza. Non so se ricordate, ma due bambini furono assassinati in questa zona una o due settimane fa. La polizia teme si stia ripetendo l'incidente dell'85, quindi hanno inviato la loro risorsa migliore da New York per indagare.
Sospirò invitando a sedere i due amici, mentre aspirò un'altra boccata di fumo per poi lasciarla andare lentamente. Quell'uomo, dalla parlantina allegra e il sorriso stampato in faccia, in quel momento era irriconoscibile talmente era teso.
Mike: Questa cosa sembra turbarvi molto.
Richard: Come non potrebbe? In parte mi sento responsabile di tutto ciò.
Mio figlio in primis mi aveva avvertito sulle cattive voci riguardo questa pizzeria, ma pensavo stesse solo esagerando.
Jeremy: Purtroppo non sono solo voci. Perdonate la franchezza, ma mettersi in affari con un'attività con tale passato... beh, è abbastanza rischioso.
Richard: Non scusarti, anzi, sono le stesse parole che mi ha detto Fritz... avrei dovuto ascoltarlo anzichè accettare l'offerta di Afton.
Mike: Già, a quanto pare vostro figlio ci aveva visto lungo.
Richard: Dopotutto ha sempre avuto fiuto per gli affari, tutto suo padre.
Ridacchiò buttando fuori un'altra boccata di fumo, aggiungendo che in cuor suo non biasimava quegli agenti, temevano solo che il killer fosse tornato.
Richard: Ed è quì che mi pongo una domanda: se Fred Fazbear è in carcere, perché gli infanticidi sono ricominciati?
Mike: Ottima osservazione, era proprio ciò che speravo di farvi notare. Immagino quindi che anche voi pensiate che qualcosa non torni in questa faccenda?
Chiese Mike, quasi incredulo che per la prima volta qualcuno fosse disposto ad ascoltare anzichè fare orecchie da mercante e dire che si trattava solo di accuse infondate.
Dal canto suo Richard aveva avuto modo di riflettere bene sulle parole del ragazzo, come se pian piano stesse vedendo i pezzi di un puzzle comporsi: prima la generosa offerta di William per collaborare, erano davvero fin troppi soldi per una cosa del genere. In seguito due bambini che vengono uccisi durante la finalizzazione del progetto, il tutto mentre suo figlio Fritz lo stava praticamente implorando di non concludere l'affare.
C'era chiaramente qualcosa di sinistro dietro a quella faccenda ed il proprietario stava temendo di essersene accorto troppo tardi.
Richard: Odio ammetterlo, ma mi hai davvero messo il dubbio... più ci rifletto e più vedo come tutto ciò abbia senso.
Mika: Se non ne è ancora convinto, pensi anche a questo: William ha detto che avreste gestito il locale insieme, ma lui dov'è stato in questi giorni? Quante volte è stato in pizzeria?
Richard: In effetti lo vedo molto di rado, perfino mio figlio sembra passare più tempo con lui, non saprei dire il perchè.
Jeremy: Mi spiace dirlo signore, ma Fritz potrebbe aver a che fare con un assassino.
Richard: Già, la cosa sta iniziando davvero a turbarmi.
Vorrei fare qualcosa, ma credo di avere le mani legate, l'accordo ormai è finalizzato e sarà dura dissociarmi dalla Fazbear Entertainment senza prove concrete contro di essa... temo non finirà bene questa faccenda.
Mike: Fidatevi, noi stiamo proprio cercando di fornire quelle prove. Voi nel frattempo fate il possibile per tagliare tutti i ponti con Afton, prima che facciate la fine di Fred.
Richard: Aspetta, intendi dire che...
Mike: Esattamente. Oppure pensate ancora che sia finito in prigione perché è un infanticida? William lo ha solo dato in pasto alle autorità per salvarsi.
Richard: Che bastardo... ammetto che questa situazione sta iniziando a piacermi sempre meno, devo riflettere molto bene su come agire... per il bene della mia famiglia.
Detto ciò controllò velocemente i suo orologio da polso, notando che si era fatto tardi e che, a proposito di famiglia, doveva tornare dalla propria.
Richard: Sono stato talmente impegnato oggi che non ho nemmeno visto Fritz.
Vi ringrazio per la conversazione, ho avuto modo di fare chiarezza su alcune cose, ma ora se mi scusate devo andare.
Disse il proprietario mentre prendeva il cappotto, lasciando poco dopo la pizzeria. Era talmente pensieroso che per tutto il tempo non si era nemmeno chiesto del perché Jeremy non fosse arrivato da solo al lavoro, il che fu un bene dato avevano evitato domande scomode, ma al contempo un dispiacere dato i due ragazzi potevano solo immaginare cosa stesse passando quell'uomo.
Mike: È anche lui una vittima di questa faccenda.
Jeremy: Già, non possiamo permettere che paghi per colpa di William. Nè lui nè il povero Fritz.
Mike: Mettiamoci all'opera allora, stanotte finisce tutto.
Pronti ad affrontare una delle sfide più cruciali delle loro vite, Mike e Jeremy si apprestarono a raggiungere l'ufficio il prima possibile. Per quanto fossero in anticipo, quella conversazione aveva rubato loro molto tempo e a breve gli animatronics avrebbero avviato la loro caccia.
Fu in quel momento che Mike potè vedere per la prima volta quanto fosse cambiata anche la zona ufficio.
Mike: Wow, avevi ragione, è totalmente diverso da quello stanzino in cui a malapena entravamo entrambi.
Jeremy: Già, anche se da una parte sento davvero la mancanza di quelle pesanti, metalliche e sicure porte...
Sospirò Jeremy osservando i condotti di areazione, avrebbe dato volentieri un braccio in cambio di poterli sigillare con delle grate.
Mike: In effetti stento ancora a crederci, prima hai detto che l'unico modo di difenderti è questa?
Chiese il ragazzo mentre indossava la maschera di Freddy, togliendosela quasi subito dato puzzava terribilmente di muffa, non osava immaginare cosa provasse Jeremy a doverla indossare ogni notte per salvarsi la pelle.
Jeremy: Quella e anche la torcia, ma funzionano sorprendentemente bene. In effetti se non fosse per il Music Box sarebbe anche facile, tutto sommato.
Mike: Puppet, giusto, mi chiedo ancora perché sia diventato ostile.
Jeremy: Poco importa, quì ormai qualunque cosa vuole farci fuori.
Disse il ragazzo controllando l'ora ed aggiungendo che bisognava far partire la registrazione prima che scattasse la mezzanotte. Premette il pulsante di avvio e subito dopo iniziò a farsi sentire un Fritz più agitato del solito, parlava quasi a bassa voce.
Fritz: Ehy, quarta notte... complimenti Jeremy, ne hai fatta di strada.
Penso sia ormai inutile starti a ripetere fino alla nausea il modo in cui devi affrontare il pericolo, ormai saprai a memoria cosa fare contro di loro. Quindi... uhm, veniamo al sodo.
