Capitolo 23

BETH'S POV

-Signorina Tomlinson? Si sente bene?

Vengo interrotta improvvisamente dalla voce dell'insegnante di letteratura.

-Uhm, sì, mi scusi. Stavo pensando ad una cosa relativa alla lezione.

-Oh, comunque continui a seguire: se poi ha bisogno di chiarimenti, può venire a chiedermi qualcosa a fine lezione.

-Sì, senz'altro.

Stavo pensando a tutto, tranne che a quella stupida lezione di letteratura.

In realtà, stavo ripercorrendo con la mente tutto ciò che ho fatto in quest'ultimo mese. Fino a qualche settimana fa, vivevo nella mia adorata Seattle, avevo molti amici e mi sentivo abbastanza spensierata. Adesso sono qui, a Londra, in un'aula a seguire, se si può dire così, una lezione riguardante Jane Austen. Non so, ma non mi trovo molto a mio agio. Posso contare i miei amici sulle dita di una sola mano, tutti ti osservano come se fossi la novità. Sì, sono una nuova alunna ma perché Niall passa inosservato? Eppure anche lui è venuto dall'Irlanda solo quest'anno.

Inoltre, non capisco cosa sta combinando Louis: ogni volta che lo cerco, dice che ha sempre impegni oppure dopo nemmeno cinque minuti di conversazione, sparisce nel nulla. I miei genitori gli hanno chiesto di tenermi d'occhio: credo che quello che bisogna controllare sia lui, non me.

Beh, per non parlare di Harry: prima si comporta come un angelo, poi è il diavolo in persona. Solo al pensiero di giocare a pallavolo, rabbrividisco. Se non si fosse intromesso, credo che avrei scelto badminton: quello sport mi ha sempre incuriosito, anche se è individuale.

I miei pensieri vengono interrotti dal rumore delle sedie che strisciano lungo il pavimento e dalle voci dei ragazzi del corso. È suonata la campanella e non me ne sono neanche accorta.

Mi alzo di scatto, afferro velocemente libro, fogli e penne, uscendo così dall'aula.
Appena entro nel corridoio, un ammasso di ragazzi cammina, corre o saltella: è l'ora di pranzo. Prima, però, vado verso il mio armadietto, poso il materiale scolastico e, finalmente, mi dirigo verso la mensa.

Inutile dire che ci sia una gran confusione. Non ho nemmeno il tempo di cercare Niall che qualcuno mi prende per il braccio.

-Ehi, ciao! Ti ricordi di me?

Vedo improvvisamente una ragazza con dei lunghi capelli biondi e un viso che ho già visto da qualche parte.

-Ehm, ciao... Scusami, ma non ric-
Vengo interrotta dalla sua voce alquanto squillante.

-Ma come non ti ricordi di me? Sono Isabelle, Isabelle Foster, la ragazza della lezione di biologia! E tu sei Betty Tomlinson!

Sì, Betty sicuramente. Credo che questa ragazza faccia la cheerleader: al posto di parlare con un tono normale, urla, motivo per cui, quella volta, la professoressa ci sentì chiacchierare.

-Ah, sì. Mi ricordo di te...

-Che bello! Ti va di venire al tavolo con me? Dai, ti prego, ti prego, ti pregoo!

Oh, ma questa da dove diavolo è uscita? Non poteva stare per i fatti suoi?

-In realtà mi sta aspettando un m-

Non faccio in tempo a finire di parlare che mi trascina per il braccio ad un tavolo che, tra l'altro, è vicino a quello di Harry, Louis e gli altri.

-Perfetto, cosa vuoi prendere?
Mi chiede tutta euforica. Questa tizia non sta per niente bene.

-Non dovremmo andare a servirci da soli?
Chiedo, mentre scrive qualcosa su un foglietto.

-No, scrivendo qui sopra ciò che vogliamo, ci preparano tutto e poi bisogna solo andare a prendere i vassoi.

-Oh, va bene. Allora io prendo...
Lascio in sospeso la frase perché la vedo andare verso il bancone.

