Capitolo 30
Passo velocemente lo sguardo da Niall che sembra piuttosto preoccupato ad Harry che, al contrario, pare sia abbastanza allegro. Qualche secondo dopo, vedo il volto del biondino girarsi verso di me e i suoi occhi mi chiedono di rispondere così, dopo aver deglutito l'enorme boccone di pasta, decido di aprir bocca.
-Oh, com'è? I tuoi amichetti ti hanno cacciato dal clan?
Domando con sarcasmo, continuando a fissarlo affinché mi dia una risposta.
-Non posso farvi compagnia, ragazzina?
Mi risponde, come al solito, ponendomi una domanda.
-Harry, cosa hai intenzione di fare?
-Cosa vuoi che faccia? Non vi faccio mica finire del cibo in testa.
-Lo hai già fatto quindi ne saresti capace.
Ribatto mentre vedo che si avvicina alla sedia al mio fianco, accomodandosi e appoggiando il suo vassoio sul piano del tavolo.
-Grazie per avermi dato la possibilità di stare qui con voi a pranzo.
Dice, sorridendo falsamente, guardando prima Niall, che continua a guardare la scena con uno sguardo impaurito, e poi girandosi verso di me.
-Sì sì, certo, come no.
Sbuffo, prendendo con la forchetta di plastica trasparente un altro pezzetto di pasta.
Alzo lentamente lo sguardo verso il ragazzo di fronte a me che tiene il volto basso, continuando a mangiare, con le gote ormai arrossate.
Certe volte non capisco davvero come faccia ad essere così timido ed insicuro.
-Allora, Norman, come mai sei venuto qui dall'Irlanda?
Chiede Harry come se gli interessasse davvero il motivo per cui Niall è venuto a studiare qui.
-Oh, ehm, volevo cambiare un po' aria.
Risponde a bassa voce, facendosi sentire appena.
-Volevi cambiare un po' d'aria? Non facevi prima ad aprire la finestra per mezz'ora senza che ti trasferissi qui?
Appena il ragazzo al mio fianco finisce di parlare, riceve immediatamente un calcio da sotto il tavolo da parte mia.
-Sarei dovuto venire a studiare qui con-
Niall non fa in tempo a finire cosa stava dicendo che viene interrotto improvvisamente da Harry.
-Norris, chiunque sia, ha fatto bene a non venire qui, con te.
Dice tranquillamente il ragazzo, continuando a tagliare la sua fettina di carne.
Guardo subito l'irlandese davanti a me, che a breve potrebbe alzarsi e andarsene per la vergogna o per il modo stupido con cui viene trattato.
-Senti, se sei venuto qui per prendermi in giro, puoi anche alzare il culo da quella sedia e andartene dai tuoi amici a fare quello che cazzo vuoi, nessuno ti ha chiesto di venire qui "a farci compagnia".
Rimango sorpresa quando sento il biondino sbottare ed alzare leggermente la voce, mimando poi le virgolette alle ultime parole.
-Calmati amico, non volevo fare nulla di male. Volevo solo salvare Beth da un pranzo noiosissimo.
Risponde con calma il riccio, alzando le mani in aria, in segno di arresa ma sono convinta che Niall farà o dirà qualcosa dopo l'ultima frase sentita. Infatti, subito dopo aver ascoltato la sua risposta, si alza immediatamente dalla sua sedia, provocando un fracasso assurdo dal momento che la fa strisciare sul pavimento, per poi andarsene, senza prima guardarmi con uno sguardo colmo di delusione.
-Niall, aspetta!
Alla vista, mi sposto, cominciandomi ad alzare dal mio posto tuttavia vengo afferrata dal polso da Harry che, senza alcuno sforzo, mi fa risedere sulla sedia. Vedo sul suo volto uno sguardo piuttosto divertito e ciò non può far altro che innervosirmi.
-Harry, ma che ti viene? Perché sei venuto qui? Mi trovo bene con Niall e non credo sia un ragazzo noioso come pensi tu e il tuo gruppetto, compreso mio fratello.
Appena termino di parlare, mi giro verso il tavolo dove è seduto tranquillamente anche Louis che, tuttavia, ha lo sguardo rivolto verso di noi.
Non avrei mai immaginato che anche lui fosse come loro. Certo, è molto cambiato rispetto a quando viveva con noi a Seattle ma non credevo così tanto.
-Ma dai, Beth, goditi un po' la vita. Quel ragazzo non fa altro che studiare o stare chiuso nella sua camera. Hai diciotto anni, non dieci.