Cercherò di essere breve, sono davvero con le spalle al muro dato che William mi tiene sempre d'occhio. Ho avuto a stento un momento lontano da lui per registrare questo messaggio, roba da pazzi...
Frank mi ha detto che volete accedere alle registrazioni, ma vi anticipo che non sarà facile, infatti vengono archiviate in automatico in un terminale che troverete nell'ufficio di mio padre... già, sarà alquanto interessante cercare di raggiungerlo durante il turno di notte.
Non finisce quì però: i file sono protetti da una password e papà è l'unico a conoscerla, ma per fortuna ho nascosto lì da voi una chiavetta usb, sarà in grado di bypassare la sicurezza e scaricare in automatico tutto quello che vi serve.
La troverete all'interno di un giocattolo che ho messo sotto la scrivania, è abbastanza appariscente, capirete subito qual è. Non ho altro da riferirvi, cercate solo di non fare errori, il tempo stringe e mi è sempre più difficile risultare credibile a William... credo stia iniziando a sospettare del mio doppiogioco e la cosa non mi piace per nulla. Ora devo andare, quello stronzo mi sta già chiamando, pare abbia delle "buone" notizie da darmi... in bocca al lupo ragazzi.
Jeremy: Cavolo, hai sentito quanto è agitato?
Mike: Già, non so perché ma ho davvero un brutto presentimento.
Osservò Mike, effettivamente nè a lui nè a Jeremy era ben chiaro il nesso fra Fritz e William: sapevano solo che il ragazzo era costretto ad obbedirgli, ma perché?
Cosa lo aveva portato a ciò?
L'unica speranza era di mettere fine a quella faccenda, forse solo così avrebbero ottenuto delle risposte.
Mike e Jeremy controllarono sotto la scrivania, notando un peluche d'orso molto simile a Freddy, ma anzichè essere del solito marrone era colorato di viola e di bianco, in modo molto simile a Mangle. Sulla schiena aveva un cerniera, la quale una volta aperta rivelò la chiavetta usb.
Mike: E lui chi dovrebbe rappresentare?
Jeremy: L'immondizia, probabilmente.
Senza dire altro gettò il pupazzo in un cestino dei rifiuti lì vicino, mettendosi in posa di vittoria per il canestro appena fatto. Non c'era però altro spazio per gli scherzi, infatti appena controllò l'orologio vide che era già passata la mezzanotte, dovevano sbrigarsi.
I due iniziarono a controllare le varie stanze tramite le telecamere, notando che Toy Bonnie e Toy Chica avevano lasciato il palcoscenico.
Jeremy: Si comincia.
Mike: Già, ora devo solo arrivare nell'ufficio di Richard senza farmi dilaniare da quei cosi... facile, no?
Jeremy: Tranquillo, ho un'idea. Hai portato i walkie talkie che ti avevo chiesto?
Mike: Sì, eccoli quì.
Disse mentre ne passò uno all'amico, il quale spiegò che ormai conosceva bene la pianta della pizzeria, quindi poteva fargli da guida tramite le telecamere per dirigerlo a destinazione, avvertendolo in caso di pericolo o di via libera.
Mike: Mi sembra una buona idea, da dove comincio?
Jeremy: Condotto sinistro, il corridoio sarebbe troppo rischioso dato che a breve arriverà uno di quei due. Sbucherai in una Party Room, lì nasconditi sotto un tavolo ed attendi il mio segnale.
Mike: Ok, spaventosamente specifico, ma questo mi fa stare più sicuro.
Commentò il ragazzo abbassandosi per strisciare nel condotto, nel mentre Jeremy diede una prima ricarica al Music Box ed in seguito controllò il resto del locale in cerca di spostamenti.
Trovò Mangle appesa al soffitto della Game Area, invece Withered Bonnie sbirciava già dalla porta della Parts/Services. Infine, come aveva previsto, sentì dei rumori dal corridoio principale, così lo illuminò per rilevare Toy Bonnie diretto ad una Party Room, seguito a ruota da Toy Chica che si diresse proprio in quella dove si nascondeva Mike.
Jeremy: Ok, sta arrivando qualcuno, appena va via dirigiti alla porta che da sul corridoio. Se la luce della mia torcia è fissa allora attraversalo, se la faccio lampeggiare invece rimani lì.
Mike: Ricevuto.
Sussurò al dispositivo, mentre nella penombra potè già intravedere i due occhi luminosi della gallina robot. Mike cercò di rimanere immobile per fare meno rumore possibile, temendo che perfino il suo battito cardiaco rischiasse di farlo scoprire. Fortunatamente Toy Chica non rimase lì a lungo e proseguì nel condotto di areazione.
Il ragazzo uscì allo scoperto e sgattaiolò alla porta, non vide nessuna luce, segno che Jeremy era impegnato.
Poco dopo infatti si udirono nuovamente i passi di Toy Chica, la quale stava tornando indietro dopo aver fallito. Il guardiano intanto si tolse la maschera e caricò il Music Box, in seguito vide che Toy Bonnie era entrato nella Party Room sulla destra: momento perfetto per far avanzare l'amico.
Mike vide il fascio di luce fisso e si diresse subito al corridoio, cercando di raggiungere il fondo in fretta, ma poco dopo sentì delle interferenze radio farsi sempre più vicine, così si nacose subito nella prima stanza che vide. Poco dopo Mangle passò di lì, fortunatamente senza accorgersi di nulla.
Jeremy: Merda, c'è mancato poco...
Pensò il ragazzo osservando la scena e spense la torcia, a quanto pare quegli affari di metallo non avrebbero dato loro un attimo di respiro. Infatti dovette subito indossare la maschera a causa dell'arrivo di Toy Bonnie, il tutto seguito dall'ennesima ricarica del Music Box. Ormai non poteva togliergli gli occhi di dosso un secondo che lo trovava già scarico per metà.
Nel frattempo Mike si trovava in una delle Party Room, indietreggiando lentamente ed in cerca di un muro o altro con cui orientarsi, ma ben presto toccò l'ultima cosa che sperava di toccare: un animatrone.
Withered Chica era lì con lui e cercò di afferrarlo, ma Mike riuscì a scamparla per un pelo.
Withered Chica: Non essere timido, voglio darti l'abbraccio più elettrizzante della tua vita!
Mike: Ti credo sulla parola...
Deglutì il ragazzo raggiungendo l'uscita e, non appena vide tornare il fascio di luce della torcia, si precipitò subito in corridoio mentre veniva inseguito dal robot. Quest'ultimo però dovette presto fuggire in un'altra stanza a causa dall'improvviso lampeggiare della luce di Jeremy.
Jeremy: Ci penso io, tranquill-...
Il guardiano venne interrotto dall'arrivo di Mangle e fu costretto a spegnere nuovamente la torcia per indossare la maschera. Una volta assicuratosi che la minaccia fosse andata via, riuscì a illuminare di nuovo il cammino a Mike.
Jeremy: Merda, Foxy!
Mike: Tranquillo, sono ancora io!
Jeremy: No, intendevo... Foxy è lì!
