capitolo 16-bad notice

Pov's Stefano

Oggi è domenica,una di quella domeniche che con lei sarebbero state indimenticabili,invece ero qui seduto sulla sedia di camera mia,per l'ennesima volta,a registrare video,in realtà senza voglia,ma mi piaceva;mi piace piacevano i risultati ottenuti e il resto,ormai Youtube faceva parte di me.Fini di registrare i video per domani e pensai avevo controllato tutta l'area di Firenze tranne quella abbandonata...ed è solo ora che mi accorgo di essere stato troppo stupido,ma mancava ancora un pezzo che io non collegavo.Mi alzai dalla sedia,da quando ero andato a denunciare Alberto andavo spesso a controllare l'azienda;avevo riflettuto molto e ho deciso che non sarei andato all' università ma appena finita la scuola sarei andato a lavorare nella mia azienda con Elisa,perché ero sicuro che l'avrei trovata.Quell'area che desideravo visitare era sudicia e piena di drogati o semplicemente brutta gente...è per questo che con me verrà anche la polizia.Mi alzai dalla mia solita postazione e andai in cucina per gustarmi un buon thè anche se eravamo ad aprile,a chi importava?tanto il thè caldo era sempre una buona opzione."come stai?"sussurro una voce calda sul mio collo appoggiando una mano sulla mia spalla."bene mamma"dissi girandomi per guardarla"dal tuo sguardo si capisce che non l'hai ancora trovata"disse senza alcuna emozione.Sospirai e mi portai una mano fra i capelli "no"dissi poi mentre mi massaggiavo la testa,in un secondo la vidì svenire e cadere a terra"cazzo"sussurrai prima di avvicinarmi e mettere una mano dietro la sua testa.la guardai per un paio di secondi,ma mi accorsi che non avevo più tempo per stare a guardare"elisa"chiamai mia sorella,ma non sapevo neanche se fosse a casa.La sentí scendere le scale velocemente mentre mi chiamava urlando chiedendo cosa stessa succedendo.Appena la vide il suo viso si innondó di lacrime;si avvicinò a lei piano piano."tienile compagnia"sussurrai comprensivo.Andai velocemente in camera e presi dalla scrivania il mio telefono e digitai il numero 118...quello dell'ambulanza"venite a prendere mai madre...vi prego"u rlai disperato,io che ero solito a non piangere mai,lo stavo facendo"stiamo arrivando signore,l'abbiamo localizzata!"disse una voce quasi robotica dall'altra parte del telefono,meno male,perché al momento non sarei stato capace di darle nessuna posizione.Tornai di sotto e mi sedetti per terra vicino a loro,sospirai alla fine capitavano tutte a noi...tutte a me,chissà cosa questa volta,spero solo niente di male.Mi alzai e tremolante mi avvicinai al frigo,lo aprii e versai dell'acqua in un bicchiere che porsi a mia sorella.Una volta seduto vicino a lei l'abbracciai,tenendola stretta a me,sapevo che ne aveva bisogno,sapevo che aveva paura che succedesse come tanti anni fa...saremmo rimasti soli.Dopo pochi minuti arrivò l'ambulanza ed Elisa andò ad aprire,loro la portarono in ospedale,con lei salì Elisa mentre feci la strada a corsa.Era stato faticoso ma alla fine ero arrivato a destinazione.Entrai dentro,ormai ero stremato a mela pena riuscivo a camminare,tant'è che vedevo sfocato,quando entrai dalla porta mi sentií quasi morto,ma dovevo sopportare,lentamente riuscì ad arrivare al bancone dove c'era una giovane ragazza,almeno lei l'avevo vista bene,indossava il suo camice,ma alla mia destra c'era un signore anziano che voleva parlare.Ero lì da 10 minuti e il signore non si è ancora levato,ho già imprecato varie volte ma continuano a dirmi di aspettare il mio turno,mentre aspetto anche il signore cade a terra e gli infermieri lo soccorrono sul momento portandolo via,mi appoggiai al bancone,non riuscivo a reggermi in piedi,ma la ragazza che prima era qua si allontanò,il signore era al centro dell'attenzione.Io che di solito non dicevo mai neanche una parolaccia cominciai ad imprecare nella mente.Cercai di camminare,sicuramente qualsiasi stanza sia,avrei potuto vedere Elisa fuori,cercai di camminare il più possibile,arrivai alla scale che portavano al secondo piano e mi fermai a guardare dietro di me per accettarmi che il corridoio fosse davvero vuoto,intanto però senza volere senti una conversazione che vorrei non fosse riferita a mia madre."la signora a un tumore al cervello"disse una ragazza,probabilmente un'infermiera giovane dalla voce,cercai le voci girandomi ripetutamente e guardando l'ambiente circostante"oh...È grave?"chiese il dottore immagino"non si sa ma pensiamo possa essere maligno"dopo quelle parole non mi reggetti più,stavo per cadere a terra,ma poi mi sollevai"tutto bene ragazzo?"chiese una voce grave alla mia destra"sono solo st-"stavo per rispondere,ma le mie forze erano finite,caddi a terra.... sfinito.

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