Mi risponde, dandomi un colpetto sulla spalla, per essere più convincente.
-Oh, guarda, scusami se ho pochi amici ma buoni che tanti e inutili, o non faccio cazzate o prendo in giro le persone. Preferisco essere così, che in realtà mi va anche bene, che essere come voi.
Rispondo acidamente al ragazzo al mio lato, alzandomi velocemente dal tavolo.
Prima di uscire, riesco ad incrociare il mio sguardo con quello di mio fratello, guardandolo con delusione, per poi arrivare velocemente all'ampia porta che divide uno dei grandi corridoi della scuola dalla mensa.
Mi guardo intorno, nella speranza di vedere il ragazzo biondo.
Mi dispiace che venga trattato in questo modo. È un ragazzo tranquillo che non dà fastidio a nessuno, continuo a non capire perché è mal visto dagli altri e preso in giro.
Dopo quello che sembra un minuto, intravedo una chioma bionda. Mi avvicino così a passo veloce, fino a quando, però, mi sento chiamare alle spalle.
-Elizabeth, aspetta un secondo.
Mi giro di scatto, guardando con sorpresa il ragazzo con gli occhi color cioccolato correre verso di me con il fiatone.
-Liam? C-cosa ci fai qui?
Gli chiedo, girandomi poi verso Niall che ha lo sguardo puntato su di noi.
-Abbiamo organizzato una partita di calcio con alcuni ragazzi dell'istituto e fra circa due ore si svolgerà nel campo della scuola. Vieni anche tu? Dai, ci saranno tutti!
Dice allegramente il ragazzo, cercando di distrarmi.
-Ehm, non so. Vorrei chiedere prima a Niall se vuole venire anche lui.
Rispondo piuttosto incerta. Non voglio lasciare il mio amico da solo, soprattutto dopo quello che gli ha detto Harry.
-Ancora con questo Niall? Quel ragazzo è solo un peso, vieni con noi e ti divertirai, stanne certa.
Parla a bassa voce, cercando di non farsi sentire dal biondo a qualche metro di distanza da noi.
-Una persona non è mai un peso, soprattutto un amico. Non so se verrò, ciao Liam.
Rispondo freddamente e in modo piuttosto veloce, allontanandomi dal castano per poi dirigermi verso Niall.
Si sono messi d'accordo a prenderlo in giro o a insultarlo? Davvero non capisco cosa abbia fatto di male per meritarsi tutto quest'odio.
Mi avvicino lentamente al ragazzo, rannicchiato su uno scalino della scalinata che porta al piano superiore, sedendomi poi accanto a lui.
HARRY'S POV
Guardo l'orario sul grande orologio appeso ad una delle principali pareti della mensa e noto che mancano dieci minuti alle 14.
-Louis, sei davvero sicuro di questo piano?
Chiedo al ragazzo di fronte a me che continua a scorrere la home di Facebook senza alcun interesse.
-Harry, non so più come dirtelo: è la cosa migliore da fare.
Mi risponde senza interesse.
Non capisco perché voglia mai fare questo ad Elizabeth.
-Io sono d'accordo con Louis.
Continua Luke, prima di sorseggiare l'ultimo goccio d'acqua presente nella sua bottiglietta.
-Idem!
Si aggiunge Ashton, mentre fissa una delle ragazze vicino all'entrata.
-Io non vi capisco. È probabilmente l'unic-
Vengo interrotto dal biondo al mio lato che annuncia l'arrivo di Liam, indicandolo.
-Allora?
Chiedono Ashton e Louis all'unisono una volta arrivato il ragazzo.
-Allora? Allora niente. Ci serve un altro piano. Mi ha liquidato in meno di trenta secondi.
Risponde sbuffando e io sono più che felice della sua risposta, a differenza degli altri.
-Cazzo. La situazione è più complicata di quanto pensassi.
Sospira Louis, tamburellando nervosamente le dita sul piano del tavolo.
-Ragazzi, forse facciamo ancora in tempo a lasciar perdere. In fondo non ha fatto nulla di male, mi sembra una pers-
Dico vago, sperando che accettino la mia proposta ma, come sempre, vengo interrotto, questa volta da Ashton.
-Appunto, per adesso.
Dopo le sue parole, cala il silenzio fra noi, fino a quando esso non viene spezzato da Louis.
-Harry, cosa ti sta succedendo?
Mi domanda incerto, sentendo improvvisamente gli occhi di tutti gli altri posarsi su di me, come se se lo chiedessero anche loro.
Il bello è che questa domanda me la pongo anche io.
Cosa mi sta succedendo?
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