Mike si voltò subito e balzò all'indietro appena fece contatto visivo con il suo defunto fratello, il quale per poco non lo colpì con un'uncinata.
Withered Foxy: Ottimo Fitzgerald, lo hai portato dritto da me, forse ti ho giudicato male tutto sommato!
Rise mentre si avventò di nuovo sul ragazzo, dimenticando però che era il guardiano ad avere il coltello dalla parte del manico, infatti gli bastò far lampeggiare di nuovo la torcia per farlo arretrare. La volpe però non voleva andarsene a zampe vuote e così, con un ultimo sforzo, si coprì l'occhio non bendato per afferrare Mike prima di correre via.
Jeremy: Lascialo andare subito!
Urlò il ragazzo e si alzò per inseguirlo, ma proprio in quel momento notò che il Music Box era quasi scarico e che da entrambi i condotti sarebbero presto sbucati altri animatronics.
Jeremy: Odio questo lavoro!
Nel frattempo Foxy, caricando alla cieca, andò a schiantarsi in fondo al corridoio. L'impatto gli fece mollare la presa e Mike cadde a terra, per poi rialzarsi in fretta e approfittare della confusione per correre a nascondersi nei bagni.
Con il cuore in gola, arrivò all'ultima latrina e si chiuse dentro, salendo sul gabinetto sperando di non risultare visibile ed avere così tempo di studiare una strategia. Non ci volle molto però affinchè iniziasse ad udire dei passi metallici, sempre più vicini.
Withered Foxy: Non puoi scappare, quindi hai un solo posto in cui nasconderti!
Calò il silenzio, ma subito dopo Mike udì una delle porte venir spalancata di prepotenza, seguita dalla successiva e poi quella dopo, avvicinandosi sempre di più a lui. Porta dopo porta, ben presto potè percepire davanti a se il robot, il quale senza esitazione diede un calcio all'esile ostacolo che li divideva, ma dopo ciò si bloccò appena vide Mike brandire una torcia elettrica.
Mike: Che c'è? Credevi davvero sarei venuto senza?
Withered Foxy: Figlio di put-...
La volpe fu interrotta dal fascio della torcia arrivarle dritto negli occhi, seguito da Mike che le balzò sulle spalle per cercare di destabilizzarla continuando a far lampeggiare la luce.
Withered Foxy infuriato iniziò a caricare contro i muri per cercare di scrollarsi di dosso il fratello, avendo però scarso successo.
Mike: Norman ascoltami, possiamo ancora sistemare tutto, ti prego!
Withered Foxy: Non c'è nulla da sistemare, tu mi hai ucciso... sei esattamente come nostro padre!
Mike: Perchè ce l'hai di nuovo con me? Ne avevamo parlato, non ricordi?!
Withered Foxy: Parlare non porterà a nulla, la vendetta è l'unica soluzione!
L'animatrone caricò fin fuori ai bagni e andò a colpire un altro muro, ma stavolta lo sfondò. Mike urlò venendo catapultato in avanti, incredulo nella facilità in cui il tutto fosse venuto giù, era troppo perfino per un animatrone.
Mike: La mia testa...
Mugugnò dolorante dopo essersi schiantato al suolo, cercò poi di rialzarsi sperando di non aver nulla di rotto. Si guardò intorno per capire dove fosse sbucato, ma realizzò che non si trovava affatto fuori la pizzeria, bensì ancor più all'interno.
Mike: C'è qualcosa che non torna.
Riflettè mentre osservò con la torcia il circondario: c'erano parecchi tavoli, mentre alle sue spalle si trovava un palcoscenico alquanto familiare.
Incredulo si voltò allora alla sua destra e, proprio come temeva, vide nella penombra le tende rovinate del Covo del Pirata.
Mike: Questa è la vecchia pizzeria... non hanno ristrutturato nulla, ci hanno solo costruito intorno! Ecco perché hanno impiegato così poco tempo!
Esclamò osservando quella che un tempo fu la Dining Area. Certo, era ormai tutto in rovina, ma riusciva ancora a riconoscere bene la zona.
Mike non voleva rimanere lì un secondo di più ed il suo primo istinto fu di correre verso l'apertura nel muro, ma Withered Foxy iniziò ad emergere dalle macerie, sbarrandogli l'unica via di fuga.
Withered Foxy: A quanto pare era destino, la finiremo quì dove tutto è iniziato!
Sibilò indicando con l'uncino Mike, il quale indietreggiò pronto a difendersi con la torcia. Inaspettatamente però la volpe afferrò uno dei mattoni emerso fra le macerie e glielo lanciò contro. Il ragazzo sussultò e corse via per evitarlo, ma venne colpito di striscio e la torcia gli cadde di mano, perdendo così la sua unica difesa. Withered Foxy ne approfittò subito per lanciarsi all'attacco, mentre alla sua preda non restò altro che continuare a scappare.
Fortunatamente Mike ricordava ancora le stanze e non gli ci volle molto per raggiungere uno dei corridoi paralleli che portava all'ufficio, lì forse sarebbe stato al sicuro.
Mike: Vediamo se questa ti piace!
Esclamò vittorioso mentre raggiunse la stanza e fulmineo premette il tasto per chiudere la porta di sicurezza sulla destra. La sua fiducia però venne subito annientata non appena notò che la porta rimaneva aperta, non importava quante volte premesse.
Mike: Ovviamente, non c'è corrente quì!
Si rimproverò colpendosi la fronte, mentre l'animatronic non tardò ad arrivare e cercò subito di colpirlo.
Il ragazzo per evitarlo andò contro al muro e per poco la volpe non lo infilzò, riuscendo solo ad impigliare l'uncino nella fessura di un armadietto. Approfittando del vantaggio, Mike ancora leggermente stordito andò subito alla scrivania ed afferrò la prima cosa pesante che vide, il ventilatore, che fraccassò sul muso della volpe. Foxy riuscì a liberarsi e tentò di contrattaccare, ma un altro colpo lo prese alla sprovvista, seguito da un successivo che lo fece andare al suolo.
Mike tremante tenne d'occhio il nemico, vedendo che lo aveva probabilmente immobilizzato, ma chissà per quanto.
Lo osservò per bene ancora per qualche secondo e in seguito rivolse lo sguardo verso la sua arma improvvisata: sarebbe bastato un colpo ben assestato alla testa del robot e forse lo avrebbe disattivato... per sempre.
Mike rimase lì fermo per quelle che le sembrarono ore, chiedendosi perché stesse esitando proprio in quel momento: certo, era suo fratello, ma ormai era diventato incontrollabile e doveva fermarlo, a tutti i costi.
"Sei esattamente come nostro padre!"
Le parole di Norman risuonarono nella sua mente, così sospirò e lasciò a terra il ventilatore ammaccato, pensando che non avrebbe avuto senso accanirsi ulteriormente su qualcuno che non rappresentasse più un pericolo.
Mike lasciò l'ufficiò e tornò sui suoi passi per recuperare la torcia da terra, ma vide che non si accendeva più, probabilmente l'impatto al suolo l'aveva danneggiata.