-Fatto, fra poco è tutto pronto!

-Oh, ma io non ho ordinato.

-Non preoccuparti, ho scelto io per te: va bene un piatto di lasagne vegane al farro con verdure e un pezzo di frittata alle zucchine?

Dire che sbianco è dir poco. La mia bocca assume la forma della lettera O al sentire le parole della ragazza.

-Ehm, sì. Se non voglio qualcosa, semmai la lascio stare.

Isabelle, di scatto, si alza dal tavolo e si dirige verso il bancone.

Ad un certo punto, alla mia destra, sento qualcuno ridacchiare. Inutile dire che si tratti di Harry.

-Ragazzina, stai tranquilla, ti piaceranno! Sono ottimi!
Dice, prendendomi in giro.

-Sì, certo, molto simpatico, eh.
Dico, ritornando a guardare il bancone ma appena mi rendo conto di una cosa, mi rigiro subito. Rimango scioccata quando vedo Niall seduto tra Louis e Ashton, al tavolo dei ragazzi. Oh mio Dio. Cosa ci fa lui lì?

-Non preoccuparti, Beth. Facciamo compagnia al tuo amico. Non chiamare la sicurezza, non stiamo facendo nulla di male.
Parla Harry, con aria strafottente.

-Sì, certo...
Ci mancava solo questa.

Ritorno a guardare verso il bancone. Vedo avvicinarsi Isabelle, ma senza nulla fra le mani.

-Isabelle?

-Oh, non preoccuparti, Betty, ci pensano loro.

Vedo arrivare dietro di lei, due ragazzi, uno bruno e uno biondo, con i nostri due vassoi. Quest'ultimo appoggia quello che porta davanti a me, mentre l'altro davanti la Foster.

-Oh, grazie mille.
Dico, rivolgendomi al ragazzo.

-Di nulla, dolcezza. Io sono Bryan.

-Piacere, Elizabeth.
Dico, presentandomi.

Ha due bellissimi occhi verdi, ma non quanto quelli di Harry. I suoi sono speciali.
Diamine, che cosa sto dicendo o, per meglio dire, pensando?

-Betty, loro sono Gavin e Bryan, due miei cari amici.

Si siedono al nostro tavolo. Subito dopo, mi giro verso quello di mio fratello e di Harry: mi guadagno uno sguardo deluso da parte di Niall, uno furioso da parte di Louis e Liam, e uno da parte di Harry che però non riesco a decifrare.

-Allora, Betty, come ti trovi qui?
Ritorno a guardare Isabelle solo quando continua a parlare.

-Beh, è un bel posto, anche se mi manca molto l'America.
Dico sinceramente.

-Sei americana? Avevo capito che non tu non fossi di qui: si sente dal tuo accento.
Dice Gavin, guardandomi con i suoi occhi scuri.

-Sì, ho vissuto a Seattle fino a qualche settimana fa.

-Oh, io sono australiano. Vivevo a Melbourne ma è da due anni che sono qui in Inghilterra.
Parla Bryan, che si è seduto accanto a me.

-Betty, da quando sei arrivata qui, hai trovato degli amici?

Ho già detto che questa ragazza fa troppe domande?

-In realtà, non molti. Non conosco molte per-

-Mi sento offesa. Io, Bryan e Gavin non siamo tuoi amici?
Mi interrompe la bionda, che si finge offesa.

-Oh, sì. Mi ero dimenticata di nominarvi...

-Molto meglio adesso.
Dice Gavin.

-Voi, invece, cosa fate? Voglio dire, fate altro oltre alle lezioni?
Mi decido a chiedere.

-Beh, io ogni pomeriggio vado agli allenamenti di calcio, Gavin si incontra con i suoi amici al campo da basket e Isabelle fa parte della squadra delle cheerleaders.

Quando sento che Isabelle è davvero una cheerleader, scoppio a ridere. Intanto, vedo che la ragazza ha quasi finito tutto ciò che aveva nel piatto, io, invece, non l'ho nemmeno toccato.

-Betty, non mangi? Ti giuro che è squisito.