Sospirò rassegnato al dover proseguire nella penombra e rivolse lo sguardo verso l'apertura nel muro, ma proprio in quel momento si fecero avanti Freddy, Bonnie e Chica. Il ragazzo fece per indietreggiare, ma notò subito che alle proprie spalle c'erano Fredbear e la bambina fantasma.
Withered Freddy: Avevi ragione Chica, è stato davvero così tanto stupido da tornare quì da noi.
Mike: Vi prego, ditemi che è uno scherzo...
Nel frattempo Jeremy stava guardando le telecamere, preoccupato di non vedere in nessuna di esse nè Mike nè Foxy, cosa era accaduto? Chi aveva avuto la meglio?
Cercando di non pensare al peggio, selezionò il Prize Corner per occuparsi del Music Box, ma rimase sorpreso nel vedere che l'icona si era oscurata e non poteva più ricaricare, ma al contempo non si stava neanche più scaricando: cosa voleva significare?
Ad interromperlo fu una risata dal corridoio, segno che Balloon Boy gli avrebbe fatto presto vista. Tenendosi pronto ad indossare la maschera, controllò nel frattempo la Game Area ed intravide Toy Freddy in fondo ad essa, mentre riuscì ad individuare Toy Chica che scorrazzava nella Main Hall.
Poco dopo Balloon Boy fece ingresso dalle condutture, ma dovette presto ripiegare nel corridoio. Per il momento le minacce sembravano lontane, così il guardiano tentò nuovamente di contattare l'amico.
Jeremy: Mike, rispondimi... Mike!
Chiamò più volte il suo nome, osservando il walkie talkie nella speranza di una risposta, ma l'unica cosa udibile fu uno statico, quel silenzio iniziava davvero a torturarlo.
Dall'altro lato invece, il walkie talkie di Mike era in possesso di Fredbear, il quale lo osservava incuriosito mentre udiva da esso la voce di Jeremy.
Fredbear: Che buffo oggetto.
Bambina: Lascialo perdere, abbiamo cose più importanti tra le mani.
Fredbear: Certo padroncina, ai tuoi ordini.
Rispose l'orso dorato mettendo il walkie talkie sotto il cappello ed afferrò Mike saldamente per le braccia, mentre il resto dei Withereds lo accerchiò.
Withered Freddy: Bene bene, ora sei finalmente alla nostra mercè, la notte è ancora giovane e nessun "fine turno" potrà salvarti stavolta.
Mike: È davvero un'interessante uso di parole, sai? Io sono quì per salvarvi, non ci volete davvero arrivare?
Li rimproverò aspramente, tanto che Withered Bonnie fece per dargli un pugno, ma l'orso gli fece cenno di non far nulla.
Withered Freddy: Salvarci? E come intendi farlo? Mettendo anche noi al tappeto, come con Foxy?
Domandò l'orso mettendosi a pochi centimetri tra lui e Mike, il quale in quel momento poteva vedere il lato umano degli animatronics: disposti a tutto per i propri amici. Se solo fosse riuscito a far leva su ciò, magari li avrebbe finalmente convinti di essere dalla loro parte.
Mike: Credi mi sia divertito a farlo? Avrei felicemente evitato il conflitto, ma rischiavo di morire, dovevo difendermi!
Bambina: Dimentichi che Norman si trova in quello stato a causa tua, è normale che voglia fare i conti con te.
Withered Chica: E da bravi amici, noi lo aiuteremo affinché il suo desiderio si avveri.
Disse la gallina facendo scintillare i cavi delle braccia e si avvicinò al ragazzo, seguita a ruota dagli altri robots.
Mike: Vi prego, lasciatemi spiegare!
Withered Bonnie: Occhio per occhio...
Mike: Voi non capite, voglio solo fermare mio padre!
Fredbear:... dente per dente.
Rise il robot ed aprì le fauci, mentre Mike implorò ancora la loro pietà cercando di spiegare il motivo per cui fosse lì e di come avrebbe potuto liberarli dal loro tormento, ma non avevano intenzione di ascoltarlo.
Withered Foxy: Fermi!
Li interruppe appena in tempo la volpe uscendo zoppicante da uno dei corridoi, dicendo che c'era stato un fraintendimento.
Increduli, i presenti si voltarono verso Withered Foxy, il quale li raggiunse supplicando Fredbear di lasciar andare suo fratello. Sorprendentemente, l'orso non se lo fece ripetere e fece come chiesto, mentre Mike rivolse lo sguardo verso la volpe.
Mike: Norman, c-che accade?
Withered Foxy: È tutto ok, fidati di me.
Gli disse poggiandogli la zampa sulla spalla, mentre inevitabilmente gli altri robots iniziarono a porre domande.
Withered Freddy: Foxy, non capisco, non ci avevi chiesto di ucciderlo?
Withered Foxy: È complicato, diciamo che non sono stato davvero io a volerlo.
Rispose rivolgendosi ai suoi amici e raccontando di come Spring-Bonnie mesi fa gli avesse fatto il lavaggio del cervello. Il tutto era dovuto ad una sorta di sostanza che gli fu iniettata, probabilmente una fase sperimentale dell'agonia che William stava studiando.
Withered Foxy: Questa versione era sicuramente molto instabile, infatti ha targhettato una sola emozione che ha prevalso sulle altre...
Bambina:... una rabbia incontrollabile. Sì, posso capire, anche per me fu molto difficile controllarla all'inizio.
Withered Foxy: Già, ma fortunatamente il segreto è non dimenticare mai chi sono i tuoi alleati.
Disse rivolgendo lo sguardo verso il fratello, il quale sorrise in risposta.
Withered Freddy: Non capisco però, cosa ti ha riportato alla normalità?
Withered Foxy: Prima ne ho prese di santa ragione, forse così la sostanza è colata via o qualcosa del genere... poco importa ora. Piuttosto, ignorate ciò che ho detto sotto il suo effetto, perché mio fratello non ha più nessuna colpa... lo perdonai già a suo tempo.
Disse la volpe porgendo la zampa a Mike, il quale lo abbracciò felice di aver ritrovato nuovamente suo fratello.
Nel frattempo gli altri animatronics si rivolsero uno sguardo colpevole, forse il ragazzo non aveva tutti i torti: si erano spinti davvero così tanto nella loro caccia a tal punto da non capire più chi volesse aiutarli? Porsero allora a Mike le loro scuse, chiedendo cosa potessero fare per lui.
Mike: Non mi dovete nulla, tranquilli. Naturalmente, cercate solo di non far più del male anche a Jeremy.
Withered Freddy: Certo, non gli torceremo un capello, anzi se possibile gli daremo una mano.
Bambina: A proposito di aiutare, prima stavi parlando di un piano, che intendevi?
Mike: Ora non ho tempo di spiegarvi tutto nei dettagli, ma devo recuperare nell'ufficio di Richard qualcosa che mi sevirà a mettere finalmente William dietro le sbarre.
Bambina: Mi basta sapere questo, farei di tutto per farla pagare ad Afton! Forza vieni, ti scorteremo io e Fredbear, dubito i toy saranno altrettanto clementi con te.
Mike: Meglio di no, se nelle videoregistrazioni mi vedono in compagnia di un robot penseranno che ho manomesso tutti voi per falsificare le prove visive a mio favore.
Withered Foxy: Purtroppo ha ragione, William la userebbe come prova per smontare le accuse.
Riflettè la volpe e gli altri concordarono, non si poteva mai essere troppo cauti con quell'uomo. Stretta quindi un'alleanza improbabile, Mike si preparò a tornare nel Freddy's 2.0, ma prima Fredbear lo fermò chiamando il suo nome.
Fredbear: Aspetta, dimentichi questo.
Disse lanciando il walkie talkie a Mike, il quale lo afferrò al volo e lo ringraziò, varcando infine il buco nel muro.
Nel frattempo Jeremy era alle prese con un attacco combinato di Toy Freddy e Toy Chica, ma una volta scampato al pericolo si sentì sollevato nel sentire la voce di Mike.
Mike: Jeremy, mi ricevi?
Jeremy: Mike grazie al cielo, iniziavo davvero a preoccuparmi! Cosa è successo?!
Mike: Sto bene, ma non hai idea di cosa ho appena scoperto, ne parliamo dopo con calma... sappi solo che i Withereds sono ora dalla nostra parte, non avrai rogne da loro.
Jeremy: Come diavolo hai fatt-... anzi sai cosa? Non voglio far domande, ormai mi aspetto di tutto da te. Piuttosto, dove ti trovi? È ora di riprendere il piano.
Mike: Main Hall, mi vedi?
Jeremy selezionò la telecamera e vide Mike salutarlo dallo schermo, così gli confermò di averlo sott'occhio.
Il guardiano controllò allora la telecamera della stanza accanto ed avvertì l'amico sull'imminente arrivo di Toy Bonnie. Mike si nascose appena in tempo nei bagni ed aspettò il passaggio del robot, sgattaiolando poi verso la Game Area, ormai doveva solo attaversare la sala principale e avrebbe raggiunto la sua destinazione. Non era però lì da solo, infatti poteva udire delle interferenze radio nelle vicinanze.
Jeremy: Attento, Mangle è lì!
Mike per la sorpresa urtò un tavolo ed attirò l'attenzione del robot, così si mise subito al riparo dietro uno dei giochi arcade. La volpe si calò dal soffitto per pattugliare la zona, consapevole che qualcuno fosse lì.
Jeremy cercò di guidare l'amico riferendogli tutti gli spostamenti di Mangle.
Jeremy: Ok, non è vicina, se avanzi senza far rumore fino al termine della fila potrai andar via da lì indisturbato.
Mike: Va bene, vado.
Sussurò iniziando a strisciare in avanti per quella che gli sembrò essere un'eternità. Si sentirono poi dei rumori dal lato destro, Mangle era salita sul soffitto per avere un quadro generale della situazione.
Lo avrebbe visto sicuramente, così il ragazzo si infilò dietro agli arcade, inziando a gattonare fra di essi alla ricerca di un'uscita il più vicino possibile. Attese istruzioni da Jeremy, ma era troppo impegnato a difendersi dai robots per fornire altri aiuti, così cercò di cavarsela da solo. Continuò ad avanzare, ma poco dopo dovette fermarsi non appena vide Mangle passare accanto al suo nascondiglio. Fortunatamente non si accorse di Mike, il quale sospirò di sollievo e cambiò strada, riuscendo a raggiungere un'altra uscita che dava sulla sala principale: doveva solo attraversarla senza far rumore. Fece per proseguire, ma proprio in quel momento qualcosa lo afferrò per una gamba ed inziò a ridere, si trattava di Balloon Boy.
Mike: Cosa?! Avanti levati!
Sbuffò infastidito mentre cercava di scalciarlo via, ma non accennava a lasciarlo, inolte ciò attirò subito l'attenzione di Mangle.
Mangle: Bravo fratellino, tienilo fermo per me, vediamo chi è l'ospite aggiuntivo di questa serata!
Mike: Ne ho abbastanza di riunioni familiari...
Mangle scattò verso il ragazzo, il quale però aveva ancora da ridire e con un calcio deciso riuscì a scollarsi di dosso il piccolo robot, scagliandoglielo contro. Mike ebbe finalmente campo libero per l'ufficio, così non perse ulteriormente tempo e corse verso di esso, chiudendosi la porta alle spalle. Accertatosi che nessuno lo avesse seguito, accese la luce e trovò un po' di sollievo da quell'oscurità perenne, ce l'aveva fatta.
Mike: Ci sono Jeremy, sono dentro. Lì da te invece come va?
Jeremy: Alla grande direi, da quando mi hai mandato in aiuto questi bestioni, gli attacchi dei toy sono magicamente svaniti. Sai, mi sto quasi divertendo...
Sorrise il ragazzo rivolgendo lo sguardo ai Withereds, non pensava che avrebbe davvero fatto amicizia con loro, figuriamoci addirittura chiacchierarci.
Al momento stavano discutendo su come Jeremy fosse in grado di eludere i loro attacchi con tantà facilità.
Withered Chica: Davvero, io non riesco a capire di come tu possa sparire così nel nulla.
Withered Bonnie: Infatti, è davvero strano, devi assolutamente svelarci come fai!
Jeremy: Aspettate, intendete così?
Chiese indossando la maschera, mentre sia Chica che Bonnie increduli iniziarono a guardarsi intorno, come se fosse diventato davvero invisibile.
Withered Bonnie: Non capisco, eppure era quì.
Withered Chica: È come una sorta di incantesimo.
Withered Foxy:... ragazzi è lì, come fate a non vederlo?
Withered Bonnie: Non prenderci in giro, è chiaramente svanito!
Withered Foxy: Ha solo una maschera da orso. Freddy dai, diglielo anche tu.
Withered Freddy: Sì lo vedo anche io, però devi ammettere che è davvero un travestimento convincente, no? Mi assomiglia parecchio.
Withered Foxy: Non puoi averlo detto sul serio!
Sbuffò la volpe portandosi una zampa alla fronte, mentre Jeremy si tolse la maschera trattenendo a fatica le risate. Era strano conversare così pacificamente con loro, ma dopotutto era anche facile dimenticare che quelle inquietanti macchine non erano altro che dei bambini a cui era stata strappata la possibilità di essere tali.
Mike dal canto suo sorrise nell'ascoltarli tramite il walkie talkie, in seguito osservò la chiavetta usb che brandiva tra le mani.
Mike: Mettiamo fine a questo casino.
Fortunatamente non gli fu difficile trovare il terminale dato era proprio alle spalle della scrivania di Richard. Non dovette quindi far altro che inserire il dispositivo ed esso si occupò di tutto il resto, segnando i progressi tramite una barra di caricamento.
Mike: E... ci siamo!
Esultò estraendo la chiavetta, consapevole che lì tra le sue mani c'era il frutto di tutto il loro lavoro.