-Oh, no, grazie. Preferisco di no.

-Ma dai, è buonissimo.
Dice Gavin.

-Sì, è davvero buono.
Dice qualcuno che però non è al nostro tavolo. Mi giro verso la direzione da cui proviene quella voce che ho riconosciuto, fino a quando non vedo l'alta figura di Harry, in piedi, accanto a me.

-Ciao, Styles.
Dicono i due ragazzi in coro, che intanto si sono alzati in piedi. Isabelle lo guarda ma non lo saluta.

-Okay, forse è meglio che andiamo.

Gavin fa segno a Bryan di andar via, ma non capisco il motivo.

-Sì, forse è meglio.
Risponde il ragazzo biondo.

Prima di andersene, però, mette una mano in tasca e prende da lì un piccolo fogliettino.

-Tesoro, questo è il mio numero. Quando vuoi, chia-

Mi dice ma viene interrotto da Harry, che afferra il bigliettino al posto mio.

-Oh, sì, certo. Non preoccuparti: ti chiamerà presto, vi sentirete, uscirete insieme, il mese prossimo vi sposerete e avrete due gemelli. Adesso, sparisci.
Dice Harry, con un sorriso falso sul viso.

I due ragazzi vanno via, senza dire più nulla. Harry sta per sedersi di fronte a me, ma si accorge che al tavolo c'è ancora Isabelle.

-Oh, Foster, potresti gentilmente togliere il tuo culo piatto da qui e non farti vedere nel raggio di un chilometro?
Domanda Harry, sfastidito.

-Perché mai dovrei farlo? Styles, sono arrivata prima io qui, non tu.

-Foster, non farmi arrabbiare. Va' via da qui.

-No, no e no.
Dice piuttosto convinta la ragazza.

-Okay, l'hai voluta tu.

Il riccio si avvicina al mio vassoio, prende il piatto stracolmo di pasta con, se non sbaglio, delle zucchine, e glielo versa completamente in testa.

Inutile dire che Isabelle inizia ad urlare e strillare e, in meno di cinque secondi, tutti stanno guardano la scena.

-Harry, ti odio! Sei un fottuto stronzo! Ti odio, ti odio, ti odio. Come ti sei permesso?

-Tesoro, uomo avvisato, mezzo salvato.
Dice Harry, continuando a guardare la ragazza, che ormai hai i capelli verdi a causa delle verdure.

-Ma va' a quel paese!
Dice Isabelle, alzandosi dal tavolo.

-Oh, aspetta.
Dice Harry, facendo fermare la ragazza. Prende il suo vassoio e glielo porge.

-Oltre al tuo culo inesistente, porta via da qui anche questo.

La ragazza assume un'espressione a dir poco furiosa, dirigendosi a grandi passi verso l'uscita. Dopo che tutti finalmente sono ritornati a mangiare per i fatti loro, si siede di fronte a me.

-Allora... Ti è piaciuto lo spettacolo?

-Harry, sei crudele. Non ti dispiace per niente?

-Beth, ho visto che ridevi anche tu. Quella puttana sta sempre in mezzo come il giovedì.

-Okay, lo ammetto, è stato divertente.

-Vuoi davvero mangiare quello che hai davanti a te?
Dice, indicando quel poco di cibo che è rimasto davanti a me.

-Ehm, in realtà, no.

-Dai, andiamo. Mi hanno detto che ami i panini molto farciti, non è vero?

-Sì, preferisco venti mila volte quelli che questi... cosi.
Dico, girandomi verso Liam e Louis, sicuramente glielo hanno detto loro.

Detto ciò, ci alziamo da quel tavolo, che ha pezzi di pasta, patate e fagiolini sparsi un po' da tutte le parti, e ci dirigiamo verso il famosissimo bancone ma, questa volta, prendendo due panini con cotolette, insalata e ketchup.

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Ciaoo!
Scusate tanto per il ritardo ma la scuola mi sta portando via molto tempo.
Spero che questo capitolo vi piaccia, commentate e votate se vi va.

Un bacio xx
-Marts.

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