Mike controllò poi l'ora e vide che erano già le quattro del mattino, non gli restava altro che tornare da Jeremy ed attendere insieme la fine del turno.
Spenta la luce in ufficio, aprì lentamente la porta per sbirciare da essa in cerca di pericoli, ma l'unica cosa che vide fu la luce di una torcia.
Fritz: Mike, finalmente ti ho trovato.
Mike: Fritz, che ci fai quì? Sai bene che è pericoloso.
Fritz: La mia vita ormai è in continuo pericolo, poco importa dove sto.
Sono passato a controllare se il piano sia andato a buon fine... dimmi, hai tutto?
Mike: Sì, ecco qua.
Rispose il ragazzo e consegnò la chiavetta a Fritz, il quale se la mise in tasca dicendo che l'avrebbe consegnata personalmente a Frank più tardi.
Mike: Allora direi di muoverci e raggiungere Jeremy, quelle cose potrebbero arrivare a breve.
Fritz: Fossi in te, mi preoccuperei di altro...
Gli disse Fritz facendo lentamente qualche passo indietro, mentre Mike confuso gli chiese a che cosa si riferisse, ma ottenne una risposta ancor più enigmatica.
Fritz: Mike, sappi che mi dispiace... ma non avevo scelta, spero tu possa capirlo.
Mike: Fritz, smettila con i giri di paro-...
Il ragazzo fu interrotto dall'improvvisa accensione delle luci nella sala. Si coprì gli occhi abbagliato, ma non appena si abituò alla nuova illuminazione, riuscì a vedere i toy animatronics circondarlo.
Non erano però ostili nè verso di lui nè di Fritz, il quale non sembrava affatto stupito dalla cosa.
Mike: Che cosa significa tutto ciò? Perché non attaccano?
William: Perchè, come al solito, l'unico davvero a comandare quì sono io!
Disse William mentre gli animatronics si fecero da parte per farlo passare, obbedendogli come burattini.
Mike osservò incredulo suo padre farsi strada verso di lui, notando qualcosa di particolare che portava al volto: la maschera del Puppet, con la quale probabilmente controllava i toy.
Mike: Cosa avrà fatto a Sammy?
Schmidt rabbrividì nel porsi tale domanda, non voleva neanche immaginare quali altri atrocità avesse commesso quell'uomo. Rivolse poi lo sguardo verso Fritz e, ben presto, la sua perplessità diventò rabbia non appena realizzò cosa stava accadendo.
Mike: Tu, ci hai venduto... ci hai venduto a questo bastardo!
Fritz: No aspetta Mike, ascolt-...
Mike: Perché lo hai fatto?! Lo avevamo praticamente in pugno, perchè?!
Sbraitò in preda alla furia lanciandosi contro di lui, ma William ordinò a Toy Freddy e Toy Bonnie di bloccarlo.
William: Mike, non incolparlo, ha solo eseguito i miei ordini. Vedi, di recente ho scoperto che questo ratto stava confabulando contro di me. Per questo andava subito rimesso in riga, quindi...
Fritz:... ha minacciato di uccidere mio padre, a meno che io non sabotassi il vostro piano.
Mike: Sabotato? Di che stai parlando?
William: Non così in fretta, prima di dare spiegazioni dobbiamo essere al completo, non trovi?
Detto ciò, l'uomo puntò un telecomando alla telecamera della sala e premette un pulsante. Dall'altro lato, nell'ufficio di sicurezza, Jeremy stava ancora discutendo con i Withereds, quando notò che il tablet si era accesso da solo, mostrando sullo schermo la sala principale e cosa stava accadendo in essa.
Jeremy: Non ci credo, è di nuovo quel damerino in viola!
Disse il ragazzo afferrando subito il dispositivo ed attirando l'attenzione degli animatronics, i quali condivisero ben presto la sua rabbia non appena videro William Afton con indosso la maschera del Puppet.
Withered Freddy: Che cosa gli ha fatto?!
Withered Bonnie: Non ne ho idea, ma gliela farò pagherà cara!
Withered Chica: Non eravamo più in buoni rapporti, ma nessuno può far del male a Puppet!
Jeremy: Aspettate, vediamo prima cosa vuole, non facciamo mosse azzardate.
Li calmò il ragazzo, per quanto volesse anche lui andare lì e dare una lezione a quell'uomo miserabile, non dovevano dimenticare che aveva Mike in ostaggio: non potevano rischiare di farlo uccidere.
William intanto, sicuro di aver attirato l'attenzione del guardiano, strappò il walkie talkie dalle mani del figlio e contattò Jeremy.
William: So che ci sei anche tu, non fregarmi. Pensavi davvero di introdurti nella mia attività per fare il lavoro sporco di mio figlio, senza che io sospettassi nulla? Beata ingenuità.
Concluse William tenendo fisso lo sguardo sulla telecamera, aggiungendo di come trovasse davvero patetici i loro inutili tentativi nell'imbrogliarlo.
Jeremy non volle però rispondergli, non gli avrebbe dato tale soddisfazione.
William: Ok, vuoi fare il gioco del silenzio, come vuoi... sappi solo che entrambi avete abboccato alla mia esca. Insomma, registrazioni che si cancellano da sole? Ci avete creduto sul serio?
Vi informo che è proprio inserendo quel dispositivo che avete eliminato tutto ciò che c'era di compromettente sul terminale, allocchi!
Iniziò a ridere di gusto, Mike e Jeremy invece si sentirono dei completi idioti nel realizzare di essere stati completamente raggirati: pensavano davvero di farla sotto il naso ad un uomo subdolo come quello?
Il giovane Schmidt in particolar modo sentì di aver sottovalutato di nuovo suo padre, il quale era talmente paranoico che sarebbe stato capace di pianificare qualsiasi possibile scenario con mesi di anticipo.
Mike: Sei un bastardo.
William: Sto solo proteggendo i miei interessi, faresti lo stesso anche tu. Inoltre è solo colpa tua e del tuo amico se siamo quì adesso. Infatti Fritz è stato molto discreto inizialmente, ma poi nel tentativo di aiutare Fitzgerald ha iniziato a fare passi falsi... ed ho scoperto il suo tradimento!
Concluse sferrando un pugno che mandò al suolo Fritz. Il ragazzo non fece in tempo a rialzarsi che ricevette un calcio allo stomaco, seguito da un altro ancora. Sia Mike che Jeremy, impotenti, non poterono far altro che stare a guardare.
Fritz: P-per favore basta, cos'altro vuoi da me?!
William: Solo un briciolo di riconoscenza! Ho già avuto fin troppa pietà per te, avrei dovuto ucciderti quel giorno stesso. Decisi però di risparmiarti... ma tu, anzichè essermi grato, hai provato a tradirmi!
Fritz: Ed ho f-fatto bene, tu non hai mai davvero avuto pietà di me! Sono settimane che mi tieni praticamente in ostaggio affinchè io tenga per me il tuo sporco segreto.
William: Non osare dire altro!
Lo minacciò William afferrandolo per il collo e alzandolo dal suolo. Fritz però, per quanto visibilmente provato, non accennò a tacere e si rivolse a Mike.
Mike: Di che cosa stai parlando? Quale segreto?
Fritz: Non hai idea di cosa nasconda questo pazzo. Pur di non farmi parlare mi ha minacciato di morte, picchiato a sangue ogni giorno...
Con la voce tremante e le lacrime che gli scorrevano sul viso, guardò poi William dritto negli occhi, pronto a qualsiasi conseguenza.
Fritz: Mi hai fatto passare una settimana qui dentro, con questi... mostri assassini... solo per capire come manometterli a tuo favore. Ho fatto tutto quello che volevi contro la mia volontà, mentito alla mia famiglia, alla polizia... ma ora la mia coscienza sporca mi impedisce di tacere oltre!
William: Vuoi davvero giocare a questo gioco? Non ti conviene ragazzo, sappilo, sei ancora in tempo per rimangiarti tutto!
Lo minacciò William stringendo la presa, ma Fritz si limitò a ridere dicendo che non gli interessava più scendere ulteriormente a patti con una serpe.
Fritz: Tutti devono saperlo, non solo ti ho visto uccidere quei due bambini, ma il motivo per cui sei ossessionato dai tuoi esperimenti è-...
William: Uomo avvisato, mezzo salvato.
Lo interruppe gettandolo al suolo, schioccò poi le dita ordinando a Mangle di attaccare. Fritz sussultò spaventato e provò a sfuggirle, ma il robot balzò dal soffitto e lo colpì prima che si rialzasse. L'ultima cosa che il ragazzo riuscì a vedere furono le fauci del robot che gli fracassarono il cranio in pochi secondi.
William: Peccato, devo dire che stavi quasi morendo con dignità.
Commentò William guardando con disprezzo la scena, mentre schizzi di sangue sporcarono il pavimento, sotto lo sguardo inorridito di Mike e Jeremy.
Jeremy: Maledizione, come fa a provare così tanto gusto nell'uccidere qualcuno?!
Sbraitò il guardiano colpendo lo schermo del tablet, mentre mille pensieri iniziarono a martellarlo.
Non era riuscito a mantenere la sua promessa ed ora Fritz era morto per averli aiutati.
Il solo pensiero di dover dire ciò a Richard lo attanagliava, non sapeva neanche se lui e Mike sarebbero usciti vivi da lì per poterglielo riferire.
I Withereds cercarono di confortarlo, ma al contempo non poterono che provare la sua stessa rabbia, chiedendosi quante volte William l'avrebbe fatta franca uccidendo chi non gli stava a genio.
Bambina: Purtroppo quel mostro è capace di questo e ben altro!
Withered Chica: Lo sappiamo fin troppo bene...
Jeremy: Dobbiamo fare assolutamente qualcosa allora, dubito lascerà andare Mike!
Withered Foxy: Ma lo ucciderà all'istante se tenteremo un attacco diretto. Come dobbiamo agire? Insomma, avete visto cosa ha appena fatto?!
Jeremy: Non lo so, è come se sapesse sempre tutto.
Sospirò portandosi le mani al volto, ma subito dopo un'idea balenò nella sua mente non appena riflettè meglio su ciò che aveva appena detto.
Jeremy:... o forse non proprio tutto. Ragazzi, lui non sa ancora della nostra alleanza.
Bambina: Possiamo coglierlo alla sprovvista allora.
Jeremy: Esatto, ma dobbiamo sfruttare saggiamente questo vantaggio. Sentite, credo di avere un piano, ma ho bisogno della vostra totale fiducia, ok?
Withered Freddy: Certo, ti ascoltiamo.
Nel frattempo William osservava il corpo senza vita di Fritz venir trascinato via da Mangle, mentre Mike stava ancora inveendo contro di lui.
Mike: Prima lo hai reso il tuo schiavo personale, ma non contento lo hai distrutto psicologicamente... e solo poi lo hai ammazzato come un cane!
Sei malato papà, malato!
William: Giudica quanto vuoi Michael, in quanto padre ti ho solo dato una piccola lezione di vita.
Mike: Ovvero?!
William: Non mordere la mano che ti nutre. Sai bene che questo verme si è ribellato a me, non avevo altra scelta.
Mike: Schifoso bastardo.
William lo ignorò di nuovo e si rivolse a Mangle, dicendole di portare il corpo di Fritz nel Covo dei Bambini e di rimanere con esso in modo da non dare dubbi sulla causa della morte.
Risolto quel problema, il killer si voltò verso suo figlio e sorrise estraendo un coltello dalla giacca, pronto a fare i conti anche con lui.
Prima però che potesse fare un altro passo, venne interrotto dalla voce di Jeremy proveniente dal walkie talkie.
Jeremy: Afton, basta così! Hai vinto, ok? Io e Mike vogliamo solo andarcene da quì.
William: E perché dovrei lasciarvelo fare? Perché dovrei farvi andare via nonostante tutto quello che sapete? Non sono mica stupido.
Jeremy: Perchè ho deciso che appenderò al chiodo la divisa. Non ci saranno più indagini da parte nostra, non apriremo bocca con nessuno... sarai libero di condurre i tuoi esperimenti.
Mike: No, non farlo, se non lo fermiamo adesso diventerà inarrestabile!
William: Silenzio, non intrometterti!
Piuttosto... Jeremy, mettiamo per assurdo che io ti creda, immagino il vostro silenziò non sarà affatto gratis.
Jeremy: Ti chiedo solo una paga ragionevole per il lavoro svolto da me ed Emma in questo locale, nient'altro.
Lasciaci andare e ti prometto che non ci rivedrai mai più.
William: In effetti non potreste fermarmi in ogni caso dato ho appena sabotato il vostro unico piano vincente... ma ammetto che la possibilità di non avervi più fra i piedi risulta allettante.
Gli riferì l'uomo mentre stava valutando l'offerta, rimanendo in silenzio per qualche istante ad osservare il figlio.
William: Va bene, accetto la tua proposta... dopotutto, se sei così disperato per un paio di banconote, non vedo perché no. Vieni pure a riprenderti il tuo amico.
Sogghignò spegnendo la telecamera e lasciando così Jeremy ad osservare la schermata completamente nera.
Senza perdere altro tempo, il guardiano si preparò a raggiungere Mike, non prima però di posare la torcia e la maschera sulla scrivania, in modo da apparire "disarmato".
Si incamminò poi a passo deciso verso il corridoio, mentre i Withereds rimasero in ufficio rispettando gli ordini forniti.
Withered Freddy: Jeremy, prima che tu ti consegni a William, sei sicuro di quello che fai?
Jeremy: Sì, o la va o la spacca.
Gli rispose mentre scomparve nel buio del corridoio, ormai non si tornava più indietro.
Poco dopo Jeremy si ritrovò all'uscita della Main Hall, dove poco più avanti c'era Afton ad attenderlo.
Alzò allora le mani in segno di resa e, come promesso, l'uomo lasciò andare Mike, che si precipitò subito dall'amico, estremamente confuso.
Mike: Jeremy, so che lo fai per salvarmi, ma così gli stiamo permettendo di farla franca.
Jeremy: Non hai nulla da temere, presto finirà tutto ed andremo via di quì, devi solo fidarti di me.
William: E chi ha detto che potrete andarvene... vivi?
Domandò William puntando contro di loro la lama del coltello, mentre i toy lo seguirono a ruota.
Sorridendo, disse che ancora una volta erano cascati nella sua trappola e che mai e poi mai avrebbe permesso a dei testimoni di farla franca.
Jeremy: Già, immaginavo non avresti rispettato i patti.
William: Siete davvero sciocch-... di che stai blaterando?
Jeremy: Vedrai.
Il ragazzo fischiò e chiamò a sè JJ.
Proprio come la scorsa volta, il tempo smise di scorrere e tutto si ingrigì, mentre poco dopo JJ arrivò in soccorso del guardiano.
JJ: Qualunque cosa tu debba fare, falla in fretta, non potrò tenere fermo il tempo a lungo.
Jeremy: Tranquilla, non ci vorrà molto... ragazzi, è il momento.
Esordì chiamando a sè i Withereds, i quali sotto richiesta di Jeremy non erano stati affetti dal blocco di JJ.
Seguendo le indicazioni del ragazzo, ognuno afferrò un toy per impedirgli di attaccare, mentre Jeremy si pose esattamente davanti a William, prendendogli sia la maschera che il coltello.
Jeremy: Ok, fai pure ripartire tutto.
Fu questione di pochi secondi ed il tempo riprese a scorrere normalmente.
Per William fu come se non fosse successo nulla, infatti sussultò appena notò l'improvviso cambio di scena.
Provò subito a dare ordini ai toy, i quali però si erano spenti, senza la maschera del Puppet non poteva fare più nulla.
William: C-cosa? Non è possibile, come hai fatto?
Jeremy: Ho anche io qualche asso nella manica, vecchio pazzo... forza ragazzi, è finalmente quì, potete vendicarvi.
Bambina: Te ne siamo grati Jeremy, ci hai consegnato il nostro carnefice!
William: Tu...?
Bambina: Sì, vedo che ti ricordi di me, ma spero ti ricorderai anche dei miei amici.
Sorrise minacciosa mentre sia lei che i Withereds iniziarono a marciare contro William, il quale anche in quel momento di panico non accennava ad arrendersi.
William: F-fermi dove siete, non vi avvicinate, fecce!
Urlò contro gli animatronics, pronti a ripagarlo con la stessa moneta dopo anni di agonia.
Purtroppo però era proprio vero che l'erba cattiva non moriva mai e William non fu da meno: scattò subito verso Jeremy e gli fece credere di voler riprendersi la maschera, ma in realtà stava puntando al coltello, che gli soffiò dalle mani.
Approfittando della sua confusione, colpì il ragazzo e lo tenne fermo, puntandogli la lama alla gola.
William: Non muovete un passo o lo sgozzo come un maiale.
Li minacciò mentre si dirigeva pian piano verso l'uscita, afferrò poi la maschera e la indossò nuovamente, ordinando ai toy di porsi come barriera per proteggerlo dagli altri.
Mike: Lascialo andare!
William: Lo farò, prima devo uscire di quì sano e salvo.
Jeremy: Aspetta che ti metta le mani addosso e sarai tutt'altro che sano!
William: Calma i bollenti spiriti, non ti conviene farmi arrabbiare. Oggi mi siete sfuggiti, ma tranquilli che ve la farò pagare dal primo fino all'ultimo, cominciando proprio dalla ragazza.
Ho lasciato volontariamente che mi rubaste quella cartella, posso tracciarla ovunque sia, quindi so dove abitate!
Pertanto Jeremy, tieni d'occhio tua sorella... o presto dovrai vestirti di nero.
A quelle parole la pazienza di Jeremy terminò e, colto dalla rabbia, calpestò un piede a William, che dolorante lasciò brevemente la presa, quanto bastò al ragazzo di voltarsi e dargli un pugno, disarmandolo.
Jeremy: Non azzardarti a toccare Emma!
Gli urlò contro iniziando a colpirlo ripetutamente. Era il momento, i Withereds attaccarono subito i toy per impedire loro di aiutare Afton, mentre Mike cercò di raggiungere Jeremy, ma c'era troppo caos per avanzare.
I due nel frattempo stavano lottando per cercare di prendere l'arma da terra, ma la cosa sembrava interminabile, infatti non appena uno di loro era sul punto di riuscirci l'altro glielo impediva.
Lo scontro però sembrò ben presto volgersi al favore di Jeremy, il quale calciò William all'indietro ed afferrò il coltello.
Jeremy: È finita, sappi che non ho paura di usarlo, quindi ti conviene arrenderti.
William: Moccioso insolente, chi ti credi di essere per minacciarmi così?!
Non arrendendosi nemmeno con la sua stessa arma puntatagli contro, William si lanciò contro Jeremy. Questi tenne salda la presa, mentre il killer cercava con tutte le sue forze di strappargli l'arma di mano, ma non era questo il suo vero intento.
Subito dopo infatti gli diede una gomitata alla stomaco, per poi pugnalarlo reindirizzandogli contro la lama. Jeremy sussultò per lo shock e cadde a terra come paralizzato, sentendo le forze venir meno e la vista sempre più appannata.
L'ultima cosa che udì prima di chiudere gli occhi fu la voce otturata di Mike che chiamava il suo nome.
Mike: Come hai potuto farlo, sei un mostro!
Urlò trovando finalmente un'apertura e corse subito dall'amico morente. Nel frattempo gli animatronics smisero di lottare ed i toy accorsero subito per fare da scudo ad Afton, il quale osservava il proprio figlio in lacrime, ma ciò non lo smosse neanche un po'.
William: Che ti sia di lezione figliolo, è questo ciò che accade quando porti gli amici in questa piccola faida familiare...
Lo rimproverò mentre puliva il sangue dal coltello. Detto ciò, come se non fosse accaduto nulla, si diresse all'uscita del locale e con un gesto ordinò ai toy di tornare alle proprie postazioni.
I Withereds invece raggiunsero subito Mike per aiutarlo mentre, in ginocchio, cercava di tamponare la ferita dell'amico trattenendo a stento le lacrime.
➖➖🅢🅟🅐🅩🅘🅞 🅐🅤🅣🅞🅡🅔➖➖
E con questo climax assurdo, il capitolo finisce quì, dovrete attendere il prossimo! >:)
Quanto amo questo lavoro! (che non è un lavoro ma il detto ci stava troppo bene)
Ok, stupidaggini a parte, la quarta notte si è ufficialmente conclusa ed in modo alquanto devastante.
Cosa accadrà ora a Jeremy?
Come fermeranno il piano di Afton se ora tutto è andato in fumo?
Beh, le risposte nel prossimo capitolo!!!
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